Jonas Onlus
Anoressie-bulimie, dipendenze, attacchi di panico, depressioni
Jonas è un’Associazione Onlus nata da un’idea di Massimo Recalcati (Psicoanalista, AME della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi) che ha raccolto l’adesione di diversi psicoanalisti, psicologi, intellettuali, e operatori nel campo della salute mentale. Jonas si occupa di ricerca, formazione e intervento sui nuovi sintomi del disagio contemporaneo (anoressie-bulimie, depressioni, dipendenze, attacchi di panico), e sugli effetti del discorso sociale attuale (infanzia, adolescenza e nuove famiglie). Jonas è un laboratorio dove: promuovere le conoscenze scientifiche orientandosi nell’attualità della ricerca psicoanalitica, monitorare costantemente il rapporto tra il discorso sociale e la logica clinica dei nuovi sintomi, permettere un loro trattamento terapeutico.
L’insegnamento di Sigmund Freud, di Jacques Lacan e il rapporto costante con il movimento di ricerca del Campo Freudiano ispirato all’opera di Jacques-Alain Miller, orientano la pratica dei membri di Jonas. Il suo programma di lavoro è un programma di psicoanalisi applicata alla ricerca scientifica ed alla terapeutica dei nuovi sintomi.
In che cosa consiste il tratto centrale della contemporaneità?
Sulla scia della fondamentale scoperta freudiana, che lo psicoanalista Jacques Lacan rilegge in maniera illuminante, Jonas si interroga sulle origini del “disagio della civiltà” attuale e sulle sue connessioni con l’epidemica diffusione di sintomi che fanno del corpo il bersaglio centrale, minando la sopravvivenza stessa degli individui.
I nuovi sintomi determinano la costituzione inedita di gruppalità sociali che si riproducono non più a partire dall’identificazione all’ideale edipico ma da una identificazione al sintomo (“sono un’anoressica, “sono un depresso”, “sono un tossicomane”…) e dalla comunanza di pratiche di godimento particolari. In questo modo il soggetto contemporaneo trova nel sintomo non tanto l’indice di un disagio, ma un’identità e una pratica pulsionale che non lo esclude dal discorso sociale, ma lo integra perfettamente nel suo seno. E’ quello che definiamo processo “neo-segregeativo”. In questo contesto Jonas si pone l’obiettivo di promuovere la riabilitazione del soggetto dell’inconscio in una clinica, com’è appunto quella dei nuovi sintomi, che sembra invece in aperta opposizione all’inconscio. Jonas punta ad una nuova alleanza con il programma dell’inconscio, alla sua riabilitazione. Tuttavia questa riabilitazione necessita di una strategia di intervento articolata. L’uso clinico del dispositivo gruppale, nelle sue applicazioni più varie, è considerato da Jonas uno strumento essenziale per provare ad estrarre il soggetto dell’inconscio dalla sua alienazione monosintomatica. L’applicazione della psicoanalisi alla pratica dei gruppi risponde alla necessità di tener conto del carattere sociale dei nuovi sintomi.
Nelle società occidentali la circolazione degli oggetti prodotti dal mercato (“oggetti gadget”, per Lacan) ha assunto la funzione illusoria di permettere ad ognuno la felicità; l’acquisto, il possesso di un oggetto offre l’illusione di poter colmare qualunque disagio, eliminandolo. Mentre il disagio dell’uomo proviene in realtà dalla sua condizione di fondo, dell’ordine dell’esistenza, che Lacan definiva “mancanza” e che abita il cuore dell’essere umano.
In questa logica attuale, ben rappresentata dalla pubblicità, un problema dell’ordine dell’essere è rimandato ad un problema dell’ordine dell’avere; dunque l’oggetto si comporta da “tappo” con la funzione di riempire il vuoto aperto dalla domanda, dall’interrogazione.
Sedi:
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