Basilica di Santa Maria Maggiore (Roma)



S_Maria_Maggiore_N[1]La basilica fu eretta nel IV secolo ma ha subito nel corso degli anni numerosi interventi e rifacimenti. Sorge nell’omonima piazza e la sua edificazione è legata ad un sogno che papa Liberio ebbe la notte del 5 agosto del 356: la Vergine lo invitava a costruire una chiesa sul luogo dove la mattina seguente avrebbe trovato la neve.

Il miracolo si avverò e il giorno dopo sul luogo dove si trova oggi la basilica, nevicò. Il campanile costruito nel 1375-76 in stile romanico è il più alto di Roma (circa 75 m). L’interno ha conservato un aspetto abbastanza vicino a quello originale.

Con i suoi 86 m di lunghezza è grandioso ed è diviso in tre navate da una serie di colonne monolitiche sovrastate da capitelli ionici, che reggono direttamente la trabeazione ornata da un fregio in mosaico del V secolo.

Il soffitto a cassettoni, attribuito a Giuliano da Sangallo, è adornato con l’emblema del toro di Alessandro VI. Il pavimento cosmatesco è databile alla metà del XII secolo.

All’interno è possibile trovare pregevoli opere d’arte di molti maestri italiani tra cui quelle di D. Fontana che realizzò la Cappella Sistina per conto di Sisto V.



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