Gerusalemme, ultima tappa sulla spianata del Tempio

REDAZIONE – Concludiamo il nostro viaggio per le vie e per i luoghi sacri di Gerusalemme con alcuni monumenti conosciuti in tutto il mondo.

Panorama di Gerusalemme, la Città Eterna
Panorama di Gerusalemme, la Città Eterna

REDAZIONE – Concludiamo il nostro viaggio per le vie e per i luoghi sacri di Gerusalemme con alcuni monumenti conosciuti in tutto il mondo.

Siamo sulla spianata del tempio, davanti alle rovine di quello che fu il Tempio di Gerusalemme, celebre nella storia biblica, più volte ristrutturato, ampliato e modificato, e distrutto nel 70 dopo Cristo.

Citato da Salomone, da cui per tanti secoli prese il nome, e poi da molti altri padri biblici, è stato teatro di numerose predicazioni di Gesù, tanto che il Vangelo è ricco di citazioni di Gesù mentre insegna a sacerdoti, scribi e dottori nella legge proprio nel Tempio di Gerusalemme.
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Gerusalemme, un ricco viaggio dal Getsemani al Santo Sepolcro

REDAZIONE – Proseguiamo il nostro viaggio attraverso le vie e i viottoli di Gerusalemme, alla scoperta delle radici della cristianità, attualmente mescolate in uno splendido meltin pot di colture con gli altri culti religiosi, a cominciare da ebraismo e islamismo.

Gerusalemme, mosaico raffigurante Gesù
REDAZIONE – Proseguiamo il nostro viaggio attraverso le vie e i viottoli di Gerusalemme, alla scoperta delle radici della cristianità, attualmente mescolate in uno splendido meltin pot di colture con gli altri culti religiosi, a cominciare da ebraismo e islamismo. La nostra prima tappa sarà la basilica dell’Agonia al Getsemani, ai piedi del monte degli Ulivi, ai bordi della valle del Cedron, dove i francescani negli anni Venti hanno eretto una basilica a ricordo dell’agonia di Gesù, appunto nell’orto degli ulivi. A lato della chiesa c’è un orto con parecchi ulivi, alcuni dei quali si dice siano millenari, quindi esistenti anche ai tempi di Gesù. Insomma, gli unici testimoni dell’arresto di Gesù ancora viventi.
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Alle radici del cristianesimo passeggiando per Gerusalemme

REDAZIONE – Entrare a Gerusalemme significa tuffarsi in un passato bimillenario: passeggiando per i viottoli del quartiere ebraico, entrando nella zona del mercato arabo o visitando i luoghi sacri della cristianità, l’impressione è quella di tornare indietro di parecchie centinaia di anni.

Gerusalemme, veduta della città

REDAZIONE – Entrare a Gerusalemme significa tuffarsi in un passato bimillenario: passeggiando per i viottoli del quartiere ebraico, entrando nella zona del mercato arabo o visitando i luoghi sacri della cristianità, l’impressione è quella di tornare indietro di parecchie centinaia di anni. Tutto sembra ancora come quella volta, con un tourbillon di colori ed una serie magnifica di capolavori di arte e architettura sacra da lasciare esterrefatti. Con questo articolo, primo di una serie di itinerari volti a scoprire in maniera abbastanza approfondita la Città Eterna, ci poniamo l’obiettivo di stilare una carrellata di luoghi sacri che il visitatore non può assolutamente perdere entrando in Gerusalemme: seguendo la guida “Pellegrini in Terrasanta” scritta da monsignor Gianfranco Ravasi con il sostegno di Luigi Santucci, otteniamo man forte nella scelta dei luoghi di maggior interesse.
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Terra Santa: arriviamo a Gerusalemme e gustiamo il meltin pot di culture

GERUSALEMME – Giungiamo nella città santa dopo svariate tappe di viaggio: abbiamo percorso le strade e le vallate della Galilea, della costa mediterranea, abbiamo navigato in battello sul lago di Tiberiade e camminato sui sentieri alberati del monte delle Beatitudini.

