Tra Fabriano e Assisi lungo il “Cammino del Poverello”

FABRIANO (Ancona) – Riportiamo il racconto di un’esperienza svoltasi qualche anno fa in occasione del Giubileo del 2000, che ha visto impegnato un gruppetto di marchigiani intenti a ripercorrere le vie che solitamente Francesco d’Assisi solcava per predicare tra l’Umbria e le Marche.

Veduta di Fabriano
Veduta di Fabriano
FABRIANO (Ancona) – Riportiamo il racconto di un’esperienza svoltasi qualche anno fa in occasione del Giubileo del 2000, che ha visto impegnato un gruppetto di marchigiani intenti a ripercorrere le vie che solitamente Francesco d’Assisi solcava per predicare tra l’Umbria e le Marche. Si tratta di una sorta di pellegrinaggio in mezzo alla natura nelle pieghe appenniniche tra Fabriano e Assisi, con il monte Subasio e fare da sfondo e il conforto spirituale dei monaci silvestrini (un ramo dei benedettini) di Fabriano.
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Marca Fermana, borghi francescani tra cielo e terra

FERMO – La cosiddetta Marca Fermana è una terra ricca di storia, tradizione, arte e cultura, contrassegnata dal passaggio di san Francesco nel Duecento e dal conseguente florilegio di conventi abitati da frati poi saliti agli onori degli altari.

San Francesco riceve le sacre stimmate sul monte della Verna
FERMO – La cosiddetta Marca Fermana è una terra ricca di storia, tradizione, arte e cultura, contrassegnata dal passaggio di san Francesco nel Duecento e dal conseguente florilegio di conventi abitati da frati poi saliti agli onori degli altari. Il nostro itinerario vuole portarci nei borghi collocati al crocevia tra le provincie di Fermo, Macerata e le prime propaggini dei monti Sibillini: scopriremo quindi svariati borghi la cui storia è intrisa di francescanesimo.
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Dall’archivio spunta la “Guida ai luoghi francescani delle Marche”

REDAZIONE – Abbiamo scovato un ciclostilato impolverato nella biblioteca della parrocchia di San Francesco d’Assisi di Pesaro: s’intitola “Guida ai luoghi francescani delle Marche: un cammino di riscoperta di san Francesco”.

REDAZIONE – Abbiamo scovato un ciclostilato impolverato nella biblioteca della parrocchia di San Francesco d’Assisi di Pesaro: s’intitola “Guida ai luoghi francescani delle Marche: un cammino di riscoperta di san Francesco”, conta 32 pagine redatte da padre Evaristo Subissati, un frate cappuccino ora defunto, parroco a Pesaro per circa un ventennio, ministro provinciale dei cappuccini marchigiani negli anni Ottanta.
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Terra dei Fioretti, con Francesco tra Valleremita e Cupramontana

FABRIANO – Questa volta vi raccontiamo un viaggio attraverso le montagne dell’appennino umbro-marchigiano, che ci ha portati a scoprire l’eremo di Santa Maria in Valdisasso di Valleremita…

L'eremo di Santa Maria in Valdisasso di Valleremita
FABRIANO – Questa volta vi raccontiamo un viaggio attraverso le montagne dell’appennino umbro-marchigiano, che ci ha portati a scoprire l’eremo di Santa Maria in Valdisasso di Valleremita, un luogo della Terra dei Fioretti di cui già abbiamo parlato in precedenza, nascosto nelle pieghe delle foreste al confine tra Umbria e Marche, ad una decina di chilometri da Fabriano.
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Ciclo pittorico dedicato alle Storie di San Francesco

Provengono dalla chiesa ex conventuale di San Francesco a Rieti gli affreschi risalenti al tramonto del XIV secolo tornati alla luce nel 1953 nell’antico coro dei frati: si tratta di ampi lacerti di un ciclo pittorico dedicati ad illustrare le Storie di San Francesco.
Restaurati in situ nel 1954, gli affreschi vennero poi staccati e riportati su tela, affinché fossero definitivamente sottratti ai guasti del tempo e dell’umidità.
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Venerabile Compagnia delle Stimmate di San Francesco – Museo diocesano di Rieti

Nel nome di San Francesco, agli inizi del XVII secolo fu costituita presso la basilica inferiore di Santa Maria Madre di Dio una Confraternita deputata a provvedere alle esequie di coloro che dovessero essere tumulati presso le sepolture della cattedrale. Ne fu promotore  il vescovo francescano monsignor Gaspare Pasquali, alla guida della diocesi  di Rieti agli inizi del Seicento.
Nativo di Montereale, in diocesi di Rieti, maestro di sacra teologia nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, dal 1589 frate Gaspare Pasquali1 era vescovo di Ruvo di Puglia quando, nel 1604, fu chiamato a reggere la Diocesi reatina.
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Pianeta ad arazzo del XV° secolo – Museo diocesano Rieti

