Nella guida gli autori Alfonso Curatolo e Miriam Giovanzana danno anche alcuni consigli a chi sceglie di compiere solo un tratto del Cammino: innanzitutto è bene procurarsi la Credencial (ovvero la carta del pellegrino, quella che alla fine dell’itinerario diventerà la Compostella) prima di cominciare a camminare per evitare di non trovarla e quindi di non avere accesso alle strutture e di non poter apporre i timbri delle varie tappe.
Inoltre se si hanno soltanto dieci-quindici giorni di tempo si può scegliere di fare solo l’ultima parte del Cammino (come fanno in molti) ma nei mesi di luglio e agosto, visto l’elevato numero di pellegrini, è bene evitare questa soluzione optando per una serie di tappe spezzate tra loro che possano ripercorrere tutto il Cammino anche se non in maniera continuata.
Riguardo la lunghezza delle tappe, l’indicazione è di partire molto presto alla mattina e di fermarsi al primo ostello che si incontra nelle prime ore del pomeriggio, in modo da non rischiare di dormire all’aperto e gustandosi le ore necessarie per un adeguato riposo. L’invito generale è quindi a non strafare per evitare di dover interrompere il Cammino per guai fisici (piaghe, calli, stanchezza, fratture dovute alla stanchezza, febbre, eccetera).
La difficoltà del Cammino non è tanto nel percorrere 20 o 25 chilometri al giorno, bensì a farlo per più giorni consecutivi con lo zaino sulle spalle. Proprio per questo è bene studiare la soluzione migliore per caricare lo zaino con meno indumenti e materiale possibile, ed allenarsi a casa con passeggiate lunghe e frequenti.
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