CHIESA DI NOSTRA SIGNORA DEL ROSARIO – DOHA (QATAR)

Cari amici, oggi vi racconterò di una mia recente visita alla chiesa di Nostra Signora del Rosario a Doha in Qatar. Doha è la capitale dello Stato del Qàtar, un emirato situato in una piccola penisola della grande penisola Arabica. Il Qatar confina a sud con l’Arabia Saudita ed è per il resto circondato dal golfo Persico, siamo a circa un’ora di volo dai famosi Emirati Arabi di Abu Dhabi e Dubai.
Prima di partire mi sono un po’ informato per sapere se vi fossero delle comunità di cattolici residenti a Doha e con mia grande sorpresa, ho trovato il sito della chiesa di Nostra Signora del Rosario.
A questo punto mi ci è voluto poco per scrivere una mail alla referente italiana del comitato che si occupa di dare un aiuto volontario alla Chiesa Cattolica a Doha, la gentilissima Loredana Casiraghi.

Il mio incontro con la chiesa è stato molto emozionante, in mezzo ai continui cantieri di una città in pieno sviluppo, si erge un oasi di pace e spiritualità:

Ho partecipato alla messa per gli italiani che si tiene il sabato alle 9.00 alla Sacrament Chapel e poi ho conosciuto personalmente Loredana e suo marito Renato Casiraghi, un vero personaggio!
Grazie alla sua disponibilità mi sono fatto raccontare un po’ di storia e di vicende legate alla costruzione dell’unica chiesa cattolica presente in Qatar e di come vivono i cattolici in questo paese musulmano.

Loredana, Renato Casiraghi e me… con il barbone!

Renato, inizia il suo racconto:
“Il terreno per la chiesa è stato concesso dall’emiro Hamad bin Khalifa Al Thani, che nel corso degli ultimi anni ha portato avanti una politica di dialogo interreligioso pur mantenendo la legge che vieta alla popolazione, per la maggior parte di fede musulmana, di convertirsi ad altre fedi. – Continua:
La storia inizia più di trent’anni fa, quando i cattolici grazie a Padre Giovanni Bernardo Gremoli , grandissimo Vescovo e frate cappuccino (ora in pensione – ndr), furono i primi promotori per richiedere un terreno dove edificare una chiesa cattolica per il culto della fede. L’emiro si fece convincere e concesse il terreno e l’autorizzazione per costruirvi sopra una chiesa. I rappresentanti delle altre confessioni cristiane, quando seppero che noi cattolici stavamo per costruire una chiesa, corsero tutti immediatamente dall’emiro per fare altrettanto ed ora in questo lotto di terreno ci sono altre cinque chiese oltre a quella cattolica. Siccome non possiamo essere proprietari della terra, l’emiro ci ha concesso un contratto di affitto trentennale per una cifra simbolica, 1.000 Qreals (circa 250 euro – ndr). – Prosegue Renato:
Per la costruzione della chiesa, ho messo insieme un team a partire dal progettista che è l’architetto Carmellini di Milano. Una volta pronti gli esecutivi, ho dovuto formare un impresa con operai esteri perché quando arrivò il momento di realizzare la struttura, i locali si rifiutarono perché non volevano passare per quelli che avevano costruito la chiesa.

La Messa alla Sacrament Chapel

Per la progettazione abbiamo pensato che fosse opportuno integrare l’opera nel paesaggio e al contempo dotarci di un grande sagrato; questo perché quando ci sono le ricorrenze principali come Natale e Pasqua, qui nel Religious Complex di Doha vi è un’affluenza che interessa migliaia di persone, mettiamo all’esterno anche schermi giganti per raggiungere tutti fedeli che si stipano al di fuori nel parcheggio e oltre le mura di cinta.
Si sta parlando di circa 600.000 cristiani su una popolazione totale di circa 2,5 milioni e mezzo di abitanti di cui solo 200.000 qatarini (i locali dipendono totalmente dai servizi erogati dagli stranieri, senza di essi difficilmente potrebbero portare avanti la loro economia – ndr). Solo di cattolici siamo circa 400.000, composti prevalentemente dal mondo cristiano dell’est come filippini, indiani, tamil dello Sri Lanka che fanno molta fatica ad andare avanti ma con una grandissima fede. La chiesa è la sola in tutto il paese e quindi anche se solo il 10% viene a messa siamo in 40.000!!

Sulla questione della sicurezza l’emiro si è dimostrato estremamente sagace: per scoraggiare attacchi di terrorismo, attorno alla chiesa ha fatto edificare scuole frequentate anche da qatarini e madrasse. Ha creato un centro religioso dove si mescolano le diverse sensibilità con la protezione costante della polizia. La sicurezza è altissima, ringraziando Dio per ora non è mai successo nulla di significativo.
I miei fratelli musulmani mi hanno insegnato ad essere un migliore cristiano ed io come cristiano cerco di insegnare loro ad essere migliori musulmani, possiamo imparare reciprocamente.

