GUIDA TURISTICA MEDJUGORJE IN PDF GRATIS

Una piccola e semplice guida pratica per avere informazioni prima di partire per Medjugorje.

VIAGGI SPIRITUALI PRESENTA: LA PICCOLA GUIDA TURISTICA DI MEDJUGORJE IN PDF – GRATIS !

  • Dov’è Medjugorje ?

  • Documenti necessari per il viaggio

  • Come arrivare a Medjugorje ?

  • Storia delle apparizioni

  • I veggenti

  • I luoghi (Il Podbrdo, Il Krizevac, etc. etc.)

  • Ricorrenze più importanti per i pellegrini

  • L’ufficio informazioni e le guide

  • Alcune testimonianze

  • L’elenco ed i riferimenti di molte pensioni per l’accoglienza

 
 
Una piccola e semplice guida pratica per avere informazioni prima di partire per Medjugorje.

SCARICA GRATUITAMENTE LA GUIDA

 
 

PENSIONE ROSANDA MEDJUGORJE

Offre ristorante con aria condizionata, cucina locale e internazionale e un bar in esclusiva per gli ospiti. Abbiamo il nostro parcheggio privato per gli autobus e per le auto.

Rosanda Čilić

Adresa: Međugorje bb
88266 Međugorje BiH
Tel/Fax: 00387 36 651-542

E-mail: rosandacilic@yahoo.com

La pensione Rosanda è situata nel centro di Medjugorje (100 m dalla chiesa), Offre ristorante con aria condizionata, cucina locale e internazionale e un bar in esclusiva per gli ospiti. Abbiamo il nostro parcheggio privato per gli autobus e per le auto.

PENSIONE MARTIN MEDJUGORJE

La pensione dispone di 37 camere, per un totale di 80 posti letto, e offre la connessione ad internet gratuita.

Hotel Martin medjugorje
E-mail: info@martin-medjugorje.com
Sito Web: www.Martin-Medjugorje.com
Tel/Fax: +387 36 653 849

L’ Hotel Martin è situata a 1 Km dal santuario di Medjugorje.

Il ristorante offre diverse specialità che includono piatti alla griglia e altre pietanze tipiche, con possibilità di scelta alla carta.
La pensione dispone di 37 camere, per un totale di 80 posti letto, e offre la connessione ad internet gratuita.

Sono previsti sconti per gruppi e un servizio navetta per qualsiasi destinazione.

PENSIONE KOZINA MEDJUGORJE

La pensione si trova nel centro di Medjugorje e lontano a meno 500metri dalla chiesa di san Giacomo

Pansion KOZINA
Marijana & Zdenko Kozina
Phone: +387 36 650 277
Fax: +387 36 651 501
Email: marijana.kozina@tel.net.ba

La pensione si trova nel centro di Medjugorje e lontano a meno 500metri dalla chiesa di san Giacomo. Anche si trova vicino alla stazione degli autobus e I’ufficio postale, la pensione é lontano dalla strada principale e si trova in un ambiente tranquillo. La pensione Kozina dispone con 28 camere ben arredate e confortevole. Tutte le camera hanno il riscaldamento e bagno con doccia.

HOTEL NICOLA MEDJUGORJE

è situato 6 km da Medjugorje sul colle sopra la città Citluk

Blizne gomile bb, 88 260 Čitluk
Mobitel: +387 (0)63 997-428
Telefon: +387 (0)36 642-910
Fax +387 (0)36 642-909
info@hotelnicola.com
reservation@hotelnicola.com

è situato 6 km da Medjugorje sul colle sopra la città Citluk a 300m s.l.m. dove i visitatori possono ammirare il bellissimo panorama dell’intera vallata di Brotnjo che include anche il santuario di Medjugorje.L’Hotel oltre ad essere ideale per i pellegrini che vanno a Medjugorje, è destinato a tutti coloro che sono in visita nella nostra regione o sono solo di passaggio e che vogliono godersi le proprie vacanze in totale relax e lontano dalla folla e confussione inevitabili nelle grandi città.

PENSIONE GAGRO MEDJUGORJE

La pensione é aperta tutto l’anno ed é disponibile ai pellegrini di tutto il mondo che cercano la pace, la fede, la preghiera, il digiuno e la penitenza.

Pansion “GAGRO”
Put za Capljinu bb
Medjugorje 88266
Bosnia and Herzegovina
Tel:+387 63 492 968
Fax: +387 36 650 429
Email: pansion.gagro@gmail.com

La pensione é aperta tutto l’anno ed é disponibile ai pellegrini di tutto il mondo che cercano la pace, la fede, la preghiera, il digiuno e la penitenza.Le camere, di recente costruzione, dispongono di aria condizionata e sono doppie o triple con bagno. La capacità ricettiva é di 22 persone in totale.

PENSIONE PERVAN MEDJUGORJE

All’interno della pensione Pervan, troverete un parrucchiere e un’agenzia di viaggi

E-mail. pansion-pervan@tel.net.ba
www.Pervan.pro
Telefono: 00387 (0)36 65 17 65
Fax: 00387 (0)36 65 07 89
Telefonino: 00387 (0)63 32 00 58

La Pensione Pervan si trova nelle immediate vicinanze – a 100 metri – della chiesa San Giacomo a Medjugorje. La pensione Pervan dispone di un ristorante moderno di 100 posti, dove gli ospiti possono gustare sia piatti internazionali che specialità culinarie della nostra regione. La pensione dispone di 84 letti distribuiti in 39 camere. All’interno della pensione Pervan, troverete un parrucchiere e un’agenzia di viaggi, che può prestarvi tutti i servizi necessari durante il vostro soggiorno in Medjugorje

PENSIONE RADMILA E ZDRAVKO OSTOJIĆ MEDJUGORJE

La nostra pensione é situata tra la chiesa S. Giacomo e Villaggio della Madre.

Međugorje
88266 Bijakovići Međugorje (1000 m from center)
Tel:++387 36 650 150
E-mail: pansionostojic@gmail.com

La nostra pensione é situata tra la chiesa S. Giacomo e Villaggio della Madre. La Pensione è aperta durante tutto l´anno e dispone di 22 posti letto suddivisi in: 8 camere a due letti, 2 camere a tre letti.

PENSIONE DINA MEDJUGORJE

La Pensione dispone di camere singole, doppie, triple, La struttura è completamente climatizzata.

Pansion DINA
Gospin Trg bb,
88266 Međugorje, BiH
Tel ++ 387 36 650 223
Fax: + 387 36 650 612
ivanka.cilic@tel.net.ba

La Pensione dispone di camere singole, doppie, triple, La struttura è completamente climatizzata. Ogni camera dispone di telefono e accesso Internet.
dispone di un ascensore e camere adatte ai disabili. C’è un parcheggio di fronte alla pensione.

PENSIONE ANA E STJEPAN MEDJUGORJE

La pensione ha 26 camere tutte dotate di bagno. Ci sono camere singole, matrimoniali, doppie, triple e con culla su richiesta.

Pansion Ana & Stjepan Nikolić
Sivrići b.b. Međugorje
Bosna i Hercegovina
TEL: 00387 63 445 966
FAX: 00387 36 651 949
e-MAIL:
pensionmedjugorje@gmail.com
ana.nikolic@tel.net.ba

La pensione ha 26 camere tutte dotate di bagno. Ci sono camere singole, matrimoniali, doppie, triple e con culla su richiesta. Il ristorante è confortevole e dotato di aria condizionata, offre la possibilità di effettuare la prima colazione, la mezza pensione o la pensione completa sia individualmente sia per gruppi.

HOTEL SPA MEDJUGORJE

L’Hotel & Spa Medjugorje è un hotel di categoria 4 stelle situato in una posizione strategica nel cuore di Medjugorje , a pochi passi dalla Chiesa di S. Giacomo lungo la strada che conduce alla Collina delle Apparizioni

MEDJUGORJE HOTEL & SPA –
Bijakovici b.b.- 88 266
Medjugorje – BOSNA I HERCEGOVINA –
Tel. 00387 (0) 36 640 450 –
Fax 00387 (0) 36 640 451 –
Email: info@medjugorjehotelspa.com

L’Hotel & Spa Medjugorje è un hotel di categoria 4 stelle situato in una posizione strategica nel cuore di Medjugorje , a pochi passi dalla Chiesa di S. Giacomo lungo la strada che conduce alla Collina delle Apparizioni (Podbrdo). Medjugorje Hotel & Spa è dotato complessivamente di 99 camere disposte su 3 piani, per un totale di 222 posti letto.

PENSIONE JASNA MEDJUGORJE

La pensione “JASNA” è situata nelle immediate vicinanze della chiesa di San Giacomo (300 metri). È ubicata in una zona tranquilla, circondata dal verde e da uno spazioso parcheggio privato.

Tel: +387 36 651 572

Mob: +387 63 418 805

E-mail: jadranko-jasna.prskalo@tel.net.ba

La pensione “JASNA” è situata nelle immediate vicinanze della chiesa di San Giacomo (300 metri). È ubicata in una zona tranquilla, circondata dal verde e da uno spazioso parcheggio privato. Le camere sono confortevoli, con bagni, e la maggior parte di esse è dotata anche di balcone.

HOTEL VILLA PACE MEDJUGORJE

Hotel Villa Pace è un nuovissimo hotel ubicato nel centro di Medjugorje, uno dei più famosi santuari mariani del mondo

Telefono +387 36 650 023
+387 36 650 579
Fax +387 36 650 219
Email hotel@villapace.info
Indirizzo Hotel Villa Pace
Bijakovići
88266 Međugorje, BiH

Hotel Villa Pace è un nuovissimo hotel ubicato nel centro di Medjugorje, uno dei più famosi santuari mariani del mondo. Si trova a soli 100 metri dalla chiesa di San Giacomo un hotel, offre una vista panoramica della chiesa e la collina delle apparizioni, Krizevac collina e il Medjugorje tutto.

PENSIONE NIKOLA MEDJUGORJE

Ubicato nel centro di Međugorje,a circa 100 metri dalla Chiesa di San Giacomo. Dispone con i 54 letti dislocati nelle 25 camere.

Pansion Nikola
Nikola Vasilj – Bigo
88266 Međugorje
Tel: +387 36 650 953
Fax: +387 36 650 954
GSM: +387 63 406 789

info@pansion-nikola.com

Ubicato nel centro di Međugorje,a circa 100 metri dalla Chiesa di San Giacomo. Dispone con i 54 letti dislocati nelle 25 camere.Tutte le camere sono fornite con l’impianto centralizzato di riscaldamento ed hanno i bagni con le cabine doccia. Per le persone disabili assicurato l’accesso nelle camere da tre letti.

PENSIONE PERO ELEZ MEDJUGORJE

Dispone di 55 posti letto, doppie, triple e quadruple. Ogni camera ha un bagno in camera.

Indirizzo:
…Pero Elez
…Miletina 2
…88266 Međugorje

Tel/fax:
…00387 36 651 150

Email:
…info@pansionperoelez.com

Dispone di 55 posti letto, doppie, triple e quadruple. Ogni camera ha un bagno in camera. Le camere offrono vedute della chiesa di San Giacomo e della montagna della “Croce”. La sala ristorante ha una capienza di 60 posti. Offrono anche un servizio di trasporto.

PENSIONE ZDENKA I MARINKO SEGO MEDJUGORJE

Si trova a circa 300 metri dalla chiesa parrocchiale nel centro del paese, dispone dei terrazzi con vista verso Krizevac e Podbrdo

Marinko Sego
Corkov Dolac b.b.
88266 Međugorje BiH
Tel/fax +387 36 651-315
Fax: +387 36 651-452
Mob: +38763 426-139
email: andrija.sego@tel.net.ba

Si trova a circa 300 metri dalla chiesa parrocchiale nel centro del paese, dispone dei terrazzi con vista verso Krizevac e Podbrdo (collina delle apparizioni), ed e il posto ideale per le meditazioni durante il vostro soggiorno da noi. Nella Pensione vi è il ristorante con l’aria condizionata. Dispone di 17 camere con 34 posti letto. Abbiamo 2 camere singole, 13 camere doppie e 2 camere triple. Tutte le camere hanno il bagno in camera e riscaldamento centralizzato.

PENSIONE JUKA MEDJUGORJE

La Pensione vanta una lunga esperienza di lavoro con i pellegrini, nel 2011 è stata ristrutturata e le stanze sono tutte dotate di aria condizionata e bagno.

Pensione Juka
di Jozo Juka
Krstine bb
88266 Medjugorje

Per informazioni o prenotazioni:
Tel. 377.4176058
Email: info@pensionemedjugorje.it

La pensione Juka di Medjugorje può accogliere 74 ospiti, situata a circa un kilometro dalla Chiesa principale.
La Pensione vanta una lunga esperienza di lavoro con i pellegrini, nel 2011 è stata ristrutturata e le stanze sono tutte dotate di aria condizionata e bagno. La cucina e’ ottima, il ristorante ha una terrazza coperta con 120 posti e una sala da pranzo con 80 posti.
La pensione e’ aperta tutto l’anno.

PENSIONE FEDE MEDJUGORJE

Situata nel centro di Medjugorje, a 100 metri dalla chiesa di San Giacomo, la Pensione FEDE offre camere con connessione Wi-Fi inclusa nel prezzo ed è provvisto di servizi gratuiti quali il parcheggio privato e strutture per ospiti disabili.

Međugorje bb, Međugorje 88266, Bosnia Erzegovina
Telefono: +387 36 651-789
email: tomislav.cilic@tel.net.ba

Situata nel centro di Medjugorje, a 100 metri dalla chiesa di San Giacomo, la Pensione FEDE offre camere con connessione Wi-Fi inclusa nel prezzo ed è provvisto di servizi gratuiti quali il parcheggio privato e strutture per ospiti disabili.

Tutte le sistemazioni sono dotate di scrivania e bagno privato con asciugacapelli, e alcune sono attrezzate per disabili e persone anziane.

