Santuario S.Michele Arcangelo al Monte Faito – Castellamare di Stabia (Napoli)



S. Antonino e S. Catello Vescovo, pregavano spesso insieme in una grotta nelle vicinanze di Porta Coeli, la cosiddetta Grotta di San Catello, e pregavano Dio affinché desse loro aiuto per combattere l’idolatria pagana, ancora diffusa nel VI sec.

Una notte, furono illuminati dalle apparizioni in sogno dell’Arcangelo Michele, che ordinò loro l’edificazione di un tempietto in Suo onore, nel posto dove vedevano ardere un grosso cero e da dove si dominava il golfo e si ammirava il Vesuvio.

Fu subito costruito un rudimentale oratorio in legno a 1443 metri sul livello del mare. Si narra che durante la costruzione dell’edificio, San Michele mostrasse il suo compiacimento attraverso vari prodigi.

Il Santuario divenne méta di numerosi pellegrinaggi, in quanto divenuto uno dei più importanti luoghi in Europa consacrati all’Arcangelo. Nel tempietto, accanto all’altare di San Michele, sorsero gli altari dei Santi fondatori, Catello e Antonino. Molto frequente il prodigio della sudorazione avvenuto nei secoli successivi, testimoniato da numerosi documenti.

Altro fatto prodigioso avvenne il 19 gennaio in un anno non ben definito del XVIII secolo, quando il sacerdote Giuseppe Cerchia si recò al santuario per celebrare la festività di San Catello. In tale occasione la sommità del monte era coperta di tulipani,fiori che non fioriscono sui monti e, certamente, non nella stagione invernale, quando le cime sono coperte di neve.



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