Il nome della chiesa deriva dalle piante di giunchi cresciute nei pressi di una sorgente, dove una ragazza, Camilla di Antonio della Valle, vide apparire la Madonna.
L’interno è a navata unica e non presenta apparati sontuosi, ma di aspetto piuttosto sobrio. Gli altari furono trasportati, all’inizio del Novecento, dalla chiesa di San Francesco di Arezzo.
Più che l’architettura e i contenuti artistici della chiesa, è notevole l’atmosfera di pace e serenità, che emana dal tempio e dall’ambiente circostante.
La Madonna con Bambino, opera della scuola di Andrea Sansovino, è custodita in una nicchia.