Pellegrino in bicicletta: Viaggio verso i santuari francesi – Paray le Monial – Nevers Km. 125 – 8 parte



Un bel sole alla partenza è la gioia di riprendere la strada, sapendo che la meta si avvicina. Pedalando si può pensare, guardare intorno, cantare e pregare. Oggi mi sono ritrovato spesso a cantare grazie anche alla bellezza della natura e alla quasi assenza di traffico veicolare. Il tracciato che fin’ora ho percorso non si è mai presentato monotono, al contrario ho potuto ammirare spesso paesaggi e luoghi bellissimi e suggestivi. Dopo pochi chilometri ho avuto un guasto alla bici. Il filo d’acciaio del cambio si è spezzato e ho dovuto pedalare per circa 100 chilometri senza poter cambiare la velocità di rapporto. Potevo utilizzare solo il deragliatore e cambiare solo la corona davanti, mentre il pacco dietro era sempre fisso sul rapporto più duro.
Tutto sommato non è stato poi così difficile, anche se in un primo momento pensavo di dovermi fermare. Domani, che è lunedì, cercherò lungo il percorso un meccanico per biciclette che mi possa sostituire il filo.
Nel pomeriggio il cielo si è fatto sempre più minaccioso e, quasi all’arrivo di tappa, ho preso una bella lavata; un bel temporale estivo che si è preannunciato, prima con lampi e tuoni, e poi una bella pioggia battente per circa 30 minuti.
Non mi sono fermato, perché come spesso accade, avevo previsto che sarebbe durata poco la pioggia, ed infatti, all’ingresso della bella città di Nevers, è ritornato a splendere prepotentemente il sole, ed in pochi minuti la pioggia è rimasta solo un ricordo.
Ho trovato subito accoglienza presso l’ “Espace Bernadette” dove, dietro il pagamento di una cifra contenuta, posso trascorrere la notte, cenare abbondantemente dopo aver fatto una bella doccia calda. Naturalmente nel prezzo è compresa anche una bella colazione alle 7:45. Questo spazio per i pellegrini dove sono stato accolto, è aperto tutto l’anno per consentire a chi lo desidera di raccogliersi in preghiera, riflettere e riposarsi.

La città di Nevers è un po’ al centro geometrico della Francia,e sorge nei pressi del fiume “Loira”. La sua posizione geografica la colloca a metà strada tra Parigi e Lione, ideale punto di sosta per chi percorre questa arteria così importante.
Ma Nevers è importante soprattutto come luogo di pellegrinaggio, grazie alla custodia del corpo incorrotto della veggente di Lourdes: Bernadette Soubirous. La pastorella che, dopo le apparizioni della Santa Vergine nel 1858, visse ed operò proprio qui a Nevers presso il Convento della “Suore della Carità”, svolgendo la sua opera come sacrestana ed infermiera, fino alla sua prematura scomparsa avvenuta nel 1879.
La veggente di Lourdes entrò come suora nella congregazione del 1886, all’età di 22 anni, proprio nel luogo dal quale sto scrivendo questi appunti. Visse ed operò qui tra dolori e sofferenze, con attacchi di asma e tubercolosi, dedicando tutto il
suo amore ai bisognosi. Dopo la sua morte fu sepolta nella chiesa del convento, ma nell’ottica di una sua beatificazione
(che avvenne poi nel 1929), nel 1909 il suo corpo fu riesumato per tre volte, nel 1909, nel 1919 e nel 1925. Inspiegabilmente in tutte e tre le circostanze la salma si presentò incorrotta ad ogni esumazione e l’emozione del popolo fu così forte che il suo corpo venne esposto per ricevere la visita e le preghiere di migliaia di pellegrini che accorrevano per vedere Bernadette, come se fosse
solo addormentata. Ancora oggi è possibile vedere il suo corpo incorrotto, protetto da una leggera patina di cera solo sulle mani e sul viso.

Nel 1933 è stata canonizzata da Pio XI e da allora la sua devozione è aumentata notevolmente, considerando che i pellegrini oltre a Nevers, visitano anche e soprattutto Lourdes.

Domani tappa tranquilla… Rue du Bac si avvicina.

Buona notte.

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