Il ristorante della struttura serve cucina croata e internazionale, all’interno del complesso sono presenti negozi di souvenir mentre nelle immediate vicinanze dell’hotel troverete diverse boutique, caffetterie e negozi di alimentari.

La Pansion FEDE mette a disposizione un servizio di trasferimento gratuito dalla stazione degli autobus di Medjugorje, ed è raggiungibile con il servizio navetta a pagamento.

La città di Mostar dista 25 chilometri e il mare Adriatico è raggiungibile in 40 minuti di auto.

Il cielo ed il sole di Medjugorje sono speciali

Sono stato a Medjugorje per la prima volta, ho effettuato il viaggio con mia moglie e siamo rientrati proprio ieri (5 ottobre 2012 ndr).
A parte il discorso spirituale che ha coinvolto profondamente entrambi, abbiamo assistito a diversi fenomeni fuori dall’ordinario.

Sono stato a Medjugorje per la prima volta, ho effettuato il viaggio con mia moglie e siamo rientrati proprio ieri (5 ottobre 2012 ndr).
A parte il discorso spirituale che ha coinvolto profondamente entrambi, abbiamo assistito a diversi fenomeni fuori dall’ordinario.

Durante la messa che si tiene nel piazzale esterno alla chiesa, al momento della eucarestia abbiamo potuto sentire le urla delle persone possedute dal demonio, fenomeno che si è ripetuto anche durante la apparizione della Madonna alla veggente Miriana il giorno 2 ottobre.

Il giorno dell’apparizione c’era il cielo sereno, eravamo sul Podbro (la collina delle apparizioni) dalle 4 del mattino. Il cielo era completamente stellato ma poco prima che arrivasse la veggente Miriana, si è formata una lunga nuvola solitaria proprio sopra di noi ed appena Lei ha messo piede nella collina ha iniziato improvvisamente a piovere. Subito dopo, quando Miriana si è messa a pregare in attesa della apparizione, c’è stato un unico grande e prolugato tuono che ha squarciato il cielo. Per essere delle coincidenze mi sembra che abbiano avuto la puntualità di un orologio svizzero.

Abbiamo potuto verificare che il cielo ed il sole di Medjugorje presentano spesso delle particolarità che non abbiamo mai riscontrato da nessuna altra parte.

Vi mando una foto scattata col mio cellulare a Medjugorje lunedì, riuscite a vedere il volto della madonna? Ve ne allego un’altra per farvi capire meglio.

 

Saluti…

Gianluca Tinti
 Porto Torres (SS)

 

 

 

VIA CRUCIS IN BICICLETTA DA REPEN-TRIESTE A MEDJUGORJE (536 km in due giorni)

Alcuni anni fa, dentro di me, è nato il desiderio di percorrere il tragitto Trieste (Repen) – Medjugorje in bicicletta in solitaria: questo desiderio saliva nel tempo, ma fino a quest’anno succedeva sempre qualcosa per la quale dovevo abbandonare l’idea. Quest’anno sembrava l’anno giusto e quindi ho cominciato ad organizzarmi in tal senso. Nel pensare a come doveva essere questo giro in bici, ho voluto fin da subito che non sia un semplice giro in bicicletta, ma che dentro tale impresa vi sia anche la presenza del mio essere cristiano e quindi una dimensione di fede. Così ho immaginato di fare una Via Crucis da Trieste a Medjugorje e ho diviso tutto il percorso in quindici tappe ovvero le 15 stazioni. Poi ho voluto avere addosso una maglietta con l’immagine della Madonna e in questo mi ha aiutato mia moglie: forse, pensando ora a tutto quanto è successo, credo che sia stato un segno già il fatto che la maglietta è stata acquistata da mia moglie (Gabri), in quanto generalmente l’acquisto del mio abbigliamento per bici è “off limits” per lei, ma inaspettatamente ha acquistato una maglietta perfetta in tutto (misura, stoffa, dimensioni tasche posteriori e zip di apertura anteriore). Infine il tempo del percorso: Gabri insisteva per non meno di tre giorni, ma io desideravo in due. Desideravo in due giornate in quanto ero convinto che in tre giornate la sofferenza non sarebbe stata insopportabile. In due giornate significava anche che non vi era la certezza assoluta di essere in grado di percorrerli, perchè mai nella mia vita ho percorso distanze così lunghe in due giornate CONSECUTIVE. Il massimo della distanza percorsa in giornata è stata 238 chilometri, ma il giorno dopo c’era il riposo assoluto. In questo pellegrinaggio invece sono stati percorsi, nella prima giornata,286 chilometri e nella seconda giornata, 250 chilometri.
La maglietta della bici è una maglietta con il classico tessuto da bici bucherellato, bianca davanti e dietro e rossa ai lati. L’immagine stampata sulla maglia è una grande immagine della Madonna di Medjugorje con la scritta Trieste 09/08/09 hh 5:00 Medjugorje 10/08/09 . E’ stata disegnato schematicamente il percorso della costa croata-dalmata e delle 15 tappe-stazioni.

Quando Gabri ha portato il file e la maglietta in un negozio dove fanno le stampe sulle magliette, il titolare, le dice subito che, con quel tipo di maglia, vi è un alto rischio di insuccesso e che si potrebbe rovinare la maglia in quanto: il tessuto non è cotone e si può bruciare, il tessuto è bucherellato e quindi non adatto alla stampa di fotografie, la maglia ha una zip, la quale dà fastidio nel momento della pressa e si rischia di romperla.
Mia moglie gli risponde che la maglietta è stata acquistata a tale scopo e che quindi non ci sono soluzioni, la stampa va tentata anche nel rischio. Durante l’attesa Gabri ha pregato la Madonna con le “Ave Maria” affinché la stampa esca bene. Il titolare torna dopo circa 10 minuti e mostra la maglietta a mia moglie: tutto era perfetto! Lui stesso era sorpreso dell’esito perfetto della stampa, del colore e di come il colore aveva preso anche nei buchi. Gabri pensa che visto il soggetto della foto, la Madonna non poteva venire fuori brutta per un’impresa del genere.
Nella giornata precedente alla partenza ho preparato il borsello da bici con tutto il necessario, e poi l’ho collocato sul manubrio della bici. Sono riuscito a mettere tutto il necessario in uno spazio ridotto, facendo particolare cura a portare con me degli integratori importantissimi per lo sforzo fisico che mi attendeva. Tra le altre cose ho messo anche una bottiglietta di plastica con la forma della Madonna di Lourdes che ho acquistato l’anno scorso sempre a Lourdes: ho riempito la bottiglietta con l’acqua di Lourdes e volevo che tale acqua fosse anch’esso un “integratore” da aggiungere agli altri.
Nella settimana prima della partenza mi sono confessato, in quanto desideravo fare il percorso ed arrivare a Medjugorje già confessato (non si sa mai cosa poteva accadere…). Sabato sera, il giorno prima della partenza, sono andato a messa. Dopo la messa ho fatto benedire da Don Cristiano la maglietta con l’immagine della Madonna, ma visto che Don Cristiano mi vuole bene mi ha fatto una super benedizione per il viaggio e ha anche pregato per me. Nella sua chiesa “Regina Pacis” in Via Commerciale, si trova una copia della statua della Madonna di Medjugorje che si trova nella chiesa di Tihaljina, un paese a circa 35 chilometri da Medjugorje. La statua di Tihaljina rappresenta, quanto possibile, la bellezza della Madonna che appare ai veggenti e quindi la statua è indescrivibilmente bella. Anche se tale copia non è esattamente uguale a quella che si trova in Tihaljina, essa è veramente bella e viene direttamente da Medjugorje: davanti a questa statua ho fatto alcune “Ave Maria”. Poi sono andato davanti all’Altissimo ed ho fatto un Padre-Ave-Gloria per le intenzioni del Papa. Infine ho preso un Rosario che avevo a casa e l’ho indossato, perché quando si va a Medjugorje tutto si può dimenticare a casa, ma non il Rosario.

La partenza era prevista per il giorno 09/08/2009 alle ore 5:00. La mattina della partenza sono pronto per le ore 5:20. Prendo la bici a mano, scendo giù per il giardino a piedi, ma “sfortunatamente” si rompe l’aggancio del borsello da manubrio e quindi devo ritornare in casa e cercare velocemente una soluzione al problema.
E’ logico che ci rimango male, ma di fatto ho accettato questo contrattempo con serenità. Torno in casa e decido di prendere lo zaino e vado a prenderlo. Dentro lo zaino trovo un marsupio che non uso da anni e di cui non mi ricordavo più di possedere. “Fortunatamente” era proprio nello zaino che volevo preparare e quindi in velocità ho capito che la miglior soluzione era alleggerire il peso del borsello da manubrio e mettere le restanti cose nel marsupio. Il tutto è stato fatto e parto.
Nella prima ora mi rendo immediatamente conto che la rottura del borsello è stata di fatto una cosa positiva, in quanto avere un peso ridotto sul manubrio permetteva una guida della bicicletta più serena. Il marsupio invece, di fatto, non pesava, in quanto appoggiava lievemente sul sellino e quindi non si sentiva affatto il suo peso. Eccellente!!! Poi se avessi preso lo zaino sarei stato infastidito molto dal suo peso sulla schiena. Penso nuovamente: “Che fortuna!” Ancora penso al fatto se la rottura si fosse presentata dopo circa 20 chilometri dalla partenza? Penso ancora che il tutto va visto veramente come un vero colpo di “fortuna”. Poi però comincio a vedere le cose da un altro lato: il ritardo che è stato generato con la rottura del borsello da bici, ha determinato che la partenza avvenisse alle ore 5:41 (orario memorizzato nel computer da bici), ma tenendo conto che ci metto circa un minuto dalla porta di casa alla partenza effettiva in bici in cui schiaccio il tasto del computer per la partenza, significa che sono partito fuori dalla porta di casa mia ESATTAMENTE alle ore 5:40 ovvero l’orario, anche se serale, del’apparizione quotidiana della Madonna di Medjugorje. Un pensiero mi assale: “E se tale ritardo è stato già guidato dalla Madonna, che mi ha fatto partire esattamente 12 ore prima dell’apparizione quotidiana?”. Comincio a pensare positivamente che forse la Madonna sta vigilando su di me e torno a pensare al momento della rottura del borsello ed al pensiero dello zaino: non potevo mettermi addosso lo zaino in quanto con lo zaino coprivo interamente l’immagine della Madonna che avevo sulla maglietta e questo la Madonna non lo poteva desiderare (per essere più precisi: a casa ho capito che erano 13 ore di differenza tra le 5:40 del mio computer e l’orario delle apparizioni quotidiane, in quanto bisogna aggiungere anche un’ora dell’ora legale estiva).
Circa dopo 15 chilometri, nell’assoluto silenzio, mi viene da osservare il movimento dell’erba che danza al soffio del vento e mi vengono in mente le pagine del Vangelo posto sulla tomba del Papa Wojtila che scorrevano con il soffio del vento. Mi è venuto un groppo alla gola in quanto la sensazione che sentivo era che il Papa benediceva tale mia Via Crucis Trieste – Medjugorje.
Al 55° chilometro effettuo le preghiere del mattino e la lettura della 1^ Stazione della Via Crucis. Terminato lo stop, inizio con la seconda tappa.
Durante la seconda tappa mi gironzola un pensiero in testa: se fossi un uomo con una fede forte e vera sarei sicuramente partito senza gli integratori per lo sforzo fisico, ma solo con l’integratore dell’acqua di Lourdes. Allo stesso tempo mi rispondo che è meglio non scherzare con la salute, in quanto fare una tale distanza senza integratori, potrebbe mettere a rischio il giro stesso, in quanto in caso di crisi fisica per eccessivo sforzo prolungato determina un lungo stop per recuperare le forze e quindi sicuramente non sarei riuscito ad arrivare a Medjugorje in due giorni. Quindi mi dico: “Vediamo cosa succede quest’anno ed eventualmente forse un’altra volta partirò senza integratori”.
Circa a 5 chilometri dall’arrivo della seconda tappa passo davanti ad un bar e mi assale un desiderio di fermarmi per chiedere acqua. In prima battuta mi rispondo che non serve fermarmi ora, in quanto tra 5 chilometri arrivo alla tappa predeterminata e i 5 chilometri che mancano sono tutti in discesa e quindi non ha nessun senso fermarmi ora. Inoltre era vuota solo una borraccia, la seconda era addirittura piena. Ma la mia vocina interna mi dice ancora: “Fermati ora”. Quindi mi fermo e torno un po’ indietro per raggiungere il bar. Fuori dal bar c’era parecchia gente, in quanto era un bar in cima alla collina di Fiume con una bellissima vista sul golfo di Kraljevica. Prendo la borraccia vuota ed entro nel bar. Dentro il bar non c’è nessun cliente; vado verso il banco delle bibite e non vedo neanche il barman, ma dietro il banco del bar, in mezzo ai bicchieri e bottiglie, c’è ben visibile la foto della Madonna di Medjugorje (quella di Radio Maria, formato A4), che alla sua vista mi fa venire un brivido lungo la schiena ed una forte commozione di felicità.., era come se mi dicesse “Sono con te, serviti pure”. Dopo qualche secondo entra la signora del bar, alla quale dico che sto andando a Medjugorje e se mi può riempire la borraccia di acqua. La signora mi dice di pregare anche per lei e gentilmente mi riempie la bottiglietta di acqua fresca, ma non acqua di spina, ma acqua che normalmente si vende e non mi fa pagare nulla.
Esco ovviamente un po’ sconvolto, ma molto felice e capisco ora che la Madonna VERAMENTE vigila su di me. A questo punto dico: “Bene, è ora di prendere un integratore per lo sforzo fisico”. Apro il marsupio, cerco, cerco…, ma non trovo più il contenitore degli integratori, che il giorno prima ho preparato con tanta cura. Immediatamente ho capito una nuova cosa: solo mezz’ora prima avevo desiderato di partire senza gli integratori, ma non avevo sufficiente forza nel farlo effettivamente, e così, me li ha tolti la Madonna con il “problema” della rottura del borsello. Quando è stato svuotato per essere riparato, e poi tutte le cose sono state rimesse un po’ nel borsello e un po’ nel marsupio, gli integratori sono rimasti sul tavolo!. Ho accettato con gioia il fatto di non aver più gli integratori, in quanto ora sapevo che la Madonna vigilava su di me. Oltretutto il paese di questa tappa si chiama KRALJEVICA dove la parola è simile alla parola KRALJICA che significa REGINA e la Madonna di Medjugorje si chiama anche KRALJICA MIRA – REGINA DELLA PACE: una bella “coincidenza”. Da questa tappa in poi ho utilizzato solo l’integratore “spirituale” e bevevo un sorso dell’acqua di Lourdes con devozione, ossia effettuavo un piccolo sorso dopo ogni stazione della Via Crucis e facevo tre Ave Maria per “dar forza” all’acqua.. e di conseguenza aver forza io!.
Nel resto della giornata le tappe si sono susseguite negli orari previsti, con un ritmo di velocità previsto. Continuavo in ogni tappa a prendere un sorso dell’acqua di Lordes, leggere la lettura della stazione della Via Crucis e fare le preghiere previste dalla Via Crucis stessa. Le letture della Via Crucis mi parevano particolarmente azzeccate nella mia fatica, anche se nella prima giornata la sofferenza era per tutto il tempo sopportabile. Quello che rendeva maggiormente faticoso il tutto era il sole, in quanto era particolarmente forte e la strada era poco ombreggiata.
Avevo deciso che durante il percorso da Trieste a Medjugorje ad ogni vista di un simbolo cristiano, lo avrei salutato facendomi la croce ed una preghiera e pertanto se passavo accanto ad una chiesa o una cappella con Gesù, mi facevo la croce e pregavo il Padre Nostro, se passavo accanto ad una statuetta della Madonna, mi facevo la croce e pregavo l’Ave Maria, ed infine se passavo davanti ad un cimitero, mi facevo la croce e pregavo l’Eterno Riposo. Quindi un po’ pensavo alle mie cose, un po’ osservavo i bei panorami, un po’ pregavo. In momenti di cali di forza afferravo la croce del Rosario che indossavo e facevo un “Ave Maria”: dava sollievo immediato.
Verso le 17:00 mi fermo a Gospic nel ristorante in cui si sarebbe fermato il giorno dopo il pullman del pellegrinaggio con mia moglie e mia figlia. Nel ristorante ordino di far arrivare un bouquet di rose a mia moglie, per l’indomani. Poi riparto per l’ultima tappa.
E’ stata una bella sorpresa, che ha fatto commuovere Gabri e altre signore del pullman!