Foto di gruppo con il parroco di Doha

Passiamo alla descrizione interna, la copertura fino all’altare della torre del vento che fa entrare la luce, la copertura è come il mantello della vergine e questo mantello si appoggia su 14 pilastri che sono le stazioni della via crucis infatti su ogni pilastro c’è un immagine della via crucis. La parte dietro l’altare che adesso ha quel mosaico che io giudico una tragedia cerano solo le vetrate che vengono da una chiesa francese ed il crocifisso è dipinto da valentino vago che ha pitturato tutta la chiesa in modo magnifico, ha dato un valore incredibile, dal muro traspirano le figure e molti musulmani hanno apprezzato la leggerezza con il quale avevamo decorato la chiesa, poi la chiesa diventa del popolo e quindi le comunità dell’est hanno inserito quel mosaico e crocificco che vediamo e cghe dal putno di vista estetico è stata certamente un passo indietro rispetto al progetto iniziale e alla pittura di valentino vago.

una curiosità, quando facemmo il progetto e stabilimmo i materiali per non spendere troppo, abbiamo preso della pietra calcarea che viene da una cava vicinissiam alla mecca in arabia saudita, i gradini dell’altare sono stati fatti a mano da operari indiani perché non ci sono macchine in grado di farlo. gli operai hanno voluto farli loro a mano. Nell’altare c’è una reliquia di San Pio di Pietralcina, quando c’era il cardinale dias ha consacrato la chiesa quesl giorno c’erano 64 bandiere che rappresentavano le diverse comunità di cattolici in qatar, ben 64! quel giorno fu stupendo con le ragazze filippine del coro che cantavanoi cvieni dantio spirito, fu molto toccante. La chiesa ospita quasi 3000 persone e dall’altare si può osservare ogni singolo angolo della chiesa. La sacrestia è posta dietro l’altare e valentino vago dipinse questo crocifisso che mi piace troppo che è una resurrezione noi volevamo solo quello poi gli indiani tra i quali ve ne sono molto ricchi e cattolici che si adoperano per aBBELLIRE LA CHIESA MA NON SEMORE I GUSTI SONO BUONI. Queste sono le costole e può resistere a raffiche di vento a 160 km/orari. li c’è la porta che va nella chiesetta piccola. La chiesa qui è ricca, danno molti soldi alle missioni, si possono permettere tutto e asdesso stanno finanziando la cattedrale in baherain. I cristini sono 500.000 e molti di loro ricchi quindi alla chiesa non manca nulla. Il vescovo camillo badin sta costruendo una cattedrale nuova in barein è andato dal papa. Il vecchio vescovo faceva 150 km in mezzo al deserto per dire messa tra le varie realtà e prima di partire diceva semore una preghiera perché non si rompesse la macchina che era una vecchia cariola, il vescovo aveva attirato con la sua semplicità personaggi molto influenti in tutto il mondo e nel giro di 13 anni ottenne 150 mil. di donazioni, e tutte le chiese che vediamo le ha pagate tutte il vescovo è riuscito a costruire 12 chiese nel mondo dell’islam, l’unico posto dove non è riuscito è in arabia saudita.la sede vescovile ora è in kuwait però trasferiranno in baherein

Camillo Ballin
La nuova chiesa sarà la Cattedrale del Vicariato di Arabia del Nord e sarà dedicata a Nostra Signora di Arabia».

http://www.30giorni.it/articoli_id_10070_l1.htm Giovanni Bernardo Gremoli

Il Papa riceve il re del Bahrain. E dalla scatola rossa spunta il plastico della futura cattedrale di Nostra Signora di Arabia

http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Nostra_Signora_del_Rosario_%28Doha%29

