Misteri sulla Romea Francigena , in cammino sulle tracce di Galgano, Artù e Gemignano

Misteri sulla Romea Francigena , in cammino sulle tracce di Galgano, Artù e Gemignano.

Si tratta di un romanzo storico ispirato alla spiritualità della Strada, portatore di storie di vita locali e africane, ambientato nei luoghi della Francigena, piuttosto che a Gerusalemme e Canterbury.
E’ un lavoro edito ArteStampa, scritto da me, autore esordiente, scout, camminatore appassionato della via.

Emanuele Moretti

Uscito il libro sui santuari della diocesi di Novara

La diocesi di Novara è una delle più estese d’Italia ed è la seconda del Piemonte per numero di battezzati e di parrocchie dopo l’arcidiocesi di Torino.

La diocesi di Novara è una delle più estese d’Italia ed è la seconda del Piemonte per numero di battezzati e di parrocchie dopo l’arcidiocesi di Torino.

La diocesi si sviluppa su tre province: quella di Novara, di cui comprende la quasi totalità, l’intera provincia del Verbano-Cusio-Ossola e il territorio della Valsesia in provincia di Vercelli. I comuni totali sono 189.

Il paesaggio naturale è più che mai vario: dalle risaie della pianura novarese, si passa alle colline moreniche, dalla presenza dei laghi – Maggiore, d’Orta e di Mergozzo – fino ad arrivare alle cime delle Alpi, perennemente innevate, del Monte Rosa.

Sul territorio sono presenti numerosi santuari recensiti per la prima volta nel libro “I santuari della diocesi di Novara. Alla scoperta dei luoghi di fede, devozione e di arte” di Stefano Della Sala.

Il volume è stato pubblicato dalla casa editrice Velar di Bergamo, con il patrocinio della Diocesi di Novara, Ufficio Beni Culturali. L’agevole testo – 312 pagine corredate da un cospicuo apparato fotografico a colori – nasce per presentare i numerosi santuari della diocesi che costituiscono un ricco e articolato patrimonio della Chiesa Novarese.

Il testo trae la sua ispirazione dal forte legame che unisce l’autore, Stefano Della Sala, al territorio nel quale è nato e cresciuto, che realizza il frutto della sua passione per la storia e per le vicende religiose.

Il vescovo, mons. Franco Giulio Brambilla, ha curato la prefazione in cui esprime il suo auspicio: “Per questo è un volume da mettere nello zaino per iniziare una sorta di itinerarium mentis et cordis che, rendendo pellegrino il corpo e la vita quotidiana, metta in moto l’ardito cammino che va dal sacro al santo, dalla fede che tocca alla fede che incontra, dal sentimento del bellezza e della bontà alla verità della vita”.

Nei capitoli introduttivi la guida approfondisce alcuni aspetti legati ai santuari: i Sacri Monti, gli ex voto, i pellegrinaggi. Vengono quindi presentati i singoli santuari attraverso l’utilizzo di schede di immediata comprensione in cui si è dato uguale spazio dal punto di vista grafico. Sono riportate informazioni inerenti la località dove sorgono, la storia di fondazione, la descrizione artistica, le feste. Un capitolo è invece dedicato al culto dei numerosi santi presenti in diocesi, particolarmente venerati in diverse località. Infine, un’ultima parte segnala alcune immagini e altri luoghi oggetto di devozione; una vasta bibliografia è inserita al termine del volume, che rimanda ad ulteriori approfondimenti.

La guida si conclude con una post-fazione di don Damiano Pomi, sacerdote e storico della diocesi di Novara, in cui evidenzia l’importanza che riveste questo testo che affronta in maniera globale il fenomeno dei santuari presenti nel territorio diocesano. Lo scopo che si prefigge questa guida è di far conoscere le numerose testimonianze di fede e di arte che sono disseminate su tutto il territorio diocesano, affinché siano maggiormente conosciute e valorizzate.

Il testo è disponibile in tutte le librerie o scrivendo a: santuari.novara@gmail.com.
Per maggiori informazioni visitate la pagina Facebook: @santuarinovara

Cliccate qui per scaricarne un ampio estratto

Adotta un cristiano di Mosul

Papa Francesco e la Chiesa irakena ci spingono da mesi a non assistere “inerti e muti”, a non “volgere lo sguardo da un’altra parte” verso i nostri fratelli e sorelle perseguitati a causa della fede.

Il papa chiede poi a tutti i cristiani una “preghiera intensa”, una “partecipazione concreta” e un “aiuto tangibile” per tutti loro. Per questo AsiaNews, da mesi, ha lanciato la campagna “Adotta un cristiano di Mosul” che ha permesso la raccolta e l’invio di circa 1,2 milioni di euro per il fabbisogno quotidiano dei profughi irakeni fuggiti da Mosul sotto le minacce dello Stato islamico. I loro bisogni continuano ad essere enormi e il loro ritorno a casa non è per nulla immediato. A causa di ciò, i vescovi stanno progettando il passaggio dall’emergenza durata fino ad oggi a una situazione più stabile. Il progetto prevede il trasferimento di tutti i rifugiati cristiani – circa 130mila persone, 21mila famiglie – in case da abitare, dove essi possono riprendere responsabilità della loro vita, trovare un lavoro, pensare a un futuro prossimo per i figli. AsiaNews invita lettori e amici a continuare la campagna “Adotta un cristiano di Mosul” per raccogliere contributi che sostengano le spese per questo progetto, il cui costo si aggira sui 3,5 milioni di euro.

 

Il TUO CONTRIBUTO

Le donazioni possono essere inviate in modi diversi. Tutti devono avere la causale “AsiaNews – Adotta un cristiano di Mosul”:

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Camillian Task Force: viaggiare per soccorrere chi ha più bisogno

Domenica 13 ottobre si celebra la Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri Naturali.

Domenica 13 ottobre si celebra la Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri Naturali.

In concomitanza con la Giornata, la Camillian Task Force celebra e promuove la seconda Giornata Mondiale delle Vittime dei Disastri. Una giornata per discutere delle risposte più adeguate ai disastri naturali, per salvare vite umane, ridurre i rischi e preparare le comunità a proteggere la propria integrità e, possibilmente, ridurre a zero il numero delle vittime.

Spesso, quando pensiamo al viaggio, ci immaginiamo di volare verso località amene dall’altra parte del mondo, in zone dal grande fascino naturalistico, in cerca di paradisi sulla terra e in fuga dalla quotidianità metropolitana.

A volte, però, questi luoghi ameni sono anche fra le zone più povere del pianeta e, purtroppo, teatro di tragedie in seguito a disastri naturali dovuti ai cambiamenti climatici sempre più repentini e imprevedibili, ma anche, molte volte, alla negligenza dell’uomo e allo stato di incuria e miseria.

Come nell’Uttarakhand, la regione himalayana dell’India, fra le più belle e affascinanti del Paese asiatico, dove lo scorso giugno si è abbattuta un’alluvione senza precedenti che ha causato la morte di centinaia (forse migliaia) di persone. Le piogge nel nord dell’India e in parte del Nepal sono state molto più intense del solito quest’anno e sono iniziate con almeno due settimane di anticipo rispetto la data prevista.

La Camillian Task Force, un’associazione nata dal cuore dell’Ordine dei Ministri degli Infermi (Camilliani) che vede la cooperazione di religiosi e laici nella lotta alla povertà e alle malattie, opera in India, come in molte altre zone d’emergenza sparse per il mondo, portando assistenza medica e non solo. Una task force che viaggia ai confini della terra per dare speranza e aiuto concreto a chi più ne ha bisogno.

In occasione della presenza della Reliquia del Cuore di San Camillo presso l’Ospedale “Madre Giuseppina Vannini” di Roma (11-17 ottobre) domenica 13 Ottobre alle ore 18.00 Padre Aristelo Miranda, coordinatore internazionale della Camillian Task Force (CTF), presiederà il Vespro Solenne e la preghiera per le vittime dei disastri.

 

 

 

Contro le malattie neglette: cammina con San Camillo

Le cosiddette malattie neglette sono tutte quelle infermità che, debellate o scomparse nel mondo sviluppato, continuano ancora a mietere migliaia di vittime fra le popolazioni più povere e vulnerabili di Asia, Africa e Sud America.

Le cosiddette malattie neglette sono tutte quelle infermità che, debellate o scomparse nel mondo sviluppato, continuano ancora a mietere migliaia di vittime fra le popolazioni più povere e vulnerabili di Asia, Africa e Sud America. Circa un sesto della popolazione mondiale viene colpita, nelle zone rurali remote, nelle zone di conflitto e nelle baraccopoli urbane e otri due miliardi di individui sono a rischio.

Il 20 ottobre prossimo, a Roma, l’Ordine dei Ministri degli Infermi, nel IV Centenario della morte di San Camillo de Lellis, organizza la marcia di solidarietà “In cammino con San Camillo” per cercare di abbattere il muro di silenzio e indifferenza che avvolge le malattie neglette.

Un’occasione per coniugare davvero il viaggio e il cammino alla crescita spirituale e dare un aiuto concreto a chi più soffre e viene ingiustamente dimenticato.

 

La partenza è prevista da piazza della Maddalena, dopo la celebrazione alle ore 9,30 della S. Messa da parte di P. Augusto Chendi, M.I., Sottosegretario del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, presso la chiesa di Santa Maria Maddalena. La marcia si snoderà fino a raggiungere piazza San Pietro per partecipare alla recita dell’Angelus e ricevere la benedizione di papa Francesco.

Il percorso scelto ha un valore fortemente simbolico, essendo la maggior parte del cammino quello fatto proprio da San Camillo per recarsi dalla Casa Generalizia del suo Ordine all’Ospedale Santo Spirito, dove quotidianamente prestava servizio e assistenza agli ammalati.

Partecipare significa dare un sostegno concreto a chi, come i Camilliani, ogni giorno lotta per le periferie esistenziali del mondo e per debellare l’indifferenza che circonda le malattie neglette. Un cammino attraverso i luoghi camilliani di Roma, sulle orme del santo patrono degli infermi e dei suoi eredi, i Ministri degli Infermi.

La marcia di solidarietà “In cammino con San Camillo” farà seguito al Simposio Internazionale “Le Sfide delle Malattie Neglette”, che si terrà il 19 ottobre presso la Sala Capitolare della Casa Generalizia dei Camilliani, in piazza della Maddalena a Roma. Al Simposio parteciperanno medici epidemiologi, responsabili delle politiche sanitarie e delle industrie del farmaco, nonché esperti di pastorale sanitaria.

Il Simposio e la Marcia sono organizzati dall’Ordine dei Ministri degli Infermi collaborazione con l’Associazione Culturale Montefortiana Scienza-Salute-Società e l’Ufficio per la Pastorale Sanitaria del Vicariato di Roma, e con il Patrocinio del Pontificio Consiglio per la Pastorale degli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute).

 

Giorgio Trasarti
Redazione
Ufficio Comunicazione Per le Attività del IV Centenario
Tel.+39 06.899.281.68
Fax +39 06.899.281.33
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Il paese natale di San Camillo de Lellis: natura, cultura, spiritualità

Bucchianico, in provincia di Chieti, è la cittadina nel cuore dell’Abruzzo che ha dato i natali a San Camillo de Lellis, l’uomo e santo che fra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo rivoluzionò l’assistenza agli ammalati, coniugando la cura del corpo a quella psicologica e spirituale.

Bucchianico, in provincia di Chieti, è la cittadina nel cuore dell’Abruzzo che ha dato i natali a San Camillo de Lellis, l’uomo e santo che fra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo rivoluzionò l’assistenza agli ammalati, coniugando la cura del corpo a quella psicologica e spirituale.

Il primo infermiere della Storia nacque da un soldato di ventura, Giovanni de Lellis, e una nobildonna ormai sessantenne, Camilla Compellis, fervente religiosa, che volle partorire suo figlio nella stalla di casa proprio come Maria.

A partire dalla casa paterna, luogo centrale della spiritualità camilliana, che è stata recuperata e resa un museo da parte dell’Ordine dei Camilliani, Bucchianico è costellata di luoghi cosiddetti “camilliani”.

Dopo un’infanzia e un’adolescenza scapestrate, al seguito del padre nella vita militare e all’insegna del vizio del gioco d’azzardo, Camillo farà ritorno al suo borgo natio dopo la sua conversione, dedito all’assistenza dei più poveri e sofferenti, quando, dopo aver fondato il suo Ordine, va diffondendo la sua rivoluzione in tutta la penisola.

A Bucchianico Camillo volle costruire il Convento per i suoi confratelli, proprio per riparare ai peccati commessi in gioventù, e sempre a Bucchianico fu costruito il Santuario a lui dedicato, adiacente al Convento.

Casa natale di San Camillo de Lellis

Per chi vuole conoscere la storia del “Gigante della carità“, come venne e viene tuttora affettuosamente chiamato Camillo, data la sua imponente statura, sia fisica che spirituale, un viaggio a Bucchianico è fondamentale. Passeggiare per le antiche “rue”, le piccole stradine che collegano i vari punti del paese che recano tutt’ora traccia e ricordo del passaggio del santo, è un’occasione di profonda riflessione e preghiera, circondati dalle verdi colline abruzzesi.

Bucchianico

Proprio a Bucchianico il 14 luglio prossimo si aprirà l’anno giubilare per celebrare il IV Centenario della morte di San Camillo de Lellis. Per l’occasione la città del santo patrono di tutti gli infermi e degli infermieri ha già in programma una lunga serie di eventi e attività culturali e spirituali che potete sul sito www.camillodelellis.org

Inoltre, l’app iCamilliani, creata appositamente per tutti gli smart-phone per il Giubileo Camilliano, è stata aggiornata con una sezione interamente dedicata a Bucchianico, con le descrizioni storico-artistiche e le immagini ad alta risoluzione dei “punti camilliani” della cittadina abruzzese. Se volete intraprendere un itinerario attraverso i luoghi che hanno segnato i primi anni di vita di San Camillo e sono poi rimasti segnati per sempre dal carisma di quello che diventò il suo più importante cittadino nella Storia, iCamilliani è l’app imprescindibile. Una guida accurata e innovativa che vi guiderà lungo le vie di Bucchianico, ma anche di tutti gli altri luoghi camilliani d’Italia.

Per saperne di più sull’app iCamilliani e scaricarla gratuitamente clicca qui.

 

“Presenze” 400 anni di attività Camilliane nel mondo – Dal 23 maggio al 23 giugno al complesso del Vittoriano di Roma

L’opera di assistenza dell’Ordine dei Ministri degli Infermi (Camilliani), raccontata attraverso i reportage fotografici dell’argentino Guillermo Luna.

Dall’India a Haiti, dal Kenya a Taiwan, alla Georgia.
L’opera di assistenza dell’Ordine dei Ministri degli Infermi (Camilliani), raccontata attraverso i reportage fotografici dell’argentino Guillermo Luna.

Presenze – 400 anni di attività Camilliane nel mondo – Dal 23 maggio al 23 giugno al complesso del Vittoriano di Roma

 

Guillermo Luna è nato a Funes, Argentina, nel 1970. Inizia l’attività di fotografo in Argentina, nel settore pubblicitario e commerciale. Nel 1996 realizza il suo primo reportage sulla raccolta del cotone degli aborigeni Pilagàs, nel nord dell’Argentina, e da quel momento si dedica con crescente passione alla fotografia sociale e al reportage, concentrando la sua attenzione sull’Uomo. Nel 1997 si trasferisce nella Terra del Fuoco, dove vive per tre anni lavorando per diversi giornali locali e testimoniando la crisi argentina dai luoghi più estremi e isolati. Dal 2000 vive e lavora in Italia. Nel 2005 inizia una serie di reportage nella regione Caucasica, in particolare in Georgia: un work in progress che continua ancora oggi. Membro di Shoot4Change, collabora con diverse agenzie e testate giornalistiche internazionali.

L’ordine dei Ministri degli Infermi, meglio conosciuti come Camilliani, venne fondato a Roma da S. Camillo de Lellis (1550-1614) nel 1584 e venne riconosciuto come tale nel 1591 da Papa Gregorio XIV. Il principio ispiratore che mosse il suo ideatore, e che tuttora permea gli animi e l’operato dei seguaci, é il servizio umano e cristiano della cura e assistenza sanitaria considerato nella sua completezza sia materiale che spirituale. L’Ordine è costituito da sacerdoti e fratelli e, come sancisce la sua stessa Costituzione, si dedica «prima di qualsiasi cosa alla pratica delle opere di misericordia verso gli infermi» e fa sì che «l’uomo sia messo al centro dell’attenzione del mondo della salute». I membri dell’Ordine emettono i voti di castità, povertà e obbedienza e consacrano la loro vita «al servizio dei poveri infermi» mettendo a rischio la loro stessa vita ispirati dall’opera di San Camillo, che dedicò tutta la sua vita alla cura amorevole dei malati, stando sempre vicino agli ultimi e ai più deboli. L’Ordine si è diffuso progressivamente nel corso degli oltre quattro secoli di storia. Attualmente l’ordine è presente nei cinque continenti e conta 1.200 religiosi e 156 case.