Dopo Gospic ho iniziato l’ultima tappa di 50 chilometri: ho mangiato l’ultimo dei miei quattro panini e l’ultima delle mie quattro banane della giornata. Già immaginavo una buona cena in qualche ristorante all’arrivo. Verso le 19:00 ero ormai in prossimità del traguardo della prima giornata. Negli ultimi chilometri il cielo si era coperto di nuvole e verso gli ultimi cinque chilometri scendeva una lieve pioggerellina: mi dicevo che questo potrebbe essere la benedizione dal cielo per aver raggiunto la prima meta. Per circa un chilometro guardavo solo il computer della bici per contare alla rovescia le ultime fatiche. Ad un certo punto alzo la testa e davanti a me mi trovo un arcobaleno fantastico. Non so se ho visto più di una volta nella mia vita un arcobaleno completo che forma l’intero arco: mi ricordo una sola volta, ma quello era molto grande e lungo. Questo era piccolo, molto grosso e particolarmente luminoso sul lato destro. Gracac, che è la mèta della prima giornata, si trova in vallata tra due piccole montagne e l’arcobaleno congiungeva le due montagne con il paese in mezzo. Quando faccio qualche bella gran fondo ciclistica, all’arrivo c’è quasi sempre un bell’arco di trionfo, ma non paragonabile con quanto vedevo io in quel momento. Peccato che quando Gabri mi aveva chiesto, se volevo la macchina fotografica, le ho risposto che sul percorso non avrò tempo per le fotografie e che non ci sono poi tante cose da fotografare: veramente peccato, anche perché la strada in certi passaggi è veramente panoramica e meritava una foto. Ora non posso fare altro che imprimere tale arcobaleno nei miei ricordi.
Poi è accaduta una cosa sconvolgente: non appena passo la tabella “Gracac” (meta della giornata) l’arcobaleno, nell’arco di circa 20-30 secondi, si dissolve e scompare del tutto in modo di farmi percepire proprio il senso dell’arrivo in quanto nelle gare ciclistiche, quando si oltrepassa il traguardo, l’arco di trionfo non si vede più. Dopo la scomparsa dell’arcobaleno è iniziata una pioggia fitta e ho pensato che dall’alto mi hanno voluto dire che sono, forse, un bravo cristiano (visto il regalo dell’arcobaleno), ma la mia anima ha bisogno ancora di tanti lavaggi. Mi fermo per vestirmi con l’indumento da pioggia e vado alla ricerca della pensione per passare la notte.
L’arcobaleno, nei giorni seguenti, mi ha dato anche un’altra sorpresa: nel pomeriggio della mia stessa giornata di partenza è partito da Trieste anche Don Cristiano, il sacerdote che ha benedetto il mio viaggio. Quando l’ho incontrato a Medjugorje e gli ho parlato dell’arcobaleno di Gracac, mi ha detto che anche lui in quel momento era in quella zona, ma sull’autostrada ed aveva visto l’arcobaleno, anche se non così come lo vedevo io. Lui vedeva solo il lato sinistro ed il lato destro e non tutto l’arco completo. Mi ha fatto comunque molto piacere che quando io ammiravo l’arcobaleno anche Don Cristiano stava guardando la stessa meraviglia.
Riepilogando questo arcobaleno ero particolarissimo:
– l’arcobaleno era intero e congiungeva due montagne con in mezzo il paese dell’arrivo
– le dimensioni dell’arcobaleno erano ridotte e quindi la fascia dei colori era più larga del solito
– il lato destro era luminosissimo e soprattutto nella luce gialla quasi volesse dire le parole del Credo
“… , siede alla destra del Padre …”
– è durato pochi minuti e poi è scomparso alla mia vista
– si è presentato e disciolto nel momento e luogo giusto affinchè poteva diventare per me il mio arco
di trionfo per il mio arrivo a Gracac
– Don Cristiano, che ha benedetto la maglietta e tutte le mie intenzioni, è passato proprio in quel
momento nelle vicinanze di Gracac e quindi insieme guardavamo lo stesso arcobaleno
– Per ultimo l’arcobaleno viene utilizzato nella Bibbia come simbolo di pace: la Madonna di
Medjugorje è la Regina della Pace: che bella “coincidenza”.
Quindi non posso fare altro che dire “Grazie Signore”.
Ho trovato la pensione, che avevo prenotato via internet: la pensione era gestita da due anziani e la pensione si presentava molto povera ovvero se dovessi collocarla nella scala da una a cinque stelle potrei dire zero stelle. Quello di cui avevo bisogno io era solo una doccia calda ed un letto: tutto il resto era insignificante. Verso le 20:30 esco per cercare un ristorante, in quanto era necessario riempire il “serbatoio”: durante la giornata erano state consumate quasi 9.000 calorie e quindi dovevo necessariamente mangiare. Disgraziatamente Gracac è un paese povero e di ristoranti non vi era neanche ombra. Dopo alcuni minuti di ricerca, con il buio sempre più fitto, torno nella pensione e vado direttamente a dormire senza mangiare.
SECONDO GIORNO: GRACAC – MEDJUGORJE
Il giorno dopo mi sveglio verso le 7:00 e comincio a prepararmi per la partenza, anche con le preghiere del mattino. Ho un lieve mal di testa, probabilmente per la fatica ed il sole del giorno precedente. Verso le 7:30 esco e la signora della pensione mi invita per un caffè. Accetto volentieri. Bevo un caffè con il latte di pecora di casa: buono. Parlo con la signora e tra i vari discorsi, mi dice che ha una gamba ammalata e mi mostra la gamba del dolore: dal ginocchio in giù il colore della pelle andava dal rosso al viola fino al nero: il tutto non era piacevole alla vista! Il fatto che la signora mi abbia mostrato la sua gamba, mi ha colpito molto, in quanto si sa che certe cose, soprattutto nelle persone anziane, vengono tenute riservate e nascoste. Tenuto conto che portavo a Medjugorje alcune preghiere di alcuni miei amici e parenti ho aggiunto alle preghiere anche la preghiera per la guarigione della signora: quando pensavo alle preghiere che portavo con tanta cura aggiungevo, con il pensiero, anche la guarigione della signora. Solo oggi, mentre scrivo, ho capito anche il perché la signora mi ha mostrato quella gamba: ad ogni stazione della Via Crucis si dice: “Santa Madre, deh! voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.”: questo effettivamente è successo ovvero ho messo nel mio cuore le “piaghe” della signora pensandola nella preghiera sia durante la giornata in bici che poi in Medjugorje.
Verso le 8:00 saluto la signora e parto con la bici. Non appena monto in bici e faccio la prima pedalata un cane nero di media taglia mi attacca abbaiando in modo non troppo simpatico: sgancio un piede da un pedale e cerco di dargli un calcio per allontanarlo: poi accelero nella velocità ed il cane mi lascia stare. Scherzosamente penso che il “cornuto” ha voluto fermare la mia corsa verso Medjugorje: chissà?
Dopo circa un chilometro arrivo ad un primo incrocio e senza consultare la cartina stradale giro a destra e inizio a pedalare. Tutto il paese Gracac era immerso in una nebbiolina da umidità e dava una visibilità limitata a circa 80 metri. Per la grande umidità, le lenti dei miei occhiali si sono appannate e quindi vedevo la strada, ma non riuscivo a leggere la cartina stradale. Dopo circa 3-4 chilometri (di salita), mi viene il dubbio, se effettivamente sto facendo la strada giusta. Mi fermo, pulisco gli occhiali, guardo la cartina ed effettivamente stavo andando completamente da un’altra parte. Sorrido in quanto penso al fatto di “aver smarrito la retta via”. Tale smarrimento mi è costato quasi 30 minuti di ritardo e quindi in fin dei conti sono partito da Gracac appena alle 8:30; l’aver ritrovato la retta via però mi ha dato la possibilità di vedere una bella pasticceria, dove ho potuto acquistare qualche dolce, in quanto ho saltato la cena e per colazione ho bevuto solo il caffè offerto dalla signora della pensione.
Fin da subito la tappa non inizia bene, in quanto il mal di testa si appesantisce già nei primi chilometri: insieme al mal di testa sento che ho dei problemi nella digestione. Arrivo a Knin dopo 54 chilometri e la prima tappa non era così piacevole come la prima tappa del giorno precedente. Il sole era già forte ed accecante in quanto le lenti scure degli occhiali da sole si sono rotte nello smontaggio della sera precedente e quindi potevo contare solo sulle lenti protettive semi scure, che normalmente si usano nelle giornate nuvolose. Probabilmente anche il fattore del sole accecante ha appesantito il mio mal di testa. Quando arrivo a Knin passo un ponte lungo circa 25 metri: sotto il ponte vedo un bel fiume. Ero molto accaldato e quindi giro immediatamente la bici e vado verso il fiume percorrendo un brevissimo tratto di sterrato. Mi spoglio di tutto, salvo i pantaloncini, prendo le ciabatte ed entro nel fiume. Il fiume aveva un’acqua eccezionalmente limpida. Il fondo del fiume era eccellente: argilla dura più qualche sassolino. La forza dell’acqua era meglio di un idromassaggio. L’altezza dell’acqua arrivava fino alle ginocchia. Tutto era perfetto. Mi bagno un po’, ma il desiderio in quel momento era di poter immergere totalmente nell’acqua i muscoli superiori della gamba. Penso: “Se mi metto inginocchiato, posso immergere tutta la gamba”. Mi inginocchio. In quel momento mi trovo in una posizione di preghiera e allora mi dico: “Beh, posso fare anche un Padre Nostro”. E’ stato il più bel Padre Nostro, che mi ha fatto anche sentire come la preghiera è anche sollievo. Oggi rido della situazione che si è creata involontariamente: io, vestito solo di pantaloncini, in mezzo ad un fiume, inginocchiato che prego il Padre Nostro con gioia: questo è un miracolo!