UN GIUBILEO PER RIPORTARE IL TERRITORIO ERICINO TRA LE PIÙ AMBITE METE DEL TURISMO RELIGIOSO

Diventa sempre più concreta la proposta avanzata da Vassallo lo scorso anno in occasione della presentazione del volume “Una Sola Madre”. Secondo Vassallo, “l’indizione di un anno giubilare mariano rilancerebbe la primige- nia vocazione religiosa del territorio ericino, sarebbe quel quid che coronerebbe il grande lavoro svolto negli ultimi anni dalla Parrocchia Santuario Maria SS. di Custonaci sotto la guida di Padre Giovanni Mucaria, dall’Associazione socio-culturale Maria SS. di Custonaci, dai diversi gruppi ecclesiali e dall’amministrazione comunale che nel 2009 ottenne dal Vescovo Miccichè l’onore e l’onere di potersi fregiare di un grande e singolare titolo, quello di Civitas Mariae”. I pellegrini crescono infatti a dismisura. In quest’ultimo mese, si sono registrati circa 500 pellegrini e altrettanti turisti.
Per Padre Giovanni Mucaria, arciprete del Santuario, l’evento proposto da Vassallo sarebbe, con le dovute disponibilità e autorizzazioni delle autorità religiose e civili, una primavera religiosa, culturale, sociale… che rilancerebbe tutto il territorio ericino, e non solo Custonaci ed Erice, le sue tradizioni, la sua cultura… “Si tornerebbe a scrivere, afferma, una nuova grande pagina di storia mariana ericina”. Nell’opuscolo “Un Giubileo mariano per gli ericini”, che sarà pubblicato nei prossimi mesi insieme ad altri volumi, Vassallo parla infatti di un giubileo a “tappe” che coinvolgerebbe tutte le città “ericine” con pari dignità ed importanza. Interessante inoltre nel suddetto volume la riflessione sugli aspetti socio-culturali che comporterebbe l’indizione del Giubileo. Tra questi, la rivalorizzazione della medesima matrice culturale ericina che con Erice condividono tutte le città del suo agro. “Si rischia di perdere la consapevolezza di condividere un medesimo patrimonio culturale, religioso… inestimabile. Si è fatto delle autonomie un pretesto, celando dietro di esse spirito di protagonismo e di egocentrismo, da sempre avverse al potere come servizio e del bene comune. È raccapricciante il subdolo lavoro portato avanti da anni per cancellare ogni legame storico-culturale dietro la parola autonomia ed è ora di combattere tutto ciò. Con la nascita dell’Unione dei Comuni Elimo Ericini pare che si stia dando una decisa sterzata a questo processo e il Giubileo da me proposto credo sia il suo Amen conclusivo che apre al nuovo”.
Manca poco all’agosto del 2015, data indicata da Vassallo come possibile inizio dell’anno giubilare mariano per via di diverse importanti ricorrenze, e bisogna far partire i lavori: “Spero che le autorità, religiose e civili, accettino questa proposta e in occasione della presentazione dei volumi ci si ritrovi a discutere insieme su questo importantissimo evento storico che riaccenderebbe un degno faro su una città e un territorio rimasto al buio per diverso tempo e che ha voluto sic et simpliciter vivere di rendita”.

Vincenzo Vassallo

Betelcity – Festa del Padre 5-6-7 agosto 2012 – Corato (BA)

APPUNTAMENTO CON DIO

Betelcity – Festa del Padre 5-6-7 agosto 2012 – Corato (BA)

L’appuntamento con Dio è un tempo speciale di ritiro, di stare appartati per cercare la presenza e la faccia del Re dei Re. E’ un tempo stupendo per sentire il battito del prezioso cuore Paterno di Dio. Noi siamo chiamati per essere figli e figlie del Re, un reale sacerdozio e un popolo di preminenza. Siamo chiamati a rappresentare su questa terra il Re di un Regno che non avrà mai fine. In questi stupendi giorni di ritiro spirituale sarai chiamato a salire più in alto fino sul monte dell’adorazione dove ascolterai più chiaramente la Sua voce con un cuore pronto ed aperto. Se sei stanco della monotonia della tua vita, se hai fame, sete e sei disperato per qualcosa di più, se aspetti una risposta dal Cielo per la tua vita, se hai bisogno di guarigione fisica o del’anima, se desideri restaurazione nella tua vita, se vuoi conoscere che dell’olio nuovo possa scorrere nella tua vita, se vuoi conoscere di più per esperienza quella verità che ti rende realmente libero, se vuoi sperimentare la vera luce di Cristo che risplende nel volto dei Suoi discepoli…..Allora vieni per essere avvolto tra le braccia del Signore con tutto se stesso, per essere trasformato di gloria in gloria. Non fermarti e non accontentarti mai perchè c’è di più. Vieni con l’aspettativa che pioggia d’acqua viva e di Spirito Santo bagneranno la tua vita. Ti aspettiamo con gioia!

 

Messaggio del Padre

Quante mie creature, divenute figli del mio Amore per mezzo di mio Figlio, si sono gettate molto rapidamente nell’abisso eterno! In verità, non hanno conosciuto la mia infinità Bontà. Io vi amo così tanto!

Sarebbe possibile, che dopo avermi chiamato vostro PADRE e avermi testimoniato il vostro amore, trovaste in Me un cuore talmente duro e talmente insensibile da lasciarvi perire? No, no, non credetelo! Io sono il migliore dei padri! Conosco la debolezza delle mie creature. Venite, venite a Me con confidenza a amore!

Nessuno finora ha capito il desiderio infinito del mio Cuore di Dio PADRE, di essere conosciuto, amato e onorato da tutti gli uomini, giusti e peccatori.

Che sappiano, che non ho che un solo deisderio: amarli tutti, donare loro le mie grazie, perdonarli quando si pentono, e soprattutto non giudicarli con la mia Giustizia, ma con la mia Misericordia, perché tutti siano salvi e annoverati nel numero dei miei Eletti.

Io vivo con gli uomini in un’intimità più grande che una mandre con i suoi figli.

Perciò vorrei che tutti, dal bambino all’anziano, Mi chiamassero col nome familiare di padre e di amico poiché sono sempre con voi, e di fratello dato che Mi faccio simile a voi, per farvi simile a Me.

Desidero ancora, che ogni famiglia esponga, a vista di tutti, l’immagine che più tardi farò conoscere alla mia ‘figlioletta’. Desidero che ogni famiglia possa mettersi così sotto la mia speciale protezione per potermi onorare più facilmente.

 

Per vivere intensamente questi tre giorni in profonda spiritualità bisogna prenotarsi.

