Santuario Santa Maria della Libera – Pratola Peligna (L’Aquila)
La festa della Madonna della Libera, al santuario di Pratola Peligna è una delle più antiche e partecipate d’Abruzzo.
Ogni anno, la prima domenica di maggio alla Madonna della Libera giungono torme di pellegrini da tutta la regione e danno vita ad una spettacolare festa religiosa e popolare.
La devozione dei fedeli attualmente si rivolge, oltre che all’antica immagine, anche ad una artistica statua di fattura settecentesca e riccamente ornata di vesti preziose e di gioielli.
Non sono solo l’aspetto e le vesti della Madonna che rimandano a liturgie più antiche in cui si collocano alcuni momenti, (che per altro verso resterebbero ingiustificati in un contesto essenzialmente cattolico), come la vestizione della Vergine da parte delle donne facenti capo alla Comare, figura tradizionale della festa a cui spetta il compito di organizzare le procedure del rito.
Il momento più intenso resta l’arrivo della Compagnia penitenziale di Gioia dei Marsi che giunge a Pratola nelle ore serali del venerdì antecedente la festa.
La compagnia, dopo aver attraversato molti paesi dove è accolta festosamente e con rispetto, in un viaggio che dura due giorni di cammino a piedi, entra in chiesa in ginocchio tra gli applausi dei presenti che riservano ai pellegrini una commossa e solenne accoglienza a cui partecipano le autorità religiose e civili.
In segno di penitenza essi dormono sulla paglia, forse anche per ripetere, come si è detto, antiche forme rituali di contatto con la terra e di incubatio nel luogo consacrato, ma hanno un posto d’onore nello svolgimento delle funzioni religiose e durante la processione seguono la statua subito dopo i pratolani.