Santuario Madonna della Rocca – Canicattì (Agrigento)



Santuario Madonna della Rocca

Santuario Madonna della Rocca

Sul versante di una collina che sovrasta Canicattì troviamo il Santuario Madonna della Rocca che comprende anche l’annesso convento dei Cappuccini.

Prima dell’edificazione del complesso conventuale , nel secolo XVIII,  esisteva in questa zona un’edicola votiva in dedicazione alla Vergine, che in seguito a svariati ampliamenti divenne una cappella ed successivamente una chiesa riedificata nel 1796.

Nel frattempo l’edificio andava arricchendosi con opere come alcune tele di Francesco Guadagnino con  la SS. Trinità e l’Ecce Homo. E’ invece del 1866 la statua eponima dello scultore palermitano Vincenzo Genovese.

Nel 1888 si diede la concessione per la costruzione di un convento accanto la chiesa visto il desiderio, già espresso sin dal secolo precedente, di creare una comunità di Cappuccini a Canicattì. Di notevole interesse all’interno troviamo i simulacri della Madonna della Rocca, di S. Filomena, di San francesco e il Crocifisso del 1864.

Del pittore cappuccino Frà Felice da Sambuca è il monumentale affresco con il Cristo che concede l’indulgenza a S. Francesco.

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Commenti

2 commenti in “Santuario Madonna della Rocca – Canicattì (Agrigento)”
sac.diego acquisto ha detto:

All’attenzine del Padre Guardiano del Convento Cappuccini di Canicattì……

sac.diego acquisto ha detto:

Servizio per AGRIGENTO-OGGI
Canicattì – 110° anniversario del transito di Padre Gioacchino La Lomia

Fervono in questi giorni a Canicatti, nel Santuario della Madonna della Rocca, i preparativi per ricordare il transito da questo mondo alla Casa del Padre, del Venerabile PADRE GIOACCHINO LA LOMIA. Impegnati tutti i frati Cappuccini del Convento, ma non solo, e soprattutto la Vice Postulazione della causa di beatificazione, con in testa il Padre Guardiano Massimiliano Novembre.
Come è noto, il Venerabile frate capuccino Padre Gioacchino La Lomia è nato a Canicattì il 3 marzo 1831 e nella stessa città natale ha concluso la sua esistenza terrena, passando alla Casa del Padre la sera del 30 luglio 1905 verso le ore 20, serenamente assistito dai confratelli, mentre un folla di fedeli in preghiera sostava davanti al Convento.
Una figura luminosa, quella di P. Gioacchino che fa veramente onore ad una città laboriosa come Canicatti, che, nel suo glorioso passato, annovera tante personalità famose in ogni campo.
P. Gioacchino La Lomia, però, questo frate cappuccino, morto in odore di santità, è sicuramente il canicattinese più ricordato e popolare, malgrado i tanti anni trascorsi dalla sua morte.
Tantissimi i devoti che continuano ancora a visitare l’artistico mauseleo collocato all’ingresso della Chiesa della Madonna della Rocca, che conserva le sue spoglie mortali; devoti provenienti non solo da Canicattì, sua città natale e da molti paesi del circondario, ma anche da tanti altri paesi anche fuori della stessa Sicilia, dove pure egli è conosciuto e venerato.
L’eroicità delle virtù di P. Gioacchino, grande figura di evangelizzatore, proveniente da una delle più ricche e nobili famiglie di Canicatti, ma che ha saputo distaccarsi da tutto e vivere poveramente, seguendo la sua vocazione religiosa, è stata ormai solennemente riconosciuta dal Papa San Giovanni Paolo II, che il 23 aprile 2002 lo ha dichiarato venerabile.
Tale dichiarazione ufficiale di venerabilità ha spianato la via alla beatificazione che ormai potrebbe essere anche non lontana, ma per la quale bisogna pregare e comunque affidarsi al disegno provvidenziale di Dio, attendendo con pazienza e fede il compimento della sua volontà, secondo le decisioni del Magistero.
Intanto il Convento della Madonna della Rocca di Canicattì è continuamente meta di numerosi pellegrini, provenienti da ogni parte, in un crescendo umanamente inspiegabile, specie in determinate date, come quella del “transito” il prossimo 30 luglio e nei giorni immediatamente precedenti.
E proprio il 29 luglio, mentre ancora non si conoscono tutti i dettagli del programma, la sollenne celebrazione dell’ultimo giorno del triduo di preparazione, ad animare la liturgia, sarà la Corale favarese “Jubilate Deo-Pino Russello”, diretta dal Maestro Salvatore Lentini. E non è la prima volta che tale Corale riceve l’ambito onore dell’invito a rendere omaggio al Venerabile, che tanti devoti annovera anche a Favara.
Nella circostanza perciò è facile prevedere la partecipazione di tanti devoti di Padre Gioacchino provenienti da Favara, dalle varie Comnità parrocchiali e soporattutto da S. Vito, visto che il Consiglio Pastorale Parrocchiale, coordinato da Lillo Montaperto, ha deciso ufficialmente di partecipare.
La presenza di tanti favaresi il prossimo 29 luglio vorrà essere un omaggio particolare di gratitudine della città al frate cappuccino, che nella sue continue peregrinazioni di Missioni Popolari nei diversi paesi dell’agrigentino e del nisseno, è venuto tante volte a Favara, sempre festosamente accolto con grande partecipazione di popolo nella grande Chiesa Madre, come riferiscono le cronache del tempo.
Il Servo di Dio, padre Gioacchino La Lomia, al secolo Gaetano, venerabile dal 23 aprile 2002, è in attesa della glorificazione sugli altari, con la beatificazione e la successiva canoninazione, secondo le norme e le decisioni del supremo Magistero della Chiesa.
Presso l’apposita Commissione Pontificia per la cause dei Santi, sembra che davvero si sia ormai alla fase finale. Non poche al vaglio definitivo le opere compiute in vita e dopo la morte da Padre Gioacchino, alcune delle quali sanno proprio di miracolo e che ufficiosamente da non pochi fedeli vengono riconosciute come prodigiose.
16.07.2015
Diego Acquisto

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