 

Associazione cattolica (onlus) Maria Regina delle nostre famiglie c.da Francavilla C.S. c.p. 155 – 70037 Ruvo di Puglia – Ba

333.3540788 tim

380.3417203 wind

342.5020216 vodafone

 

Gerusalemme o Sacro Monte di San Vivaldo – Montaione (Firenze)

Vicino a Montaione a 460 metri s.l.m., in un paesaggio collinare, si trova lo splendido monastero santuario di San Vivaldo detto la Gerusalemme di San Vivaldo.

Vicino a Montaione a 460 metri s.l.m., in un paesaggio collinare, si trova lo splendido monastero santuario di San Vivaldo detto la Gerusalemme di San Vivaldo.

Maria e il Mare, itinerari tra i luoghi di culto dedicati alla Vergine Maria nelle località del Salento

Proposta di itinerari per gite di 1 giorno tra i luoghi di culto dedicati alla Vergine Maria sorti nelle località costiere del Salento.

Maria e il Mare
Proposta di itinerari per gite di 1 giorno tra i luoghi di culto dedicati alla Vergine Maria sorti nelle località costiere del Salento.

Otranto – Palmariggi

1°tappa
Otranto: il percorso di visita prende il via dal Santuario di Santa Maria dei Martiri, edificato sul luogo dell’eccidio per mano turca degli 800 Beati Martiri di Otranto. Si prosegue con la visita al centro storico della cittadina, ed in particolare della Cattedrale dedicata all’Annunziata, dall’enigmatico pavimento musivo, e custode delle sacre reliquie dei Martiri Idruntini.

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Missionari di Gesù Sacerdote

Mi chiamo Luca ma nel web uso il nickname Luhoide, nomignolo affettivamente affibbiatomi da un carissimo amico.

Mi chiamo Luca ma nel web uso il nickname Luhoide, nomignolo affettivamente affibbiatomi da un carissimo amico.
I due siti che finora ho realizzato sono www.diotichiama.com dove si tratta della vocazione in tutti i suoi aspetti principali: Sacerdozio, Vita consacrata, Matrimonio. Viene affrontato ogni singolo argomento. Il tutto è arricchito da foto e immagini di persone che realmente hanno risposto a una delle vocazioni trattate.
www.missiosacerdote.com invece, è il sito di un’Associazione: “Missionari di Gesù Sacerdote” la quale ricorda i sacerdoti nella preghiera personale e se ne occupa concretamente nelle loro necessità, anche le più banali.
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Sileno Lessi pellegrino in bicicletta

Sono circa quaranta milioni coloro che ogni anno in Italia scelgono come meta un santuario, un monastero, una chiesa storica.

Sono circa quaranta milioni coloro che ogni anno in Italia scelgono come meta un santuario, un monastero, una chiesa storica.

Nel nostro Paese la Basilica di San Pietro e il Santuario di Padre Pio condividono il primato: sette milioni di pellegrini. Segue la Basilica di San Francesco ad Assisi con cinque milioni e mezzo di presenze, quindi il Santuario di Loreto con quattro milioni e mezzo e subito dopo la Basilica di Sant’ Antonio a Padova.

Accanto al pellegrino tradizionale cresce il turista che si reca nei luoghi sacri soprattutto per motivi culturali, per amore della storia, dell’arte, dell’architettura.

Il Italia non mancano certo le occasioni per una visita di stampo religioso: 30 mila chiese storiche, 1700 santuari, 400 monasteri e altrettante abbazie.

L’ uomo moderno viaggia come l’antico. Con modalità e possibilità diverse, anche con stimoli diversi, ma entrambi all’origine del cammino hanno la mèta: la ricerca del senso della vita. Nonostante la secolarizzazione la sete di sacro è nell’uomo moderno uno dei principali motivi per mettersi in cammino.
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A Montegallo sulle tracce del beato Marco, ideatore dei Monti di Pietà

MONTEGALLO (Ascoli Piceno) – Arroccato alle pendici del monte Vettore, che con i suoi 2476 metri sul mare è la cima più alta della catena dei monti Sibillini, c’è il territorio comunale di Montegallo, il cui punto di riferimento è Balzo, sede del municipio.

Lo stemma comunale di Montegallo

MONTEGALLO (Ascoli Piceno) – Arroccato alle pendici del monte Vettore, che con i suoi 2476 metri sul mare è la cima più alta della catena dei monti Sibillini, c’è il territorio comunale di Montegallo (un’unione di frazioni non ricondicibili ad un unico centro urbano), il cui punto di riferimento è Balzo, sede del municipio, mentre per noi assetati di “luoghi spirituali” la meta è la frazione di Fonditore, patria natale del beato Marco, di cui parleremo approfonditamente tra poco.
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Terra dei Fioretti, con Francesco tra Valleremita e Cupramontana

FABRIANO – Questa volta vi raccontiamo un viaggio attraverso le montagne dell’appennino umbro-marchigiano, che ci ha portati a scoprire l’eremo di Santa Maria in Valdisasso di Valleremita…

L'eremo di Santa Maria in Valdisasso di Valleremita
FABRIANO – Questa volta vi raccontiamo un viaggio attraverso le montagne dell’appennino umbro-marchigiano, che ci ha portati a scoprire l’eremo di Santa Maria in Valdisasso di Valleremita, un luogo della Terra dei Fioretti di cui già abbiamo parlato in precedenza, nascosto nelle pieghe delle foreste al confine tra Umbria e Marche, ad una decina di chilometri da Fabriano.
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A Dovadola nella casa natale di Benedetta Bianchi Porro

DOVADOLA (Forlì-Cesena) – Andiamo a scoprire la terra natia di Benedetta Bianchi Porro, serva di Dio in odore di beatificazione per le virtù mostrate in vita, soprattutto nel lungo periodo di malattia che l’ha costretta a letto immobile.