Veduta di Gerusalemme

GERUSALEMME – Giungiamo nella Città Eterna dopo svariate tappe di viaggio: abbiamo percorso le strade e le vallate della Galilea, della costa mediterranea, abbiamo navigato in battello sul lago di Tiberiade e camminato sui sentieri alberati del monte delle Beatitudini. Siamo scesi nella profondità della valle del Giordano, visitando Gerico, i resti archeologici della città di Qumran e la spiaggia del mar Morto. Abbiamo osservato le differenze tra territori israeliani e palestinesi. Siamo stati a Betlemme e nei villaggi a sud di Gerusalemme. Abbiamo percorso anche le lande più sconosciute della Samaria e ci siamo addentrati nel deserto di Giuda.
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Terra Santa: dalle alture di Gerusalemme alle profondità di Gerico

REDAZIONE – Nella nostra prima semitappa in Giudea, nel sud di Israele, abbiamo visitato i villaggi intorno a Gerusalemme, in particolare quelli attualmente appartenenti ai territori palestinesi.

Il deserto di Giuda visto dalla postazione dove è possibile celebrare la santa messa

REDAZIONE – Nella nostra prima semitappa in Giudea, nel sud di Israele, abbiamo visitato i villaggi intorno a Gerusalemme, in particolare quelli attualmente appartenenti ai territori palestinesi. Siamo stati a Betlemme, Betfage, Betania, Emmaus, Ain Karim. Adesso ci spostiamo nella parte orientale della Palestina, del deserto di Giuda, verso la profondità del mar Morto, a circa 400 metri sotto il livello del mare.
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Giudea: visitiamo i villaggi sulle colline a sud di Gerusalemme

REDAZIONE – Dalla Samaria ci spostiamo in Giudea, regione meridionale della Palestina, fulcro delle vicende più importanti del ministero pubblico di Gesù.

Ain Karim, il villaggio di sant'Elisabetta, con sullo sfondo il santuario della Visitazione
REDAZIONE – Dalla Samaria ci spostiamo in Giudea, regione meridionale della Palestina, fulcro delle vicende più importanti del ministero pubblico di Gesù. Risulta ovvio citare Gerusalemme come il punto di riferimento non solo del nostro viaggio, ma di tutta la Giudea, per l’importanza storica, religiosa e strategica che ricopre. La Giudea ha rappresentato e rappresenta tuttora un luogo molto importante anche per il dipanarsi delle vicende legate alla disputa di territori tra israeliani e palestinesi.
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Terra Santa: scendiamo nelle valli di Samaria

REDAZIONE – Dalla Galilea ci spostiamo in Samaria, regione montuosa centrale della Terrasanta, confinante a nord con la Galilea, dalla quale proveniamo, e a sud con la Giudea, la regione di Gerusalemme.

Un tipico villaggio della Terrasanta

REDAZIONE – Dalla Galilea ci spostiamo in Samaria, regione montuosa centrale della Terra Santa, confinante a nord con la Galilea, dalla quale proveniamo, e a sud con la Giudea, la regione di Gerusalemme, verso cui siamo diretti nel nostro viaggio che in qualche modo vuole ricalcare l’itinerario percorso da Gesù nei tre anni di ministero pubblico. La Samaria fu il centro delle tribù subito dopo l’ingresso nella Terra promessa nel XIII secolo avanti Cristo.
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In Galilea sulle tracce di Pietro

La basilica sul monte Tabor, retta dai frati minori

REDAZIONE – Cercare di comprendere a fondo il territorio israeliano, dunque la Palestina, significa prima di tutto tuffarsi nella meditazione dei brani di Vangelo.

Per comprendere meglio, quindi, la zona del lago di Tiberiade, nel nord della Galilea, abbiamo pensato di riprendere il capitolo 21 del Vangelo di Giovanni, soffermandoci in particolare sui versetti 15, 16 e 17, dove viene sancito il primato di Pietro, ricordato ancora oggi nell’omonima chiesa a Tabgha, villaggio di poche migliaia di abitanti posto sul lago di Tiberiade.

Qui Gesù chiese per tre volte a Pietro se lo amasse per davvero, e alla terza risposta affermativa gli indicò di pascere le sue pecore, ovvero di guidare la nascitura Chiesa. Parole importante, che risuonano ancora dopo duemila anni. Tabgha è assai vicina al monte Tabor, dove avvenne la Trasfigurazione, e da questo monte si può ammirare tutta la vallata della Galilea, che dal confine con la Giordania arriva fino a lambire la costa mediterranea.

