La leggenda della fondazione del santuario narra che nel secolo XVI un giocatore, infuriato per aver perso, avrebbe colpito la statua della Madonna custodita nel duomo di Vercelli, la quale si sarebbe messa a sanguinare.
Il giocatore venne poi giustiziato. Da allora divenne meta di devozione in particolare in occasione di epidemie e calamità.
La statua della Vergine, dopo il prodigio dello schiaffo, venne custodita nella cappella dove tutt’oggi si trova, poi rifatta e abbellita fra il 1630 e il 1643.
Oggetto del culto è dunque la statua romanica del XIII secolo della Madonna col Bambino.