DOVADOLA (Forlì-Cesena) – Andiamo a scoprire la terra natia di Benedetta Bianchi Porro, serva di Dio in odore di beatificazione per le virtù mostrate in vita, soprattutto nel lungo periodo di malattia che l’ha costretta a letto immobile. Dovadola è un paese dell’entroterra forlivese, adagiata su verdi colline e resa famosa dalle gesta di Benedetta: qui ogni anno centinaia, se non migliaia, di persone vengono a rendere omaggio alla casa natale di Benedetta, ascoltando le testimonianze dei volontari dell’associazione che ne promuove la causa di beatificazione.
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Da pellegrini alle “Celle” di Cortona

CORTONA (Arezzo) – “Le Celle” è il primo convento costruito da san Francesco di Assisi (1211) ed è stato da lui abitato anche dopo aver ricevuto le stimmate.

CORTONA (Arezzo) – “Le Celle” è il primo convento costruito da san Francesco d’Assisi (1211) ed è stato da lui abitato anche dopo aver ricevuto le stimmate. Qui probabilmente detterà nella primavera del 1226, pochi mesi prima di morire, il suo Testamento. Ancora oggi si possono visitare la sua celletta e l’oratorio dei suoi primi compagni. È un posto isolato , in mezzo al bosco, vicino a un corso d’acqua. La natura attorno è stupenda e favorisce il suo desiderio di silenzio e di contemplazione. La piccola cittadina di Cortona e la sua valle sottostante che si estende davanti ai suoi occhi verrà conquistata dal suo messaggio. È in questi luoghi che nascerà infatti nel 1247 Margherita da Cortona, la cosiddetta “terza perla del francescanesimo”.
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Scopriamo la spiritualità di Francesco d’Assisi nella Vallesanta

RIETI – “Buon giorno, buona gente!”. Così San Francesco salutò secondo la tradizione gli abitanti di Poggio Bustone nel 1209 quando fece il suo ingresso nella Valle Reatina.

RIETI – “Buon giorno, buona gente!”. Così san Francesco d’Assisi salutò secondo la tradizione gli abitanti di Poggio Bustone nel 1209 quando fece il suo ingresso nella valle reatina. Inerpicandosi sulla strada che conduce fino all’eremo si riscopre tutta la semplicità e la letizia di questo saluto. Il santuario è circondato dai boschi verdeggiati e apre lo sguardo su un panorama che ha del mistico: qui il Poverello ebbe la visione che gli confermò il perdono dei peccati giovanili. Ma non è tutto. Francesco d’Assisi percorse svariati chilometri su e giù per i monti e per le colline della valle reatina, poi detta Vallesanta. E si fermò anche in un luogo impervio, ma baciato dalla natura, dove oggi sorge il santuario La Foresta. La chiesina di San Fabiano è oggi un convento di straordinaria suggestione, noto come santuario di Santa Maria della Foresta o più semplicemente La Foresta. San Francesco vi giunse nel settembre del 1225. Con molta probabilità qui Francesco scrisse l’immortale Cantico delle Creature.
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Monteluco di Spoleto, un ponte tra Umbria e Lazio

MONTELUCO (Perugia) – Nei pressi di Spoleto, Francesco individuò un luogo dove ritirarsi in preghiera. Nel 1218 ottenne dai monaci eremiti del Monteluco la cappella di Santa Caterina, dove oggi sorge il santuario francescano, circondato da una folta boscaglia di antichi lecci.

Il santuario di Monteluco di Spoleto (da www.camminodifrancesco.it)
MONTELUCO (Perugia) – Nei pressi di Spoleto, Francesco d’Assisi individuò un luogo dove ritirarsi in preghiera. Nel 1218 ottenne dai monaci eremiti del Monteluco la cappella di Santa Caterina, dove oggi sorge il santuario francescano, circondato da una folta boscaglia di antichi lecci. La fitta vegetazione del “bosco sacro” ricopre il Monteluco (800 metri sul mare): da vedere la chiesa, dedicata a san Francesco e a santa Caterina, che conserva ancora le minuscole cellette e la pietra utilizzata dal santo come giaciglio; le grotte dove hanno soggiornato alcuni santi e il panorama della magnifica valle spoletina.
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Assisi, Francesco e l’eremo delle Carceri

ASSISI (Perugia) – Lo spirito di san Francesco d’Assisi rivive soprattutto nei piccoli borghi e nei luoghi appartati dove si ritirava in preghiera, come nel piccolo Eremo delle Carceri, che sorge a circa 5 chilometri dalla patria natale del santo, a quasi mille metri di quota dentro una splendida selva di lecci, lungo la strada che porta al monte Subasio.