La città di Rieti fu a lungo frequentata da San Francesco d’Assisi fra il 1209 ed il 1225, quando s’infittirono le sue relazioni con la curia di papa Onorio III e con il suo protettore, il cardinale Ugolino dei conti di Segni, destinato a salire sul trono di San Pietro con il nome di Gregorio IX.
Sulle alture boscose che circoscrivono la valle solcata dal Velino, fondò i romitori in cui scrisse le pagine più intense della sua legenda costellata di miracoli.
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Scopriamo la spiritualità di Francesco d’Assisi nella Vallesanta

RIETI – “Buon giorno, buona gente!”. Così San Francesco salutò secondo la tradizione gli abitanti di Poggio Bustone nel 1209 quando fece il suo ingresso nella Valle Reatina.

RIETI – “Buon giorno, buona gente!”. Così san Francesco d’Assisi salutò secondo la tradizione gli abitanti di Poggio Bustone nel 1209 quando fece il suo ingresso nella valle reatina. Inerpicandosi sulla strada che conduce fino all’eremo si riscopre tutta la semplicità e la letizia di questo saluto. Il santuario è circondato dai boschi verdeggiati e apre lo sguardo su un panorama che ha del mistico: qui il Poverello ebbe la visione che gli confermò il perdono dei peccati giovanili. Ma non è tutto. Francesco d’Assisi percorse svariati chilometri su e giù per i monti e per le colline della valle reatina, poi detta Vallesanta. E si fermò anche in un luogo impervio, ma baciato dalla natura, dove oggi sorge il santuario La Foresta. La chiesina di San Fabiano è oggi un convento di straordinaria suggestione, noto come santuario di Santa Maria della Foresta o più semplicemente La Foresta. San Francesco vi giunse nel settembre del 1225. Con molta probabilità qui Francesco scrisse l’immortale Cantico delle Creature.
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Terni, un luogo francescano in pieno centro storico

TERNI – Nel luogo dove sorgeva l’oratorio di San Cassiano, donato a Francesco nel 1218 dal vescovo Rainerio, oggi si può ammirare il convento di San Francesco, con la chiesa edificata tra il 1265 e il 1288, ampliata e ristrutturata più volte nei secoli successivi.

TERNI – Nel luogo dove sorgeva l’oratorio di San Cassiano, donato a Francesco nel 1218 dal vescovo Rainerio, oggi si può ammirare il convento di San Francesco, con la chiesa edificata tra il 1265 e il 1288, ampliata e ristrutturata più volte nei secoli successivi. Elevata a “santuario francescano” nel 2004, la chiesa sorge nell’attuale centro storico di Terni.
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Monte Terminillo, tra natura e spiritualità

Nel 1939 Pio XII dichiarava san Francesco patrono d’Italia. Per celebrare l’evento i frati vollero costruire un monumento sul Terminillo, a 1623 metri d’altitudine: il Tempio votivo nazionale. I lavori iniziarono nel 1949, e finirono con la consacrazione, avvenuta nel 1964, appena un anno prima della fine del Concilio Vaticano II.

Una veduta del monte Terminillo
MONTE TERMINILLO (Rieti) – Nel 1939 Pio XII dichiarava san Francesco patrono d’Italia. Per celebrare l’evento i frati vollero costruire un monumento sul Terminillo, a 1623 metri d’altitudine: il Tempio votivo nazionale. I lavori iniziarono nel 1949, e finirono con la consacrazione, avvenuta nel 1964, appena un anno prima della fine del Concilio Vaticano II. L’edificio è una fusione armonica di architettura, mosaici, sculture e arredi sacri di alta qualità artistica. Questo scrigno custodisce un’urna contenente la reliquia del corpo del Poverello. Davanti all’urna arde perenne una lampada votiva. Ogni anno nell’ultima domenica di agosto si tiene una santa messa durante la quale viene offerto l’olio e riaccesa la lampada votiva. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.parrocchiaterminillo.org o www.camminodifrancesco.it.
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Fontecolombo, dove Francesco d’Assisi scrisse la Regola

FONTECOLOMBO (Rieti) – Nella parte più nascosta di un bosco di lecci secolari, si erge il santuario di Fontecolombo. È il cosiddetto Sinai francescano, ovvero il monte scelto da Francesco d’Assisi per stilare la Regola definitiva del suo Ordine, resa pubblica nel 1223.

