Pellegrino in bicicletta: Viaggio verso i santuari francesi – Ars (San Jean Marie Vianney) – Paray le Monial Km. 80 – 7 parte



C’è un collegamento che lega il grande prete San Jean – Marie Vianney (non di statura) di Ars e la grande (anche qui non di statura) Santa Maria Margherita Alacoque?
Si!! Oltre ad avere entrambi il nome e la devozione speciale per Maria, li accomuna l’amore per Gesù.
Anche la storia di questa santa inizia dai primi anni dell’infanzia, quando manifesta la volontà di consacrarsi al Signore.

Le vicende personali la portano ad entrare in convento proprio qui, a Paray le Monial, nel giugno del 1671, dove dopo solo un anno prende i voti perpetui.
Dal 1673 e per due anni, Gesù le appare nel Monastero dell’Ordine della Visitazione, svelandole “..il cuore che ha tanto amato gli uomini”.
Gesù le lascia anche una serie di “Promesse” per i devoti al suo Sacro Cuore, concedendo speciali grazie a tutti coloro che propagheranno la devozione verso il Suo Cuore.
Margherita rivela al suo padre spirituale questi messaggi; il nome del sacerdote è Claude La Colombière, superiore dei Gesuiti, che autentifica l’esperienza mistica della giovane religiosa.


In conseguenza di queste apparizioni di Cristo, Papa Pio IX promuove nel 1856 la festa del Sacro Cuore per tutta la Chiesa, provocando un grande afflusso di pellegrini versa la città di Paray le Monial.

Da quando nel 1986 anche Giovanni Paolo II ha fatto visita ai luoghi dell’apparizione, i pellegrinaggi hanno conosciuto ancora più sviluppo.
I luoghi da visitare, oltre alla Basilica, sono: il Convento, la Cappella del Monastero della Visitazione dove sono avvenute le apparizioni e la Cappella dove riposa il direttore spirituale della Santa, proclamato anch’egli santo.
La Basilica, eretta intorno all’anno 1000 da un abate cluniacense, sull’esempio di quella più importante di Cluny è molto bella ed imponente.
L’esterno è anzi più bello dell’interno che si presenta spoglio. I fedeli che si recano per la preghiera non sono distratti ad osservare altre cose, perché le mura interne sono pulite ed essenziali, proprie dell’architettura romanica.

Ma è la piccola e raccolta Cappella del Convento che mi ha attratto e dove ho sostato a lungo. Ho seguito la recita dei vespri pomeridiani, cantati dalle poche suore rimaste in una buia stanza laterale e l’esposizione del Santissimo Sacramento in un Ostensorio particolare, diverso da quelli che siamo soliti vedere. Era a forma di croce, di colore oro e, al suo interno, un cuore conteneva l’Ostia Santa.
In una cappella di destra riposa la Santa, visibile dentro ad una teca di vetro.

La città di Paray le Monial è molto bella ed ordinata, le strade perfette e il traffico per niente caotico. L’unico inconveniente è stato quello di non trovare posto nelle strutture di accoglienza per i pellegrini, a causa di un raduno di giovani con le famiglie della Comunità dell’Emanuele, che organizza sessioni internazionali di preghiera e riflessione. La loro presenza, seppure numerosa
(1.500 persone) è discreta e silenziosa.

Oggi giornata molto calda, ripagata da un percorso molto bello. Ho attraversato per molti chilometri le colline dove si produce il vino Beaujolet. Anche se ho allungato di circa venti chilometri la tappa, a causa di una indicazione errata, sono contento di aver aver fatto la conoscenza di altre figure di grande santità.
Prima del sonno le preghiere della sera, con una invocazione particolare all’Angelo Custode di
Alberto, che proprio oggi compie 33 anni. Auguri !!

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