Assisi, eremo delle Carceri (da www.camminodifrancesco.it)
ASSISI (Perugia) – Lo spirito di san Francesco d’Assisi rivive soprattutto nei piccoli borghi e nei luoghi appartati dove si ritirava in preghiera, come nel piccolo Eremo delle Carceri, che sorge a circa 5 chilometri dalla patria natale del santo, a quasi mille metri di quota dentro una splendida selva di lecci, lungo la strada che porta al monte Subasio. Qui, fin dal 1205, san Francesco e i suoi seguaci si ritiravano per dedicarsi alla contemplazione e alla preghiera: una piccola cappella, alcune grotte e qualche rifugio.
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Con San Francesco nella Vallesanta reatina

RIETI – Cominciamo un viaggio attraverso la cosiddetta Vallesanta, uno dei luoghi francescani più conosciuto, certamente non al pari di Assisi o La Verna, ma comunque teatro di alcune mirabili opere compiute, circa 800 anni fa, da Francesco d’Assisi e dai suoi primi compagni, poi riunitosi, per volontà del santo di Assisi, nell’ordine dei frati minori.

I santuari della Vallesanta reatina rappresentano una forte testimonianza dei primi anni di vita del movimento francescano
RIETI – Cominciamo un viaggio attraverso la cosiddetta Vallesanta, uno dei luoghi francescani più conosciuto, certamente non al pari di Assisi o La Verna, ma comunque teatro di alcune mirabili opere compiute, circa 800 anni fa, da Francesco d’Assisi e dai suoi primi compagni, poi riunitosi, per volontà del santo di Assisi, nell’ordine dei frati minori. Ci appoggiamo al sito www.camminodifrancesco.it per percorrere un itinerario tracciato dai frati minori del Lazio sulla base delle indicazioni lasciate dalle Fonti Francescane, il libro che raccoglie gli insegnamenti e le tracce storiche dei primi anni del movimento francescano.
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Itinerari spirituali nei Centoborghi, il viaggio continua

PESARO – Con questo articolo concludiamo l’itinerario attraverso i luoghi del sacro della provincia di Pesaro-Urbino e diamo appuntamento a tutti i lettori di Viaggispirituali.it sulle strade, sulle colline e, soprattutto, nei luoghi spirituali pesaresi per ossigenare corpo e anima.

PESARO – Con questo articolo concludiamo l’itinerario attraverso i luoghi del sacro della provincia di Pesaro-Urbino e diamo appuntamento a tutti i lettori di Viaggispirituali.it sulle strade, sulle colline e, soprattutto, nei luoghi spirituali pesaresi per ossigenare corpo e anima. Dopo aver visitato le chiese di Pesaro così come quelle di Urbino, gli anfratti eremitici dell’alto Montefeltro così come della Valconca, abbazie e monasteri dell’alta e bassa Valmetauro, oratori e chiese di Fano e dintorni, possiamo ritenerci soddisfatti e cercare nuovi luoghi dove riscoprire il gusto dell’arte e dell’architettura sacra.
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“Laudi e preghiere” attraverso i borghi fanesi

FANO – Continuiamo il nostro viaggio attraverso i borghi e i luoghi spirituali più belli della provincia di Pesaro-Urbino, questa volta partendo dalla chiesa di San Francesco in Rovereto, nei dintorni di Saltara, ridente paesotto sulle colline che sovrastano la valle del Metauro.

La pieve di Santa Maria dell'Arzilla
FANO (Pesaro-Urbino) – Continuiamo il nostro viaggio attraverso i borghi e i luoghi spirituali più belli della provincia di Pesaro-Urbino, questa volta partendo dalla chiesa di San Francesco in Rovereto, nei dintorni di Saltara, ridente paesotto sulle colline che sovrastano la valle del Metauro.
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Nelle campagne pesaresi alla scoperta dell’architettura sacra

PESARO – Dopo avere visitato buona parte dei luoghi spirituali della provincia di Pesaro-Urbino, e dopo aver percorso le vie dei centri storici di Urbino e Pesaro alla ricerca di chiese e oratori, e poi della zona a nord del capoluogo sempre ricercando pace e tranquillità interiore, questa volta ci spostiamo verso l’entroterra, dalle parti di Montelabbate, scendendo poi nuovamente verso il mare fino a Santa Veneranda.

MONTELABBATE (Pesaro-Urbino) – Dopo avere visitato buona parte dei luoghi spirituali della provincia di Pesaro-Urbino, e dopo aver percorso le vie dei centri storici di Urbino e Pesaro alla ricerca di chiese e oratori, e poi della zona a nord del capoluogo sempre ricercando pace e tranquillità interiore, questa volta ci spostiamo verso l’entroterra, dalle parti di Montelabbate (foto), scendendo poi nuovamente verso il mare fino a Santa Veneranda.
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Da Pesaro a Gradara, attraverso gli eremi del San Bartolo

PESARO – Continuiamo il nostro viaggio nei dintorni pesaresi alla ricerca di chiese, eremi ed altri luoghi spirituali, dove trovare un anfratto per consentire a mente e anima di riposarsi e rigenerarsi.