Il piazzale antistante il santuario di Fontecolombo: a sinistra la chiesa e a destra il convento
FONTECOLOMBO (Rieti) – Nella parte più nascosta di un bosco di lecci secolari, si erge il santuario di Fontecolombo. È il cosiddetto Sinai francescano, ovvero il monte scelto da Francesco d’Assisi per stilare la Regola definitiva del suo Ordine, resa pubblica nel 1223. Qui tutto è sacro: gli edifici, la fonte d’acqua purissima e il bosco stesso, perché racchiude il Sacro Speco, la grotta in cui fu scritta la Regola, e dove Francesco soleva ritirarsi. Visitando lo speco davvero si comprende quanto Francesco stesse fattivamente in contatto con il Padre quando si ritirava. Un luogo piccolissimo e immerso nella roccia e nel verde. Approfondimenti: www.camminodifrancesco.it. Mappa

San Francesco a Ripa, un luogo francescano a Trastevere

ROMA – Fondata nel secolo XI la chiesa fu dedicata a san Francesco dopo la sua permanenza nel 1219 mentre era in visita al papa.

Veduta della facciata della chiesa di San Francesco a Ripa, in zona Trastevere a Roma
ROMA – Fondata nel secolo XI la chiesa fu dedicata a san Francesco dopo la sua permanenza nel 1219 mentre era in visita al papa. L’edificio attuale è il risultato di lavori di ristrutturazione avvenuti tra Seicento e Settecento. Nella cella del santo sono ancora oggi conservati il suo guanciale in pietra e il crocifisso. Il Santuario è ricco di cose da vedere: sculture, mosaici, marmi policromi, decorazioni e stucchi; la statua della beata Ludovica Albertoni, scolpita da Gian Lorenzo Bernini, una tavola col santo (XIII secolo) attribuita a Margaritone d’Arezzo e la tomba di Giorgio De Chirico. Maggiori info: www.camminodifrancesco.it. Mappa

Monteluco di Spoleto, un ponte tra Umbria e Lazio

MONTELUCO (Perugia) – Nei pressi di Spoleto, Francesco individuò un luogo dove ritirarsi in preghiera. Nel 1218 ottenne dai monaci eremiti del Monteluco la cappella di Santa Caterina, dove oggi sorge il santuario francescano, circondato da una folta boscaglia di antichi lecci.

Il santuario di Monteluco di Spoleto (da www.camminodifrancesco.it)
MONTELUCO (Perugia) – Nei pressi di Spoleto, Francesco d’Assisi individuò un luogo dove ritirarsi in preghiera. Nel 1218 ottenne dai monaci eremiti del Monteluco la cappella di Santa Caterina, dove oggi sorge il santuario francescano, circondato da una folta boscaglia di antichi lecci. La fitta vegetazione del “bosco sacro” ricopre il Monteluco (800 metri sul mare): da vedere la chiesa, dedicata a san Francesco e a santa Caterina, che conserva ancora le minuscole cellette e la pietra utilizzata dal santo come giaciglio; le grotte dove hanno soggiornato alcuni santi e il panorama della magnifica valle spoletina.
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Assisi, Francesco e l’eremo delle Carceri

ASSISI (Perugia) – Lo spirito di san Francesco d’Assisi rivive soprattutto nei piccoli borghi e nei luoghi appartati dove si ritirava in preghiera, come nel piccolo Eremo delle Carceri, che sorge a circa 5 chilometri dalla patria natale del santo, a quasi mille metri di quota dentro una splendida selva di lecci, lungo la strada che porta al monte Subasio.

Assisi, eremo delle Carceri (da www.camminodifrancesco.it)
ASSISI (Perugia) – Lo spirito di san Francesco d’Assisi rivive soprattutto nei piccoli borghi e nei luoghi appartati dove si ritirava in preghiera, come nel piccolo Eremo delle Carceri, che sorge a circa 5 chilometri dalla patria natale del santo, a quasi mille metri di quota dentro una splendida selva di lecci, lungo la strada che porta al monte Subasio. Qui, fin dal 1205, san Francesco e i suoi seguaci si ritiravano per dedicarsi alla contemplazione e alla preghiera: una piccola cappella, alcune grotte e qualche rifugio.
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Con San Francesco nella Vallesanta reatina

RIETI – Cominciamo un viaggio attraverso la cosiddetta Vallesanta, uno dei luoghi francescani più conosciuto, certamente non al pari di Assisi o La Verna, ma comunque teatro di alcune mirabili opere compiute, circa 800 anni fa, da Francesco d’Assisi e dai suoi primi compagni, poi riunitosi, per volontà del santo di Assisi, nell’ordine dei frati minori.

I santuari della Vallesanta reatina rappresentano una forte testimonianza dei primi anni di vita del movimento francescano
RIETI – Cominciamo un viaggio attraverso la cosiddetta Vallesanta, uno dei luoghi francescani più conosciuto, certamente non al pari di Assisi o La Verna, ma comunque teatro di alcune mirabili opere compiute, circa 800 anni fa, da Francesco d’Assisi e dai suoi primi compagni, poi riunitosi, per volontà del santo di Assisi, nell’ordine dei frati minori. Ci appoggiamo al sito www.camminodifrancesco.it per percorrere un itinerario tracciato dai frati minori del Lazio sulla base delle indicazioni lasciate dalle Fonti Francescane, il libro che raccoglie gli insegnamenti e le tracce storiche dei primi anni del movimento francescano.
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Santuario dello Speco di S. Urbano – Narni (Terni)

Visita al Santuario allo Speco di S.Urbano dove nel 1213, San Francesco giunse e operò molti miracoli.