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Manfredonia-Valle dell’Inferno-S. Giovanni Rotondo: i luoghi della conversione di San Camillo de Lellis

Non tutti forse lo sanno, ma le storie di San Camillo de Lellis e San Pio da Pietrelcina hanno qualcosa in comune. San Giovanni Rotondo è ben nota per essere il luogo in cui operò ed è sepolto San Pio da Pietrelcina

Non tutti forse lo sanno, ma le storie di San Camillo de Lellis e San Pio da Pietrelcina hanno qualcosa in comune. San Giovanni Rotondo è ben nota per essere il luogo in cui operò ed è sepolto San Pio da Pietrelcina.

La città di Padre Pio, tuttavia, insieme alla vicina Manfredonia e alla valle che si frappone fra le due località, la cosiddetta Valle dell’Inferno, sono state teatro di eventi fondamentali nella vita di un altro grande uomo e Santo: Camillo de Lellis.

Proprio qui, lungo la via che porta da San Giovanni Rotondo a Manfredonia, il 2 febbraio 1575, l’allora venticinquenne Camillo si converte, decidendo di prendere i voti e di dedicare la sua vita all’assistenza dei più poveri e ammalati.

Ridotto in miseria a causa della sua passione per le carte e il continuo vagabondare lungo la penisola italiana, Camillo si trovava a mendicare di fronte alla cattedrale di Manfredonia, quando un nobile del posto, vedendolo in quelle condizioni, gli offrì di lavorare alla costruzione del convento dei Cappuccini della città. Durante i lavori, a Camillo fu commissionato il trasporto di vettovaglie al convento di San Giovanni Rotondo, dove passò la notte del 1 febbraio, proprio nella cella numero 5, abitata poi proprio da Padre Pio per anni. Durante quella notte Camillo ebbe un colloquio con il guardiano P. Angelo, che lo scosse profondamente. Nessuno conosce il contenuto delle parole che si dissero i due uomini. Quello che si sa è che il giorno seguente, mentre faceva ritorno a Manfredonia, in un luogo come la Valle dell’Inferno, roccioso e inospitale, Camillo cambia improvvisamente rotta alla sua esistenza e fa di sé un rivoluzionario della carità e dell’assistenza sanitaria.

La Valle dell’Inferno, denominata in questo modo perché nel periodo estivo vengono raggiunte temperature molto elevate a causa della scarsa ventilazione, è una gola progressivamente più profonda e impervia man mano che si procede verso il luogo della conversione di San Camillo. Un luogo molto suggestivo, dato l’aspro ambiente roccioso e gli aridi pascoli, uno scenario ideale per la meditazione e la riflessione, in grado di nutrire lo spirito. Un monumento-altare con una grande croce rossa al centro è stato eretto nel 1975 per il quattrocentesimo anniversario della conversione a memoria del momento in cui il Santo patrono degli Infermi fu toccato dalla grazia divina.

E proprio fra il 31 gennaio e il 5 febbraio scorso, nei giorni in cui ricorrono i giorni della conversione, il corpo di San Camillo ha fatto ritorno in Puglia, toccando Manfredonia, e San Giovanni Rotondo e coinvolgendo un gran numero di religiosi e di fedeli nel pellegrinaggio a piedi alla Valle dell’Inferno. Il ritorno delle spoglie di Camillo de Lellis nel Gargano è stato un evento straordinario e organizzato nell’ambito delle celebrazioni del IV Centenario della morte di San Camillo, avvenuta il 14 luglio 1614. L’anno giubilare dei festeggiamenti si aprirà, appunto, il prossimo 14 luglio a Bucchianico, in provincia di Chieti, città natale del “Gigante della Carità” e gemellata con San Giovanni Rotondo dal 2 febbraio 1575.

Ci sono molti motivi per visitare Manfredonia, S. Giovanni Rotondo e i loro dintorni, legati non solo dunque, alla straordinaria figura di S. Pio e alle vicende storico-artistiche delle due città. I devoti di San Camillo, primo infermiere della Storia, ma non solo, potranno visitare luoghi di notevole bellezza paesaggistica e di grande suggestione. Un pellegrinaggio ricco di spunti per il corpo e per l’anima, di sicuro impatto emotivo.
Per scoprire di più sulla straordinaria vicenda biografica del Santo di Bucchianico e sui luoghi che le hanno fatto da scenario, come Manfredonia e San Giovanni Rotondo, potete scaricare l’app iCamilliani, disponibile gratuitamente per tutti gli smartphone, o visitare il sito ufficiale dedicato al IV Centenario della morte di San Camillo, www.camillodelellis.org.

Il Museo dei Camilliani: una piccola gemma nascosta a due passi dal Pantheon

Il Museo dei Camilliani, ristrutturato e ampliato, è stato riaperto al pubblico. Spesso le cose più belle e preziose sono nascoste, poco conosciute e difficili da trovare. Vale la pena conoscere questo piccolo, ma ricco Museo all’interno della Casa Generalizia dei Ministri degli Infermi, in Piazza della Maddalena a Roma.

La nuova sala espositiva del Museo dei Camilliani

 

Il Museo dei Camilliani, ristrutturato e ampliato, è stato riaperto al pubblico. Spesso le cose più belle e preziose sono nascoste, poco conosciute e difficili da trovare. Vale la pena conoscere questo piccolo, ma ricco Museo all’interno della Casa Generalizia dei Ministri degli Infermi, in Piazza della Maddalena a Roma.
Annesso allo splendido capolavoro del barocco-rococò romano che è la Chiesa di Santa Maria Maddalena, il Museo ospita preziose reliquie e oggetti quotidiani appartenuti a San Camillo de Lellis, primo infermiere della Storia e Santo Patrono di tutti gli infermi e degli ospedali.
All’interno delle vetrine della Sala Capitolare si possono ammirare inoltre documenti di grande importanza storica, manufatti e manoscritti prodotti nel corso dei secoli dall’Ordine dei Camilliani, dipinti e numerose suppellettili religiose.
Di grande rilievo e collocati nel nuovo spazio espositivo del Museo sono il bellissimo dipinto di Sabastiano Conca che ritrae San Camillo che assiste gli ammalati al Colosseo e la bellissima statua lignea di scuola michelangiolesca della Vergine, restaurata proprio in occasione della riapertura in vista delle celebrazioni per il IV Centenario della morte di San Camillo de Lellis, che si apriranno ufficialmente il 14 luglio 2013 a Bucchianico (CH), città natale del Santo.
Fra gli oggetti di uso quotidiano del “Gigante della Carità”, come viene affettuosamente chiamato Camillo de Lellis data la sua notevole stazza, il Crocifisso ligneo da tavolo, il berretto tipico dell’Ordine da lui fondato, alcune bende utilizzate per fasciare la piaga della sua caviglia ulcerata, il calice e la ciotola usata per celebrare l’eucarestia.
La nuova, luminosa sala del Museo è stata inoltre arricchita da un dispositivo video multimediale, con diversi contenuti esplicativi sulla città natale di San Camillo, sull’opera dei Camilliani oggi con la Camillian Task Force e sull’applicazione, per tutti gli smartphone e tablet, iCamilliani.
Infine, il Cubiculum, ex infermeria della Casa Generalizia e luogo in cui morì San Camillo de Lellis, il 14 luglio 1614. Qui, la Reliquia del Cuore del Santo, venerata in tutto il mondo, ha trovato una nuova, suggestiva collocazione al centro di una splendida vetrata realizzata dal maestro Poli.

La nuova, suggestiva collocazione del Cuore di San Camillo

 

Accanto al cuore, sulla parete, ha trovato un’inedita e ben visibile posizione anche il supporto ligneo del Crocifisso che parlò a San Camillo in un momento di scoraggiamento e conservato in una delle Cappelle della Chiesa della Maddalena.
Nel Cubiculum, al posto della Reliquia del Cuore una delle fasce per la piaga del piede di Camillo, mentre alle pareti due grandi tele di Matteo Toni del 1875, “Il viatico di San Camillo” e “La morte di San Camillo”, descrivono solennemente gli ultimi attimi di vita del Santo, avvenuti proprio nello spazio in cui sono esposti.

 

Sala Capitolare del Museo dei Camilliani

 

Una visita al Museo dei Camilliani è un’esperienza conoscitiva e spirituale insieme e, con l’annessa Chiesa della Maddalena, un piccolo gioiello da scoprire a due passi dal Pantheon. Non lasciatevi sfuggire l’occasione di un itinerario speciale, di un pellegrinaggio unico. Per avere un’idea di quello che vi aspetta cliccate qui

Articolo scritto da Giorgio Trasarti

Mostra permanente dei Presepi Camilliani a Bucchianico

La magia del Natale e la tradizione del presepe sono indivisibili per i Cristiani di tutto il mondo. Il presepe, nato in Italia, si è poi diffuso ovunque nei cinque continenti, sviluppando e mantenendo intatte le più svariate tecniche di composizione e le ambientazioni dei diversi luoghi di adozione.

Nell’ambito delle celebrazioni del IV Centenario della morte di San Camillo de Lellis, Bucchianico, sua città natale, ha creato una mostra permanente di presepi camilliani dal mondo.

La mostra è ospitata nell’edificio della casa natale del Santo, che qui venne al mondo in una stalla, proprio come il Bambino di Betlemme in uno scenario suggestivo in cui le atmosfere rinascimentali sembrano aver fermato il tempo; la visita costituisce un viaggio ideale attraverso le Province e le Missioni Camilliane di tutto il mondo: una rete di speranza e carità che opera in tutte le zone di emergenza contro le malattie, le carestie e la povertà, sempre al fianco dei più umili e sofferenti.

In concomitanza con l’apertura della mostra e fino al prossimo 31 gennaio www.camillodelellis.org, il sito dedicato al IV Centenario, raccoglie e premia le immagini dei presepi dei fan della sua pagina Facebook.

Attraverso l’app PRESEPI PREMIATI, che si trova appena sotto l’immagine di copertina della pagina, tutti potranno condividere il proprio presepe e rendere partecipi i devoti di San Camillo, Santo Patrono degli infermi, degli infermieri, degli ospedali e della Sanità Militare Italiana. Il presepe che riceverà più “Mi Piace” diventerà l’immagine di copertina della pagina www.facebook.com/camillodelellis.org per una settimana e l’immagine dei primi tre presepi verrà esposta alla mostra permanente di Bucchianico.

Per avere maggiori informazioni su Bucchianico e i luoghi di San Camillo de Lellis potete scaricare l’app iCamilliani su iTunes, Google Play e Blackberry App World.

 

 

Un nuovo sguardo su Roma e l’Italia seguendo i passi di San Camillo de Lellis

Su Roma e l’Italia si estende una fitta rete di luoghi “camilliani”, in cui le tracce di San Camillo de Lellis sono tutt’ora profonde e ben visibili. Seguire le orme di San Camillo nella città eterna e lungo tutto il Bel Paese significa percorrere un itinerario speciale, alla scoperta di aspetti inediti e curiosi di importantissimi luoghi e località d’arte e, contemporaneamente, intraprendere un cammino di crescita spirituale e riflessione profonde.

iCamilliani è l’applicazione creata per ripercorrere le tappe fondamentali della vita di San Camillo de Lellis, nell’ambito delle celebrazioni del IV Centenario della sua morte, avvenuta il 14 luglio del 1614.

Disponibile gratuitamente per iPhone e iPad, Android e BlackBerry, iCamilliani è una guida puntuale e approfondita a tutti i punti di Roma che hanno fatto da scenario alla rivoluzione dell’assistenza sanitaria operata da San Camillo. Dall’Ospedale San Giacomo all’Ospedale Santo Spirito in Saxia, da Ponte Sant’Angelo alle terme di Diocleziano, attraverso iCamilliani è possibile visitare i luoghi che costituiscono le tappe fondamentali della nascita e dello sviluppo dell’Ordine dei Ministri degli Infermi, compresi suggestivi siti della “Roma sparita”, come il porto di Ripetta, e opere d’arte di inestimabile valore, come la Chiesa di Santa Maria Maddalena in Campo Marzio, capolavoro del barocco-rococò romano, sede della Casa Generalizia dei Camilliani, nonché luogo di sepoltura dello stesso San Camillo de Lellis.

iCamilliani è uno strumento indispensabile se si vuole conoscere aspetti meno noti o totalmente inediti di Roma, principale teatro della eccezionale esistenza dell’uomo e Santo, che da soldato di ventura e giocatore d’azzardo cambiò la sua vita dedicandola interamente all’assistenza dei malati. Viaggiatore infaticabile, San Camillo si recava spesso personalmente nelle città in cui l’Ordine dei Ministri degli Infermi costruiva una nuova casa o prendeva in gestione ospizi e ospedali. Grazie alla versione per iPhone e iPad è possibile percorrere un itinerario lungo tutti questi luoghi, passando per località come Milano, Palermo, Loreto e San Giovanni Rotondo, punti chiave della vita del “Gigante della Carità”, in cui le tracce del suo passaggio sono tutt’ora profonde e ben visibili.

Ricca anche di numerosi Extra, come il Calendario camilliano, con tutte le ricorrenze legate alla vita e alle celebrazioni del IV Centenario della morte di San Camillo de Lellis, o l’itinerario del pellegrinaggio a piedi da Bucchianico, città natale del Santo, a Roma, iCamilliani è l’App perfetta per un viaggio spirituale e culturale unico nel suo genere, che sia fonte di un arricchimento personale a tutto tondo.

Giorgio Trasarti
Ufficio Comunicazione per il IV Centenario
www.camillodelellis.org

Turismo Religioso : ecco tutte le strutture ricettive per regioni e province

Tutte le strutture ricettive per regioni e province le potete trovare su https://www.viaggispirituali.it/strutture-turismo-religioso/
all’interno della pagina potrete trovare ogni tipo di sistemazione turistica religiosa, dalle case di accoglienza ai conventi, monasteri, agli ostelli ed anche alberghi.

Tutte le strutture ricettive per regioni e province le potete trovare su https://www.viaggispirituali.it/strutture-turismo-religioso/

all’interno della pagina potrete trovare ogni tipo di sistemazione turistica religiosa, dalle case di accoglienza ai conventi, monasteri, agli ostelli ed anche alberghi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Onorato il Beato Karol Wojtyla con una Santa Messa il cui ricordo arriverà anche in Biolorussia.

La statua in onore del Papa Giovanni Paolo II aveva suggellato a Piglio ed in Ciociaria la grande passione per la montagna del Papa polacco, il più grande viaggiatore, in ogni angolo del mondo, che la Chiesa cattolica ha finora avuto.

La concelebrazione liturgica, officiata dal parroco di Piglio don Gianni Macali e da padre Taddeuz Mikoda superiore del convento di San Lorenzo, si è tenuta il 22 ottobre 2011 alle ore 11,00 all’ingresso del cammino contemplativo nel verdeggiante ed aulico territorio montano dell’Inzuglio in Piglio in ricordo dell’avvenuta elevazione al soglio pontificio del Cardinale Karol Wojtyla, che, proprio trentatre anni fa, aveva assunto poi il nome di Giovanni Paolo II.

Erano presenti oltre il sindaco di Piglio dott. Tommaso Cittadini, la giunta comunale, le Associazione locali (C.R.I. , Protezione Civile e Codacons), la comunità pigliese, numerose persone dei paesi limitrofi anche Padre Mario Fugà, parroco degli Altipiani di Arcinazzo, che ha presenziato la cerimonia con un gruppo di bambini della Biolorussia ospiti nel convento dei Cappuccini di Fiuggi.
A Roma, nello stesso giorno, nel Santuario Mariano romano del Divino Amare veniva collocato ed inaugurato alla presenza del Cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica Vaticana, un mosaico, opera del pittore Luca Vernizzi, realizzato da Marco Santi del gruppo mosaicisti di Ravenna, raffigurante Giovanni Paolo II dal titolo “Roccia della Chiesa”, per ricordare la prima visita che il papa polacco fece al Santuario.


