Monte Terminillo, tra natura e spiritualità

Nel 1939 Pio XII dichiarava san Francesco patrono d’Italia. Per celebrare l’evento i frati vollero costruire un monumento sul Terminillo, a 1623 metri d’altitudine: il Tempio votivo nazionale. I lavori iniziarono nel 1949, e finirono con la consacrazione, avvenuta nel 1964, appena un anno prima della fine del Concilio Vaticano II.

Una veduta del monte Terminillo
Una veduta del monte Terminillo
MONTE TERMINILLO (Rieti) – Nel 1939 Pio XII dichiarava san Francesco patrono d’Italia. Per celebrare l’evento i frati vollero costruire un monumento sul Terminillo, a 1623 metri d’altitudine: il Tempio votivo nazionale. I lavori iniziarono nel 1949, e finirono con la consacrazione, avvenuta nel 1964, appena un anno prima della fine del Concilio Vaticano II. L’edificio è una fusione armonica di architettura, mosaici, sculture e arredi sacri di alta qualità artistica. Questo scrigno custodisce un’urna contenente la reliquia del corpo del Poverello. Davanti all’urna arde perenne una lampada votiva. Ogni anno nell’ultima domenica di agosto si tiene una santa messa durante la quale viene offerto l’olio e riaccesa la lampada votiva. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.parrocchiaterminillo.org o www.camminodifrancesco.it.
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Monteluco di Spoleto, un ponte tra Umbria e Lazio

MONTELUCO (Perugia) – Nei pressi di Spoleto, Francesco individuò un luogo dove ritirarsi in preghiera. Nel 1218 ottenne dai monaci eremiti del Monteluco la cappella di Santa Caterina, dove oggi sorge il santuario francescano, circondato da una folta boscaglia di antichi lecci.

Il santuario di Monteluco di Spoleto (da www.camminodifrancesco.it)
MONTELUCO (Perugia) – Nei pressi di Spoleto, Francesco d’Assisi individuò un luogo dove ritirarsi in preghiera. Nel 1218 ottenne dai monaci eremiti del Monteluco la cappella di Santa Caterina, dove oggi sorge il santuario francescano, circondato da una folta boscaglia di antichi lecci. La fitta vegetazione del “bosco sacro” ricopre il Monteluco (800 metri sul mare): da vedere la chiesa, dedicata a san Francesco e a santa Caterina, che conserva ancora le minuscole cellette e la pietra utilizzata dal santo come giaciglio; le grotte dove hanno soggiornato alcuni santi e il panorama della magnifica valle spoletina.
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Pesaro, passeggiando tra storia e spiritualità

PESARO – La scorsa volta eravamo a Urbino alla ricerca di chiese e oratori che richiamassero quel sapore di spiritualità dei tempi passati. Questa tappa, invece, intende percorrere un itinerario simile nel centro storico di Pesaro, anch’esso costellato di chiese officiante e non, comunque tutte abbastanza valorizzate a livello di patrimonio storico e artistico.

PESARO – La scorsa volta eravamo a Urbino alla ricerca di chiese e oratori che richiamassero quel sapore di spiritualità dei tempi passati. Questa tappa, invece, intende percorrere un itinerario simile nel centro storico di Pesaro, anch’esso costellato di chiese officiante e non, comunque tutte abbastanza valorizzate a livello di patrimonio storico e artistico.


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