Affiancato da un massiccio campanile e da un giardino ricavato nel luogo in cui una volta sorgeva il piccolo cimitero, è un semplice edificio ad aula, coperto da capriate lignee.
All’interno si conservano cinque tele di Francesco Nasini, capostipite della famiglia di pittori amiatini attivi tra il XVII e il XVIII secolo, alcune delle quali di pregevole fattura come l’imponente Cristo risorto.
Ma la presenza più significativa è il Crocifisso di Luca di Tommè, uno dei più noti pittori senesi della seconda metà del XIV secolo autore di numerosi crocifissi conservati a Pisa, a Siena e, nel territorio maremmano, nella chiesa di San Lorenzo a Pescina a pochi chilometri da Seggiano.
Recentemente restaurata e collocata nel tabernacolo dell’altare, questa delicata ed elegante croce dipinta, che nel sapiente uso dei chiaroscuri rivela la mano del noto artista, è molto cara alla popolazione locale poiché, come ricorda una lapide apposta sull’edificio, si ritiene che nel 1855 abbia salvato la popolazione da una tremenda epidemia.
Da segnalare inoltre sono i preziosi e numerosi arredi ecclesiastici di ottima qualità, conservati nella chiesa e nella sagrestia.