A Piglio, invece, l’Amministrazione comunale, in concomitanza con la cerimonia di beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, che ha avuto luogo in Vaticano il 1° Maggio 2011, a ricordo perpetuo della visita privata che il Papa, fece in territorio di Piglio, il 15 Aprile 2004, aveva installato il 30 Aprile 2011 sui prati di Santo Biagio una Statua in bronzo in località Inzuglio, due stele e un cammino contemplativo dove sono riportate alcune frasi del Beato Karol Wojtyla..
La statua in onore del Papa Giovanni Paolo II aveva suggellato a Piglio ed in Ciociaria la grande passione per la montagna del Papa polacco, il più grande viaggiatore, in ogni angolo del mondo, che la Chiesa cattolica ha finora avuto.
Papa Wojtila sette anni fa, accompagnato dal segretario Stanislao Dzwisz, Arcivescovo ed ora Cardinale a Cracovia, dal medico personale Prof. Renato Buzzonetti, dalla guardia del corpo Camillo Cibin e da un gruppo di agenti di scorta, aveva lasciato la Città del Vaticano, transitando lungo la strada provinciale per Piglio per raggiungere privatamente la vicina ed isolata località montana dell’Inzuglio, al cui ingresso -da anni – è stata eretta dai cittadini pigliesi una Cappella votiva in onore della SS. Trinità, nei pressi di un laghetto.


Papa Giovanni Paolo II, dopo un spuntino con i suoi collaboratori e forse assaporando un sorso del vino rosso Cesanese Docg tipico della zona, come hanno riferito le cronache ed uno stretto collaboratore, ha riposato in una tenda verde installata per l’occasione, in assoluta tranquillità. Poi ha iniziato a pregare intensamente, mentre tutta la zona circostante era stata discretamente presidiata da pattuglie di agenti e sorveglianti che , con garbo inflessibile , hanno tenuto a distanza Autorità locali, fedeli e curiosi accorsi sul posto immediatamente dopo che si era diffusa la notizia della presenza del Papa in territorio di Piglio.
La stampa e le televisioni avevano diffuso in serata la notizia della visita penitenziale e di solitaria preghiera che il Pontefice aveva effettuato a Piglio nella sconosciuta località Santo Biagio, adatta per la riflessione e la contemplazione che i Santi hanno sempre perseguito nella loro vita. Tale località, per chi non lo sapesse, dista appena due chilometri dalla Chiesetta montana della Madonna del Monte, passaggio intermedio dei pellegrinaggi verso il Santuario della SS. Trinità e della Via Francigena. Un filo conduttore di continuità della vita sembra legare le montagne degli Ernici alle altezze supreme del Cielo e dell’ Eternità.
Giovanni Paolo II, un anno prima della sua commovente scomparsa terrena, aveva dato testimonianza vivente dei suoi legami con le bellezze naturali, scegliendo un angolo sconosciuto di Piglio per pregare intensamente in una tenda e per contemplare le bellezze della natura, in attesa di salire alla gloria di Dio.
Giorgio Alessandro Pacetti

Pellegrinaggio a ottobre da Palermo a Roma per la messa a Giovanni Paolo II

PELLEGRINAGGIO DAL 17 AL 22 OTTOBRE 2011 DALLA PROVINCIA DI PALERMO VERSO : PAOLA – CASCIA – ROMA PER LA SANTA MESSA A GIOVANNI PAOLO II

PELLEGRINAGGIO DAL 17 AL 22 OTTOBRE 2011 DALLA PROVINCIA DI PALERMO VERSO : PAOLA – CASCIA – ROMA PER LA SANTA MESSA A GIOVANNI PAOLO II

1° giorno 17 ottobre

Partenza dai punti di raduno ore 5.00
arrivo a Paola (CS) per pranzo in hotel. Pomeriggio visita del Santuario di San Francesco di Paola, cena e pernottamento.

2° giorno 18 ottobre

Colazione, santa Messa, pranzo in hotel. Pomeriggio libero per visita individuale a Paola. Cena e pernottamento in hotel

3° giorno 19 ottobre

Colazione, partenza per  Cascia (PG), pranzo libero. Visita alle cascate delle Marmore. Cena e pernottamento in hotel a Cascia

4° giorno 20 ottobre

Colazione e visita al Santuario di Santa Rita. Pranzo in hotel e pomeriggio libero per la visita individuale di Cascia. Cena e pernottamento in hotel.

5° giorno 21 ottobre

Colazione, visita di Roccaporena. Pranzo e partenza per Roma. Cena e pernottamento nei pressi di Roma.

6° giorno 22 ottobre

Colazione e partenza per piazza San Pietro. Santa Messa per  GIOVANNI PAOLO II.
Pranzo libero lungo il percorso per il rientro in sicilia.

IMPORTO € 365.00

IL VIAGGIO COMPRENDE TRATTAMENTO IN PENSIONE COME DA PROGRAMMA – ACQUA VINO AI PASTI – PULLMAN PER L’INTERA DURATA DEL VIAGGIO – PEDAGGIO TRAGHETTO MESSINA SAN GIOVANNI

IL VIAGGIO NON COPRENDE BEVANDE AI PASTI GUIDE TURISTICHE MANCE ED EXTRA DI OGNI GENERE – TUTTO QUANTO NON ESPRESSAMENTE ELENCATO ALLA VOCE COMPRENDE TRAGHETTI PER ESCURSIONI A MARE -FUNICOLARI A SANTUARI  – INGRESSO VILLE MUSEI GIARDINI ECC..

SUPPLEMENTO SINGOLA 100 EURO

ACCONTO EURO 125 ALL’ISCRIZIONE EURO 120 ENTRO IL 17/09/2011 EURO 120 ENTRO IL 8/10/2011

PER INFORMAZIONI NICOTRA DOMENICO CELL. 3280705711- 334270341

Pellegrinaggio Varsavia – Czestochowa a piedi

Il pellegrinaggio da Varsavia si svolge dal 5 al 14 di agosto tutti gli anni e sempre nella stessa data!!!

E’ un pellegrinaggio a piedi e copre una distanza di 300km divisi appunto in 10 tappe con una media di 33km al giorno.

A questo pellegrinaggio partecipano oltre 3000 persone e vengono divise in 15 gruppi circ

Il pellegrinaggio da Varsavia a Czestochowa si svolge dal 5 al 14 di agosto tutti gli anni e sempre nella stessa data!!!

E’ un pellegrinaggio a piedi e copre una distanza di 300km divisi appunto in 10 tappe con una media di 33km al giorno.

A questo pellegrinaggio partecipano oltre 3000 persone e vengono divise in 15 gruppi circa.

Ogni gruppo è seguito da più sacerdoti, questi sono fondamentali per il percorso spirituale e per l’organizzazione del gruppo in generale.

Ogni gruppo ha degli addetti alla sicurezza stradale in quanto il percorso non è unico e non copre soltanto vie di campagna o sentieri, per i tratti su strada asfaltata dunque quest’ultimi dirigono il traffico cittadino e definiscono il percorso da seguire.

E’ sempre presente inoltre un gruppo musicale che rallegra e alleggerisce la camminata che è comunque abbastanza faticosa.

E’ richiesto un minimo di preparazione fisica ma per qualsiasi problema è presente in ogni gruppo del personale medico con dei pullmini pronti a caricare pellegrini in difficoltà.

Sì dorme nelle proprie tende o nei fienili messi a disposizione degli abitanti del posto che offrono inoltre anche il pranzo.

Il bagaglio è trasportato dai camion.

Il costo dell’iscrizione è di circa 30 euro che può essere fatta il giorno stesso della partenza o nei giorni precedenti.

Per partecipare basta recarsi a Varsavia 1 o 2 giorni prima del pellegrinaggio, per il ritorno bisogna invece prenotare il volo da Cracovia/Katowice per il 15 di agosto in poi.

Se siete interessati vi prego di farmelo sapere, grazie

samira2685@hotmail.com

http://www.facebook.com/group.php?gid=118341464877367

Il sole a Medjugorje non è giallo, ma grandissimo e bianco. Testimonianza su Medjugorje

Siamo arrivati un venerdì mattina, esausti dopo una notte in traghetto , sbarco alle 7 del mattino, frontiera croata, frontiera bosniaca, in pullman. La strada è costeggiata di cimiteri con fiori sempre freschi, e di case sinistrate dalla guerra.
La nostra ‘tata ‘si chiama Adelio , strano nome per un uomo, per ricordarcelo pensiamo a una vecchia zia. Non è un prete e non ci fa subito pregare. Fa l’appello per cognomi e in pullman ci lascia dormire.

Il sole a Medjugorje non è giallo, ma grandissimo e bianco. Ha intorno un alone più chiaro che spesso gira, mi dicono, ma io non l’ho visto.

Siamo arrivati un venerdì mattina, esausti dopo una notte in traghetto , sbarco alle 7 del mattino, frontiera croata, frontiera bosniaca, in pullman. La strada è costeggiata di cimiteri con fiori sempre freschi, e di case sinistrate dalla guerra.
La nostra ‘tata ‘si chiama Adelio , strano nome per un uomo, per ricordarcelo pensiamo a una vecchia zia. Non è un prete e non ci fa subito pregare. Fa l’appello per cognomi e in pullman ci lascia dormire.
La pensione è una casa a due piani, le stanze a due letti e un bagnetto. Dalla finestra si vede un monte tutto verde e in cima una grandissima croce. Le case davanti hanno gli orti, non il giardino. E i galli cantano tutto il giorno, e i cani si parlano ogni tanto da un recinto all’altro.

Il gruppo a cui siamo aggregati è di 39 persone. L’unica anziana ha 77 anni, è abruzzese e si chiama Nicola. Tutta la vita sua non ha avuto che problemi per quel nome da maschio. Gli altri sono giovani, alcuni molto giovani, 19 o vent’anni.
Ci sono due gemelli identici fra loro intorno ai trent’anni, con le giovani mogli e tre bellissimi bambini molto piccoli che non hanno mai pianto. Patrizia è bellissima, ha 18 anni , un tumore in metastasi al polmone, un coraggio da leoni e una magnifica madre. Non abbiamo fotografie di lei, si nasconde perché è troppo gonfia per il cortisone, e si vergogna. Noi siamo cinque. Beatrice ha un linfoma di Hotchkin in remissione, è molto magra e apparentemente fragile, è molto mistica, quando prega sembra un ragnetto inchiodato alle rocce , che stia per volare via da un momento all’altro. E’ solo energia quasi senza corpo. Roberta è sorella di Max. Roberta è la gioia pura di vivere , di credere e di amare. Non è particolarmente pia, ma è qui per suo fratello, e spera. Max ha un melanoma scappato ,ormai in metastasi alle ossa. E’ in terapia antidolore. Ha le stampelle e un busto che è una via di mezzo fra una panciera e un reggipetto. E’ allegro e tranquillo, come se non fosse malato. Dignità e coraggio e senso di sfida. Anche speranza molto nascosta da qualche parte. Max aveva detto che lui è agnostico quando sul terrazzino dove si fuma al Niguarda gli proponemmo il viaggio. Allora, 2 mesi fa , non le aveva le stampelle , e non era gonfio per il cortisone. Ma è venuto lo stesso. Ha un male veloce e neanche quarant’anni, né moglie , né figli. Bisogna pure che Dio gli dia la possibilità di investire i suoi 10 talenti. Per questo siamo qui. Poi c’è mio figlio Edoardo, ha un medulloblastoma in remissione dopo due trapianti di midollo, si è preso l’unico tumore al cervello che butta metastasi al midollo spinale, ha 25 anni e ne aveva 22 quando si è ammalato . Anche in lui una forza di vivere che non so concepire. Davvero solo Dio è nella testa di un malato.

Il pomeriggio di venerdì Nicola l’abruzzese , abbandonata dal figlio che preferisce altro, mi ha presa per mano e coinvolta nella terrificante Messa in croato che dura un’ora e mezzo compresa la predica, e che se non hai la radiolina con le cuffie che te la traduce non capisci niente e ti annoi a morte. Poi c’è la benedizione degli oggetti destinati ai malati e la benedizione di guarigione. I malati sono pochi, si riducono a un piccolo gruppo, però piangono e senti anche tu la commozione e la sofferenza. Poi andiamo attraverso i prati alla statua del Cristo risorto, è di bronzo ed enorme. La posizione è di Crocifisso, con le braccia allargate, ma ai suoi piedi una specie di canoa sempre in bronzo simboleggia il sepolcro da cui si è appena levato. Da anni, dal suo ginocchio sgorga un liquido che sembra acqua e una folla enorme si accalca per bagnarci i fazzoletti. La gamba sembra d’oro nel punto dove esce la goccia , il bronzo è liso per lo strofinìo.
La cena alla pensione è buona e semplice, con le verdure dei loro orti, e forse i loro polli. Tutti sperano di aver mangiato almeno qualcuno dei galli che cantano tutto il giorno. La mattina, sabato, si va al Podbrdo, il monte delle Apparizioni. Il sentiero è un free climbing di rocce stratificate in tutte le direzioni, ripido, impervio, con un fiume di persone con scarponi e bastoni che salgono recitando il Rosario e cercando di non cadere. Beatrice sale a piedi scalzi per devozione, per conto suo prega, la sofferenza si vede solo dal pallore. La sua discesa è penosa ma lei vuole così. Max viene con le sue stampelle . Arriva in cima e davanti alla statua tutta bianca della Madonna ride. Ride perché ce la ha fatta, perché le gambe non gli hanno fatto troppo male, perché voleva a tutti i costi arrivarci e lo spirito governa tutto il corpo. E’ stato il suo Calvario. Sente che ha vinto e ride. Due giovani seduti su una roccia con il Rosario in mano ci fanno segno di star zitti.

Il giorno dopo alle 8 del mattino siamo andati ai piedi del monte dove ci sarebbe stata l’Apparizione a Mirjana. Era il 2 maggio, domenica. Abbiamo sistemato Max su uno strapuntino in mezzo a una gran folla, e lo riparavamo con i nostri corpi. Il grande sole lo colpiva attraverso il buco per la campana del campanile come un faro da teatro. Alle 8.53 il sole ha girato dietro al campanile illuminandoci tutti e Max si è alzato in piedi. In quel momento la Madonna era apparsa a Mirjana. C’era un grandissimo silenzio. Poi, al “Cenacolo”, due giovani ex drogati con grande semplicità ci hanno parlato di sé. Siamo stati ad ascoltarli due ore senza essere stanchi. Qualcuno piangeva. In quei posti capisci la misericordia, di Dio e anche degli uomini. La sera Max aveva una gran febbre quando siamo tornati dalla Messa. Era rosso e gonfio, ci ha fatto impressione, ci ha detto vi prego non lasciatemi più solo. Dopo mezz’ora mangiava a tavola con noi e la febbre non l’aveva più. La mattina dopo si va al Krizevac, il Monte più alto, in cima c’è un’ immensa croce bianca che si vede da tutta Medjugorje. Una Via Crucis fatta di bassorilievi in bronzo messi un po’ a caso va su con un andamento serpeggiante perché non c’è un vero sentiero e la salita è ripidissima. Si sale come si può. Attaccandosi agli alberelli, cercando il sasso meno a punta, quello che non frana e quello meno scivoloso. Max è rimasto in pensione, non poteva farcela, Roberta è rimasta con lui e anche Edoardo. Andiamo Beatrice ed io. Ho deciso di andare su a piedi scalzi, portando con me tutti i malati che conosco che non possono salire. Il mio timore sono i bastoni della folla che sale. Preferirei che non mi fratturassero un metatarso appoggiandomene la punta sul piede. Quindi vado su di corsa per precederli , non faccio fatica, sono leggera. Salendo, una signora indica i miei piedi dicendo ‘ ma quanta fede hai’, le chiedo come si chiama, e porto su anche lei, Laura, sui miei piedi scalzi. Salendo, incontro un giovane giapponese che scende con una croce di legno in grandezza naturale. E’ sereno e agile, e non sembra stanco. Mi domando dove abbia reperito quella Croce. Salendo, si mette a piovere grosso, la gente si mette i cappucci senza schiamazzi e senza smettere di pregare, e si concentra a non scivolare sulle rocce che sono diventate di sapone. Arrivati alla Croce c’è di nuovo il grande sole bianco. Prego per i miei malati e deposito un fazzoletto con dentro le loro fotografie o capelli che sono riuscita a recuperare. Sopra ci metto un sasso del cammino, che il vento non se li porti via. A Dio dico, i malati che ti ho portato qui sono tanti e io non ho sofferto abbastanza perché tu li guarisca tutti. Mi ha ascoltato. La discesa è stata tremenda, scendevo sulle punte accecata dalle lacrime, e non volevo piangere, avevo caldo e dolore e mi sembrava che mi scoppiassero il cuore e la testa. Dicevo Dio aiutami perché non ce la faccio.

