Basilica di Santa Croce in Gerusalemme (Roma)



SCroceGerusalemme-G[1]Forse la più importante tra le tre basiliche giubilari minori, la basilica di Santa Croce in Gerusalemme è conosciuta sin dal Medioevo come “Basilica delle Reliquie” legate alla crocefissione di Gesù, riportate da Sant’Elena dopo un viaggio in Terra Santa.

Costantino, intorno alla metà del IV sec., fece ricavare nel palazzo una chiesa per custodirvi le Reliquie della Passione del Signore, ritrovate miracolosamente sul Calvario da Elena madre dell’Imperatore.
Restaurata più volte, subì una radicale trasformazione sotto il pontificato di Lucio II, nel 1144, con la divisione in tre navate con l’aggiunta di un campanile tutt’ora esistente e di un portico. La basilica assunse l’aspetto attuale XVIII secolo per opera degli architetti Domenico Gregorini e Pietro Passalacqua che edificarono una nuova facciata e rinnovarono totalmente l’ambiente interno. L’interno è suddiviso in tre navate da dodici colossali colonne di marmo.

La Storia della Santa Croce, affresco quattrocentesco è ritenuto uno dei capolavori di Antoniazzo Romano. Da ammirare anche il pavimento cosmatesco in perfetto stato di conservazione. Da una scala a destra del ciborio si accede alla piccola Cappella di S. Elena che conserva sotto il pavimento la terra del Santo Sepolcro. Salendo dalla navata sinistra si può accedere alla Cappella delle Reliquie dove sono custoditi alcuni frammenti della S. Croce e altre Reliquie della Passione di Gesù.



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