Chiesa della Natività di Gesù (Roma)



nativita_gesu[1]Di fronte alla statua di Pasquino si trova la Chiesa della Natività di Gesù officiata dalla Compagnia della Natività, un pio sodalizio che pregava per gli agonizzanti e per i condannati a morte.

Qui veniva esposto il Santissimo nell’imminenza dell’esecuzione di una condanna a morte e si avvertivano i fedeli che avrebbero usufruito dell’indulgenza plenaria per sé e per il condannato, del quale si scriveva il nome in un’apposita tabella, se, confessati e comunicati, vi avessero fatto visita. La tradizione, inoltre, vuole che qui si conservino le fasce che avvolsero Gesù.

La chiesa fu costruita alla fine del Seicento ma l’aspetto attuale è frutto di vari restauri, l’ultimo dei quali risale al 1862, come ricorda l’iscrizione sulla facciata. L’interno è a una sola navata con volta a botte e due altari per lato.

L’edificio era proprietà del cremonese Giovanni Antonio Alessandri, il quale si era arricchito con i lavori di oreficeria e quando un incendio distrusse la sua casa, non badò a spese ricostruendola fedelmente, come recita la lapide apposta sull’edificio.



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