In pensione mi sono seduta ad aspettare mio figlio, aveva le chiavi della stanza . Ero seduta sull’ultimo gradino della scala. Avevo la testa sulle ginocchia, ero sporca e stremata. Dal fondo della scala mi sono sentita chiamare. Max saliva agilmente senza stampelle dicendo oplà. Ci ho messo qualche secondo a realizzare. Poi sono andata in camera a lavarmi e a piangere.

Il giorno dopo partivamo. La mattina siamo andati da suor Elvira che gestisce un asilo per gli orfani di guerra. Aspettandola abbiamo detto un Rosario. Poi è arrivata lei, asciutta e bella, ci ha detto che non gli manca mai nulla perché hanno la Provvidenza. I ragazzi restano con loro finché non si sono sistemati con lavoro e famiglia propri, e volano da soli. A uno del gruppo che le ha chiesto se era possibile adottarne uno a distanza , suor Elvira ha risposto che da loro non esistono orfani, ma solo una famiglia grande, e che se voleva adottarla tutta sarebbe stato il benvenuto. Asciutta e sorridente, un secco no. All’uscita, un cestino di vimini su un panchetto richiesto da Adelio era pieno di fogli da 50 euro.

E’ così a Medjugorje. Il caffè espresso costa 50 centesimi. Nella grande Chiesa non c’è buca per le offerte. Non vendono lumini. Non esiste la simonia così frequente attorno ai grandi Santuari. Non ti chiedono mai denaro. E’ gente serena perché ha la Provvidenza. E la Madonna lì davvero c’è, c’è sempre. Si sente.

Alle 15 siamo partiti col pullman per raggiungere Spalato e prendere il nostro traghetto. L’appello è stato fatto per nome, non più per cognome. Adelio non è un prete, ma è una persona speciale e appartiene a una famiglia speciale, una comunità di preghiera. Lui ha 5 figli. E ci ha introdotto alla preghiera lentamente, rispettandoci, senza violentarci, un giorno dopo l’altro sempre di più finché ci è parso naturale pregare . Al ritorno, in pullman abbiamo detto il Rosario.

Ho aspettato qualche giorno a mandare questo diario perché volevo concluderlo con la guarigione di Max. Ma non è ancora guarito. Ieri sono andata a trovarlo in ospedale che faceva una chemio sperimentale. Era stremato per l’attesa e aveva al ginocchio un nuovo dolore. La febbre tutte le sere. Ma la faccia di un bel colore. E’ cosi che ti grazia Dio. Le tue analisi magari vanno ancora male ma tu stai bene. La guarigione parte dall’interno e fuori arriva piano. Si vede dal colore della tua faccia. Io sono sicura che sta guarendo, come Edoardo, Fabiano, Patrizia, Pietro, Vivide e Beatrice. Fede vuole dire fiducia assoluta. E guariranno. Prima dentro e poi fuori.

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Ringraziamo Giorgio Quattrini, responsabile di Evolution Travel che ci ha mandato questa toccante testimonianza.

Chiesa natale del Beato Papa Giovanni Paolo II e museo vita Beato Karol – Wadowice (Polonia)

E chi si sarebbe aspettato di vedere una Chiesa polacca così viva e ancora di popolo; da Wadowice, città natale di Karol Wojtyla, passando per Cracovia, sede episcopale del card. Wojtyla

Un Pontificato tra due Millenni e la Divina Misericordia
Il ricordo di un pellegrinaggio sulle orme del Beato Papa Wojtyla

Pesaro- Chi si sarebbe mai aspetto, facendo un pellegrinaggio di partire con trenta persone più o meno sconosciute e di tornar con trenta amici. Ogni pellegrinaggio infatti è fonte di Conoscenza, di esperienza di chiesa e di crescita.
E’ la santità del Beato Papa Giovanni Paolo II che sicuramente ha lasciato il segno in questo gruppo raccolto da una devota di Medjugorje, Leda Ugolini ed incamminatosi a metà maggio 2011 per ben 2000 Km -grazie alla organizzazione tecnica della Cactus T.O. di Pesaro- sulle orme del primo Papa proclamato beato nel III° millennio.

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Santuario della Divina Misericordia di Lagiewniki – Cracovia (Polonia)

la piccola cappella del convento delle Suore della Beata V. Maria della Misericordia sito nel quartiere Lagiewniki di Crakovia e del suo santuario consacrato nell’ultima sua patria visita dalla stesso papa Wojtyla il 17 agosto 2002

Il filo conduttore del pellegrinaggio sulle orme della vocazione del giovane Karol, e nel percorso storico di questo ultimo secolo europeo nel cuore delle sue radici cristiane, è stato senza dubbio la piccola cappella del convento delle Suore della Beata V. Maria della Misericordia sito nel quartiere Lagiewniki di Crakovia e del suo santuario consacrato nell’ultima sua patria visita dalla stesso papa Wojtyla il 17 agosto 2002 e divenuto centro mondiale della “Divina Misericordia”, nuova festa istituita dallo stesso pontefice nel 2000.

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Sulle orme di Maria: Cammino di preghiera al “Beato Giovanni Paolo II” – 8 maggio 2011.

Sulle orme di Maria: Cammino di preghiera al “Beato Giovanni Paolo II” – 8 maggio 2011. Pellegrinaggio a piedi che si svolgerà il prossimo 8 maggio presso il Santuario della Madonna delle Grazie al Sasso di Pontassieve (Fi).

Pellegrinaggio a piedi che si svolgerà il prossimo 8 maggio presso il Santuario della Madonna delle Grazie al Sasso di Pontassieve (Fi).

Sulle orme di Maria: Cammino di preghiera al “Beato Giovanni Paolo II” – 8 maggio 2011.

La partecipazione è libera, tutti sono benvenuti e sopratutto … benedetti dalla Madonna!
Come nella prima edizione, il percorso si snoda su un anello di circa 5 km (1h e 40m’), ma per offrire maggior possibilità di partecipazione, quest’anno si svolgerà di mattina. Partiremo alle ore 9,00 in punto dal Santuario del Sasso, Loc. Santa Brigida – Pontassieve (Firenze). Consigliamo di arrivare alle 8,30 (8,45 max), così da avere il tempo per ritirare (gratuitamente) le medagliette della “Madonna Miracolosa” (già benedette), il pieghevolino del “Rosario al Beato Giovanni Paolo II” e prepararsi con la preghiera per il cammino.
Scenderemo a Lucole e poi toccheremo Santa Brigida, prima di affrontare gli ultimi 800 mt in forte salita sul sentiero che ci ricondurrà alla roccia dove la Madonna apparve, chiedendo che su quel sacro sasso fosse eretta una chiesa, eletta poi a Santuario.
(La custodia del Santuario e le celebrazioni sono affidate ai Padri della Comunità dei Figli di Dio, fondata da P. Don Divo Barsotti, una Comunità monastica di stretta osservanza mirabilmente guidata dal Signore in spirito di umiltà, fraternità e accoglienza).
Dovremo rispettare i tempi di percorrenza programmati e verificati nella prima edizione, per rientrare in tempo per la confessione (per chi lo desidera inizia alle ore 10,45) e la S. Messa delle 11,00, (ricordiamo quanto disposto: da un’ora prima della S. Comunione si può ingerire solo acqua, quindi dalle 10,30 in poi niente cibo, caffè, caramelle, ecc.), al termine della quale si può partecipare all’Ora Media (Ora Sesta), con i salmi cantati in compagnia degli amatissimi monaci del Sasso.
Tra la S. Messa e l’Ora Media ci sarà il tempo per una visita devozionale alla Madonna delle Grazie nell’Oratorio inferiore.

Programma della 2a domenica di maggio (8 maggio), ricorrenza della tradizionale “Festa del Dono” al Santuario delle Grazie al Sasso.
– Ore 8,45: Pellegrinaggio Mariano: Cammino di Preghiera per le Conversioni e le guarigioni spirituali e fisiche alla Madonna delle Grazie al Sasso; si effetua su un percorso ad anello con rientro alle ore 10,45.
– Ore 11,00: Messa solenne, nella quale i rappresentanti delle parrocchie storiche offrono il tradizionale “Dono” di ringraziamento alla Madonna durante l’Offertorio; al termine la processione con le S.S. reliquie.
– Ore 12,30: pranzo nei locali della “Casa del Pellegrino” su prenotazione (tel. 055. 8300013), oppure al sacco nei locali della “Casa del Pellegrino”, o in un ristorante-pizzeria posto nelle vicinanze.
– Ore 15,00: canti e musiche della tradizione orale contadina della Valle del Sasso.
– Ore 16,15: Rosario meditato.
– Ore 17,00: Messa vespertina.
– Ore 18,00: Vespri.

Attualmente, per libera iniziativa dei fedeli devoti alla Madonna delle Grazie al Sasso, si fanno 2 pellegrinaggi all’anno.
La custodia del Santuario e le celebrazioni sono affidate ai Padri della Comunità dei Figli di Dio, fondata da P. Don Divo Barsotti, una Comunità monastica di stretta osservanza mirabilmente guidata dal Signore in spirito di umiltà, fraternità e accoglienza.

Per tutte le informazioni andare sul sito
http://orantidistrada.blogspot.com/p/pellegrinaggi_23.html

Franco Losi

Rappresentazione della Passione di Cristo – Revine (Treviso)

Questa rappresentazione, ormai solida tradizione del paese, con oltre 100 figuranti ripropone le scene delle ultime ore di Gesù in uno scenario serale davvero suggestivo.

Il Comitato Sacre Rappresentazioni segnale che la
PASSIONE DI CRISTO
si terrà

DOMENICA DELLE PALME 17 APRILE ORE 20.30
e
VENERDì SANTO 22 APRILE ORE 20.30

presso il sagrato della Chiesa parrocchiale S. Matteo Apostolo in Revine.

Questa rappresentazione, ormai solida tradizione del paese, con oltre 100 figuranti ripropone le scene delle ultime ore di Gesù in uno scenario serale davvero suggestivo.

In caso di maltempo la rappresentazione verrà riproposta il giorno di PASQUA 24 aprile ore 20.30.

OFFERTA LIBERA.

PER INFO (E/O PRENOTAZIONI): sacrerappres.revine@libero.it

OPPURE telefonando al parroco presso la canonica di Revine.

Pellegrino in bicicletta: Viaggio verso i santuari francesi – Parigi – Parigi Km. 30 – 12 parte

In 30 Km. di passeggiata ho potuto vedere i luoghi simbolo della capitale francese come, l’Arco di Trionfo, Place de la Concorde, il museo del Louvre, la chiesa della Madelene, la tour Eiffel, la Basilica di Notre Dame, la Chiesa del Sacro Cuore ed altro ancora

Oggi ho approfittato del bel tempo che sembrava potesse essere duraturo, per fare un po’ il turista in bicicletta a Parigi. Ho seguito il percorso dei bus rossi che accompagnano i visitatori della città nei luoghi più rappresentativi e famosi. Mi sono rilassato pedalando in libertà, in una città occupata da migliaia di visitatori.

In 30 Km. di passeggiata ho potuto vedere i luoghi simbolo della capitale francese come, l’Arco di Trionfo, Place de la Concorde, il museo del Louvre, la chiesa della Madelene, la tour Eiffel, la Basilica di Notre Dame, la Chiesa del Sacro Cuore ed altro ancora. Sono riuscito a vedere molti monumenti famosi e anche a forare la ruota anteriore; alla faccia dei nuovi copertoni anti – foratura.
Ed ora tocca a te!!, io torno a Como in auto e con la mia famiglia felice al completo. La Francia cristiana ti aspetta.
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Pellegrino in bicicletta: Viaggio verso i santuari francesi – Parigi – (Parigi Rue du Bac) Km. 29 – 11 parte

La statua della Madonna rappresentata al centro dell’abside, è in piedi su un globo (mondo), le sue mani emanano raggi, simbolo delle Grazie che la Vergine Immacolata elargisce su tutti coloro che gliele chiedono.

Oggi giornata dedicata al riposo e alla meditazione.
Vorrei scrivere innanzi tutto di queste apparizioni che, come dice Padre Livio, direttore di Radio Maria, segnano l’inizio delle apparizioni mariane dei tempi moderni.
Siamo nel 1830, quindi sono già trascorsi 180 anni fino ad oggi. Ma vediamo perché sono cosìimportanti questi avvenimenti. Suor Caterina Labourè nasce in un paesino della Borgogna il 2 maggio 1806 e ben presto manifesta il suo desiderio di entrare in convento, malgrado il diniego del padre. La sua caparbietà e la sua fede, la portano a frequentare il noviziato nell’ordine delle “Figlie della Carità”, fondato da San Vincenzo de Paoli e Santa Luisa de Marillac. Pochi giorni dopo il suo ingresso nel convento, al numero 140 di Rue du Bac, ebbe delle visioni nelle quali le venne mostrato il futuro della Francia. Poco tempo dopo, il 6 giugno sempre 1830, Gesù le apparve durante la Santa Messa. In questo periodo, prima di professare i voti perpetui, le venne concessa la grazia di vedere il Signore ognivolta che entrava nella Cappella, e questo per nove mesi consecutivi. Nella notte tra il 18 e il 19 luglio del 1830, e nei mesi successivi, la Madonna le apparve per affidarle la missione di far conoscere al mondo intero la “Medaglia Miracolosa”. Caterina, obbedendo al suo direttore spirituale, mantenne il segreto per tutto il resto della sua vita circa le apparizioni e le rivelazioni che le erano state fatte. Si dedicò poi, ininterrottamente per 46 anni, al servizio dei poveri in un ospizio di Parigi. Morì il 31 dicembre 1876 e fu beatificata da Pio XI nel 1933. infine, Pio XII la elevò, nel 1947 alla santità. L’approvazione episcopale sulla veridicità delle apparizioni giunse molto presto, già nel 1836. Dopo la sua morte, il suo corpo venne sepolto nella cripta del convento in Rue du Bac e, nel 1933,quando fu riesumato, venne ritrovato intatto. Le sue spoglie ora sono esposte nella stessa cappella dove Santa Caterina ricevette le apparizioni della Madonna, vicino al reliquiario nel quale è custodito il cuore di San Vincenzo de Paoli. Questa in sintesi la vita di questa Santa. Il contenuto delle rivelazioni personali riguardano fatti e circostanze legate alla comunità dove viveva Santa Caterina e, più in generale, ad avvenimenti riguardanti la nazione francese e ad alcuni esponenti di spicco del clero di allora. Ma le apparizioni più importanti riguardano il mondo intero, con il compito affidatole di far coniare una medaglia con queste caratteristiche: Su un lato della medaglia: l’immagine di Maria con i raggi e la scritta: “O Maria concepita senza peccato originale prega per noi che a te ricorriamo”. Sull’altro lato: una Croce, la M di Maria e due cuori: quello di Gesù coronato di spine e quello dellaMadonna trafitto da una spada. Tutto intorno le dodici stelle che rappresentano l’impegno apostolico. Caterina, obbedendo all’invito della Madonna di far coniare una medaglia con quelle caratteristiche, ne parlò ai suoi superiori, ma questi inizialmente non la presero sul serio. Nel mese di dicembre dell’anno successivo, nel corso di una nuova apparizione, Caterina ricevette ancora l’invito dalla Madonna di far coniare la medaglia, cosa che avvenne due anni più tardi.I primi 1500 esemplari furono coniati il 30 giugno 1832 e i prodigi ottenuti furono così numerosiche la Medaglia fu detta: “Miracolosa”. Tra gli eventi miracolosi legati a questo oggetto di devozione c’è la conversione dell’avvocato e banchiere ebreo di nome Alfonso Ratisbonne (1812 – 1884). Questi, molto ostile al cristianesimo, mentre si trovava a Roma per motivi di salute, ricevette una apparizione della Vergine Maria, proprio come viene raffigurata nella Medaglia Miracolosa. Il suo stupore fu grande e iniziò per lui un percorso di conversione che lo portò ad abbracciare la fede cattolica e a ricevere l’ordinazione sacerdotale nel 1847. Niente è impossibile alla volontà del Signore!! Ma ecco perché, a mio parere sono così importanti le apparizioni a Rue du Bac. L’8 dicembre 1854 Pio IX definisce il “Dogma dell’Immacolata Concezione” (data poi ricorrente per la cristianità).
Quattro anni più tardi, a Lourdes, una giovane pastorella chiamata Bernadette riceve la visita di “Una Bella Signora” che si fa conoscere con il nome: “Io sono L’Immacolata Concezione”. In vista della Sua Maternità Divina, la Vergine Maria ha dunque ricevuto il privilegio di essere stata concepita Immacolata, senza peccato originale. Preservata dal peccato dei nostri progenitori, il suo corpo non poteva conoscere la corruzione della tomba. Attraverso poi il “Dogma dell’Assunzione di Maria in Cielo”, Papa Pio XII, nel 1950, stabiliva che Dio aveva elevato la Madonna in corpo e in anima alla gloria celeste (questa ricorrenza è
sempre il 15 agosto di ogni anno). Come quello di Maria, anche il nostro corpo è chiamato a condividere la gloria eterna, ma non al termine della nostra esistenza, ma a partire dalla Resurrezione finale. Ecco spiegata, a mio parere, l’importanza delle apparizioni di Rue du Bac e la centralità della figura di Maria nella storia Cristiana.
La statua della Madonna rappresentata al centro dell’abside, è in piedi su un globo (mondo), le sue mani emanano raggi, simbolo delle Grazie che la Vergine Immacolata elargisce su tutti coloro che gliele chiedono. Sotto i Suoi piedi un serpente viene schiacciato ; la vittoria del bene sul male del mondo. Appena è terminata la Santa Messa, tutti i fedeli presenti, compreso chi vi scrive, si avvicina alla balaustra dell’altare e si inginocchia per vedere più da vicino le urne che contengono tanta santità. Da sinistra scorgo la cassa dove è visibile il corpo di Santa Luisa de Marillac, coofondatrice dell’ordine vincenziano. Al centro, in alto la statua della Madonna che invita alla preghiera e sembra ripetere incessantemente che, per ricevere grazie dal Signore, bisogna chiederle. A destra, in basso è visibile l’urna con il corpo incorrotto di Santa Caterina, dominato dalla statua bianca di San Vincenzo de Paoli. In un reliquiario c’è anche il suo cuore. Fa ancora mostra di sé la sedia utilizzata dalla Vergine mentre parla con la suora. Questo è il messaggio che ci viene proposto qui in questo convento di Parigi.
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Pellegrino in bicicletta: Viaggio verso i santuari francesi – Montargis – Parigi (Rue du Bac, 140) Km. 125 – 10 parte

