Abbazia delle Tre Fontane (Roma)



3 fontaneSorge sulla via Ostiense a tre chilometri dalla Basilica di S. Paolo. In un documento del 362 porta il nome di acque Salvie per indicare quella località, dove la tradizione voleva che l’Apostolo Paolo fosse stato decapitato sotto un pino.

Più tardi per la santità del luogo, vari oratori sorsero nei dintorni, finchè Teodoro I nell’anno 643, non vi edificò un grande monastero che dette in custodia ad alcuni monaci che abitavano in uno di quegli oratori dedicato a S. Vincenzo. Al monastero unì poi una basilica intitolata a Maria e una cappelletta dedicata a S. Giovanni Battista.

Ma l’anno 780, per incuria dei frati, questi edifici furono distrutti da un violento incendio cosicchè Adriano I, allora papa, dovette riedificarli. Nell’805 Leone III arricchì di nuovo il monastero di ornamenti preziosi. Nel 1140, Innocenzo II tolse l’abazia ai Benedettini che l’avevano avuta fino ad allora e la dette ai monaci Cistercensi di San Bernardo.

Onorio III la restaurò nel 1221. Nel 1825 Leone XII la tolse ai Cistercensi per darla ai frati minori, i quali la ritennero fino al 1868, epoca in cui Pio IX la dette ai fratti francesi della Trappa che ancora la ritengono.



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