Faccio la lettura della stazione della Via Crucis e poi riparto per la tappa verso Hrvace di 57 chilometri. Questa era la tappa più dura, non per salite o altro, ma per il caldo accompagnato dal mal di testa e dalla cattiva digestione. Durante la tappa sapevo che stavo rischiando di prendermi un colpo di sole e quindi il malore che ne segue. Mi è già successo in una gran fondo ciclistica, e quindi sapevo cosa rischiavo: lo stop per malore. Ora però potevo “finalmente” dire di offrire la “sofferenza” e non solo la fatica: sono due cose molto differenti. Nel tragitto ho visto anche due farmacie, ma non ho voluto fermarmi, in quanto non volevo prendere alcun medicinale. Mi veniva da pensare che dopotutto anche Gesù nella sua reale Via Crucis avrà avuto un mal di testa terrificante e anche che il sole lo accecava e gli aumentava il dolore delle ferite aperte. Tutto sommato il mio dolore è nulla rispetto alla sofferenza di Gesù: quindi niente medicinali. Durante il tragitto mi tornano in mente le parole che ho detto a mia moglie il giorno precedente alla partenza:
“Fate una preghiera in pullman per me nel pomeriggio del lunedì, in quanto credo che ne avrò bisogno. Quando ci vediamo a Medjugorje io cercherò di dirti l’ora in cui avete pregato per qualche sensazione che sentirò.”
In quel momento mi dicevo che l’ora in cui pregheranno per me sarà quando mi passerà il mal di testa, se mi passerà. Durante questa tappa speravo di trovare una pompa di acqua fresca con la quale potermi bagnare. Arrivo a Hrvace e mi fermo in un posto brutto, davanti ad una fermata dell’autobus: lì trovavo una sufficiente ombra per la pausa lunga. Sono circa le 13:45 e perciò è estremamente tardi rispetto al programma di marcia. Secondo la tabellina di marcia alle 13:00 dovevo già ripartire per la successiva tappa e invece sono appena arrivato alle 13:45 e devo fare una sosta lunga. Durante la sosta cerco di costringermi a mangiare i due panini con il prosciutto cotto che avevo acquistato a Knin. Mangio a piccoli bocconi e mastico tutto molto bene al fine di aiutare poi il sistema digerente, che in quel momento era anch’esso in crisi. Scrivo un messaggio sms a mia moglie:
“Sono cotto dal sole… pregate per una nuvola” e lei mi risponde:
“Misurati le forze.. Vieni domani!“.
Ovviamente non accetto il suo consiglio: si va avanti.
Oltre al messaggio di cui sopra leggo anche un altro messaggio che mia moglie mi ha inviato in mattinata:
“… Abbiamo già pregato per te tutto il pullman…”
Il mal di testa non mi era passato e quindi, mi sono detto, che la preghiera non è arrivata, in quanto per me la preghiera doveva aiutarmi nel mio mal di testa, che era ancora presente.

Verso le 14:15 vado in un bar vicino per chiedere l’acqua per le borracce. Il bar aveva fuori anche un campetto da bocce: subito capisco che lì posso trovare anche una pompa d’acqua in quanto i campetti per il gioco delle bocce devono essere bagnati con l’acqua. Vedo la pompa d’acqua e quindi quando entro nel bar chiedo alla signora se gentilmente mi lascia usare la pompa dell’acqua per una doccia: mi risponde di sì. Esco felicissimo e ripenso al desiderio espresso un’ora prima di poter trovare una pompa d’acqua con cui bagnarmi: anche in questo va ringraziato il Signore.
In questa tappa ho letto la 12^ Stazione della Via Crucis dove Gesù muore sulla croce dopo tre ore di agonia. Dalla lettura mi sono rimaste molto bene in mente le parole che Gesù pronuncia prima di morire: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Io non pensavo affatto di essere abbandonato da Dio, in quanto questa avventura me la sono cercata da solo, però ero anch’io al culmine della sofferenza. Prima di partire stimo che mancano ancora 133 chilometri e per dare sollievo alla sofferenza mi propongo di voler “pagare” con la mia sofferenza di ogni chilometro una frustata ricevuta da Gesù sulla sua Via Crucis: in questo modo potevo “pagare” 133 frustate, se riuscivo a terminare la mia impresa ovvero la mia via crucis.
Alle 14:28 riparto. Comincio a pedalare e inaspettatamente mi sento bene e penso che potrebbe essere l’effetto della doccia fresca. Il mal di testa c’è ancora. Le nuvole non ci sono e quindi il sole doveva essere quello di circa un’ora prima. Passano i primi chilometri e non sento più il caldo rovente, ma mi dà più l’impressione di una bella giornata primaverile. Non mi sto ancora rendendo conto di quello che di fatto era già accaduto. Inizio a fare dei calcoli matematici per capire se riesco ad arrivare entro il calar del sole. Il mio computer da bici mi dice che circa alle 20:00 ci sarà il tramonto (man mano che scendevo da Trieste verso Medjugorje il tramonto della giornata si spostava dagli iniziali 20:30 di Trieste ai 20:00 di Medjugorje). Nei conteggi calcolavo quindi che mi rimanevano circa 5 ore e mezza per percorrere i 133 chilometri. (Finora avevo fatto una media in bici da 25,2 km/h e quindi a questa media si possono percorrere i 133 chilometri in 5 ore e 17 minuti). Capisco che sono al limite con il tempo massimo determinato dalla luce del sole. Tenendo conto che devo prevedere minimo 15 minuti di fermo bici per riempire le borracce ed altre necessità, arrivare entro la fine della giornata comincia essere un risultato ottimale solo se tutto va bene. Nella seconda tappa odierna però ho percorso la distanza a soli 23,9 km/h ed ero appena all’inizio della crisi, che poteva anche peggiorare. Per percorrere 133 km alla media di 23,9 km/h ci vogliono 5 ore e 34 minuti, e quindi l’arrivo potrebbe essere previsto circa per le 20:20. Per il tramonto completo ci vogliono circa 15 minuti e quindi tutto sommato, il tutto risultava ancora fattibile.
Dopo aver fatto tutti questi calcoli a mente, (anche se non con questa precisione descritta sopra), guardo il computer da bici e vedo che ho percorso già circa 20 chilometri e sento che non ho caldo, non sono stanco e che il mal di testa è praticamente scomparso. Non riesco a capire in quanto mai il mio fisico ha reagito in questo modo dopo una crisi in bici: servono ore per recuperare parzialmente le forze. Io mi aspettavo di andare alla velocità di prima ed invece sto alzando la media della velocità complessiva su tutto il giro: significa che sto aumentando l’andatura in modo vistoso. Il computer della bici lo usavo in una modalità particolare ovvero vedevo solo l’ora del tramonto e l’ora del giorno; tutti gli altri dati li consultavo solo ogni tanto. Pertanto cercavo di non guardare la velocità istantanea, ma andare a sensazione e quindi inaspettatamente ho capito che ho aumentato l’andatura del quasi 15% rispetto a quanto ho fatto finora. Aumentare la prestazione sportiva per il 15% al 400.esimo chilometro percorso dopo quasi 16 ore di bici, salvo la pausa notturna, credo che sia un fatto del tutto inspiegabile. Inoltre il sole non mi dà più fastidio. Non posso che ringraziare il Signore. La tappa più bella è diventata la tappa che doveva essere la più brutta: di maggiore crisi e di sole forte. Durante il percorso ascoltavo sempre la musica con un iPod: in quel momento stavo ascoltando Zucchero, che mi piace tanto, e cantavo con lui a voce alta mentre pedalavo con una buona velocità. Sempre in questa tappa, nel meditare la lettura della 12.stazione (morte di Gesù sulla croce) ho capito una grande cosa che la morte non è la fine, ma è la rinascita. Visto che tutto il percorso finora è stato segnato da tanti segni anche questo segno della rinascita delle mie forze, poteva avere questa interpretazione.
Ora in bici andavo come se avessi appena iniziato un giro a casa mia lungo 133 chilometri, dove si va a buon andatura, ma non alla massima andatura.

Ho recuperato talmente tanto tempo che potevo permettermi una tappa in più a Tihaljina dove c’è la statua originale della Madonna di Medjugorje. Lì ho trovato anche il pullman con cui viaggiava mia moglie, che si erano fermati per la Messa. Ho fatto un cambio di acqua e volevo partire velocemente senza salutare, ma incontro Sergio, l’autista del pulman, che mi dice che stanno terminando la Messa e quindi decido di aspettarli. Da lì mancavano ancora circa 35 chilometri e quindi non volevo che la pausa per i saluti con tutti i pellegrini, determinasse poi un ritardo, visto che finora avevo pedalato molto bene, ma 35 chilometri sono sempre 35 chilometri! La Messa effettivamente è finita subito e ho potuto abbracciare mia moglie e mia figlia. Poi sono andato a ringraziare anche la Madonna in chiesa e fare le foto di rito.

MEDJUGORJE
Gli ultimi 35 chilometri li ho percorsi in un batter d’occhio e arrivo a Medjugorje alle 19:28 (pause incluse) e quindi velocissimo:
ho percorso i 133 chilometri, con strada non da pianura padana, in 4 ore e 45 minuti contro le previste 5 ore e mezza: chi va in bici solo per passione come me non può che dire che è un ottimo risultato già per uno che parte con chilometri zero e non per uno che parte dopo aver percorso già 400 chilometri.
Gli ultimi 133 km li ho fatti a 28,0 km/h di media, ma nell’ultima tappa di 42 km, simile per salite e discese a tutto il percorso, ho tenuto una media di 29,0 km/h!


A Medjugorje, con una grande gioia nel cuore, per l’impresa compiuta, ho letto l’ultima stazione e ho fatto le preghiere previste. Ho bevuto un po’ di acqua alla fonte della Chiesa e ovviamente ho ringraziato la Madonna di Medjugorje ed il Signore per tutto quanto ricevuto.
Rimonto in bici e scoppia una stanchezza improvvisa: la stanchezza improvvisa può succedere dopo una lunga corsa, ma ora la stanchezza non mi fa più paura ormai sono arrivato e mancano solo due chilometri alla pensione dove mi aspettano quelli del pullman e mi aspetta una bella doccia e la cena.
Pensando ora:
– che non ho cenato la sera precedente, giornata in cui ho percorso 286 chilometri e consumato quasi 9000 calorie
– che durante la giornata ho mangiato solo due krapfen, due panini medi con il prosciutto cotto e tre banane,
– che non ho preso integratori salvo i sali minerali
– che ho consumato nella seconda giornata circa 7400 calorie
diventa per il mio caso specifico un fatto poco spiegabile di esser riuscito a percorrere il 2° giorno 250 km senza andare in crisi di fame. I miei amici con cui pedalo sanno quanto io mangio durante i giri in bici e quindi per me appare inspiegabile questo fatto.
Nei due chilometri finali che portavano alla pensione sentivo dei dolori non tanto muscolari, in quanto non ho avuto mai attacchi di crampi, ma dolori da posizione in bici:
– mi faceva male la pianta del piede per la continua pressione sui pedali in quanto per percorrere 536 chilometri ho dovuto fare circa 100.000 pedalate,
– mi facevano male i palmi delle mani in quanto per percorrere 536 chilometri bisognava scaricare per 21 ore parte del mio peso sul manubrio e quindi vi è una continua pressione sul palmo delle mani
– mi batteva male il cuore, ovvero pur essendomi fermato non riusciva a scendere più di tanto nei battiti; questo normalmente non mi succede.
Se penso ora a questi tre dolori sono proprio i dolori simbolo della croce, sul palmo delle mani, sulla pianta dei piedi e sul costato.
Arrivato alla pensione di Medjugorje saluto tutti e ho scoperto che hanno pregato due volte per me: uno la mattina e uno al pomeriggio su iniziativa di un signore (Toni) che ha chiesto di recitare per me la Coroncina della Divina Misericordia alle 15:00. E quindi ho capito che la preghiera mi è veramente arrivata in quanto proprio verso le 15:00 mi è passato il mal di testa senza prendere medicinali: mistero della Fede!

Prima di partire per questo viaggio in bicicletta pensavo che sarebbe stato un giro in bicicletta lungo e duro in solitaria ma nella fede, ora invece dico che ho fatto una Via Crucis in anima e corpo e non più in solitaria, in quanto credo fermamente che la Madonna mi ha accompagnato (anche nella Via Crucis di Gesù, la Madonna era sempre vicina al suo Figlio!).

 

HOTEL INTERNATIONAL MEDJUGORJE

L’ Hotel International a Medjugorje è situato a pochi passi della chiesa di San Giacomo. Dispone di 25 camere con 60 posti letto, un ristorante con aria condizionata e uno negozio di articoli religiosi.

Hotel INTERNATIONAL
Glavna ulica Međugorje
88266 Međugorje
Bosna i Hercegovina

Tel: ++387 36 651 440
Fax: ++387 36 651 699
Mob: ++387 63 320 644

E-Mail:
hotelinternational.medjugorje@gmail.com
eduardvasilj@gmail.com

L’ Hotel International a Medjugorje è situato a pochi passi della chiesa di San Giacomo. Dispone di 25 camere con 60 posti letto, un ristorante con aria condizionata e uno negozio di articoli religiosi.

PENSIONE SOLDO MEDJUGORJE

La nostra pensione è situata alle porte di Medjugorje, dispone di 10 unità, doppie e triple, con un totale di 27 posti letto.
La pensione è aperta tutto l’anno. Offriamo il pernottamento, bed and breakfast, mezza pensione e pensione completa.

Obitelj Soldo
Medjugorje bb
+387 36 651 286
josip.vinka.soldo@gmail.com
www.pansionsoldo.com

Cari ospiti benvenuti!
La nostra pensione è situata alle porte di Medjugorje, dispone di 10 unità, doppie e triple, con un totale di 27 posti letto.
La pensione è aperta tutto l’anno. Offriamo il pernottamento, bed and breakfast, mezza pensione e pensione completa.

L’hotel dispone di un ristorante con aria condizionata dove si possono gustare le specialità della Erzegovina e piatti di cucina internazionale.

PENSIONE VILLA PACIS MEDJUGORJE

L’hotel è a 300 metri dalla chiesa di San Giacomo, ha 38 stanze per circa 80 pellegrini. C’è un grande parcheggio privato per vetture private e bus. Dispone anche di due ristoranti con capacità di 100 coperti.

Ivanka and Kreso Vasilj

Address: Ćorkov Dolac
88266 Medugorje
Bosna i Hercegovina
Mob: ++ 387 63 383 944
Phone: ++ 387 36 651 487
Fax: ++ 387 36 650 995
Email: kreso.vasilj@tel.net.ba

L’hotel è a 300 metri dalla chiesa di San Giacomo, ha 38 stanze per circa 80 pellegrini. C’è un grande parcheggio privato per vetture private e bus. Dispone anche di due ristoranti con capacità di 100 coperti.

PENSIONE AG TRAVEL MEDJUGORJE

Costruito nel 1987, l’albergo dista 200 m dalla chiesa parrocchiale di san Giacomo ed è situata in posto tranquillo, ideale per la
preghiera e la meditazione.