Trovare Rue du Bac, una via piccola, a senso unico, nel centro della capitale francese, non è cosa facile !! Questa era una preoccupazione che già alla partenza di questa mattina mi teneva in apprensione

Trovare Rue du Bac, una via piccola, a senso unico, nel centro della capitale francese, non è cosa facile !! Questa era una preoccupazione che già alla partenza di questa mattina mi teneva in apprensione. Invece, sono giunto a destinazione senza chiedere indicazioni a nessuno e senza sbagliare strada. Tutto merito di Luc, un giovane  in ferie che, come me ha la passione per la due ruote.

Quando ancora pedalavo nella “banlieu” (periferia) parigina, l’ho visto in lontananza e, raggiuntolo lo ho superato. Lui aveva una pedalata un po’ goffa, ma incisiva. Non appena si è visto superare mi ha affiancato chiedendomi dove fossi diretto con quelle borse. “Vado a Rue du Bac”, alla Cappella della Medaglia Miracolosa” ho risposto. Per farla breve, mi ha portato, guidandomi, davanti al portone del convento dove per tanti giorni ho desiderato arrivare. Era esperto della strade e insieme abbiamo percorso circa 15 chilometri. Anche il mio compagno di viaggio si recava spesso in preghiera alla cappella del convento.

Prima di giungere in Rue du Bac siamo passati per Place d’Italie, dove più di 15 anni orsono ho soggiornato con la famiglia insieme a Silvia e Germano. Oggi era l’ultima tappa e, sulla carta, si presentava facile, mentre un vento contrario fastidioso e, la stanchezza accumulata in questi giorni, l’hanno resa impegnativa. Ma, si sa !! tutte le cose belle bisogna un po’ sudarle !! Durante questa giornata ho attraversato, come al solito, cittadine belle e pulite; una di queste mi ha colpito per il suo ordine e per i tanti fiori lungo le strade: Nemours. Sono passato anche da Fontainebleau, dove fa bella mostra di sé il grande castello rinascimentale, dimora dei sovrani di Francia da Francesco I a Napoleone III.

Grande ed intricata si presenta anche la sua foresta, sicuramente teatro di movimentate battute di caccia. Non avevo molto tempo da dedicare al castello, ancora alcune decine di chilometri mi separavano da Parigi. Quando mi sono trovato nei pressi dell’aeroporto parigino di Orly, il resto è stata come una cavalcata trionfale, grazie anche alla “guida” che mi stava davanti (Luc) che mi illustrava da buon “Cicerone” i quartieri e i monumenti che incontravamo lungo il percorso.

Ho pensato ance alla gioia dei corridori del Tour de France che, quando vedono in lontananza laTour Eiffel, si emozionano perché si rendono conto di essere arrivati. Questa gioia non la vivonosolo i primi della classifica, ma tutti gli atleti che arrivano fino a Parigi. Ebbene sono arrivato!! La gioia è grande anche per me!! Dopo aver salutato il compagno di viaggio degli ultimi chilometri, che mi ha scortato fino alla meta,mi sono rivolto all’accoglienza del luogo, dove una suora molto gentile mi ha segnalato un piccolo albergo vicino a Rue du Bac; proprio dove mi trovo adesso.

Anche la bici è al sicuro, perché me la sono portata in camera (su consiglio del titolare della struttura che è di origine corse).Dopo una doccia ristoratrice mi sono recato subito alla Cappella dove ho potuto assistere alla S.Messa, celebrata da un sacerdote di colore che ha letto e commentato il Vangelo del Miracolo delle nozze di Canaa. Nella sua omelia ha ribadito un concetto presente anche nelle apparizioni a Santa Caterina Labourè: le Grazie bisogna chiederle, così come la Madonna nel Vangelo, ha chiesto l’intervento di Gesù quando il vino per la festa era finito. Maria, infatti, nella Cappella è rappresentata in piedi su un globo; dalle sue mani si irradiano i raggi luminosi, simbolo delle grazie che Maria spande su tutti coloro che si rivolgono a Lei con fiducia. Durante la giornata di domani potrò approfondire anche il significato della “Medaglia Miracolosa”,ma ora sono stanco e, i quasi 1200 Km. percorsi in questi 9 giorni si fanno sentire.“..Venite ai piedi di quest’altare, le Grazie saranno sparse su tutti”. Questo è il messaggio che ci arriva da Rue du Bac.

Bonne nuit.

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Pellegrino in bicicletta: Viaggio verso i santuari francesi – Nevers – Montargis Km. 145 – 9 parte

Oggi avevo previsto la sosta nella città di Montargis, ed infatti, sono arrivato proprio in questa cittadina. Fuori piove a dirotto e il pensiero corre già a domani e al desiderio di giungere alla meta: Rue du Bac a Parigi.

Dopo una rapida visita alla Cappella dove riposa la santa di Lourdes e una colazione veloce, un rapido saluto ai due amici che ho conosciuto ieri e con i quali mi sono attardato a parlare di attualità cristiana e pronti per la partenza in direzione Parigi.
Oggi avevo previsto la sosta nella città di Montargis, ed infatti, sono arrivato proprio in questa cittadina. Fuori piove a dirotto e il pensiero corre già a domani e al desiderio di giungere alla meta: Rue du Bac a Parigi.
Mi auguro che almeno domani non ci sia una pioggia così intensa !!

Questa mattina alla partenza un cielo minaccioso mi ha accompagnato per molte ore. Verso le 15:00 un altro bel temporale mi aspettava e mi imponeva di fermarmi nei pressi di uno dei tanti castelli della Loira aperto ai turisti.

Il percorso odierno si snodava lungo il corso di questo lungo fiume o, in alternativa, costeggiava un suo canale parallelo. Quasi sempre la strada era pianeggiante e non ho avuto problemi con la bicicletta, tanto da ritenere preferibile portarla dal mio meccanico di fiducia di Como per le riparazione al cambio.
Giusto il tempo di arrivare a Montargis, sede di tappa anche al recente “Tour de France”, e un nuovo acquazzone, con una violenza impressionante, si è scatenato in zona. Fortunatamente ero già al sicuro nella camera dell’albergo più caro che abbia incontrato in Francia.
Ho avuto giusto il tempo di cercare una sistemazione più economica, ma un piccolo hotel era chiuso per ferie, mentre un altro non aveva camere disponibili; non ho avuto altra scelta che accettare quello meno economico.
Non sono per niente stanco e, anche il solito fastidio dovuto alla sella sembra come sparito. Si vede che ormai sono quasi alla meta!! Quando ti accorgi che il traguardo è vicino non senti più la fatica, desideri solo raggiungere l’obiettivo finale.


Domani, se il tempo me lo consente, raggiungerò Rue du Bac nel primo pomeriggio e così avrò anche il tempo necessario per fare una prima visita ai luoghi di Santa Caterina Labourè.
Anche oggi, nel silenzio che spesso mi ha fatto compagnia, ho ripassato i numerosi canti della “Corale di San Fedele”, nella quale canto come tenore. Proprio di lunedì, come oggi, ma alla sera, si tengono le prove di canto, ma io oggi ho già cantato.

Cantare e pedalare in libertà, circondato dalla natura è un piacere che mi riempie di gioia. Quando si avvicina un’auto mi interrompo, riprendendo subito dopo il suo passaggio.
E’ curioso osservare come, attraversando i numerosi villaggi non si veda anima viva. Non ci sono rumori, e quando scorgi una persona fuori dalle mura domestiche, è intenta a qualche lavoro domestico, oppure è in giardino.
Molte sono anche le abitazioni in vendita o, a volte, anche da affittare. Comunque sia, credo proprio che un queste località la gente viva bene, le poche persone che ho visto appaiono più tranquilli di noi ed apprezzano la vita semplice e genuina.
Beh !! c’è anche da considerare che molti francesi sono ancora in ferie e solo tra qualche giorno rientrano alle loro abitazioni.
Ho sentito la “mia Rita” e, come di consueto, mi ha riferito di tutte le novità di casa e del lavoro. Sono proprio fortunato ad avere una moglie così !!
Tra pochi giorni ci troveremo tutti insieme a Parigi, per trascorrere quattro giorni nella “Ville Lumière”. Sara, Nunzia, Albi, Rita ed io quando siamo insieme è per tutti una vera gioia. Come sono fortunato !!
Buona notte e… speriamo nel sole per domani.

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Pellegrino in bicicletta: Viaggio verso i santuari francesi – Paray le Monial – Nevers Km. 125 – 8 parte

Ma Nevers è importante soprattutto come luogo di pellegrinaggio, grazie alla custodia del corpo incorrotto della veggente di Lourdes: Bernadette Soubirous.

Un bel sole alla partenza è la gioia di riprendere la strada, sapendo che la meta si avvicina. Pedalando si può pensare, guardare intorno, cantare e pregare. Oggi mi sono ritrovato spesso a cantare grazie anche alla bellezza della natura e alla quasi assenza di traffico veicolare. Il tracciato che fin’ora ho percorso non si è mai presentato monotono, al contrario ho potuto ammirare spesso paesaggi e luoghi bellissimi e suggestivi. Dopo pochi chilometri ho avuto un guasto alla bici. Il filo d’acciaio del cambio si è spezzato e ho dovuto pedalare per circa 100 chilometri senza poter cambiare la velocità di rapporto. Potevo utilizzare solo il deragliatore e cambiare solo la corona davanti, mentre il pacco dietro era sempre fisso sul rapporto più duro.
Tutto sommato non è stato poi così difficile, anche se in un primo momento pensavo di dovermi fermare. Domani, che è lunedì, cercherò lungo il percorso un meccanico per biciclette che mi possa sostituire il filo.
Nel pomeriggio il cielo si è fatto sempre più minaccioso e, quasi all’arrivo di tappa, ho preso una bella lavata; un bel temporale estivo che si è preannunciato, prima con lampi e tuoni, e poi una bella pioggia battente per circa 30 minuti.
Non mi sono fermato, perché come spesso accade, avevo previsto che sarebbe durata poco la pioggia, ed infatti, all’ingresso della bella città di Nevers, è ritornato a splendere prepotentemente il sole, ed in pochi minuti la pioggia è rimasta solo un ricordo.
Ho trovato subito accoglienza presso l’ “Espace Bernadette” dove, dietro il pagamento di una cifra contenuta, posso trascorrere la notte, cenare abbondantemente dopo aver fatto una bella doccia calda. Naturalmente nel prezzo è compresa anche una bella colazione alle 7:45. Questo spazio per i pellegrini dove sono stato accolto, è aperto tutto l’anno per consentire a chi lo desidera di raccogliersi in preghiera, riflettere e riposarsi.

La città di Nevers è un po’ al centro geometrico della Francia,e sorge nei pressi del fiume “Loira”. La sua posizione geografica la colloca a metà strada tra Parigi e Lione, ideale punto di sosta per chi percorre questa arteria così importante.
Ma Nevers è importante soprattutto come luogo di pellegrinaggio, grazie alla custodia del corpo incorrotto della veggente di Lourdes: Bernadette Soubirous. La pastorella che, dopo le apparizioni della Santa Vergine nel 1858, visse ed operò proprio qui a Nevers presso il Convento della “Suore della Carità”, svolgendo la sua opera come sacrestana ed infermiera, fino alla sua prematura scomparsa avvenuta nel 1879.
La veggente di Lourdes entrò come suora nella congregazione del 1886, all’età di 22 anni, proprio nel luogo dal quale sto scrivendo questi appunti. Visse ed operò qui tra dolori e sofferenze, con attacchi di asma e tubercolosi, dedicando tutto il
suo amore ai bisognosi. Dopo la sua morte fu sepolta nella chiesa del convento, ma nell’ottica di una sua beatificazione
(che avvenne poi nel 1929), nel 1909 il suo corpo fu riesumato per tre volte, nel 1909, nel 1919 e nel 1925. Inspiegabilmente in tutte e tre le circostanze la salma si presentò incorrotta ad ogni esumazione e l’emozione del popolo fu così forte che il suo corpo venne esposto per ricevere la visita e le preghiere di migliaia di pellegrini che accorrevano per vedere Bernadette, come se fosse
solo addormentata. Ancora oggi è possibile vedere il suo corpo incorrotto, protetto da una leggera patina di cera solo sulle mani e sul viso.

Nel 1933 è stata canonizzata da Pio XI e da allora la sua devozione è aumentata notevolmente, considerando che i pellegrini oltre a Nevers, visitano anche e soprattutto Lourdes.

Domani tappa tranquilla… Rue du Bac si avvicina.

Buona notte.

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Pellegrino in bicicletta: Viaggio verso i santuari francesi – Ars (San Jean Marie Vianney) – Paray le Monial Km. 80 – 7 parte

In conseguenza di queste apparizioni di Cristo, Papa Pio IX promuove nel 1856 la festa del Sacro Cuore per tutta la Chiesa, provocando un grande afflusso di pellegrini versa la città di Paray le Monial.

C’è un collegamento che lega il grande prete San Jean – Marie Vianney (non di statura) di Ars e la grande (anche qui non di statura) Santa Maria Margherita Alacoque?
Si!! Oltre ad avere entrambi il nome e la devozione speciale per Maria, li accomuna l’amore per Gesù.
Anche la storia di questa santa inizia dai primi anni dell’infanzia, quando manifesta la volontà di consacrarsi al Signore.

Le vicende personali la portano ad entrare in convento proprio qui, a Paray le Monial, nel giugno del 1671, dove dopo solo un anno prende i voti perpetui.
Dal 1673 e per due anni, Gesù le appare nel Monastero dell’Ordine della Visitazione, svelandole “..il cuore che ha tanto amato gli uomini”.
Gesù le lascia anche una serie di “Promesse” per i devoti al suo Sacro Cuore, concedendo speciali grazie a tutti coloro che propagheranno la devozione verso il Suo Cuore.
Margherita rivela al suo padre spirituale questi messaggi; il nome del sacerdote è Claude La Colombière, superiore dei Gesuiti, che autentifica l’esperienza mistica della giovane religiosa.


In conseguenza di queste apparizioni di Cristo, Papa Pio IX promuove nel 1856 la festa del Sacro Cuore per tutta la Chiesa, provocando un grande afflusso di pellegrini versa la città di Paray le Monial.