Quando andiamo a Narni, per far visita ad Elena e Alessio, passiamo sempre delle gran belle giornate. Il sole scottava parecchio già dal mattino ma equipaggiati con tutto il nécessaire ci siamo comunque imbarcati nella multiplona e via!
Appena arrivati siamo  passati a vedere i lavori della loro casa nuova molto bella e spaziosa con una vista su Narni davvero unica, spero la finiscano presto così magari li andiamo a trovare più comodamente  😉 !! Poi ci hanno portato a pranzo dai genitori di Elena il sig. Vladimiro e la sig.ra Giuliana,  una cuoca bravissima (sparse per la casa ci sono varie targhe che ci ricordano come da anni faccia man bassa di premi culinari in quel di Narni… non so se mi spiego)  che ci ha fatto assaggiare numerose prelibatezze, fino oltre le 3 del pomeriggio.
Dopo un benvenuto del genere urgeva trovare un posto fresco dove trascorrere il resto della domenica al riparo dalla gran calura… ed ecco che Elena ed Alessio ci hanno fatto una piacevolissima sorpresa portandoci al Santuario dello Speco di S. Urbano. La strada da Narni è un pò tortuosa perchè si sale lungo le pendici di qualche monte e ci si immerge sempre più nei fitti boschi della zona.
Trascorsa una mezzoretta si arriva nel parcheggio del Santuario, il posto è fresco nonostante il sole e subito vediamo una statua di San Francesco con varie preghiere che ci introducono sin da quì alla spiritualità del posto.

Parcheggio di arrivo

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Terra dei Fioretti, itinerario pesarese

PESARO – Girare la Terra dei Fioretti significa immergersi nella storia del territorio marchigiano. Viene dunque naturale cominciare questo affascinante itinerario procedendo in senso geografico, da nord a sud. Partendo da Pesaro, incontriamo la chiesa di San Giovanni Battista in via Passeri officiata dai Frati Minori e impreziosita dal titolo di “tempio monumentale”. Si tratta di un edificio del Cinquecento situato ai margini del centro storico della città adriatica.

chiesa di San Giovanni Battista

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Terra dei Fioretti, itinerario ascolano

ASCOLI PICENO – Alla scoperta delle terre ascolane, sulle tracce di san Francesco e dei primi frati, che visitarono le Marche nel Duecento. Un itinerario insolito per turisti che vogliono unire il piacere di un week-end di relax al gusto di nutrire la propria anima di qualche “gemma” spirituale. Cartina alla mano, la partenza è fissata da Grottammare, cittadina “attaccata” a San Benedetto del Tronto, luogo turistico caratterizzato dalla tranquillità della Riviera delle Palme. Qui troviamo l’Oasi di Santa Maria dei Monti, appena in collina, dove è presente, oltre alla chiesa e al convento, anche un albergo posto a poca distanza dal mare.

Oasi di Santa Maria dei Monti, Grottammare

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Terra dei Fioretti, itinerario anconetano e maceratese

ANCONA – Questa volta, per continuare a seguire le orme di san Francesco e dei primi frati che predicarono nell’allora Marca d’Ancona (a livello temporale, ci riferiamo ai primi decenni del Duecento) partiamo proprio dal capoluogo marchigiano con l’obiettivo di puntare verso le terre maceratesi.

Duomo di San Ciriaco - Ancona

Ad Ancona non può mancare una puntata al duomo di San Ciriaco, posto su un’altura che domina l’ampia insenatura che ospita il porto. San Francesco visitò e predicò più volte nel capoluogo marchigiano, anche a quei tempi luogo rinomato e frequentato da viaggiatori di terra e di mare. In particolare, il santo di Assisi si recò per la prima volta in questa città nel 1212, pochi anni dopo la fondazione della provincia della Marca, il primo insediamento dei frati Minori nelle Marche.

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La Terra dei Fioretti


REDAZIONE – Forse pochi conoscono le meraviglie racchiuse nella “Terra dei Fioretti”. E probabilmente, ancora meno persone conoscono la storia di questa terra, che coincide con i confini del territorio marchigiano. Le Marche, sin dal XIII secolo, sono state teatro e culla del francescanesimo, ovvero delle vicende dei primi frati, seguaci di san Francesco d’Assisi, che con il loro esempio e i loro gesti hanno contribuito a creare una tradizione che perdura ancora ai giorni nostri. Leggi tutto “La Terra dei Fioretti”

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