Pesaro, chiesa del SS. Nome di Dio



Passeggiando per le vie di Pesaro, nascosta in una delle tante traverse del centro storico, e precisamente in via Petrucci, nella zona della chiesa di Sant’Agostino, è conservata come un tesoro prezioso la chiesa del Nome di Dio.

Circoncisione - dipinto di Barocci

Circoncisione - dipinto del Barocci

Si tratta di un gioiello di arte barocca apprezzato dai turisti di tutto il mondo che in estate vengono a passare le ferie proprio nella città adriatica. Negli ultimi anni l’Arcidiocesi di Pesaro ha messo mano alla valorizzazione dell’edificio e dei preziosi quadri in esso contenuti, formando delle guide specializzate, capaci di far gustare al visitatore le bellezze misteriose di quattro secoli di storia.


















Venendo alla descrizione dell’edificio, la chiesa del Nome di Dio è l’unico esempio rimasto a Pesaro di edificio religioso concepito come unità architettonica e scenografica: nell’aula unica vennero prefissate e disposte nel giro di alcuni decenni tutte le strutture decorative, gli altari, le cornici, le sculture e i fregi lignei dipinti in oro e nero, le tele ad olio di vario formato. Presenta inoltre un interno ancora pressoché originario, che documenta un preciso periodo di storia artistica ed esprime suggestivi contenuti attraverso la ricca decorazione che lo ricopre interamente. L’esterno, invece, è stato rimaneggiato e restaurato nel 1912, e prima ancora era stato ornato del portale in pietra d’Istria nel 1763 dall’architetto pesarese Gian Andrea Lazzarini.

Fu fatta costruire, a partire dal 1577, dalla Compagnia del Nome di Dio, una delle più ricche tra le numerose confraternite laicali pesaresi, particolarmente fiorenti ed attive in opere pie nella zelante atmosfera religiosa controriformistica. Si provvide in breve tempo alla sistemazione degli altari, commissionando a Federico Barocci il quadro raffigurante la Circoncisione di Gesù (foto), che fu posto sopra l’altare maggiore nel 1590. Vennero poi collocati all’altare laterale sinistro il pregevole Crocifisso ligneo cinquecentesco, e all’altare laterale destro un dipinto del mantovano Teodoro Ghisi (1536-1601) raffigurante l’Incoronazione della Vergine e Santi.

Orari di visita



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