Da quando nel 1986 anche Giovanni Paolo II ha fatto visita ai luoghi dell’apparizione, i pellegrinaggi hanno conosciuto ancora più sviluppo.
I luoghi da visitare, oltre alla Basilica, sono: il Convento, la Cappella del Monastero della Visitazione dove sono avvenute le apparizioni e la Cappella dove riposa il direttore spirituale della Santa, proclamato anch’egli santo.
La Basilica, eretta intorno all’anno 1000 da un abate cluniacense, sull’esempio di quella più importante di Cluny è molto bella ed imponente.
L’esterno è anzi più bello dell’interno che si presenta spoglio. I fedeli che si recano per la preghiera non sono distratti ad osservare altre cose, perché le mura interne sono pulite ed essenziali, proprie dell’architettura romanica.

Ma è la piccola e raccolta Cappella del Convento che mi ha attratto e dove ho sostato a lungo. Ho seguito la recita dei vespri pomeridiani, cantati dalle poche suore rimaste in una buia stanza laterale e l’esposizione del Santissimo Sacramento in un Ostensorio particolare, diverso da quelli che siamo soliti vedere. Era a forma di croce, di colore oro e, al suo interno, un cuore conteneva l’Ostia Santa.
In una cappella di destra riposa la Santa, visibile dentro ad una teca di vetro.

La città di Paray le Monial è molto bella ed ordinata, le strade perfette e il traffico per niente caotico. L’unico inconveniente è stato quello di non trovare posto nelle strutture di accoglienza per i pellegrini, a causa di un raduno di giovani con le famiglie della Comunità dell’Emanuele, che organizza sessioni internazionali di preghiera e riflessione. La loro presenza, seppure numerosa
(1.500 persone) è discreta e silenziosa.

Oggi giornata molto calda, ripagata da un percorso molto bello. Ho attraversato per molti chilometri le colline dove si produce il vino Beaujolet. Anche se ho allungato di circa venti chilometri la tappa, a causa di una indicazione errata, sono contento di aver aver fatto la conoscenza di altre figure di grande santità.
Prima del sonno le preghiere della sera, con una invocazione particolare all’Angelo Custode di
Alberto, che proprio oggi compie 33 anni. Auguri !!

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Pellegrino in bicicletta: Viaggio verso i santuari francesi – Bougoin – Jallieu – Ars (San Jean Marie Vianney) Km. 80 – 6 parte

Il villaggio del Santo Curato è piccolo e tutto ruota attorno alla Basilica e ai locali nei quali ha operato il prete. La primitiva chiesetta è stata ampliata con la costruzione di un grande edificio religioso, capace di ospitare i numerosi pellegrini che ogni anno visitano questi luoghi.

Dopo una notte di riposo profondo, il suono delle due sveglie (cellulare e orologio) mi riporta alla realtà. Una nuova giornata di bicicletta mi aspetta e oggi..piove a dirotto. Spostando la tenda mi è apparso un cielo nero e imbronciato e le prospettive non lasciavano presagire niente di buono per la giornata.
Senza farmi troppo intimorire dal maltempo e, curioso di mettere alla prova la impermeabilità delle mie nuove sacche della bici, ho preparato il bagaglio, avendo cura di proteggere con involucri di plastica i vestiti per il tempo libero. La strada oggi si presentava prevalentemente pianeggiante e questo mi ha consentito di “riposare” un po’.

Il mio programma prevedeva la visita approfondita della cittadina del Santo Curato d’Ars e quindi i chilometri di oggi sono pochi.

La storia di San Giovanni Maria Vianney inizia nel 1859, ma il suo esempio di sacerdozio è rimasto, ed anzi si è accresciuto negli anni, tanto da essere stato nominato, da Papa Pio XI, patrono di tutti i preti del mondo. Da poche settimane, inoltre, proprio il 19 giugno di quest’anno, si è concluso l’anno sacerdotale, fortemente voluto da Sua Santità Papa Benedetto XVI, per ricordare e riscoprire le virtù di questo umile sacerdote che è diventato un esempio per tutto il clero.

Mi trovo in una bella struttura religiosa proprio a due passi dalla Basilica. Questa casa di accoglienza si chiama: La Provvidence, maison d’accueil, Centre Spirituel, Ars sur Formans. Per € 28 posso dormire in una bella cameretta, cenare con altri pellegrini al refettorio e prendere la petit – dejeuner domani mattina.

Il villaggio del Santo Curato è piccolo e tutto ruota attorno alla Basilica e ai locali nei quali ha operato il prete. La primitiva chiesetta è stata ampliata con la costruzione di un grande edificio religioso, capace di ospitare i numerosi pellegrini che ogni anno visitano questi luoghi.

Nell’omelia tenuta da S.E. il vescovo Antioco Piseddu, della Diocesi di Lanusei (Sardegna), concelebrata da nove sacerdoti italiani, è stata ricordata la figura del Santo: un prete che ha dedicato tutta la sua vita nella ricerca dell’amore di Cristo. Amare il Signore e ricevere il Suo amore lo portava a dedicarsi anima e corpo all’apostolato e alla cura spirituale dei suoi parrocchiani, dimenticandosi a volte perfino di mangiare, perché doveva sempre confessare. Questo ardore e dedizione totale verso il sacramento della riconciliazione, mi ha fatto ricordare un altro grande santo che passava giornate nel confessionale: San Pio da Pietrelcina.

Intorno alla Basilica c’è la casa del Santo e la Cappella del Sacro Cuore, dove è custodito il grande cuore del prete. Il suo corpo, invece, riposa adagiato dentro una teca di cristallo e bronzo all’interno della “sua” chiesa ed appare così come ci viene proposto.

Nel grande libro a disposizione dei pellegrini ho scritto i nomi del parroco e del vicario della mia parrocchia, affinchè l’esempio del Santo Curato possa aiutarli nel difficile impegno di pastori della nostra comunità. A Don Carlo consegnerò, al mio rientro a Como, una immaginetta del Santo curato con la sua immagine e la sua bella preghiera.

Adesso, mentre scrivo, sta tramontando il sole che non c’era stamani e che ho desiderato poter rivedere in fretta.

Per domani ho in programma la visita ad un altro importante luogo della fede: Paray le Monial e le apparizioni a Santa Margherita Maria Alacoque, vissuta negli anni 1647 – 1690. Ma questa figura la descriverò domani.

Prima di chiudere vorrei ricordare un amico che ho conosciuto durante l’ultimo pellegrinaggio a Medjugorje: Miro. E’ stato lui che mi ha fatto conoscere e meditare sulla figura del Santo e mi ha insegnato una bella preghiera che recita così:

Atto d’amore del Santo Curato d’Ars
Io ti amo, o mio Dio;
mio solo desiderio è di amarti fino all’ultimo respiro della vita.
Io ti amo, o Dio infinitamente amabile,
e preferisco morire amandoti
che vivere un solo istante senza amarti.
Io ti amo, o mio Dio,
e temo l’inferno solamente perché non ci sarà mai
la dolce consolazione di amarti.
O mio Dio,
se la mia lingua non può dire ad ogni istante che ti amo,
voglio almeno che il mio cuore te lo ripeta ad ogni respiro.
Ah! Fammi la grazia di soffrire amandoti,
di amarti soffrendo
e di spirare un giorno amandoti e sentendo che ti amo.
Più mi avvicino alla fine
Più ti scongiuro di accrescere il mio amore,
e di renderlo più perfetto.
Amen.

E con questa bella preghiera posso addormentarmi felice di aver incontrato sulla via un prete santo.

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Pellegrino in bicicletta: Viaggio verso i santuari francesi – Santuario di Notre Dame de La Salette – Bourgoin – Jallieu Km. 150 – 5 parte

Scrivo questo breve resoconto della giornata da Bourgoin – Jallieu, a circa 40 Km. Da Lione. Domani ci sarà una tappa più breve, per consentirmi una visita ai luoghi legati alla vita e alla figura del Santo Curato d’Ars, patrono dei sacerdoti.

Che strano!! La piantina del Pc di Google Maps diceva che la tappa odierna misurava K. 136, mentre in realtà, alla fine il computerino diceva che erano più di 150. Sarà perché sono uscito per andare al ristorante…ma!! Questo strumento non mi sembra completamente affidabile.
Di buona lena questa mattina ho preparato il bagaglio e, come le altre volte, mi sono stupito della praticità e della facilità con la quale posso rimontare le borse che contengono il bagaglio. Ho fatto un vero affare ad acquistarle… in tutti i sensi!!

La discesa che dal Santuario, posto a circa 1800 mt. Di altezza, mi riporta a Corps, la cittadina di origine dei due pastorelli, è stata velocissima. 15 Km. Di picchiata, tra curve pericolose e panorama mozzafiato. La natura è veramente un grande dono di Dio!! E l’uomo, a volte, cerca di dominarla, se non distruggerla.

Il percorso di oggi, sempre vallonato, mi ha fatto transitare per Grenoble. Una bella e grande città, moderna e tutta circondata da stupende montagne. Le Alpi francesi sono rinomate per i numerosi impianti invernali, ma anche in piena estate sono capaci di attirare ed ospitare numerosi appassionati della montagna.

Lasciata la bella città di Grenoble, una ripida discesa mi porta a Vizille, una cittadina spesso attraversata dal Tour de France. Sono numerose, infatti, le scritte inneggianti ai vari protagonisti della “Grande Boucle”. Le scritte sull’asfalto sono quasi tutte per i corridori di casa, anche se poi la maglia gialla a Parigi l’ha vestita uno spagnolo: Contador.

Scrivo questo breve resoconto della giornata da Bourgoin – Jallieu, a circa 40 Km. Da Lione. Domani ci sarà una tappa più breve, per consentirmi una visita ai luoghi legati alla vita e alla figura del Santo Curato d’Ars, patrono dei sacerdoti.

Fisicamente mi sento bene, anche se persiste un fastidioso dolore al soprasella. In fondo è comprensibile perché rimanere tante ore in bicicletta sarebbe strano il contrario.

Io mi sono attrezzato e, come mi ha insegnato l’amico Franco (con lui sono stato a Czestochowa), uso abbondanti dosi di crema Nivea.

Ho già fatto il bucato, anche quello di ieri, e sono pronto per le preghiere della sera.

Ha!! La signorina dell’accoglienza qui dove mi trovo, non era a conoscenza delle apparizioni mariane al Santuario de “La Salette”; così mi sono permesso di regalarle una “brochure” del famoso luogo delle apparizioni. Speriamo le possa servire !!

Una preghiera anche a tutte le persone, e sono tante, che spesso mi rendo conto di dimenticare qualcuno, che porto nel mio cuore e che sento vicine in questo pellegrinaggio.

Bonne nuit.

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Pellegrino in bicicletta: Viaggio verso i santuari francesi – Briancon – Santuario “Notre Dame de La Salette” Km. 140– 4 parte

Madonna de La Salette
“…Avvicinatevi, figli miei, non abbiate paura”.
E’ il 19 settembre del 1846, nel cuore delle brulle prealpi francesi, due pastorelli: Melania e Massimino, ricevono la visita da una “Bella Signora” in pianto.

Madonna de La Salette
“…Avvicinatevi, figli miei, non abbiate paura”.
E’ il 19 settembre del 1846, nel cuore delle brulle prealpi francesi, due pastorelli: Melania e Massimino, ricevono la visita da una “Bella Signora” in pianto.
La Vergine implorava il suo popolo di “scegliere per la vita”. Il suo richiamo e le sue lacrime hanno emozionato tante persone che, da 164 anni, non smettono di salire sulla montagna per mettersi in cammino sulle tracce di Suo Figlio.
”…fatelo conoscere a tutto il Mio popolo”.
La stanchezza accumulata nella giornata scorsa, dovuta soprattutto allo scollinamento sul Monginevro, oggi si è fatta sentire.
Già dai primi chilometri della tappa le gambe stentavano a girare come al solito. Sono partito alle 7:15 dalla bella cittadella fortificata di Briancon e il termometro segnava solo + 7°.
I primi chilometri, in discesa, li ho percorsi bello coperto perché il sole stentava a riscaldare la valle. Poi, in tarda mattinata, tutto è ritornato normale.
Oggi c’era da superare il Col Bayard (mt. 1246), ma si faceva sempre più minaccioso lo spauracchio dell’erta finale (fino ai 1800), dove è stato costruito il Santuario di Notre Dame de La Salette.
Ebbene, grazie ad un salto di catena, e al tempo che si faceva sempre più minaccioso, dopo alcuni chilometri di salita finale, ho avuto la fortuna di ricevere un passaggio. Ho caricato la bici, che aveva la catena incastrata e non ne voleva sapere di girare, su di un camper di signori francesi che, in compagnia del loro cagnolino, si recavano anche loro a visitare il famoso santuario mariano.
E’ stato un intervento “provvidenziale” perché ero molto stanco e anche in ritardo, perché avevo prenotato già da molte settimane una camera proprio qui all’albergo dei pellegrini del santuario, e non volevo arrivare in ritardo.
La discesa domani la farò tutta su due ruote, dopo aver sistemato la catena che a volte fa i capricci.
Il luogo dove sorge il Santuario è bellissimo. Sul piazzale antistante ci sono le statue bronzee che ritraggono i protagonisti dell’apparizione: la Vergine, con i costumi dell’epoca e i due pastorelli: Massimino e Melania folgorati dall’Apparizione. Veramente c’è anche il loro cagnolino, ma sembra completamente disinteressato all’evento prodigioso.
Ho avuto anche la possibilità di partecipare alla Santa Messa in italiano e ho conosciuto un sacerdote che accompagnava un gruppo di pellegrini provenienti da Siena in autobus.
Dopo la cena, servita a self – service, alle 20:30 una bella funzione liturgica, in diverse lingue, ha chiuso la serata con l’immancabile processione come a Lourdes, con i “flambeaux”.
Ho vissuto momenti molto suggestivi e carichi di emozione, durante le orazioni in ricordo anche delle molte intenzioni di preghiera che avevo nel mio cuore.
I molti pellegrini ora riposano nella grande struttura di accoglienza adiacente il Santuario. Anch’io mi affretto ad imitarli.
Buona notte a tutti, in particolare ai miei familiari.
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Pellegrino in bicicletta: Viaggio verso i santuari francesi – Basilica di Superga (TO) – Briancon (F) Km. 124 – 3 parte

Il villaggio di Briancon si sviluppa già a partire dal XIII sec. grazie anche all’ istallazione dei Papi ad Avignone nel secolo successivo e diviene crocevia economico, politico e strategico soprattutto per la sua posizione geografica.

Era una tappa che temevo molto, a causa della difficile ed impegnativa ascesa al Passo del Monginevro (1840 mt), e così è stata.
Gli ultimi 6 chilometri che da Cesana Torinese salgono verso Clavière, dov’è posta la dogana italiana, sono stati veramente impegnativi. Alcune volte mi sono fermato e sono sceso dalla bici, perché le forze si esaurivano. E poi, quei 15 Kg. Di bagaglio li ho sentiti ancora più pesanti.

Ora però sono qui, nella bella cittadina francese di Briancon, ricca di colori e di musica. Dal 16 al 20 agosto si svolge, infatti, il “Festival delle arti della strada” e la cittadella fortificata brulica di gente festante.

Il villaggio di Briancon si sviluppa già a partire dal XIII sec. grazie anche all’ istallazione dei Papi ad Avignone nel secolo successivo e diviene crocevia economico, politico e strategico soprattutto per la sua posizione geografica.

Nel Medioevo, la presenza dei Valdesi costringe la Chiesa Cattolica ad adottare una politica di repressione ed evangelizzazione. Vengono fondati un convento di “Francescani” e uno di suore “Orsoline” che si fanno carico dell’educazione delle ragazze.

Solo dopo la costruzione delle mura della cittadella viene edificata una bella chiesa collegiata, intitolata a San Nicola. Questo rimane ai giorni nostri il principale luogo di culto degli abitanti di questa bella cittadina alpina.

Ora la località vive di turismo legato anche alle attività sportive invernali ed estive.
Da ricordare, infine, che la città è iscritta nella lista del “Patrimonio mondiale dell’Unesco”.

Anche per domani il menù (in bicicletta) si presenta impegnativo. L’arrivo è previsto alla sommità del monte dove sorge il grande Santuario mariano di “Notre Dame de La Salette”, a metri 1800.
In questo luogo ho riservato, presso l’accoglienza pellegrini, una camera per la notte, perciò passo subito al riposo perché sono molte le energie spese oggi che devo recuperare.
Bonne nuit !!

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Pellegrino in bicicletta: Viaggio verso i santuari francesi – Como – Basilica di Superga (TO) Km. 184 – 2 parte

La Basilica di Superga è stata voluta da Vittorio Emanuele II, a compimento di un voto ed è dedicata alla natività della Vergine Maria. L’edificio venne eretto dal Juvarra tra il 1717 e il 1731.