Adresa: Pansin Grgo i Štefa Vasilj
Krcine bb 88266 Medjugorje
Mob: +387 63 434 399
Fax: +387 36 651 792

Costruito nel 1987, l’albergo dista 200 m dalla chiesa parrocchiale di san Giacomo ed è situata in posto tranquillo, ideale per la
preghiera e la meditazione.
La cucina della nostra pensione vi offre menu ricco dei piatti tradizionali e internazionali, accompagnati dal vino di propria produzione, che ha la un secolo e mezzo lunga tradizione.
Il ristorante climatizzato si trova sul piano terra e può ospitare 65 persone.

HOTEL ANNAMARIA MEDJUGORJE

Nel centro di Medjugorje si trova l’albergo Annamaria, un albergo unico che unisce confort ai piu elevati standard qualitativi, dove ai dettagli si presta il massimo d’attenzione.

Nel centro di Medjugorje si trova l’albergo Annamaria, un albergo unico che unisce confort ai piu elevati standard qualitativi, dove ai dettagli si presta il massimo d’attenzione. L’albergo Annamaria dista soli 200 metri dalla chiesa di San Jacopo. Con i suoi ampi spazi per banchetti, conferenze e riunioni e’ il posto ideale per il pellegrino.

 

 

 

 

 

 

HOTEL VILLA REGINA MEDJUGORJE

L’albergo “Villa Regina” si trova al centro di Medjugorje, distante dalla Chiesa di San. Giacomo solo 50 metri.. E’ uno degli alberghi piu’ confortevoli ed accoglienti della zona.

Međugorje
88266
BiH

info@hotel-villaregina.com
++387 (0) 36 651-808
++387 (0) 36 651-809
http://www.hotel-villaregina.com

 

 

 
L’albergo “Villa Regina” si trova al centro di Medjugorje, distante dalla Chiesa di San. Giacomo solo 50 metri.. E’ uno degli alberghi piu’ confortevoli ed accoglienti della zona.

Un ambiente piacevole com l ` aria condizionata. Due camere sono adeguatamente attrezzate per i disabili. Le camere sono dotate di telefono diretto, TV satellitare e wireless . In aggiunta a quanto sopra ha un ascensore, la sala di preghiera, sala TV, bar, ristorante, pizzeria, negozio di souvenir e la banca.

PENSIONE SULIC MEDJUGORJE

Albergo Sulić – Medjugorje. Offre alloggio nel proprio centro di Medjugorje, a distanza di solo 150 m dalla chiesa di San Jacomo. L’albergo ha 76 letti, tutte le camere sono con aria condizionata e la TV. Nell’albergo ci sono due spaziosi ristoranti con una cucina squisita, 37 camere.

Pansion Sulic Međugorje
Bijakovići bb
88266 Medjugorje

e-mail: sul.ber@bih.net.ba

Tel:
+387 36 651 445
+387 63 320 704

Albergo Sulić – Medjugorje. Offre alloggio nel proprio centro di Medjugorje, a distanza di solo 150 m dalla chiesa di San Jacomo. L’albergo ha 76 letti, tutte le camere sono con aria condizionata e la TV. Nell’albergo ci sono due spaziosi ristoranti con una cucina squisita, 37 camere.

PENSIONE ROSABEL MEDJUGORJE

La pensione Rosabel è situata nel centro di Medjugorje a 550 metri dalla chiesa di San Giacomo. Le stanze dispongono di bagno e il ristorante ha l’aria condizionata.

Tell: +387 36 651 271

Tell: +387 36 651 683

Fax: +387 36 650684

Mail: mira.ostojic@tel.net.ba

La pensione Rosabel è situata nel centro di Medjugorje a 550 metri dalla chiesa di San Giacomo. Le stanze dispongono di bagno e il ristorante ha l’aria condizionata.

PENSIONE FLOWERS MEDJUGORJE

LA PENSIONE FLOWERS si trova 250 m. dalla chiesa di San Giacomo verso la collina di Križevac a Međugorje. La pensione ha 27 camere,tutte con air-condition e bagno, c’è anche un ristorante per 80 persone con TV.

Pansion Flowers – Josip Šego
Put prema Križevcu bb (Ćorkov Dolac)

88266 Međugorje – BiH
Tel./Fax: +387 36 65 0116
E-mail: info@pansion-flowers.com

LA PENSIONE FLOWERS si trova 250 m. dalla chiesa di San Giacomo verso la collina di Križevac a Međugorje. La pensione ha 27 camere,tutte con air-condition e bagno, c’è anche un ristorante per 80 persone con TV.
La pensione dispone di un grande parcheggio per gli autobus.

VILLA RUZA MEDJUGORJE

Villa Rosa è una struttura moderna, dispone di 17 camere doppie 3 camere con letti matrimoniali 7 camere triple e una camera matrimoniale adattate per persone con disabilità.

Indirizzo: Bijakovići, Podbrdo bb, 88266 Međugorje

Telefono: +387 36 650 600
Mobile: +387 63 320 021
E-mail: info@villa-ruza.eu

Villa Rosa è una struttura moderna, dispone di 17 camere doppie 3 camere con letti matrimoniali 7 camere triple e una camera matrimoniale adattate per persone con disabilità.

Villa Ruza è di proprietà della famiglia Vasilj ed è posta molto vicino alla collina delle apparizioni Bijakovići.

HOTEL LEONARDO MEDJUGORJE

L’hotel dispone di 30 stanze con bagno aria condizionata e collegamento internet. E’ situato a circa 300 metri dalla chiesa di San Giacomo.

Matal bb, Biakovici
88266 Medjugorje, BiH

+ 387 36 650 076
+387 36 650 771
hotel.leonardo@tel.net.ba

 

L’hotel dispone di 30 stanze con bagno aria condizionata e collegamento internet. E’ situato a circa 300 metri dalla chiesa di San Giacomo.

PENSIONE BEVANDA MEDJUGORJE

La pensione dispone di 26 camere, dalle singole a quelle con quattro letti,per un totale di 56 posti letto. Nella sala da pranzo si serve il cibo e le bevande secondo gli usi locali.

PANSION BEVANDA – Međugorje bb, 88266 Međugorje, BiH

Telefon/fax: ++387 (0) 36 651-442
E-mail: info@medjugorje-bevanda.com • marijo.bevanda@tel.net.ba

La pensione si trova adiacente al centro del santuario della Regina della pace a Medjugorje, a soli 1 minuti a piedi dalla chiesa di S. Jakov.

La pensione dispone di 26 camere, dalle singole a quelle con quattro letti,per un totale di 56 posti letto. Nella sala da pranzo si serve il cibo e le bevande secondo gli usi locali.

Per gli ospiti di Pansion Bevanda c’e il parcheggio riservato per le auto, nelle immediate vicinanze c’e un parcheggio per le corriere.

PENSIONE QUO VADIS MEDJUGORJE

La pensione “QUO VADIS” è situata a circa 150 metri dalla chiesa di San Giacomo, dispone di 30 camere con doccia, WC e aria condizionata.

 

Matal bb, Biakovici
88266 Medjugorje, BiH

+ 387 63 320 888
+387 36 650 281
miljana.soldo@tel.net.ba

La pensione “QUO VADIS” è situata a circa 150 metri dalla chiesa di San Giacomo,  dispone di 30 camere  con doccia, WC e aria condizionata.

Parcheggio privato per pullman e macchine.

Nella struttura della pensione si trova un ristorante (75 coperti) dove si preparano specialità culinarie internazionali e locali.

 

 

PENSIONE ANDRE MEDJUGORJE

La pensione Andre a Medjugorje, è situata ad appena 50 metri dalla chiesa di San Giacomo. Dispone di 13 camere spaziose tutte con bagno.


La pensione Andre a Medjugorje, è situata ad appena 50 metri dalla chiesa di San Giacomo. Dispone di 13 camere spaziose tutte con bagno.

Mica and Andrija Vasilj vi aspettano

Address: Medjugorje 88266
Phone: +387 36 651276
Fax: +387 36 651276
Email: ivo88@net.hr

PENSIONE PETKOVIC -MEDJUGORJE

La pensione e’ di recente costruzione e offre belle camere da letto, grandi e comode con bagno. Il ristorante dispone di aria condizionata, e il trattamento può essere anche di pensione completa per individui e gruppi.

 

Indirizzo: Bijakovići bb, 88266 Međugorje, B i H
Tel: +387 36 650 426
Fax: +387 36 650 427
E-mail: petkovic.medjugorje@gmail.com
medjugorje@pansion-petkovic.com
Web: www.petkovic-medjugorje.com

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PENSIONE CILIC – MEDJUGORJE

La nostra pensione dispone di 54 letti, un ristorante e un bar-tutto con l’aria condizionata. Vi offriamo l’accesso Internet gratuito, Tv satellitare e un parcheggio. Siamo a Vostra disposizione per organizzare trasferimenti per gruppi o persone individuali.

 Indirizzo: Medjugorje bb
Tel/Fax: +387 36 651 855
Mob: +387 63 38 38 91
Email: jure.cilic1@tel.net.ba

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PENSIONE PRIMORAC – MEDJUGORJE

La pensione Primorac è situata nel cuore di Medjugorje a soli 100 metri dalla chiesa di San Giacomo.
Le camere sono molto confortevoli, servite dall’ascensore. Disponiamo di un ristorante climatizzato con cucina tipica
Contattateci per avere più informazioni su di noi e i nostri servizi.

CONTATTI :
Tel: 00387 (36) 651 544
Tel: 00387 (36) 651 520
Fax: 00387 (36) 651 860
E-mail: pansion-primorac@tel.net.ba

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PENSIONE BAGARIC – MEDJUGORJE

L’Albergo Bagarić si trova ai piedi della Collina alla Apparizioni a Bijakovići, è aperto tutto l’anno e accoglie pellegrini provenienti da tutto il mondo.
Un atmosfera e spirituale e familiare vi accompagnerà durante il soggiorno dove vi sentirete come a casa vostra.

Hotel Bagarić

Bijakovići – Podbrdo
88266 Međugorje
BiH

Tel: (+387) 36 651 129
Mob: (+387) 63 357 964
Mob: (+387) 63 421 796
Email: info@pansionbagaric.com

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Pellegrinaggio con apparizioni

I 49 pellegrini di Piglio, facenti parte del gruppo “Regina della Pace”, che si sono recati in pellegrinaggio nella settimana tra il 20 e il 27 Settembre a Medugorje, non potranno mai dimenticare il miracolo del sole che si è presentato davanti ai loro occhi Sabato 24 Settembre 2011 alle ore 18,00, mentre erano intendi ad ascoltare la Santa Messa.

Un’emozione grande che il gruppo Regina della Pace di Piglio porterà nel cuore per sempre.
I 49 pellegrini di Piglio, facenti parte del gruppo “Regina della Pace”, che si sono recati in pellegrinaggio nella settimana tra il 20 e il 27 Settembre a Medugorje, non potranno mai dimenticare il miracolo del sole che si è presentato davanti ai loro occhi Sabato 24 Settembre 2011 alle ore 18,00, mentre erano intendi ad ascoltare la Santa Messa.

Davanti a loro è successo ciò che accade a molti di coloro che si recano in quel piccolo centro, divenuto celebre trenta anni fa, cioè dal 1981, da quando sei croati, di età compresa tra i 10 e i 16 anni, oggi tutti padri e madri di famiglia, che affermano di ricevere apparizioni della Vergine Maria, che si presenterebbe con il titolo di “Regina della Pace”.
Anche il gruppo “Regina della Pace di Piglio” è stato testimone di vedere il miracolo del sole che ruota, pulsa, e cambia la tonalità di colore, dal verde al rosso.

Desidero precisare che il “Gruppo” è partito da Piglio con l’animo libero,scevro da ogni inquietudine, non per vedere il miracolo del sole o l’apparizione della Regina della Pace, avvenuta proprio il giorno successivo (25 Settembre 2011 alle ore 10,50) mentre i pellegrini ricevevano la Santa Comunione, che poi questi segni puntualmente si sono verificati, ma per un incontro con la Mamma Celeste che sola può donare la pace, guidare alla conversione, e condurre a Gesù. La fede vera è forte e contagiosa, smuove e trascina..

Il Gruppo Regina della Pace Piglio sul Monte Krizevac

Domenica 25 Settembre 2011, innanzi ad una moltitudine di pellegrini tra cui il gruppo Regina della Pace di Piglio, alle ore 10,50, durante la mensa eucaristica, si è verificato uno straordinario prodigio che ha catturato lo sguardo dei presenti inondandone il cuore di emozione e di pace.
I celebrandi, raccolti in preghiera intorno all’altare, hanno detto ai pellegrini:
“…Oggi voi avete una grande responsabilità”.
Il Gruppo Regina della Pace di Piglio, composto da 49 persone di Piglio, di Frosinone, di Tecchiena, di Roma, di Nettuno, di Arcinazzo Romano e di Affile, partiti in pellegrinaggio alla volta di Medugorje dal 20 al 27 Settembre, guidato dai coniugi Primo e Maria Ceccaroni, insieme a padre Taddeuz Mikoda OFM Conv, superiore del convento di San Lorenzo di Piglio, è stato testimone del miracolo del sole che ruota e pulsa, del cambio della tonalità di colore del sole , dal verde al rosso, della “M” di Maria, del profumo sulla collina delle apparizioni, e, dell’apparizione della Regina della Pace avvenuta proprio mentre i pellegrini ricevevano la Santa Comunione.
Sul cielo terso ed azzurro è apparsa una nuvola che roteando sulla destra, ha formato una “M” che subito ha assunto la forma della sacra immagine della Madonna di profilo, con in braccio il divin figlio, una corona in testa , con una croce e quando la Madonna ha salutato è ricomparsa la “M”.
Ogni fedele ha testimoniato quello che ha realmente visto.
Durante l’apparizione della Madonna tutti hanno pianto compreso chi scrive.


