Santuario Santa Maria della Bruna (Matera)



La Cattedrale di Matera, dedicata alla Madonna della Bruna, patrona di Matera, e a Sant’Eustachio, si erge sul colle della Civita.

L’edificio fu eretto tra il 1230 e il 1270, con pietra delle cave della Vaglia, e costituisce uno degli esempi più tardi dello stile romanico pugliese.

La facciata presenta un bel portale, decorato con intagli a intreccio, e uno stupendo rosone romanico a sedici raggi, simbolo della ruota della vita. Sul fianco destro vi sono altri due portali minori, divisi da una finestra. Notevole è anche il campanile. Un’iscrizione sull’architrave della porta definisce la chiesa come la “casa che rallegra gli occhi”.
L’interno, a croce latina, presenta tre navate e cinque finestre laterali.

Sul presbiterio, il tiburio termina a cupola. Bellissimo è il coro ligneo opera del 1453 di Tantino, artista proveniente da Ariano Irpino. Circa la decorazione interna si può notare che la Cattedrale risente delle varie fasi artistiche succedutesi sino al Settecento.
Di grande valore, al primo altare della navata sinistra, l’affresco della Madonna della Bruna (XII secolo), uno dei tanti affreschi che coprivano le pareti del Duomo; poi la Cappella dell’Annunziata, della fine del Cinquecento, opera del materano Giulio Persio, figlio di Altobello.

In fondo al transetto, si ammira il famoso presepe in pietra di Altobello Persio di Montescaglioso. Realizzato nel 1534, questo presepe è un’importantissima opera d’arte popolare. Di grande importanza è la recente scoperta di una parete affrescata posta sull’altare del Battistero, esempio di stili e di tempi diversi.



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