Dopo i ripetuti scrosci di ieri, 15 agosto, festa della Madonna Assunta in cielo, oggi sono partito con il sole.
I primi chilometri, per la verità, erano in ombra e con una temperatura un po’ freddina (14°), ma ben presto, con l’arrivo del sole, ho avuto la fortuna di pedalare con una temperatura ideale.
Era la prima tappa di questo pellegrinaggio in bicicletta che mi terrà impegnato per una decina di giorni e che prevede la visita finale al Convento di Rue du Bac a Parigi. Visiterò la cappella delle suore dove Santa Caterina Labouré ricevette una serie di apparizioni mariane, e non solo.
Da quel luogo, e grazie a queste apparizioni è iniziato il culto e la diffusione della “Medaglia Miracolosa”.
Anch’io, come migliaia di fedeli, la porto da molto tempo al collo e credo fermamente nelle potenzialità e nei benefici che ricadono su tutti coloro che la portano con devozione e si adoperano per la sua diffusione.
Naturalmente lungo il percorso visiterò altri luoghi legati alla fede.
Il primo di questi, dal quale inizio anche la stesura di questo diario di viaggio è la sede della mia prima tappa; mi trovo, infatti, nel convento della Comunità dei Frati “Servi di Maria”, O.S.M.
Nella foresteria di questo bel complesso, adiacente alla Basilica di Superga, c’è un centro che offre ospitalità ai numerosi pellegrini che desiderano trascorrere momenti di silenzio e di meditazione.

Oltre all’aspetto spirituale non si può che rimanere affascinati da questo luogo dello spirito, realizzato su progetto del grande architetto siciliano Filippo Juvarra. Architetto che collaborò anche alla realizzazione della cupola della Cattedrale del Duomo di Como.

Alla sommità del colle (670 mt.), si gode una bella vista che spazia sulla pianura torinese. Naturalmente si distinguono tutti gli edifici più famosi del capoluogo piemontese, come la Mole Antonelliana, il Duomo e il corso del fiume Po.

La Basilica di Superga è stata voluta da Vittorio Emanuele II, a compimento di un voto ed è dedicata alla natività della Vergine Maria. L’edificio venne eretto dal Juvarra tra il 1717 e il 1731.

L’interno è caratterizzato dalla grande cupola che lo sovrasta ed è a pianta circolare. Alla destra dell’altare maggiore si accede alla Sagrestia e, alla sinistra, si può ammirare la “Cappella delle Grazie” o “Del Voto”, con una bella statua della Madonna.

Uscendo dal luogo sacro, sulla destra, si accede ai sotterranei, dove sono collocate le tombe dei Re della dinastia “Savoia” sepolti dal 1731 in poi.

All’esterno, dietro la chiesa, una lapide ricorda il punto esatto dove si schiantò, nel 1949, un aereo in fase di atterraggio. Le 31 persone a bordo, tra cui tutti i componenti della squadra calcistica del Torino Calcio, perirono nell’incidente.

La giornata sui pedali è stata lunga ed impegnativa e, gli ultimi chilometri con la salita al Santuario, mi hanno messo a dura prova.

Quando però, sono giunto sul piazzale della Basilica la gioia è stata grande.

Alle ore 19:00 ho avuto la possibilità di partecipare alla preghiera comunitaria e alla Santa Messa. Nella piccola cappella del convento quattro sacerdoti e un fratello (laico), hanno concelebrato la liturgia eucaristica. Tutti e cinque si sono comunicati, mentre per me è scattata la preghiera che solitamente recito mentre l’assemblea si accosta alla Santa Comunione.

Il rettore del convento, Padre Benedetto Marengo, mi ha lasciato le chiavi del locale dove mi trovo per la notte e mi ha invitato per la colazione di domani mattina; Refettorio al III piano.

Naturalmente ci sarò !!

Ora è giunto il momento delle preghiere della sera, del pensiero ai miei cari che solo stamattina ho salutato e un ringraziamento a Chi, dall’alto, ha vegliato e mi ha guidato in questo primo giorno.

Domani, forse, arriverò a Briancon. Già Francia, forse !! Buona notte.

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Pellegrino in bicicletta: Viaggio verso i santuari francesi – 1 parte

La meta di questo ciclopellegrinaggio in terra di Francia è posta a Parigi, in Rue du Bac al n. 140. Una piccola via a senso unico nel cuore della capitale francese che nasconde una cappella dove sono avvenute apparizioni speciali, il luogo dove è iniziata la diffusione di questa immagine prodigiosa della Vergine.

Cari amici,
è con grande piacere che vi annuncio la pubblicazione a puntate della nuova grande avventura di Sileno Lessi, il nostro inviato speciale a due ruote. Pur non conoscendolo personalmente, Sileno è una persona speciale non rimarrete indifferenti ai suoi viaggi!

Buona lettura

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In bici fino a Parigi
16 – 27 agosto 2010

Pellegrinaggio in bicicletta fino alla Cappella della Medaglia Miracolosa di Parigi, passando dal Santuario di Superga a Torino, la Basilica della Salette, il villaggio del Santo Curato d’Ars, la Basilica del Sacro Cuore di Paray le Monial e Nevers, dove riposa Santa Bernadette.
Ecco le tappe e la mia bici – (Wilier Triestina) :

INTRODUZIONE

La Francia è, da secoli, una terra benedetta. Basta varcare il confine che subito ti si presentano numerose e straordinarie possibilità di attingere a fonti di Grazia: Notre Dame de La Salette, dove è apparsa la Madonna, la Parrocchia del Santo Curato d’Ars, patrono universale dei sacerdoti, Paray le Monial, dove il messaggio d’amore del Sacro Cuore si diffonde da secoli in tutto il mondo e Nevers, dove il corpo incorrotto di Santa Bernadette e la sua umiltà avvalorano e completano le apparizioni di Lourdes.

La meta di questo ciclopellegrinaggio in terra di Francia è posta a Parigi, in Rue du Bac al n. 140. Una piccola via a senso unico nel cuore della capitale francese che nasconde una cappella dove sono avvenute apparizioni speciali, il luogo dove è iniziata la diffusione di questa immagine prodigiosa della Vergine.

Questo è l’ambizioso programma che ho preparato e che desidero di cuore portare a compimento. Dedico questo diario di viaggio al mio parroco, Mons. Carlo Calori, che in tutti questi anni mi ha aiutato a capire e ad alimentare il fervore e la preghiera verso la Vergine Maria.

Oranti di Strada, camminare pregando, alla luce del sole o sotto un tetto di stelle …

La spinta nasce dal desiderio interiore di spiegare quale appagamento deriva da una piccola cosa come: … il camminare pregando, alla luce del sole o sotto un tetto di stelle …

Cari amici,
oggi vi segnalo l’iniziativa di Franco Losi, un nostro affezionato,  che intende promuovere un’ iniziativa molto interessante.

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Maria e il Mare, itinerari tra i luoghi di culto dedicati alla Vergine Maria nelle località del Salento

Proposta di itinerari per gite di 1 giorno tra i luoghi di culto dedicati alla Vergine Maria sorti nelle località costiere del Salento.

Maria e il Mare
Proposta di itinerari per gite di 1 giorno tra i luoghi di culto dedicati alla Vergine Maria sorti nelle località costiere del Salento.

Otranto – Palmariggi

1°tappa
Otranto: il percorso di visita prende il via dal Santuario di Santa Maria dei Martiri, edificato sul luogo dell’eccidio per mano turca degli 800 Beati Martiri di Otranto. Si prosegue con la visita al centro storico della cittadina, ed in particolare della Cattedrale dedicata all’Annunziata, dall’enigmatico pavimento musivo, e custode delle sacre reliquie dei Martiri Idruntini.

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Festa Di Sant’Ignazio da Laconi in Sardegna

Religiosità a Laconi vuol dire Sant’Ignazio, venerato in tutto il mondo come modello di vita e santità.

Sabato 28 e Domenica 29 agosto nordic walking a Laconi sulle vie di Sant’Ignazio

Laconi, nel cuore della Sardegna, tra boschi secolari e paesaggi unici, tra sorgenti e testimonianze storiche e archeologiche, è un vero angolo di paradiso.

Da tempo ormai si sente parlare di turismo religioso, nuova forma di turismo, che sposa pienamente sia l’aspetto puramente turistico che quello religioso.

Laconi, convive da sempre con questa caratteristica.

Religiosità a Laconi vuol dire Sant’Ignazio, venerato in tutto il mondo come modello di vita e santità.

Ogni anno in occasione dei festeggiamenti in suo onore giungono a Laconi pellegrini da ogni parte della Sardegna e anche dall’estero.

La visita alla sua casa natale, ubicata nel centro storico, è tappa fondamentale per credenti e non.

Al Santo abbiamo dedicato un percorso itinerante denominato “Sulle vie di Sant’ Ignazio” per far conoscere i luoghi a Lui più cari e suggestivi .

Immersi nel verde a contatto con una natura incontaminata,praticando il Nordic walking ,percorriamo i sentieri del parco Aymerich che ci permettono di raggiungere il punto panoramico chiamato S’azza ‘e Carradore dove possiamo ammirare la statua di Sant’Ignazio a cavallo che ricorda uno degli episodi più significativi per la sua vocazione religiosa.

Per info: tel. 3384592082 ; www.nordicwalkingsardegna.com; www.comunelaconi.it;

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PRESEPI D’ESTATE 2010

La Rassegna sarà il giorno 21 Agosto 2010 presso Area Archeologica San Leucio dalle ore 19.00 alle ore 24.00 , nella serata vi saranno Visite Archeogiche a cura delle Guide della Coop. Dromos.it, che permetterà di visitare questo importantissima area archeologica di Canosa ed riscoprire la Città dei Principi, Imperatori e Vescovi.

Nell’ Estate Canosina 2010, nello scenario del Sito Archeologico di San Leucio tra i maggiori esempi dell’architettura paleocristiana della Puglia, in una vasta area sulla collina omonima appena fuori della città affiorarono molti resti di colonne e alcuni capitelli figurati inoltre la sua architettura bizantina, in questo edificio è stato più di recente al centro di un rinnovato interesse, inoltre era anche chiesa cristiana restaurata dal Santo Patrono e Concittadino San Sabino.
Nel rivivere l’antichità di questa area archeologica e anche per passare una serata di cultura di arte presepiale con esposizione di Presepi Artistici e Artigianali, l’Associazione Italiana Amici del Presepio Sezione di Canosa di Puglia in collaborazione della Fondazione Archeologica Canosina, Coop. Dromos.It, Team Eventi 33 di Saverio Luisi e Saund & Stage di Nicola Pepe organizza la Rassegna Estiva “ Presepi d’Estate 2010 “, una rassegna di arte presepiale per poter ammirare nel incantevole sito archeologico di San Leucio tra le opere degli artisti della locale Sezione di Canosa di Puglia.
La Rassegna sarà il giorno 21 Agosto 2010 presso Area Archeologica San Leucio dalle ore 19.00 alle ore 24.00 , nella serata vi saranno Visite Archeogiche a cura delle Guide della Coop. Dromos.it, che permetterà di visitare questo importantissima area archeologica di Canosa ed riscoprire la Città dei Principi, Imperatori e Vescovi.

Come raggiungere l’Area Archeologica :
Area Archeologica della Basilica Paleocristiana di San Leucio
III sec. a.C. – V secolo d.C.
Strada vicinale Santa Lucia (Angolo Via Fogazzaro) – Canosa di Puglia
IN AUTO : A-16 Napoli-Canosa con uscita casello Canosa di Puglia
A-14 Bologna-Taranto con uscita casello Canosa di Puglia
S.P. 231 Cerignola- Bari (ex S.S. 98)
S.S. 93 Barletta – Canosa di Puglia – Lavello
IN TRENO :Dopo l’arrivo a Barletta linea treno locale Baletta – Canosa – Spinazzola
IN AEREO : Aeroporto piu’ vicino da Canosa di Puglia Bari – Palese dista 60 Km
IN AUTOBUS : Linee extraurbane di Marino – Marozzi
Linee S.T.P. e Ferrovie del Gargano

Il Dirigente della
Sezione di Canosa di Puglia
Orazio LOVINO

Esercizi e ritiri spirituali a Villa San Biagio

in questo periodo estivo Villa S. Biagio (oltre a corsi di esercizi e ritiri spirituali…) apre le porte a SINGOLI E FAMIGLIE che vogliono riposarsi qualche giorno.

Cari amici, la pace del Signore.

In questo periodo estivo Villa S. Biagio (oltre a corsi di esercizi e ritiri spirituali…) apre le porte a SINGOLI E FAMIGLIE che vogliono riposarsi qualche giorno. Perciò…

– se siete riusciti a prendervi qualche giorno di ferie,

– se non amate il frastuono della città ma la pace e il silenzio della collina,

– insomma se cercate una vacanza un pò “diversa” e UN RIPOSO “INTEGRALE ”…

VILLA S. BIAGIO È L’ IDEALE!

PERCHE’? VISITA IL SITO WWW.SANBIAGIOFANO.IT -(E-STATE A VILLA S. BIAGIO)

e lo scoprirai…

PROPOSTE per LUGLIO E AGOSTO

* 4 – 10 luglio: ESERCIZI SPIRITUALI PER CONSACRATE: mi hai sedotto, Signore (Geremia)
* 11 – 16 luglio: RITIRO NOVIZI ORIONINI: tutto posso in Colui che mi dà forza (S. Paolo -Filippesi)

¨ 11 LUGLIO – 18 AGOSTO: SINGOLI E FAMIGLIE IN VACANZA all. 1

A- OGNI GIORNO, se vuoi…

Ore 08: Preghiera di Lodi nel parco della Villa – 18.30: SANTA MESSA nella Chiesa di S. Biagio

B- Ore 21.00: EDUCARCI PER EDUCARE -Incontri biblici e musicali nel chiostro: Profeti di ieri e di oggi

*
Programma LUGLIO

Lun. 26: La Vorresti una Ferrari? In ascolto di Amos

Mer.28: Diverso = Nemico? Sentiamo il parere di Giona

Ven.30: Far carriera si ma ad ogni costo? Qohelet

*
Programma AGOSTO

Nei giorni 2-4-6-9-11 alla sera ore 21 un’ora con…

MOSÈ EDUCATORE DEL SUO POPOLO…

Come ha fatto?

SABATO 14 ore 21:

Veglia mariana per la festa dell’Assunta: l’anima mia magnifica il Signore!

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19-22 AGOSTO 2010:

ESERCIZI SPIRITUALI PER GIOVANI over 17
COSTRUISCI LA TUA CASA, SULLA SABBIA O SULLA ROCCIA?
La speranza che è in voi… All. 2

Info: Tel 0721.823.175 d.alesiani@virgilio.it – Sito: http://www.sanbiagiofano.it

Battesimo a San Pietro

Grande festa -sabato 26 giugno 2010- per il piccolo pesarese Alexander Domenico Di Giovine, per il suo Battesimo presso la Basilica papale di San Pietro in Vaticano dalle mani del Card. Leonardo Sandri. Lo stesso cardinale che da Sostituto alla Segreteria di Stato, il 2 aprile del 2005, diede l’annuncio della morte del papa Giovanni Paolo II ed ora nominato Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali nonché Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Orientale.

Grande festa -sabato 26 giugno 2010- per il piccolo pesarese Alexander Domenico Di Giovine, per il suo Battesimo presso la Basilica papale di San Pietro in Vaticano dalle mani del Card. Leonardo Sandri. Lo stesso cardinale che da Sostituto alla Segreteria di Stato, il 2 aprile del 2005, diede l’annuncio della morte del papa Giovanni Paolo II ed ora nominato Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali nonché Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Orientale.

Il neo battezzato Alexander è nato quattro mesi fa a Pesaro all’ospedale S. Salvatore da genitori Italo-Statunitensi, da Michael – di famiglia originaria di Benevento o ora nel New Jersy- e da Laura Morril dell’Oregon, ora residenti a Pesaro, amici con Don Giampiero Cernuschi che aveva anche celebrato il loro matrimonio a Washington tre anni or sono.

Il card. Sandri, classe ’43, uomo affabile e di grande semplicita’, ha voluto personalmente battezzare il piccolo Alexander in quanto amico di lunga data della famiglia di Laura anch’essa battezzata da lui come anche il fratello Michael, padrino di battesimo. “Ricordo tanti bei momenti passati insieme con ( i nonni) Alan e Brenda ed i piccoli Michael e Laura” –ha esordito il cardinale nella sua omeliabattesimale; infatti allora i nonni materni Alan e Brenda erano funzionari dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma.

