Santuario Madonna della Brasa – Castel d’Aiano (Bologna)
Il santuario si trova in montagna a poca distanza dal confine fra le province di Bologna e Modena.
In origine il santuario era noto con il nome di Madonna di Cà di Brasa e successivamente mutò il nome in Madonna di Brasa.
Sorto fra il 1719 ed il 1734 nel luogo dove secondo la tradizione popolare, vi era un’immagine della Madonna appesa ad un vecchio castagno. Tolta dal padrone del podere e portata a casa, l’immagine ricomparve il giorno dopo sull’albero.
L’edificio originario, costruito nella prima metà del XVIII secolo e successivamente ampliato, venne completamente distrutto durante il secondo conflitto mondiale. L’attuale edificio è stato costruito nel 1960 su progetto dell’architetto Adriano Marabini, in forme totalmente diverse dall’originale. L’immagine venerata, che originariamente era detta Madonna del Fuoco o della Brasa, ha subito, nel corso dei secoli alterne vicende.
Il santuario di Brasa è meta di numerosi pellegrinaggi. Dal paese parte una Via Crucis che, attraverso un sentiero nel bosco, giunge fino al santuario.
Strutture per il turismo religioso nella provincia di Bologna
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- CASA PER FERIE SAN MICHELE ARCANGELO a Vidiciatico
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- CONVENTO DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE a Porretta Terme
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- CASA DEL CLERO a Bologna
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- COLLEGIO SAN TOMMASO D'AQUINO a Bologna
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Commenti
Un commento in “Santuario Madonna della Brasa – Castel d’Aiano (Bologna)”Sono a conoscenza che su questo Santuario è stato scritto un libro che parla della sua storia e che ad un certo punto cenna la sua distruzione avvenuta a seguito di un bombardamento aereo avvenuto verosimilmente l’8 dicembre del 1944. Nel libro sembrerebbe che sia menzionato il Maresciallo Sileo,(sepolto sotto le macerie assieme alla di lui figlioletta di pochi mesi), sfollato con la famiglia a Castel D’Aiano, commilitone di mio padre Ministeri Michele, anch’egli sfollato ivi a seguito scioglimento delle caserme dei Carabinieri e dove a seguito di disumane percosse subite ad opera di Militi Fascisti repubblichini, al comando del Generale? Piffari, eroicamente si tolse la vita per evitare di essere bruciato vivo in un casolare attiguo al pianoro di nostra abitazione. Io sono il figlio del Ministeri, abitavamo ai Pianelli presso una famiglia…Vittorio…Olga Poggi. Sono interessato ad attingere notizie per una mia opera storica che parlerà di avvenimenti di allora che interessarono la mia famiglia. Vi sarò lieto per qualsiasi aiuto.
Mio padre, si legge nel verbale redatto allora, era stato scambiato per un partigiano di nome Dante. Fu picchiato a più riprese perché credevano che proteggesse i Fratelli Chiari ( Partigiani?)
Sentivo nominare a mia madre una certa signora Alma Maranelli,( che aveva un fratello di nome Renzo), con la quale si scambiavano lettere….Mi scuso, ma sono preso da proponda commozione…grazie
Giuseppe Ministeri