Desidero precisare una cosa: quando il “Gruppo” è partito da Piglio facendo tappa a San Cesareo ha avuto alcune raccomandazioni da parte di Madre Rosaria, fondatrice a Medugorje della comunità “Figli del Divino Amore”, la quale ha vivamente raccomandato di andare in quel luogo con l’animo libero,scevro da ogni inquietudine, per un incontro con la Mamma Celeste che sola può donare la pace, guidare alla conversione, condurre a Gesù;
ha sottolineato che non bisogna andare a Medugorje per vedere dei segni, ma questi si sono verificati e non si possono sottacere, perché ogni pellegrino è un testimone che non deve rimanere muto e chiuso in se stesso, ma aprirsi agli altri con l’annuncio e la testimonianza cui invita anche la Regina della Pace nel messaggio del 25 Settembre:la fede vera è forte e contagiosa, smuove e trascina..
Giorgio Alessandro Pacetti.


Messaggio del 25 Settembre 2011
“Cari figli, vi invito affinché questo tempo sia per tutti voi il tempo per testimoniare. Voi che vivete nell’amore di Dio e avete sperimentato i Suoi doni, testimoniateli con le vostre parole e con la vostra vita perché siano gioia ed esortazione alla fede per gli altri. Io sono con voi e intercedo incessantemente presso Dio per tutti voi perché la vostra fede sia sempre viva, gioiosa e nell’amore di Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

PENSIONE ZDENKA & NIKICA KOZINA – MEDJUGORJE

Il Bed and Breakfast è situato in una strada tranquilla nel centro di Medjugorje. La Chiesa di San Giacomo si trova a 500 metri di distanza.

Abbiamo una capacità di 55 posti letto in 25 camere con bagno e riscaldamento centralizzato. Nella pensione vi è una stanza per la preghiera e gli incontri. Possibile accesso internet wireless in tutte le camere. Parcheggio gratuito per autobus e autovetture dei nostri ospiti.

Servizi di trasporto da e per aeroporti di Spalato, Dubrovnik, Mostar e Sarajevo, così come per destinazioni locali.

INFORMAZIONI
Pensione Zdenka & Nikica Kozina
Medjugorje BB
88266 Medjugorje,
Bosnia-Erzegovina

Cellulare: +387 (63) 402 595

Numero di casa: +387 (36) 651 959

Fax: +387 (36) 651 959

nikica.kozina @ tel.net.ba

PENSIONE MARINKO KOZINA – MEDJUGORJE

Hotel” Marinko Kozina”- Medjugorje
88266 Medjugorje
Bosna i Hercegovina
Tel/fax: 00387-36-651-312
Mob : 00387-63-377-312
e-mail: marinko.kozina@tel.net.ba

Già dall’inizio delle apparizioni della Madonna la Pensione «Marinko Kozina» si occupa esclusivamente del turismo religioso.

Saremmo molto lieti di ospitarvi, infatti se sceglierete la nostra pensione, ci daremo premura affinché vi sentiate bene e possiate godervi tutta la gioia che offre il Santuario della Regina della Pace.
Durante il vostro soggiorno a Medjugorje le nostre guide preparatissime, si occuperanno di voi e organizzeranno incontri con i veggenti, con i sacerdoti del santuario e anche le visite del Podbrdo (Collina delle apparizioni) e del Križevac. Vi aiuteranno a conoscere ed a vivere i messaggi di Medjugorje.
La pensione è situata vicino alla Chiesa parrocchiale,  dispone di 85 letti, in 40 camere. Ogni camera ha un bagno con doccia, climatizzatore, ristorante che offre specialità locali e ottimi vini. 

 

 

PENSIONE SKENDER – MEDJUGORJE

La pensione ha 27 camere con bagno, il ristorante e il parcheggio per i pulman e gli automobili. Ospita gruppi e singoli e possono offrire trattamenti in bed and breakfast, mezza pensione e pensione completa. Accanto alla pensione si trova un centro sportivo.

La pensione ha 27 camere con bagno, il ristorante e il parcheggio per i pulman e gli automobili. Ospita gruppi e singoli e possono offrire trattamenti in bed and breakfast, mezza pensione e pensione completa. Accanto alla pensione si trova un centro sportivo.

Si organizzano anche visite a luoghi famosi e culturali vicini: Mostar (la vecchia parte della città), cascate Kravica, Široki Brijeg, etc.

La pensione offre il trasporto per i pellegrini dall’ aeroporto da Dubrovnik, Split, Sarajevo.

Indirizzo: Pansion Skender,Krstine bb, 88266 Međugorje, Bosna i Hercegovina
Tel: 00387 36 650021
Fax: 00387 36 650105
Email: skender@tel.net.ba
Web: www.pansion-skender.com

Vi aspettiamo con piacere!

PENSIONE CHICAGO – MEDJUGORJE

La Pensione “Chicago” si trova a 400 metri dalla Chiesa di Saint James a Medjugorje (circa un solo minuto da percorrere a piedi) in direzione della Apparition Hill.

Cari amici e pellegrini,
vi ringraziamo per questa vostra visita sul nostro sito, dandoci l’opportunità di presentarvi la nostra pensione.

La Pensione “Chicago” si trova a 400 metri dalla Chiesa di Saint James a Medjugorje (circa un solo minuto da percorrere a piedi) in direzione della Apparition Hill.

Vi offriamo un alloggio confortevole e un servizio di qualità. Nella nostra Pensione troverete anche un Ristorante con aria condizionata. A seconda dell’accordo, vi offriamo prima colazione, mezza pensione o pensione completa. Le bevande sono incluse nel prezzo. Per i nostri ospiti sono disponibili parcheggi per pullman e auto, e ogni altro servizio è altresì incluso. La nostra Pensione è aperta a tutti i pellegrini del mondo durante tutto l’anno.

Venite e ritrovate la vostra PACE!
La tua pensione “Chicago”

La Pensione la gestita dalla famiglia Vlaicevic. Siamo a vostra disposizione in qualsiasi momento per soddisfare ogni vostro desiderio e bisogno. Se desiderate avere maggiori informazioni su di noi o se desiderate effettuare una prenotazione, inviateci una e-mail al nostro indirizzo email qua presente. Altrimenti potete contattarci direttamente tramite telefono.

Indirizzo:
Bijakovići, 88266 Međugorje
Paese:
Bosna i Hercegovina
Mob:
+387 63 601-153
+387 63 466-195

E-mail:
vlaicevic.danica@gmail.com

 

Il sole a Medjugorje non è giallo, ma grandissimo e bianco. Testimonianza su Medjugorje

Siamo arrivati un venerdì mattina, esausti dopo una notte in traghetto , sbarco alle 7 del mattino, frontiera croata, frontiera bosniaca, in pullman. La strada è costeggiata di cimiteri con fiori sempre freschi, e di case sinistrate dalla guerra.
La nostra ‘tata ‘si chiama Adelio , strano nome per un uomo, per ricordarcelo pensiamo a una vecchia zia. Non è un prete e non ci fa subito pregare. Fa l’appello per cognomi e in pullman ci lascia dormire.

Il sole a Medjugorje non è giallo, ma grandissimo e bianco. Ha intorno un alone più chiaro che spesso gira, mi dicono, ma io non l’ho visto.

Siamo arrivati un venerdì mattina, esausti dopo una notte in traghetto , sbarco alle 7 del mattino, frontiera croata, frontiera bosniaca, in pullman. La strada è costeggiata di cimiteri con fiori sempre freschi, e di case sinistrate dalla guerra.
La nostra ‘tata ‘si chiama Adelio , strano nome per un uomo, per ricordarcelo pensiamo a una vecchia zia. Non è un prete e non ci fa subito pregare. Fa l’appello per cognomi e in pullman ci lascia dormire.
La pensione è una casa a due piani, le stanze a due letti e un bagnetto. Dalla finestra si vede un monte tutto verde e in cima una grandissima croce. Le case davanti hanno gli orti, non il giardino. E i galli cantano tutto il giorno, e i cani si parlano ogni tanto da un recinto all’altro.

Il gruppo a cui siamo aggregati è di 39 persone. L’unica anziana ha 77 anni, è abruzzese e si chiama Nicola. Tutta la vita sua non ha avuto che problemi per quel nome da maschio. Gli altri sono giovani, alcuni molto giovani, 19 o vent’anni.
Ci sono due gemelli identici fra loro intorno ai trent’anni, con le giovani mogli e tre bellissimi bambini molto piccoli che non hanno mai pianto. Patrizia è bellissima, ha 18 anni , un tumore in metastasi al polmone, un coraggio da leoni e una magnifica madre. Non abbiamo fotografie di lei, si nasconde perché è troppo gonfia per il cortisone, e si vergogna. Noi siamo cinque. Beatrice ha un linfoma di Hotchkin in remissione, è molto magra e apparentemente fragile, è molto mistica, quando prega sembra un ragnetto inchiodato alle rocce , che stia per volare via da un momento all’altro. E’ solo energia quasi senza corpo. Roberta è sorella di Max. Roberta è la gioia pura di vivere , di credere e di amare. Non è particolarmente pia, ma è qui per suo fratello, e spera. Max ha un melanoma scappato ,ormai in metastasi alle ossa. E’ in terapia antidolore. Ha le stampelle e un busto che è una via di mezzo fra una panciera e un reggipetto. E’ allegro e tranquillo, come se non fosse malato. Dignità e coraggio e senso di sfida. Anche speranza molto nascosta da qualche parte. Max aveva detto che lui è agnostico quando sul terrazzino dove si fuma al Niguarda gli proponemmo il viaggio. Allora, 2 mesi fa , non le aveva le stampelle , e non era gonfio per il cortisone. Ma è venuto lo stesso. Ha un male veloce e neanche quarant’anni, né moglie , né figli. Bisogna pure che Dio gli dia la possibilità di investire i suoi 10 talenti. Per questo siamo qui. Poi c’è mio figlio Edoardo, ha un medulloblastoma in remissione dopo due trapianti di midollo, si è preso l’unico tumore al cervello che butta metastasi al midollo spinale, ha 25 anni e ne aveva 22 quando si è ammalato . Anche in lui una forza di vivere che non so concepire. Davvero solo Dio è nella testa di un malato.

Il pomeriggio di venerdì Nicola l’abruzzese , abbandonata dal figlio che preferisce altro, mi ha presa per mano e coinvolta nella terrificante Messa in croato che dura un’ora e mezzo compresa la predica, e che se non hai la radiolina con le cuffie che te la traduce non capisci niente e ti annoi a morte. Poi c’è la benedizione degli oggetti destinati ai malati e la benedizione di guarigione. I malati sono pochi, si riducono a un piccolo gruppo, però piangono e senti anche tu la commozione e la sofferenza. Poi andiamo attraverso i prati alla statua del Cristo risorto, è di bronzo ed enorme. La posizione è di Crocifisso, con le braccia allargate, ma ai suoi piedi una specie di canoa sempre in bronzo simboleggia il sepolcro da cui si è appena levato. Da anni, dal suo ginocchio sgorga un liquido che sembra acqua e una folla enorme si accalca per bagnarci i fazzoletti. La gamba sembra d’oro nel punto dove esce la goccia , il bronzo è liso per lo strofinìo.
La cena alla pensione è buona e semplice, con le verdure dei loro orti, e forse i loro polli. Tutti sperano di aver mangiato almeno qualcuno dei galli che cantano tutto il giorno. La mattina, sabato, si va al Podbrdo, il monte delle Apparizioni. Il sentiero è un free climbing di rocce stratificate in tutte le direzioni, ripido, impervio, con un fiume di persone con scarponi e bastoni che salgono recitando il Rosario e cercando di non cadere. Beatrice sale a piedi scalzi per devozione, per conto suo prega, la sofferenza si vede solo dal pallore. La sua discesa è penosa ma lei vuole così. Max viene con le sue stampelle . Arriva in cima e davanti alla statua tutta bianca della Madonna ride. Ride perché ce la ha fatta, perché le gambe non gli hanno fatto troppo male, perché voleva a tutti i costi arrivarci e lo spirito governa tutto il corpo. E’ stato il suo Calvario. Sente che ha vinto e ride. Due giovani seduti su una roccia con il Rosario in mano ci fanno segno di star zitti.

Il giorno dopo alle 8 del mattino siamo andati ai piedi del monte dove ci sarebbe stata l’Apparizione a Mirjana. Era il 2 maggio, domenica. Abbiamo sistemato Max su uno strapuntino in mezzo a una gran folla, e lo riparavamo con i nostri corpi. Il grande sole lo colpiva attraverso il buco per la campana del campanile come un faro da teatro. Alle 8.53 il sole ha girato dietro al campanile illuminandoci tutti e Max si è alzato in piedi. In quel momento la Madonna era apparsa a Mirjana. C’era un grandissimo silenzio. Poi, al “Cenacolo”, due giovani ex drogati con grande semplicità ci hanno parlato di sé. Siamo stati ad ascoltarli due ore senza essere stanchi. Qualcuno piangeva. In quei posti capisci la misericordia, di Dio e anche degli uomini. La sera Max aveva una gran febbre quando siamo tornati dalla Messa. Era rosso e gonfio, ci ha fatto impressione, ci ha detto vi prego non lasciatemi più solo. Dopo mezz’ora mangiava a tavola con noi e la febbre non l’aveva più. La mattina dopo si va al Krizevac, il Monte più alto, in cima c’è un’ immensa croce bianca che si vede da tutta Medjugorje. Una Via Crucis fatta di bassorilievi in bronzo messi un po’ a caso va su con un andamento serpeggiante perché non c’è un vero sentiero e la salita è ripidissima. Si sale come si può. Attaccandosi agli alberelli, cercando il sasso meno a punta, quello che non frana e quello meno scivoloso. Max è rimasto in pensione, non poteva farcela, Roberta è rimasta con lui e anche Edoardo. Andiamo Beatrice ed io. Ho deciso di andare su a piedi scalzi, portando con me tutti i malati che conosco che non possono salire. Il mio timore sono i bastoni della folla che sale. Preferirei che non mi fratturassero un metatarso appoggiandomene la punta sul piede. Quindi vado su di corsa per precederli , non faccio fatica, sono leggera. Salendo, una signora indica i miei piedi dicendo ‘ ma quanta fede hai’, le chiedo come si chiama, e porto su anche lei, Laura, sui miei piedi scalzi. Salendo, incontro un giovane giapponese che scende con una croce di legno in grandezza naturale. E’ sereno e agile, e non sembra stanco. Mi domando dove abbia reperito quella Croce. Salendo, si mette a piovere grosso, la gente si mette i cappucci senza schiamazzi e senza smettere di pregare, e si concentra a non scivolare sulle rocce che sono diventate di sapone. Arrivati alla Croce c’è di nuovo il grande sole bianco. Prego per i miei malati e deposito un fazzoletto con dentro le loro fotografie o capelli che sono riuscita a recuperare. Sopra ci metto un sasso del cammino, che il vento non se li porti via. A Dio dico, i malati che ti ho portato qui sono tanti e io non ho sofferto abbastanza perché tu li guarisca tutti. Mi ha ascoltato. La discesa è stata tremenda, scendevo sulle punte accecata dalle lacrime, e non volevo piangere, avevo caldo e dolore e mi sembrava che mi scoppiassero il cuore e la testa. Dicevo Dio aiutami perché non ce la faccio.

