L’Abbadia di San Tommaso, uno scrigno d’arte nel pesarese



Abbadia San Tommaso - Pesaro

Abbadia San Tommaso - Pesaro

PESARO – L’ultimo sabato di maggio i giovani dell’arcidiocesi di Pesaro hanno concluso l’esperienza triennale dell’Agorà dei Giovani, un itinerario spirituale voluto fortemente dalla Conferenza episcopale italiana e condiviso anche nella realtà pesarese, sin dal 2007, quando abbiamo accolto l’evento di Loreto, seguito poi dalla partecipazione alla Giornata mondiale della gioventù a Sydney nel luglio 2008. Un percorso intenso, forse vissuto interamente solo da pochi, ma comunque utile nel cammino di formazione cristiana. Come conclusione già da mesi era stato pianificato un pellegrinaggio a piedi che fungesse da “trait d’union” tra le parrocchie dell’Arcidiocesi. Per questo siamo partiti da Villa San Martino, toccando gli abitati di Villa Fastiggi e Villa Ceccolini, fino a Montelabbate, l’abbazia di San Tommaso in Foglia e Montecchio. Un percorso a piedi utile a riflettere sul percorso fatto a livello personale ma anche di chiesa locale, che ha radunato oltre cento giovani, di età ed esperienze diverse.

Ad arricchire il cammino sono intervenute le testimonianze di due famiglie impegnate nel servizio alla comunità Papa Giovanni XXIII: racconti di vita vissuta davvero sulla base del Vangelo, che nel cuore di tanti giovani ancora alla vigilia delle scelte forti della vita, hanno risuonato come campanelli indicanti una chiamata a scegliere di seguire il Signore nelle diverse vocazioni. Il tutto è stato condito dalla solennità liturgica della Pentecoste, celebrata a mezzanotte nella chiesa di Montecchio.

Agorà 2009

Agorà 2009

Fino a qui la descrizione del percorso spirituale, ma veniamo a spiegare la sacralità e la bellezza del luogo fulcro del pellegrinaggio diocesano, l’abbazia di San Tommaso in Foglia, dove attorno all’anno 1.000 morì papa Clemente II, tedesco originario di Bamberga, ammalatosi gravemente mentre transitava dalle parti di Pesaro. Nella zona dell’abbazia, circa otto secoli prima, era stato martirizzato (così narra la leggenda tramandata dalle prime comunità cristiane presenti nel territorio) san Terenzio, primo vescovo di Pesaro e attuale patrono dell’arcidiocesi. Un luogo mistico, quindi, dove il culto si mescola alla tradizione storica in un mix studiato a lungo dal parroco di Apsella don Zenaldo Del Vecchio. Vi riportiamo i cenni storici più importanti dell’abbazia, tratti (così come la foto) dal sito www.arcidiocesipesaro.it, che vi invitiamo a visitare in quanto racchiude le schede dettagliate di tutte le chiese dell’arcidiocesi di Pesaro.

ABBADIA DI SAN TOMMASO IN FOGLIA (località Apsella di Montelabbate, 15 km da Pesaro)
Fu eretta dal vescovo monsignor Luigi Carlo Borromeo con bolla in data 18 ottobre 1955, da aver vigore dal 30 ottobre seguente. Il territorio fu stralciato dalle parrocchie di San Michele Arcangelo in S. Angelo in Lizzola e di San Martino Vescovo in Farneto. Il Capitolo Cattedrale concesse come chiesa parrocchiale la fatiscente abbazia di S. Tommaso in Foglia, della quale era proprietario. Come “Patrimonio Beneficiario”, per decreto vescovile, le vennero assegnate le proprietà del “Beneficio Arcangeli” eretto nella parrocchia di San Martino di Farneto, consistenti in una casa di civile abitazione e un fondo rustico, con obblighi di fondazione ridotti nei termini delle possibilità economiche da “Rescritto” della Sacra Congregazione del Concilio in data 9 maggio 1955. Ebbe il riconoscimento agli effetti civili il 2 settembre 1957 con decreto del Presidente della Repubblica. Il 26 ottobre 1962, la curia vescovile autorizzò il parroco, con beneficenza di monsignor Aurelio Ferri, a costruire nel centro abitato una chiesetta dedicata allo Spirito Santo per servizio religioso, in attesa che, debitamente restaurata, venisse riaperta al culto la storica abbazia di S. Tommaso in Foglia. Questa, gravemente pericolante venne restaurata negli anni ’70 dopo che il Parroco don Zenaldo Del Vecchio ritrovò a Ravenna due pergamene, la papale di Clemente II  e la imperiale di Lotario III, e dopo che la signora Glauca Fabbri, la cui famiglia aveva acquistato dal demanio le murate navate laterali della ex chiesa abbaziale, usate come magazzini e porcili, ne fece dono alla parrocchia per il ripristino dello storico edificio. La soprintendenza ai Monumenti di Ancona ne curò il restauro in termini storici e monumentali. Proprio nel millennio della fondazione, fu inaugurato il restauro dell’abbazia ritornata allo splendore antico (980-1980). In detta chiesa era stato sepolto il tedesco Papa Clemente II, ivi deceduto nell’anno 1047 e, dopo due anni, trasferito nella città di Bamberga, della quale si era riservato il governo episcopale anche dopo la elezione a Sommo Pontefice. Anche al presente, detta chiesa è stata arricchita di pregevoli doni recati da inviati di quel Capitolo Cattedrale. Nel 1986 per decreto del Vescovo Mons. Gaetano Michetti la parrocchia di S. Tommaso in Foglia accorpò quella di S. Martino Vescovo di Farneto. Infine sono da ricordare le due pubblicazioni del parroco sull’abbazia uscite nel 1980 e 2002.



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