Più tardi fu detta della Chiavica, dalla vicinanza della cloaca finchè nel 1624 non fu ceduta alla Confraternita del Gonfalone, che la ritiene tuttora.
Nel 1700 fu restaurata dalle fondamenta con architettura di Marco David e nel 1764 un nuovo restauro le fece fare don Flavio Chigi. Nel 1866 Pio IX la fece nuovamente restaurare sotto la direzione di Francesco Azzurri.
Nell’interno la volta fu dipinta da Antonio Nepi; le pareti, con le immagini dei dottori della Chiesa e di altri santi, sono di Cesare Mariani. Ai lati della porta: due acquasantiere con teste di putti del secolo XVIII.
A destra la Cappella della Madonna con Santi d’ignoto. Sepolcro di Nicola Nicolai, scolpito nel 1833 dal Fabbris. Altar maggiore: le pitture a fresco dell’abside sono di Cesare Mariani, che le eseguì nel 1866. Nella sacrestia il quadro sull’altare è dello stesso Costantini.