Aprire Negozio o Bar In Centro



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Aprire un bar, oppure un alimentari, un negozio di frutta e verdura, una latteria in centro: perchè no?
Nell’era dell’esplosione dei Centri commerciali e di fuga dai centri storici, l’idea di avviare un’attività nel cuore della città potrebbe sembrare a prima vista un investimento poco felice. Eppure se anche la Coop ha deciso di avviare un supermercato in pieno centro storico, vuol dire che si è finalmente innestata un’inversione di tendenza e che vi è una forte richiesta per tornare ad avere degli esercizi che consentano ai residenti, e a tutti coloro che si trovano in isole pedonali e nelle vie limitrofe per varie ragioni (lavoro, tempo libero, turismo), di usufruire di tutti i servizi che attualmente bisogna andare a trovarsi fuori dai centri storici.

“Per aiutare chi ha progetti commerciali in tal senso e chi ha già un’attività esistente e ha deciso di ristrutturarla o ammodernarla – dice Luciana Nataloni, responsabile provinciale di CNA.Com – arriva ora anche il rifinanziamento di una legge regionale (la 21-98), che prevede interventi finanziari a favore del commercio”.

La Regione Marche ha infatti approvato il bando ed i moduli di domanda utili per la richiesta di interventi finanziari per il settore commercio.

“Sono ammesse al contributo le piccole imprese del commercio al dettaglio e della somministrazione di alimenti e bevande ubicate in centro storico aree pedonali o zone a traffico limitato, comprese quelle limitate a periodi dell’anno (con un minimo di 90 giornate annue). Ed ancora “le imprese del commercio al dettaglio dei prodotti alimentari e della somministrazione al pubblico di alimenti e bevande che operano all’interno delle aree urbane e rurali, non ricomprese nei centri storici, nelle aree pedonali o a traffico limitato”.

Entra nello specifico il direttore provinciale di Fidimpresa, Stefano Galli che specifica che come tipo di intervento sono ammessi: l’acquisto, costruzione, ristrutturazione ed ampliamento dei locali adibiti o da adibire ad attività commerciali; le attrezzature fisse o mobili e gli arredi”.

Il contributo a fondo perduto non può essere inferiore al 15% e superiore al 20% della spesa riconosciuta.

La spesa ammissibile al netto di Iva vanno da un minimo di 30 ad un massimo di 160mila euro. Le domande devono essere presentate entro il 2 marzo.

Per informazioni rivolgersi allo 0721-405570.



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