Basilica di San Pietro in Vincoli (Roma)



spietroinvincoli[1]Celeberrima per la presenza del Mosè michelangiolesco, questa chiesa sorge in una bella posizione appartata, al sommo del Fagutale, estremo sperone occidentale del colle Esquilino.
E nota anche come basilica Eudossiana, in memoria dell’evento avvenuto sotto l’imperatrice Eudossia, nel V secolo, quando le due metà delle catene con cui S. Pietro fu imprigionato a Roma, poste a contatto, si saldarono miracolosamente, e a motivo di ciò fu costruita l’attuale basilica per conservarle, da cui anche l’appellativo «in vincoli».

Scavi archeologici hanno messo in luce sotto il pavimento della basilica attuale due fasi costruttive precedenti, una del III secolo con un’aula absidata, forse la primitiva domus ecclesiae sorta sul luogo, e una del IV secolo, con resti di una basilica a tre navate, poi distrutta nel secolo successivo per dar luogo alla basilica odierna.

L’edificio subì numerosi interventi nel Medioevo, ma un rimaneggiamento globale fu effettuato a metà del Quattrocento per proseguire fino al 1475. Infine, nel 1705, fu costruito l’attuale soffitto.



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