Santuario Madonna dei Portici – Urbania (Pesaro Urbino)



Nel VI secolo, sui resti di un edificio pagano sacro ad Ercole, i Benedettini eressero un’abbazia dedicandola a San Cristoforo. Nel 1759 la chiesa fu quasi interamente ricostruita su progetto dell’architetto urbinate Giuseppe Tosi; la ristrutturazione durò oltre un secolo per concludersi nel 1870. Il campanile del 1958 è opera dell’ingegnere fanese Donatello Stefanucci.

L’interno è a una navata sovrastato da una cupola barocca. Vi si conservano sette epigrafi celebrative; da segnalare quella dedicata al papa Urbano VIII che concesse la diocesi e dette il nome a Urbania. A destra, l’ingresso al Battistero, la cui porta di accesso conserva parte della cancellata in ferro battuto, opera di Metauro Balducci, del XV-XVI secolo.
All’interno il Fonte Battesimale, opera di Ricci da Sant’Ippolito, del 1747; il Battesimo di Gesù, affresco su pietra di scuola locale, del XVIII secolo. Nella parete destra della chiesa al primo altare S. Ubaldo, vescovo di Gubbio, olio su tela di Claudio Ridolfi del 1620; al secondo altare Transito di S. Giuseppe, olio su tela del Cavalier D’Arpino del XVII secolo; al terzo altare S. Cristoforo, statua lignea di scuola napoletana del 1768.

Nella Cappella del Sacramento: a sinistra Cena di Emmaus, olio su tela di scuola romana del XVIII secolo; al centro della volta il Trionfo del calice eucaristico, tela di Americo Ludovici di Cagli del 1951.

Nel presbiterio, sopra l’altare maggiore, il Crocifisso di Pietro da Rimini del 1315. Nella parete sinistra: Monumento funebre di Augusto Chigi, fratello di papa Alessandro VII, morto a Urbania nel 1651.

Ai lati è stata sistemata un’Annunciazione in due tele, probabilmente facenti parte di uno sportello (Angelo Annunciante e Madonna) dipinte da Claudio Ridolfi (1642). La porta di accesso alla sacrestia, in legno intagliato e scolpito, è del 1637, opera di Cesare Oradei.

Qui è conservata l’urna contenente l’omero di San Cristoforo, opera di Antonio del Pollaiolo, donata alla chiesa nel 1472 dal cardinale greco Bessarione. Nel 1870 la Comunità di Urbania ha eretto al patrono S. Cristoforo la colonna votiva. Con la costruzione di questa colonna venivano sciolti tutti i voti pronunciati al santo dai cittadini in occasione del terremoto del 1781 e dell’epidemia colerica del 1855.



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