In pensione mi sono seduta ad aspettare mio figlio, aveva le chiavi della stanza . Ero seduta sull’ultimo gradino della scala. Avevo la testa sulle ginocchia, ero sporca e stremata. Dal fondo della scala mi sono sentita chiamare. Max saliva agilmente senza stampelle dicendo oplà. Ci ho messo qualche secondo a realizzare. Poi sono andata in camera a lavarmi e a piangere.

Il giorno dopo partivamo. La mattina siamo andati da suor Elvira che gestisce un asilo per gli orfani di guerra. Aspettandola abbiamo detto un Rosario. Poi è arrivata lei, asciutta e bella, ci ha detto che non gli manca mai nulla perché hanno la Provvidenza. I ragazzi restano con loro finché non si sono sistemati con lavoro e famiglia propri, e volano da soli. A uno del gruppo che le ha chiesto se era possibile adottarne uno a distanza , suor Elvira ha risposto che da loro non esistono orfani, ma solo una famiglia grande, e che se voleva adottarla tutta sarebbe stato il benvenuto. Asciutta e sorridente, un secco no. All’uscita, un cestino di vimini su un panchetto richiesto da Adelio era pieno di fogli da 50 euro.

E’ così a Medjugorje. Il caffè espresso costa 50 centesimi. Nella grande Chiesa non c’è buca per le offerte. Non vendono lumini. Non esiste la simonia così frequente attorno ai grandi Santuari. Non ti chiedono mai denaro. E’ gente serena perché ha la Provvidenza. E la Madonna lì davvero c’è, c’è sempre. Si sente.

Alle 15 siamo partiti col pullman per raggiungere Spalato e prendere il nostro traghetto. L’appello è stato fatto per nome, non più per cognome. Adelio non è un prete, ma è una persona speciale e appartiene a una famiglia speciale, una comunità di preghiera. Lui ha 5 figli. E ci ha introdotto alla preghiera lentamente, rispettandoci, senza violentarci, un giorno dopo l’altro sempre di più finché ci è parso naturale pregare . Al ritorno, in pullman abbiamo detto il Rosario.

Ho aspettato qualche giorno a mandare questo diario perché volevo concluderlo con la guarigione di Max. Ma non è ancora guarito. Ieri sono andata a trovarlo in ospedale che faceva una chemio sperimentale. Era stremato per l’attesa e aveva al ginocchio un nuovo dolore. La febbre tutte le sere. Ma la faccia di un bel colore. E’ cosi che ti grazia Dio. Le tue analisi magari vanno ancora male ma tu stai bene. La guarigione parte dall’interno e fuori arriva piano. Si vede dal colore della tua faccia. Io sono sicura che sta guarendo, come Edoardo, Fabiano, Patrizia, Pietro, Vivide e Beatrice. Fede vuole dire fiducia assoluta. E guariranno. Prima dentro e poi fuori.

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Ringraziamo Giorgio Quattrini, responsabile di Evolution Travel che ci ha mandato questa toccante testimonianza.

Medjugorje: dove la fede rinasce

Il racconto di un viaggio, di un pellegrinaggio, di una chiamata. Una semplice e piccola testimonianza di un gruppo di giovani che la Regina della Pace ha chiamato attorno a Sé a Medjugorje. E’ solo il principio di un’amicizia fraterna che per grazia di Dio è fiorita tra noi e che ha veramente il sapore del soprannaturale.

Preparativi

Tutto è iniziato da una semplice proposta tra amici: “Che ne dite di trascorrere il capodanno a Medjugorje?” La risposta non si fa attendere molto, siamo pochissimi, 4-5 persone, ma nel giro di poche settimane si raduna un gruppo di 18 ragazzi più un giovane sacerdote nostro amico. Ci prepariamo a questo capodanno speciale aprendo il nostro cuore a ricevere qualcosa di grande, lasciando a Maria e a Gesù il compito di parlarci e di guidarci in questo viaggio.

Giovani, molti dei quali studenti, tutti con poche risorse finanziarie, ma Medjugorje è accessibile a tutti ed è bella da vivere nell’essenziale e all’insegna della Provvidenza. Sì, è ormai quasi tutto pronto! L’8 dicembre, il giorno dell’Immacolata, ci ritroviamo alla prima delle “notti d’avvento” organizzate ogni anno dalla diocesi di Senigallia. Poi una pizza insieme qualche settimana prima della partenza per scaldare i motori e amalgamare il gruppo. Gli ultimi avvisi per email per alcuni suggerimenti sul viaggio-pellegrinaggio a Medjugorje e tutto sembra incastrarsi da sé come se una mano dal cielo organizzasse tutto per noi.

Ecco le cose che non devono mancare al nostro pellegrinaggio: carta d’identità o passaporto, valigia (possibilmente piccola visto la scarsità di spazio nei mezzi), una torcia (per le escursioni notturne), una radiolina FM (per ascoltare le traduzioni delle liturgie se necessario), ombrello, giacca pesante antivento e antipioggia, cappello, sciarpa, guanti, abbigliamento sportivo e soprattutto comodo, scarpe e scarponcini comodi, asciugacapelli e accappatoio per la doccia (negli hotel di Medjugorje ho sempre trovato asciugamani piccoli e non sono l’ideale soprattutto in inverno).

Per ultimo, ma non per meno importanza, non deve mancare il libro di preghiere, la bibbia tascabile e soprattutto la corona del rosario. E’ bello affezionarsi alla propria corona, a quella “catena dolce che ci riannoda a Dio”, così la definiva Giovanni Paolo II. Tenere la corona fra le dita è come stringere forte la mano di Maria, è rimanere aggrappati a Lei, recitarla è offrire a Lei una corona di rose. Chiara Lubich raccontava a tal proposito un aneddoto simpatico ma tanto profondo: “Ricordo una volta che mi trovavo ad Assisi ed ero con dei fratelli cristiani non cattolici e per caso ho trovato su un muretto, proprio fuori della basilica del santo, un rosario. Allora un pastore luterano mi ha detto: «Cos’è il rosario per voi? Come mai si dice Ave Maria e poi ancora Ave Maria, cinquanta volte Ave Maria?». Ed io: «Ma lei ama la Madonna? Quando si ama una mamma si vorrebbe dirle ben più di cinquanta volte: ti amo, ti amo. Quando si ama qualcuno si vuole continuare a dirlo, anzi se ci si frena a un dato momento, sembra che si spenga l’amore». E lui ha capito.”

Il grande viaggio

Arriva il giorno della partenza! I nostri mezzi sono 2 pulmini bianchi a 9 posti e un’auto talmente colma di tutti i nostri bagagli che quasi sembra non avere un conducente!

L’incontro è in piazza del Comune a Mondolfo alle ore 17.45. Alle 18.00 preleviamo i nostri amici marottesi al piazzale della chiesa di S. Giuseppe. Baci abbracci e saluti a genitori e amici che rimangono a casa e si parte in allegria verso il porto di Ancona. Che bello! Si vedono le navi! La sera scende e la luce del tramonto riveste cielo e mare in un unico e variopinto quadro di colori arancio, rosso, viola. Scendiamo per prendere i biglietti allo sportello della Jadrolinjia e fare il check-in. Dopo un’ora circa di attesa ci imbarchiamo: mezzi e persone. La nave parte alle 21 quando già è notte e mentre l’equipaggio si prepara a disancorare, si scorge, tra la banchina e il ponte, uno scambio commosso e festoso di saluti.

Lasciamo le valige dentro i mezzi che vengono caricati nel livello più basso della nave, mentre noi saliamo ai piani superiori. Per la traversata notturna in nave portiamo con noi uno zainetto con l’occorrente per la cena e per la notte (beauty case, sacco a pelo, panini, bibite, biscotti e stuzzichini…). La nave è comunque provvista di bar, ristoranti e tavola calda selfservice, quindi possiamo stare tranquilli!

La serata in nave si accende di allegria, si mangia, si ride, si scherza, si raccontano barzellette e si risolvono rompicapi. Poi quando la stanchezza prende il sopravvento ci infiliamo nei sacchi a pelo, stesi per terra lungo i corridoi o in posizione seduta sulle poltrone organizzate in una sala come fosse quella di un cinema. La notte è fatta di tanti risvegli, la schiena, il collo e le gambe soffrono un po’, ma si dorme.

All’alba una campana assordante ci costringe ad alzarci! Proprio nel momento in cui avevo trovato la mia posizione ideale! Siamo arrivati a Spalato, o Split, come la chiamano i fratelli croati; è ora di far colazione e di prepararsi a sbarcare. L’altoparlante annuncia in varie lingue che i conducenti dei mezzi sono pregati di scendere al ponte più basso appena possibile.

Dopo il passaggio dogana e il controllo documenti allo sbarco, saliamo sui nostri 3 mezzi verso la nostra destinazione: Medjugorje! Da Spalato sono circa 2 ore e mezza di macchina. Preferiamo evitare l’autostrada (anche se nuovissima) per seguire la costa e goderci panorami mozzafiato: alla nostra destra lo strapiombo e sotto il blu intenso del mare adriatico con le sue isole croate rocciose e verdeggianti, alla nostra sinistra pietra e roccia bianca che si innalza imponente sul mare.

Da Split incontriamo varie località balneari molto caratteristiche tra cui Omiš e Makarska. Circa a metà strada tra Spalato e Medjugorje, nei pressi di Makarska, facciamo una sosta ad un piccolo santuario chiamato “la piccola lourdes”. Una Madonnina incastonata nella roccia, intorno tanti ex voto e un ruscelletto d’acqua a ricordare l’acqua miracolosa sgorgata nella grotta di Massabielle.

Una foto di gruppo sullo strapiombo e il viaggio prosegue …

Dopo Makarska continuiamo a costeggiare la Croazia proseguendo verso sud in direzione Dubrovnik, poi ad un certo punto lasciamo il blu del mare e ci immergiamo per vari chilometri in campagne piene di roccia e alberi cespugliosi. Nuova sosta, nuova dogana! Quella che separa il territorio croato da quello bosniaco, qualche controllo, qualche sospetto sui nostri “superbagagli”, ma poi ci lasciano passare. A soli 20 minuti dal posto di blocco entriamo finalmente nella parrocchia di Medjugorje. La grande chiesa di S. Giacomo con i suoi due campanili ci dà il benvenuto!

La parrocchia di Medjugorje fu istituita nel 1892 e profeticamente affidata alla protezione di San Giacomo, protettore dei pellegrini, anche se a quel tempo di pellegrini ve n’erano ben pochi! Ma la costruzione della vecchia chiesa parrocchiale venne portata a termine solo cinque anni dopo la fondazione della parrocchia. Costruito su un terreno instabile, l’edificio ben presto iniziò a cedere. Così, dopo la I Guerra Mondiale, si diede inizio alla realizzazione di una nuova chiesa di S. Giacomo, quella attuale, ultimata e consacrata il 19 gennaio 1969. Per l’epoca la chiesa era bella e forse eccessivamente grande per le necessità del momento, ma la Provvidenza divina aveva predisposto già tutto con un amore sconfinato verso i suoi figli.

Soltanto nell’estate del 1981 la chiesa di Medjugorje divenne un punto d’incontro per milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo. Il 24 giugno 6 ragazzini (il più piccolo 9 anni, la più grande 16) per la prima volta videro la bella Signora sulla collina chiamata Podbrdo; quella data cambiò la storia di quel villaggio e la storia di tutti noi. Fiumi di pellegrini iniziarono a giungere per poter toccare con mano la grazia che si respirava e per attendere i messaggi di Colei che fin dall’inizio si è definita Regina della Pace.

Molti i segni straordinari, soprattutto nei primi anni, molte le guarigioni e i miracoli, ma soprattutto, tantissime le conversioni. Se Lourdes è per eccellenza il luogo delle guarigioni, Medjugorje è il luogo della rinascita della fede, della conversione, il luogo in cui lo Spirito Santo, per le mani amorose della Mamma, trasforma ogni tristezza in gioia, ogni disperazione in lode a Dio. Chi è nelle tenebre qui viene inevitabilmente colpito e avvolto dalla luce di Dio. Maria richiama qui tutti i suoi figli, supplicandoli sulla necessità della fede, della preghiera, della conversione, del digiuno… che sono i presupposti per la pace nei cuori e per la salvezza del mondo.

Giorni di Paradiso e ritorno a casa

L’esperienza di quei giorni cambia realmente la vita di ciascuno di noi e di questo piccolo gruppo di persone che continua ancora oggi, dopo 3 anni a camminare insieme nella preghiera perseverante e nell’amicizia fraterna.

