Basilica di San Giovanni in Laterano (Roma)



sgiovanni02[1]Questa Basilica era in origine di dimensioni non grandi, a cinque navate sorrette da file molteplici di colonne; fu dedicata a Cristo Salvatore e la sua immagine, in mosaico, apparve per la prima volta fuori delle catacombe, alla luce del sole sulla facciata.

L’imperatore Costantino l’arricchì di doni preziosi, i quali ci vengono descritti minutamente nel Libro Pontificale. Ma saccheggiata Roma dai Vandali di Genserico, la Basilica Lateranense fu distrutta così che dovette essere ricostruita una prima volta, da S. Leone il Grande.

Adriano I la restaurò e così rimase fino all’896, anno in cui fu saccheggiata nelle successive invasioni di Roma. Ridotta a un cumolo di rovine, si narra che il popolo andasse cercando fra quei sassi, gli avanzi dei reliquiari d’oro e d’argento, i paramenti sacri e le preziose opere d’arte.

Nel 905 Sergio III cominciò a riedificarla. Il 6 maggio 1308, un grande incendio distruggeva quasi completamente la nuova basilica che venne subito riedificata da Clemente V. Cinquant’anni dopo, nel 1360, un altro incendio la distruggeva una seconda volta, così che Urbano V incaricava l’architetto senese Giovanni Stefani di riedificarla dalle fondamenta.

I lavori furono terminati dal suo successore Gregorio XI. Innocenzo X trovando l’edificio malandato dal succedersi dei secoli e poco adatto a conservarsi, incaricò il Borromini di ricostruirlo interamente.



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