Santuario del SS Crocifisso del Sacro Monte di Brienza (Potenza)



Il Santuario situato sul Sacro Monte di Brienza (Basilicata, provincia di Potenza) e dedicato al SS
Crocifisso è uno fra i più antichi Santuari dell'Italia meridionale e meta di tanti pellegrinaggi sin dal
1238. 

STORIA
La tradizione rimanda agli inizi del sec. XIII l'istituzione della cappella in cima alla montagna a
seguito di un miracolo avvenuto nei paraggi. Nel 1814 la chiesa divenne santuario e l'anno
successivo il papa Pio VII concesse al luogo indulgenze plenarie e parziali.
Il 24 luglio del 1815, per volere del Sommo Pontefice Pio VII, il Santuario fu aggregato alla
Basilica di Santa Croce in Gerusalemme di Roma per cui, visitando questo Santuario, si acquistano
tutte le indulgenze che possono acquistarsi visitando i luoghi sacri di Gerusalemme.
Originariamente veniva venerata una scultura lignea policroma del Cristo in croce, risalente al XVI
sec., che nel 1960 fu sostituita con l'attuale Crocifisso opera di G.V. Mussner di Ortisei. La scultura
lignea originaria è oggi conservata sull'altare maggiore della Chiesa di San Zaccaria a Brienza. La
statua è di rara bellezza ed i tratti intensi del Cristo hanno da sempre colpito profondamente i fedeli.
Narra la tradizione che il Crocifisso, una volta terminato di essere scolpito, avesse preso vita
all'improvviso e cominciato a parlare domandando all'artista come avesse fatto a raffigurarlo in
maniera così perfetta. 

LA FESTIVITÀ:
I festeggiamenti al SS. Crocifisso a Brienza (Potenza) – la festa più sentita dalla popolazione locale
e dei dintorni – seguono il doppio rituale che in altre aree della Basilicata caratterizza il culto
mariano: rito di andata a maggio -ascendente- dalla Chiesa madre di Brienza al Santuario in cima
alla montagna, e rito discendente di ritorno a settembre, quando dal monte si torna in città.

MAGGIO: LA SALITA
Nella prima domenica di maggio, originariamente il giorno 3, ricorrenza liturgica dell'Invenzione
della Croce, avviene il "trasporto" del Crocifisso sul Monte Sacrato. Dalla Chiesa della SS.
Annunziata fino al  Santuario sul monte, lungo un percorso di circa 5 km, si snoda una  processione
solenne: in questa occasione, la Madonna Addolorata  accompagna il figlio Gesù in processione
fino al largo San Nicola allo Spineto dove, dopo una funzione religiosa, le due immagini si
separano.
La Madonna Addolorata rientra nella chiesa matrice mentre Gesù  crocifisso viene portato a spalla
fino al Santuario per un cammino  ripido e faticoso segnato dalle colonnette della Via Crucis. Il
lungo ed intenso pellegrinaggio non di certo intimorisce i fedeli, fra i quali c'è ancora chi, oltre alla
Sacra Immagine di Gesù, porta sul proprio capo i cinti: antiche e pesanti strutture di legno alle quali
vengono applicate delle candele votive, decorate a seconda della propria fantasia e gusto artistico.
Giunti al Santuario, il SS.  Crocifisso resterà lì esposto alla pietà e alla devozione dei fedeli fino alla
terza domenica di settembre: è questo il periodo particolare nel quale i devoti di un tempo
approfittavano della Santa Messa domenicale per recarsi in pellegrinaggio al Sacro Monte.
Ancora tutt'oggi, tuttavia, tanti sono i fedeli che anche da paesi limitrofi vi si recano, per cercare
una grazia o ancor più la Santa Indulgenza.

SETTEMBRE: LA DISCESA 
Le celebrazioni della terza domenica di settembre, giorno del rientro solenne nella chiesa madre di
Brienza, e che cade qualche giorno dopo la festa liturgica dell'Esaltazione della croce, sono più
complesse e la partecipazione dei fedeli è più ampia ed estesa. Per l'occasione giungono molti
pellegrini dei paesi limitrofi e molti degli abitanti emigrati in giro per il mondo ritornano al paese. 
Durante il Santo Ottovario – otto giorni prima della processione di ritorno – i fedeli possono ottenere
le indulgenze plenarie e parziali. Trascorsi questi giorni, la domenica mattina, dopo la Messa
Solenne e la benedizione, il Cristo viene disteso su un telo di porpora e preceduto dal clero e dalle
confraternite e seguito dai giovani che portano sul capo "i cinti" – complesse composizioni votive di
candele –  sul capo e dal resto dei fedeli, ridiscende dal monte verso la chiesa dell'Annunziata.
Mentre la processione scende dal Santuario a monte verso Brienza, dalla Chiesa Matrice si avvia
una seconda processione che accompagna la Madonna dell'Addolorata, vestita di bianco e seguita
da fanciulle nella stessa tenuta, incontro al Figlio: il commosso momento dell'incontro,
accompagnato dai sacri canti, detto "l'affrontata" avviene alle porte  del paese, qui le due
processioni si fondono diventando un unico corteo.
La lunga processione giunge infine, fra preghiere e suoni di ciaramelle e zampogne, in piazza dove
si volge il cosiddetto volo dell'angelo. Il  momento del volo dell'angelo, rito di origine non chiara
forse connesso al culto di San Michele, rappresenta sicuramente un altro degli aspetti caratteristici
di questa cerimonia: un bambino, vestito da angelo,  sospeso a mezz'aria su un cavo teso fra due
palazzi e trattenuto da  corde, viene calato e sollevato per sette volte sul Crocifisso e sulla Madonna,
mostrando al popolo dei fedeli i sette simboli della Passione:  incenso, calice, corona di spine,
spada, croce, lancia, cero e recitando nello stesso tempo strofe sulla Passione.



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