Non sono i segni straordinari a trasformare la nostra vita, ma piuttosto quella Pace incredibile che penetra in ogni fibra, in ogni cellula del nostro corpo e solleva lo sguardo verso Dio.

Alcuni di noi si uniscono al gruppo di giovani pellegrini per ragioni ben diverse da quelle della fede: ad esempio per accompagnare la fidanzata, per curiosità, oppure per vivere un capodanno insolito, visto che puntualmente l’aspettativa del divertimento di fine anno non è mai pienamente esaudita. Molti di noi sono alla ricerca di una risposta per la propria vita, di un senso profondo del vivere.. e così, ogni richiesta palese o latente del cuore viene accolta ed esaudita dal Cielo. In quei giorni la nostra piccola comunità di viandanti rivive il miracolo che da circa 30 anni si ripete su milioni di pellegrini che giungono ai piedi di Maria: la grande grazia della conversione profonda dei cuori!

Così, chi non crede e addirittura perseguita la Chiesa diventa non solo credente ma autentico apostolo di Maria e di Gesù; chi ha una vita spirituale tiepida e piena di compromessi inizia a cambiare direzione e con la forza dello Spirito Santo testimonia con coraggio la fede in ogni forma e ambito della propria esistenza, anche a costo di derisioni e persecuzioni, anche a costo di essere abbandonati e traditi dagli amici; chi ha perso il gusto della preghiera, lì, ai piedi della bianca statua, ritrova il sapore del Paradiso e della contemplazione, cosicché sgranare il rosario non è più una noia o un ripetere le stesse parole senza alcun senso, ma è invece un dialogo d’amore.

In questa terra di poveri contadini, di per sé vuota di ogni attrazione turistica, proprio qui, riscopri di essere figlio di Dio, adorato e prediletto; in un luogo in cui nessun uomo sulla terra avrebbe scommesso un solo euro, Dio invece scommette la salvezza degli uomini mandando Sua Madre come Messaggera e Maestra di pace.

Sentiamo la certezza nel cuore di essere stati “arruolati” nell’esercito della Regina della Pace, così, sorge in noi il desiderio di perseverare nella preghiera e in questa amicizia fraterna che per grazia di Dio è fiorita tra noi e che ha veramente il sapore del soprannaturale. Tornando a casa decidiamo insieme di darci un appuntamento settimanale per poter pregare insieme, perché Medjugorje non diventi solo una bella e toccante esperienza di una settimana.

Ogni domenica, salvo rari imprevisti, ci riuniamo in parrocchia davanti al Santissimo o a casa di qualcuno per recitare il rosario. Così a rotazione visitiamo e conosciamo tutte le nostre famiglie ed ogni volta è un momento di preghiera intensa e di condivisione. Piano piano il gruppo cresce di numero e le richieste di aiuto nella preghiera si fanno numerose: diverse persone ci chiedono di andare a pregare nelle loro case, altre ci chiedono aiuto nella preghiera per alcune necessità particolari.

Tutto avviene solo per grazia di Dio, non certamente per merito nostro. E’ un continuo contagio di preghiera, di conversione e di speranza che porta sempre più persone ad aggregarsi perché affascinate da questa chiamata materna.

Scherzosamente ci viene dato il soprannome di “Squadrone di Dio”, però l’appellativo spiritoso non piace alla maggioranza perché ha giustamente un’intonazione un po’ troppo bellica. Senonché, pochi giorni dopo ci capita di ascoltare su Radio Maria una bella catechesi su un libro molto prezioso: il “Trattato della vera devozione a Maria” di San Luigi Maria Grignion de Montfort. Durante la spiegazione di alcuni passi di questo testo viene proprio pronunciata la parola “squadrone”! Incuriositi dalla buffa coincidenza ci affrettiamo a recuperare questo libro e a ritrovare quel passo che ci aveva colpito, ed eccolo quà…

“Quanto sarebbe spesa bene la mia fatica, se questo piccolo scritto, capitando fra le mani di un cristiano ben disposto, nato da Dio e da Maria e «non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo» , gli scoprisse ed ispirasse, con la grazia dello Spirito Santo, l’eccellenza e il valore della vera e solida devozione a Maria, quale sto per esporre!
Se sapessi che il mio sangue colpevole potesse servire a far penetrare nei cuori le verità che scrivo in onore della mia amata Madre e augusta Sovrana, di cui sono l’ultimo dei figli e schiavi, me ne servirei, invece dell’inchiostro, per tracciare questi caratteri. Spero infatti in tal modo di trovare anime, che con la loro fedeltà alla pratica che insegno, compenseranno la mia cara Madre e Sovrana, dei danni subiti per la mia ingratitudine e infedeltà.

Mi sento più che mai spinto a credere e sperare tutto quanto ho profondamente impresso nel cuore e da tanti anni vado chiedendo a Dio: presto o tardi, la Vergine santa avrà più che mai figli, servi e schiavi d’amore e, per tal mezzo, Gesù Cristo, mio amato Signore, regnerà più che mai nei cuori.

Prevedo che molte bestie frementi verranno infuriate per dilaniare con i loro denti diabolici questo piccolo scritto e colui del quale lo Spirito Santo si è servito per scriverlo, o almeno per seppellirlo nelle tenebre e nel silenzio d’un cofano, perché non sia pubblicato.
Assaliranno anzi, e perseguiteranno quelli e quelle che lo leggeranno e lo metteranno in pratica. Ma non importa! Tanto meglio! Questa visione mi dà coraggio e mi fa sperare un grande successo, cioè la formazione di uno squadrone di bravi e valorosi soldati di Gesù e di Maria, dell’uno e dell’altro sesso che combattano il mondo, il diavolo e la natura corrotta, nei tempi difficili più che mai vicini. «Chi legge comprenda» . «Chi può capire, capisca».”

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Le apparizioni di Medjugorje

Come tutti ben saprete, ogni giovedì (o quasi), Maria, dal 1981, ha inviato per mezzo dei veggenti dei messaggi indirizzati alla parrocchia di Medjugorje e al mondo intero! Si tratta di messaggi di una Madre desiderosa del bene dei propri figli. E quale madre non guiderebbe i propri figli verso ciò che ella sente essere il bene?

Amici e fedeli di Viaggi Spirituali, oggi sono qui a raccontarvi una storia.
Non si tratta di una favoletta, nemmeno di una leggenda, ma di fatti accaduti realmente.

Sono le apparizioni di Medjugorje che possono essere un valido aiuto per il cammino di molti!

Come tutti ben saprete, ogni giovedì (o quasi), Maria, dal 1981, ha inviato per mezzo dei veggenti dei messaggi indirizzati alla parrocchia di Medjugorje e al mondo intero! Si tratta di messaggi di una Madre desiderosa del bene dei propri figli. E quale madre non guiderebbe i propri figli verso ciò che ella sente essere il bene?

Ma il bene al qual ci vuole attirare Maria ha bisogno di una “B”, maiuscola, poiché si tratta proprio del Bene di ogni bene: suo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo.

Abbiamo un grande dono, Maria che illumina i nostri bui sentieri con la sua luce e rinforza e rinsalda la nostra Fede, scaldando il nostro cuore e donandoci la sua presenza eterna accanto a noi.
Non sentiamoci mai soli perché la Mamma ci è sempre accanto.

PRIMA DI VEDERE LE IMMAGINI VI CONSIGLIO DI LEGGERE ANCHE QUESTO POST CHE NARRA DI UN PELLEGRINAGGIO A MEDJUGORJE VERAMENTE SPECIALE

https://www.viaggispirituali.it/2010/11/medjugorje-dove-la-fede-rinasce/

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Iniziamo con il miracolo del sole che possiamo vedere in questo filmato

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Maria appare in chiesa :
foto scattata, il 29 dicembre 1988, il giorno dopo il matrimonio di Ivanka, nella chiesa di P. Jozo, dopo che nella predica disse che qualcuno avrebbe visto la Santissima Madre.

ringraziamo Tatiana per le precisazioni seguenti su questa foto:

credo che chi l’ha scattata fosse assolutamente in buona fede però ho scoperto qualcosa al riguardo che ritengo giusto far conoscere.
Premetto che per anni – ancor prima di andare a Medj – è stata sul mio comodino in bella vista (tra l’altro mi rammaricavo sul fatto che non si vedeva bene il viso e chiedevo alla Madre: “fammi vedere bene il tuo volto per favore”) e che sono sempre stata convinta fosse stata scattata dentro la chiesa di S.Giacomo perché fa riferimento al matrimonio di Ivanka.
Poi durante il viaggio “di andata” del mio primo pellegrinaggio nell’Agosto 2007 nel tardo pomeriggio ci siamo fermati – prima di arrivare a destinazione – a Thialjna per partecipare alla S.Messa (non c’ero mai stata e a quel tempo non avevo mai sentito parlare del luogo) e parcheggiati i pullman siamo entrati in chiesa dalle porte laterali dietro all’altare, quindi dal retro.
Avanzando ho visto per la prima volta da vicino e riconosciuto la famosa statua della Madre delle Grazie che Padre Jozo ha utilizzato da sempre per i santini identificativi di Medjugorie e tutto sembrava finire lì…ma mentre mi stavo sedendo in attesa che entrassero tutti ho sentito come un “suggerimento interiore” ricevuto nell’anima – non so come altro spiegarlo – che mi spronava ad andare in fondo alla chiesa e a scattare una foto all’altare. (v. foto 1: interno_Thialjna)

Avendo in quel tempo una macchina fotografica NON DIGITALE ho potuto vedere questa foto solo dopo aver sviluppato il rullino e confrontandola con l’immagine sopra e poi con una dell’interno della Chiesa di Medjugorie (v.foto 2 interno_S.Giacomo) mi si è svelato il mistero…

Purtroppo facendo i confronti si capisce che questa foto ritrae semplicemente la statua di Thialjna con attorno i fedeli che partecipavano alla S.Messa; soprattutto se si confronta lo sfondo (a dx dell’immagine) si vede inoltre che la navata centrale dell’altare è diritta e squadrata proprio come in quella chiesa mentre in quella di S.Giacomo a Medjugorie è ad arco.

Inoltre quanto scritto è effettivamente veritiero sul fatto che la chiesa è quella dove si trovava Padre Jozo perchè dopo la scarcerazione dalle carceri Jugoslave è stato spostato da Medjugorie e destinato a Thialjna, quindi può essere vero anche che sia lì che Ivanka si è spostata (ma questo purtroppo non sono ancora riuscita a verificarlo).

All’inizio ci sono rimasta un po’ male e finora questa rivelazione l’ho tenuta per me perché quella foto ha significato tanto per la mia conversione come presumibilmente per tante altre persone.
E’ servita per incuriosirsi (prima) ed avvicinarsi (poi) alla realtà delle apparizioni , solo che ho compreso da tempo che quel “suggerimento interiore” mi diceva: “vieni, ti svelo la verità… ti porto alla Verità fatta Persona, ti porto a Gesù” e da chi altri poteva venire questa rivelazione se non dalla Gospa stessa?
Da lì è iniziata la mia decisione di approfondire la parte “spirituale” della mia conversione tralasciando quella “visiva” e sensazionalistica delle foto straordinarie che comunque mi piace seguire perché mi fa tenerezza come Dio e Maria si adoperino e usino molteplici forme, segni e segnali per farsi conoscere da noi.

Spero che questa mia spiegazione non venga utilizzata per denigrare le apparizioni perché spesso c’è qualcuno che le cataloga come cose da donnicciole che si fanno suggestionare ma anzi serva da spiegazione e per dare una aura si maggiore serietà al fenomeno, soprattutto ora che il Vaticano ha istituito la commissione di inchiesta per la verifica degli eventi di Medjugorie e sta interrogando anche i veggenti.

Già che ci sono vi allego anche la risposta che mi aveva dato quasi subito la Mamma Celeste alla mia richiesta di vederLe il bel viso: è meravigliosamente sollecita nel risponderci!!!

Dal sito di Radio Maria

Foto scattata alla veggente Vicka mentre parla con due pellegrini. Alle sue spalle appare l’immagine della Madonna – foto originale a colori

 

In questa foto si vede la Madonna dietro a Vicka. In primo piano c’è la veggente Vicka, ma dietro di lei si vede il volto di una giovane ragazza (vedi ingrandimento): questa foto è stata mostrata a Vicka, che ha detto di riconoscere in quel volto il viso di Maria, anche se, ha precisato sorridendo, Lei è molto più bella quando appare!

 

Si capisce che questa foto è stata scattata alla veggente sulla scala della sua casa azzurra dove da anni si incontra coi pellegrini.
Da notare che alle spalle di Vicka c’è il muro di mattoni e tra la scala ed il muro non c’è tanto spazio!

Pace e bene a tutti.
S.Tatiana (A.)

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Medjugorie, l’immagine di Maria in cielo:

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La Madonna appare nel cielo di Medjugorje

Foto di Simone Troiani:  lo straordinario prodigio, che ha catturato lo sguardo dei presenti inondandone il cuore di emozione e di pace, si è verificato Domenica 25 Settembre 2011, innanzi ad una moltitudine di pellegrini tra cui il gruppo Regina della Pace di Piglio, alle ore 10,50, durante la mensa eucaristica tenuta da Don Giuseppe Frittoli. Anche i celebrandi, raccolti in preghiera intorno all’altare, hanno visto il prodigio ed hanno detto ai pellegrini: “…Oggi voi avete una grande responsabilità”. Sul cielo terso ed azzurro è apparsa una nuvola che roteando sulla destra, ha formato una “M” che subito ha assunto la forma della sacra immagine della Madonna di profilo, con in braccio il divin figlio, una corona in testa , con una croce e quando la Madonna ha salutato è ricomparsa la “M”. Ogni fedele ha testimoniato quello che ha realmente visto.

 

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Maria è anche nelle nuvole di Medjugorje
Foto di Lina Campochiaro scattata nell’agosto del 2004.

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