PESARO – Continuiamo il nostro viaggio nei dintorni pesaresi alla ricerca di chiese, eremi ed altri luoghi spirituali, dove trovare un anfratto per consentire a mente e anima di riposarsi e rigenerarsi.


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Pesaro, passeggiando tra storia e spiritualità

PESARO – La scorsa volta eravamo a Urbino alla ricerca di chiese e oratori che richiamassero quel sapore di spiritualità dei tempi passati. Questa tappa, invece, intende percorrere un itinerario simile nel centro storico di Pesaro, anch’esso costellato di chiese officiante e non, comunque tutte abbastanza valorizzate a livello di patrimonio storico e artistico.

PESARO – La scorsa volta eravamo a Urbino alla ricerca di chiese e oratori che richiamassero quel sapore di spiritualità dei tempi passati. Questa tappa, invece, intende percorrere un itinerario simile nel centro storico di Pesaro, anch’esso costellato di chiese officiante e non, comunque tutte abbastanza valorizzate a livello di patrimonio storico e artistico.


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Urbino, alle radici della spiritualità rinascimentale

URBINO – L’itinerario attraverso i luoghi del sacro della provincia di Pesaro-Urbino fa tappa nella città ducale, capoluogo del Montefeltro per importanza storica e artistica, anche se posto alle estreme propaggini di questa terra, come ultimo baluardo prima della costa adriatica.

URBINO – L’itinerario attraverso i luoghi del sacro della provincia di Pesaro-Urbino fa tappa nella città ducale, capoluogo del Montefeltro per importanza storica e artistica, anche se posto alle estreme propaggini di questa terra, come ultimo baluardo prima della costa adriatica. Inerpicandoci per le vie rinascimentali di Urbino incontriamo chiese e oratori che rimandano al fascino dell’epoca dei duchi, quando questo centro dell’entroterra pesarese aveva attirato su di sé l’interesse di tutta l’Italia centrale.


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Sul monte Carpegna, immersi nel verde della Madonna del Faggio

CARPEGNA (PU) – La vetta più alta del Montefeltro, il monte Carpegna (m. 1415), presenta in una insenatura del suo vasto altopiano una piccola chiesa con annesso eremo dedicata alla Madonna del Faggio.

CARPEGNA (PU) – La vetta più alta del Montefeltro, il monte Carpegna (m. 1415), presenta in una insenatura del suo vasto altopiano una piccola chiesa con annesso eremo dedicata alla Madonna del Faggio. Non si hanno informazioni circa la sua origine e il motivo che determinò una sentita devozione e venerazione della sacra statua scolpita su legno di faggio.


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Attraverso la Valconca, tra chiese e panorami mozzafiato

VALCONCA (PU) – La quarta tappa del nostro itinerario attraverso i luoghi del sacro ci porta a perlustrare la vallata del fiume Conca, che segna il confine tra la provincia di Pesaro-Urbino e quella di Rimini, proprio ai piedi della Repubblica di San Marino.

VALCONCA (PU) – La quarta tappa del nostro itinerario attraverso i luoghi del sacro ci porta a perlustrare la vallata del fiume Conca (mappa), che segna il confine tra la provincia di Pesaro-Urbino e quella di Rimini, proprio ai piedi della Repubblica di San Marino.


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Scopriamo i crocifissi della provincia dei Centoborghi

PESARO – Partiamo alla volta del terzo viaggio nei luoghi del sacro della provincia dei Centoborghi, scoprendo le varie peculiarità che la religiosità popolare ha lasciato nel corso dei secoli, con chiese, eremi, abbazie, conventi, affreschi, quadri e crocifissi.

PESARO – Partiamo alla volta del terzo viaggio nei luoghi del sacro della provincia dei Centoborghi, scoprendo le varie peculiarità che la religiosità popolare ha lasciato nel corso dei secoli, con chiese, eremi, abbazie, conventi, affreschi, quadri e crocifissi.


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Testimoni della fede nella valle pietrificata

SAN LEO (PU) – Siamo alla seconda puntata del nostro viaggio alla scoperta dei “luoghi del sacro” narrati nell’omonimo volume edito dalla Provincia di Pesaro-Urbino. Siamo ai confini con la provincia di Rimini, nella cosiddetta “valle pietrificata”.

SAN LEO (PU) – Siamo alla seconda puntata del nostro viaggio alla scoperta dei “luoghi del sacro” narrati nell’omonimo volume edito dalla Provincia di Pesaro-Urbino. Siamo ai confini con la provincia di Rimini, nella cosiddetta “valle pietrificata”, per i paesaggi che mescolano il verde dei prati con il marrone, il giallo e il bianco delle montagne. Un paesaggio spettrale in taluni momenti e incantevole in altri, nei cui anfratti si nascondono eremi rupestri, molti dei quali di manifattura francescana e risalenti ai primi secoli dopo l’anno Mille.


