Monastero in Grancia (Grosseto)



La Grancia era sede di un antico monastero benedettino, in origine detto “Sanctae Mariae de Montis Cavoli Apud Grossetum”, poi denominato pieve di Santa Maria delle Capanne di Grosseto. Al suo interno vi era un’immagine della Vergine, ritenuta miracolosa dai pastori che abitavano nelle capanne dei dintorni.

Passata ai monaci cistercensi e divenuta un’azienda rurale fortificata, nel 1474 fu acquisita dal comune di Grosseto, che decise di ricostruire il convento aggiungendovi anche un mulino sul fiume Ombrone.

La custodia di tali strutture fu affidata ai frati francescani del convento della Nave di Montorsaio. Fino a metà del Cinquecento fu sede del noviziato e luogo di formazione dei religiosi del comprensorio di Siena e Firenze.

Il convento fu abbandonato nel 1781; un documento del 1876 riporta la presenza in questa località di tre sacerdoti, ai quali era affidata l’amministrazione della parrocchia.
All’interno della Fattoria della Grancia è possibile visitare la cappella di Santa Maria. I beni artistici che qui erano conservati (alcune tele e arredi sacri) sono stati trasferiti nella chiesa di Rispescia.

Da ricordare è la tavola con l’”Assunzione di Maria”  di Giovanni da Siena, datata al 1498, un tempo all’interno del convento e oggi conservata al Metropolitan Museum di New York.



Lascia un commento...