MEDITANDO IL VANGELO (Giovanni 21)

Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: “Io vado a pescare”. Gli dissero: “Veniamo anche noi con te”. Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: “Figlioli, non avete nulla da mangiare? ”. Gli risposero: “No”. Allora disse loro: “Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete”. La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: “È il Signore! ”. Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: “Portate un po’ del pesce che avete preso or ora”. Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: “Venite a mangiare”. E nessuno dei discepoli osava domandargli: “Chi sei? ”, poiché sapevano bene che era il Signore. Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti. Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro? ”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse: “Pasci i miei agnelli”. Gli disse di nuovo: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene? ”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse: “Pasci le mie pecorelle”. Gli disse per la terza volta: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene? ”. Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene? , e gli disse: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene”. Gli rispose Gesù: “Pasci le mie pecorelle. In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi”. Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: “Seguimi”. Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era trovato al suo fianco e gli aveva domandato: “Signore, chi è che ti tradisce? ”. Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: “Signore, e lui? ”. Gesù gli rispose: “Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi”. Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: “Se voglio che rimanga finché io venga, che importa a te?”.

Visualizza la mappa di Tabgha

In Terra Santa meditando sul Vangelo delle Beatitudini

REDAZIONE – Il monte delle Beatitudini, che offre una splendida vista sul lago di Tiberiade, merita un approfondimento ulteriore: infatti è qui che Gesù spiegò la nuova economia della salvezza, come viene chiamata nel linguaggio biblico, ovvero il nuovo modo di concepire la propria vita e la propria esistenza su questa Terra.

La basilica sul monte del Beatitudini

REDAZIONE – Il monte delle Beatitudini, che offre una splendida vista sul lago di Tiberiade, merita un approfondimento ulteriore: infatti è qui che Gesù spiegò la nuova economia della salvezza, come viene chiamata nel linguaggio biblico, ovvero il nuovo modo di concepire la propria vita e la propria esistenza su questa Terra.
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Terra santa, panorami mozzafiato dalle alture della Galilea

REDAZIONE – La prima tappa del nostro viaggio in Terrasanta toccherà i luoghi sacri della Galilea, la terra dove Gesù ha vissuto la maggior parte della sua vita, avendo dimorato a Nazareth per i primi trent’anni, per poi tornarci saltuariamente durante gli ultimi tre anni di predicazione.

Nazareth, basilica dell'Annunciazione

REDAZIONE – La prima tappa del nostro viaggio in Terra santa toccherà i luoghi sacri della Galilea, la terra dove Gesù ha vissuto la maggior parte della sua vita, avendo dimorato a Nazareth per i primi trent’anni, per poi tornarci saltuariamente durante gli ultimi tre anni di predicazione. Il punto di riferimento è il lago di Tiberiade, situato a nord, vicino al monte Tabor, proprio sotto il monte delle Beatitudini, a poche decine di chilometri dal confine con la Giordania.
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Terra santa, scopriamo gli intrecci tra storia, geografia e fede

REDAZIONE – Prima di avventurarci nei dettagli storici, artistici e soprattutto religiosi del nostro viaggio in Terrasanta, è bene dare una ripassata alla geografia dell’antica Palestina, attualmente inglobata nello Stato di Israele.

La croce simbolo della Terrasanta

REDAZIONE – Prima di avventurarci nei dettagli storici, artistici e soprattutto religiosi del nostro viaggio in Terra santa, è bene dare una ripassata alla geografia dell’antica Palestina, attualmente inglobata nello Stato di Israele. Infatti conoscere il territorio aiuta a comprendere meglio anche tanti passi del Vangelo.
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Terra Santa, un viaggio lungo 2000 anni

REDAZIONE – Viaggispirituali.it, dopo quasi sei mesi di apprendistato, ha deciso di allargare i propri confini, solcando il Mediterraneo e giungendo fino in Terrasanta, per tornare carico di materiale da divulgare ai propri lettori.

REDAZIONE – Viaggispirituali.it, dopo quasi sei mesi di apprendistato, ha deciso di allargare i propri confini, solcando il Mediterraneo e giungendo fino in Terra Santa, per tornare carico di materiale da divulgare ai propri lettori. Con questo post cominciamo un lungo itinerario alla scoperta della terra che ha dato i natali a Gesù Cristo, poco più di duemila anni fa. Seguiremo, per non perderci nei meandri di una terra bellissima e complessa, in gran parte l’itinerario presentato nella guida “Pellegrini in Terrasanta” scritta da monsignor Gianfranco Ravasi in collaborazione con lo storico Luigi Santucci.
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