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Cercando Maria tra Catria Nerone e Petrano

PESARO – Dopo aver presentato il volume “Luoghi del sacro”, cominciamo ad addentrarci nelle pieghe del culto popolare alla ricerca di eremi, chiese, abbazie, edicole che richiamino quella religiosità popolare ancora viva nei ricordi degli anziani. Il nostro viaggio comincia con lo sguardo rivolto alla Madonna, della quale si “sprecano” le immagini votive e le chiese o cappelle con dediche particolari.

PESARO – Dopo aver presentato il volume “Luoghi del sacro” facente parte della collana “Centoborghi” edita dalla Provincia di Pesaro-Urbino, cominciamo ad addentrarci nelle pieghe del culto popolare alla ricerca di eremi, chiese, abbazie, edicole che richiamino quella religiosità popolare ancora viva nei ricordi degli anziani, ma sempre meno conosciuti tra i giovani e anche tra la gente di mezza età. Il nostro viaggio comincia con lo sguardo rivolto alla Madonna, della quale si “sprecano” le immagini votive e le chiese o cappelle con dediche particolari.


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Luoghi del sacro

Viaggispirituali.it sta preparando un nuovo viaggio, questa volta attraverso i cosiddetti “luoghi del sacro” della provincia di Pesaro-Urbino, la provincia dei Centoborghi, ovvero dei paesi incastonati tra le colline e le vallate dei fiumi Foglia e Metauro, che sembrano rimasti “senza tempo tra cielo e terra”, come si fosse ancora in pieno Medioevo o Rinascimento.

PESARO – Viaggispirituali.it sta preparando un nuovo viaggio, questa volta attraverso i cosiddetti “luoghi del sacro” della provincia di Pesaro-Urbino, la provincia dei Centoborghi, ovvero dei paesi incastonati tra le colline e le vallate dei fiumi Foglia e Metauro, che sembrano rimasti “senza tempo tra cielo e terra”, come si fosse ancora in pieno Medioevo o Rinascimento.

Pesaro antica - Centoborghi

L’itinerario proposto dai curatori del libro, che andiamo a presentare, si snoda lungo quattordici percorsi, segnati dalle raffigurazioni della memoria spirituale e dell’identità antropologica della provincia. E’ il lungo viaggio condotto da dodici giovani ricercatori ed esperti di arte e conservazione dei beni culturali – attraverso forme architettoniche, arredi sacri, monasteri, cattedrali e leggende popolari – per ripercorrere la storia della religiosità e della devozione del territorio, all’interno dei suoi suggestivi borghi e nuclei urbani.

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Terra dei Fioretti, itinerario anconetano e maceratese

ANCONA – Questa volta, per continuare a seguire le orme di san Francesco e dei primi frati che predicarono nell’allora Marca d’Ancona (a livello temporale, ci riferiamo ai primi decenni del Duecento) partiamo proprio dal capoluogo marchigiano con l’obiettivo di puntare verso le terre maceratesi.

Duomo di San Ciriaco - Ancona

Ad Ancona non può mancare una puntata al duomo di San Ciriaco, posto su un’altura che domina l’ampia insenatura che ospita il porto. San Francesco visitò e predicò più volte nel capoluogo marchigiano, anche a quei tempi luogo rinomato e frequentato da viaggiatori di terra e di mare. In particolare, il santo di Assisi si recò per la prima volta in questa città nel 1212, pochi anni dopo la fondazione della provincia della Marca, il primo insediamento dei frati Minori nelle Marche.

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San Pellegrino e passo delle radici

Ringraziamo di cuore Roberto per averci inviato la sua toccante esperienza.
Siamo ben felici di pubblicare le vostre escursioni di fede e sarà solo grazie a voi che ci seguite se potremmo fornire un utile servizio a tutti i pellegrini dei viaggi spirituali!

Racconto questa breve ma intensa esperienza di un luogo poco conosciuto ma molto bello. Mi riferisco al passo delle radici e San Pellegrino.

Passo delle Radici

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Osimo, il terrazzo della valle del Chienti

OSIMO (AN) – Su un altopiano che domina l’ampia insenatura anconetana si erge l’abitato di Osimo, il cui comune conta 32.600 abitanti. Cifre di tutto rispetto che fanno di questa città uno dei centri più rinomati delle Marche.
Osimo è arroccata sulle pendici di una collina dalla quale si può ammirare sia il monte Conero che la valle del Musone, e nel Seicento ha ospitato un santo venerato in tutta Italia: san Giuseppe da Copertino, frate minore conventuale, seguace di san Francesco anche se è vissuto quattro secoli dopo il santo di Assisi.
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La Terra dei Fioretti


REDAZIONE – Forse pochi conoscono le meraviglie racchiuse nella “Terra dei Fioretti”. E probabilmente, ancora meno persone conoscono la storia di questa terra, che coincide con i confini del territorio marchigiano. Le Marche, sin dal XIII secolo, sono state teatro e culla del francescanesimo, ovvero delle vicende dei primi frati, seguaci di san Francesco d’Assisi, che con il loro esempio e i loro gesti hanno contribuito a creare una tradizione che perdura ancora ai giorni nostri. Leggi tutto “La Terra dei Fioretti”

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