“Cari amici – ha proseguito il cardinale- il dono che facciamo ad Alexander Domenico, presentandolo al fonte battesimale, e’ immenso e se cercheremo di confermare con una seria e gioiosa vita cristiana il gesto di fede che oggi compiamo, il piccolo Alexander Domenico vivra’ sempre con gioia il suo Battesimo. Comprenderà che col sacramento abbiamo chiesto per lui e cercato di donargli tutto il bene possibile per il tempo e l’eternità, perché sia felice col Signore ora e sempre!” insieme ai genitori, al padrino e alla madrina Marissa.

Infine il telegramma e la Benedizione del Papa Benedetto XVI a cura del card. Bertone, ha reso ancor più commovente il congedo, “con il beneaugurante pensiero che ora Alexander divenuto Figlio di Dio- leggiamo nel telegramma- mentre invoco su di lui continua assistenza divina, sempre unito all’amore di Cristo- impartisco di cuore speciale Benedizione Apostolica…anche su tutti coloro che coopereranno alla sua crescita cristiana.”

Ed ora la famigliola Italoamericana –pesarese di adozione- rientrati nella loro parrocchia del Duomo di Pesaro, mentre il papà Michael continuerà la sua ricerca di antropologia su Pietrelcina e San P. Pio per l’Università di Chicago, vivranno con il piccolo Alexander la loro quotidianità pesarese guardando avanti con cuore pieno di gratitudine “nel ricordo benedicente del Santo Padre Vescovo di Roma” -con l’animo animato anche dalle parole del Card. Sandri- “nel giorno indimenticabile del suo Battesimo”. Un dono ed una grazia in più anche per tutta la comunità cristiana e civile di Pesaro.

Lodate Dio con arte – il nuovo libro di Benedetto XVI

«Vi è una misteriosa e profonda parentela tra musica e speranza, tra canto e vita eterna: non per nulla la tradizione cristiana raffigura gli spiriti beati nell’atto di cantare in coro, rapiti ed estasiati dalla bellezza di Dio. Ma l’autentica arte, come la preghiera, non ci estranea dalla realtà di ogni giorno, bensì ad essa ci rimanda per “irrigarla” e farla germogliare, perché rechi frutti di bene e di pace»

La Vita di Sant’Antonio di Padova mostrata con la Lanterna Magica

La Vita di Sant’Antonio di Padova mostrata con la Lanterna Magica. Tutti i visitatori potranno ammirare gli antichi vetri da proiezione, esposti nelle sale del museo, che mostrano la vita di Sant’Antonio. Per l’occasione è stata realizzata una videoproiezione dalle immagini originali dipinte a mano per Lanterna Magica.

Il Museo del PRECINEMA
Collezione Minici Zotti

dal 13 Giugno al 30 Settembre 2010

presenta

La Vita di Sant’Antonio di Padova mostrata con la Lanterna Magica

Tutti i visitatori potranno ammirare gli antichi vetri da proiezione, esposti nelle sale del museo, che mostrano la vita di Sant’Antonio.
Per l’occasione è stata realizzata una videoproiezione dalle immagini originali dipinte a mano per Lanterna Magica.

Per maggiori informazioni e prenotazioni:
Museo del PRECINEMA
Collezione Minici Zotti
PADOVA
Tel. 049 8763838
www.minicizotti.it

13 Maggio 2010 Grande giornata di preghiera Mariana Altamura / Bari.

Grande evento di Preghiera Mariana Eucaristica ad Altamura ( Bari) .Stadio Comunale ha inizio ore 13,00 termina ore 21,00. Preghiera guidata da Padre Petar Ljubicic con la presenza della veggente Mirjana.

Gruppo di preghiera Regina della Pace e della Riconciliazione organizza:

Grande evento di Preghiera Mariana Eucaristica ad Altamura ( Bari) .Stadio Comunale ha inizio ore 13,00 termina ore 21,00.

Preghiera guidata da Padre Petar Ljubicic con la presenza della veggente Mirjana.

Preghiere di Liberazione e Guarigione.

Leggi tutto “13 Maggio 2010 Grande giornata di preghiera Mariana Altamura / Bari.”

Mostra Fotografica sulla Sacra Sindone

Nella Mostra Fotografica sulla Sindone guardiamo dunque, in questo tempo di grazia, alla Passione di Cristo , e della Passione dell’Uomo, ed contempliamo il Volto Santo del telo della Sindon

La Mostra Fotografica sulla Sindone un immagine misteriosa e, per la scienza, un “oggetto impossibile”; è una “sfida per l’intelligenza” come l’ha definita Giovanni Paolo II; è un “testimone silenzioso”. Le indagini storiche e soprattutto scientifiche sulla Sindone sono innumerevoli; e proseguono grazie ai moderni strumenti di ricerca. Noi credenti la contempliamo e la veneriamo come reliquia uscita miracolosamente indenne da mille pericoli: una reliquia che per duemila anni è stata venerata come l’ombra del Salvatore crocifisso. Ora, dopo apprendimenti studi ed esami compiuti con accurati metodi scientifici, siamo in grado di leggere sul telo della Sindone, perfettamente in parallelo, il racconto della Passione e Morte di Gesu’ Cristo, come ci viene riferito dai quattro Evangelisti .

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La Settimana Santa di Caltanissetta

Si riaccende la “passione” nel cuore di Sicilia, dove religiosità, tradizioni e cultura si fondono sotto la luce intensa del centro storico, ricreando un’inconfondibile atmosfera dal sapore eterno.

“La Settimana Santa”, dal 28 marzo al 4 aprile
CALTANISSETTA META DEL TURISMO RELIGIOSO INTERNAZIONALE

CALTANISSETTA -Si riaccende la “passione” nel cuore di Sicilia, dove religiosità, tradizioni e cultura si fondono sotto la luce intensa del centro storico, ricreando un’inconfondibile atmosfera dal sapore eterno. La città di Caltanissetta, dal 28 marzo al 4 aprile 2010, ritroverà la sua “Settimana Santa”, la stessa che da duecento anni attraverso riti, preghiera, folklore, riveste la città di un’insolita atmosfera, in un percorso di crescita storica e religiosa.

Leggi tutto “La Settimana Santa di Caltanissetta”

Esercizi Spirituali – Se tu conoscessi il dono di Dio (Gv 4,10) – 2010

CORSI DI ESERCIZI SPIRITUALI 2010
“Se tu conoscessi il dono di Dio”
(Gv 4,10)

CORSI DI ESERCIZI SPIRITUALI 2010
“Se tu conoscessi il dono di Dio”
(Gv 4,10)

PROGRAMMA:

Leggi tutto “Esercizi Spirituali – Se tu conoscessi il dono di Dio (Gv 4,10) – 2010”

Madonna col Bambino di Michelangelo

La Madonna col Bambino di Michelangelo in occasione della festa dell’Immacolata, sarà esposta ai Musei Capitolini dal 7 dicembre 2009 al 10 gennaio 2010

Conferenza stampa per la presentazione della Madonna col Bambino di Michelangelo eccezionalmente a Roma da Casa Buonarroti.

Lunedì 7 dicembre 2009 ore 13.00
Roma, Piazza del Campidoglio
Musei Capitolini, Sala degli Orazi e Curiazi

In occasione della festa dell’Immacolata, l’opera, conservata presso Casa Buonarroti, sarà esposta ai Musei Capitolini dal 7 dicembre 2009 al 10 gennaio 2010
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Gli Itinerari Francescani nelle Marche alla Borsa del Turismo Religioso e delle Aree Protette

L’importante appuntamento si svolgerà dal 26 al 28 Novembre a Foggia e sarà l’occasione per promuovere il territorio Marchigiano ed in particolare gli Itinerari Francescani proposti in occasione delle celebrazioni dell’Ottavo Centenario di San Francesco nelle Marche

La Regione Marche sarà presente all’edizione 2009 di AUREA, la Borsa del Turismo Religioso e delle Aree Protette, che si terrà a Foggia dal 26 al 28 novembre.

L’evento, unica piattaforma nazionale nel suo genere, propone un turismo religioso responsabile, consapevole e profondamente legato alle dimensioni anche storiche, culturali e naturalistiche dei luoghi di culto.

In questo momento di grande incertezza il turismo religioso dimostra una grande vitalità, negli ultimi due anni infatti ha fatto registrare in Italia un vero e proprio record superando l’annata del Giubileo nel 2000 con più di 40 milioni di pellegrini in movimento alla scoperta dei tanti santuari, monasteri ed eremi disseminati nel nostro paese.
Leggi tutto “Gli Itinerari Francescani nelle Marche alla Borsa del Turismo Religioso e delle Aree Protette”

Il cd musicale del “Cantico di Frate Sole”

il cd ” Cantico di Frate Sole ” composto dal Maestro Marco Ferretti , realizzato per l’VIII centenario della fondazione dell’Ordine Francescano, ed eseguito dal New Vocal Ensemble.

Pubblichiamo volentieri la mail di Laura Giovagnoli :
Ho il piacere di presentarVi la nostra ultima produzione : il cd ” Cantico di Frate Sole ” composto dal Maestro Marco Ferretti , realizzato per l’VIII centenario della fondazione dell’Ordine Francescano, ed eseguito dal New Vocal Ensemble.

Il progetto è patrocinato dal Centro Culturale Aracoeli di Roma dei Frati Minori, dai Frati Francescani delle Marche, dal Vescovo di Senigallia e da Radio Vaticana.

Di seguito potete trovare ed aprire l’immagine con il link verso New Vocal Ensemble dell’album: Cantico di Frate Sole ed ascoltarne le tracce.
Leggi tutto “Il cd musicale del “Cantico di Frate Sole””

A Fabriano il Convegno di Studi sulle Origini del Francescanesimo nelle Marche

Sabato 24 Ottobre a Fabriano (AN), presso l’Oratorio della Carità, si svolgerà l’importante Convegno di Studi “Le Origini e la loro immagine: Momenti di Storia del Francescanesimo nelle Marche”

L’importante convegno, organizzato nell’ambito delle celebrazioni dell’Ottavo Centenario di San Francesco nelle Marche, si svolgerà il 24 ottobre presso l’Oratorio della Carità.
Leggi tutto “A Fabriano il Convegno di Studi sulle Origini del Francescanesimo nelle Marche”

La terra dei Fioretti: in ottobre i concerti

In occasione delle celebrazioni dell’Ottavo Centenario di San Francesco nelle Marche si svolgeranno ad Ottobre in cinque delle città marchigiane maggiormente segnate dal passaggio di San Francesco i concerti “La Terra dei Fioretti”

In occasione delle celebrazioni dell’Ottavo Centenario di San Francesco nelle Marche si svolgeranno ad Ottobre in cinque delle città marchigiane maggiormente segnate dal passaggio di San Francesco i concerti “La Terra dei Fioretti”.
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Torino Spiritualità. Domande a Dio. Domande agli uomini.

manifestazione dedicata al confronto interreligioso e interculturale ormai divenuta appuntamento di rilievo nazionale e internazionale.

Dal 23 al 27 settembre 2009 torna Torino Spiritualità. Domande a Dio. Domande agli uomini, la manifestazione dedicata al confronto interreligioso e interculturale ormai divenuta appuntamento di rilievo nazionale e internazionale.

Come ogni anno Torino Spiritualità si propone come laboratorio di riflessione, dialogo e confronto per condividere, credenti e non credenti, le grandi domande che attraversano l’esistenza umana e i temi etici che il mutamento del mondo ci pone.
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Con lo storico Fattori alla scoperta dei santi francescani pesaresi

PESARO – Approfittiamo di queste pagine per accennare agli studi di Lorenzo Fattori, esperto di storia pesarese e soprattutto di storia religiosa.

Un quadro del pittore urbinate Federico Barocci raffigurante la beata Michelina Metelli

PESARO – Approfittiamo di queste pagine per accennare agli studi di Lorenzo Fattori, esperto di storia pesarese e soprattutto di storia religiosa. Fattori è un attento ricercatore delle biografie dei santi e beati vissuti a Pesaro, ed in particolare nutre una devozione per i santi e beati francescani, sul quale tema sta svolgendo una serie di conferenze corredate da dispense.
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Tra fede e storia: la grazia della Madonna “Aiuto dei cristiani” a Pesaro

PESARO – In questi giorni (agosto 2009) ricorre il 65° anniversario della grazia concessa dalla “Madonna Aiuto dei cristiani” che, nel 1944 in piena seconda guerra mondiale…

Il quadro della Madonna Aiuto dei Cristiani venerato nella parrocchia di San Francesco d'Assisi a Pesaro
PESARO – In questi giorni (agosto 2009) ricorre il 65° anniversario della grazia concessa dalla “Madonna Aiuto dei cristiani” che, nel 1944 in piena seconda guerra mondiale, stesa la sua mano ricca di grazia sulla parrocchia di San Francesco d’Assisi di Pesaro, proteggendola dalla terribile decisione dei tedeschi di distruggere il convento dei frati cappuccini, punto di riferimento fondamentale per i parrocchiani, vessati dalle vicende belliche.
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“Vox Cordis”, concerto all’Eremo di Monte Giove

Insieme Vocale “Vox Cordis” di Arezzo, diretto dal M°Lorenzo Donati, eseguirà un concerto articolato sul tema “ Monodie : unisono che scava nelle profondità dell’anima, la forza della sola melodia dal gregoriano alla musica modern

FANO – Venerdì 21 agosto, alle ore 21, presso l’Eremo di Monte Giove, l’Insieme Vocale “Vox Cordis” di Arezzo, diretto dal M°Lorenzo Donati, eseguirà un concerto articolato sul tema “ Monodie :  unisono che scava nelle profondità dell’anima, la forza della sola melodia dal gregoriano alla musica moderna”.

L’appuntamento è promosso dal Collegium “Scriptorium Fontis Avellanae”, che è lieto di offrire questa nuova possibilità di incontro, sempre apprezzata dal pubblico numeroso e fedele.

Giovanna Renzini

A L’Aquila un evento che dura da 700 anni: la Perdonanza Celestiniana

L’AQUILA – Pochi conoscono la tradizione della Perdonanza Celestiniana che ogni anno, a fine agosto, si svolge a L’Aquila, capoluogo abruzzese sconvolto dal terremoto dell’aprile 2009, ma ricco di storia e tradizione religiose e non solo.

Una raffigurazione di papa Celestino V, sepolto nella basilica di Collemaggio a L'Aquila
L’AQUILA – Pochi conoscono la tradizione della Perdonanza Celestiniana che ogni anno, a fine agosto, si svolge a L’Aquila, capoluogo abruzzese sconvolto dal terremoto dell’aprile 2009, ma ricco di storia e tradizione religiose e non solo. Durante la settimana della Perdonanza L’Aquila si anima di spettacoli, concerti, mostre d’arte e di artigianato, rievocazioni storiche e di numerose altre iniziative culturali e di intrattenimento.
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XXV Congresso eucaristico nazionale, attesi nelle Marche 500 mila fedeli

Menichelli: “Spiritualità e visibilità turistica”

Spacca: “Capacità organizzativa e accoglienza”

Gramillano: “Sfida bella e interessante”


Saranno almeno 500 mila i fedeli che verranno nella Diocesi della Metropolia di Ancona – Osimo, in occasione del XXV Congresso eucaristico nazionale (Cen), in programma dal 3 all’11 settembre 2011.

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I santi francescani pesaresi

La comunità dei frati minori francescani ripropone, come ogni anno, l’iniziativa “Organo e Liturgia”, nel cui ambito è previsto un momento di riflessione.  Il 2 agosto, festa del “Perdono di Assisi”, è prevista una conferenza dal titolo: “I SANTI FRANCESCANI PESARESI: IL BEATO Cecco, la beata Felice Meda e le beate Michelina e Serafina Sforza”. Relatore sarà il giovane studioso Lorenzo Fattori che nei mesi scorsi ha già tenuto alcune conferenze sulle figure delle beate Michelina e Serafina; in questa occasione, accogliendo l’invito della comunità osservante, presenterà le principali figure francescane pesaresi che hanno avuto un culto presso i fedeli. Lo studio non si limita ai soli santi appartenenti all’ordine francescano minore, quali le beate Felice e Serafina, ma anche a Michelina, il cui culto è stato promosso dai francescani conventuali, e al beato Cecco, sepolto nella cattedrale di Pesaro ed il cui culto è stato promosso invece dal clero diocesano. Leggi tutto “I santi francescani pesaresi”

Ottavo Centenario di San Francesco nelle Marche

Un’atmosfera di grande spiritualità e impegno, si è respirata all’Oratorio della Carità di Fabriano, per ricordare il primo viaggio di San Francesco nelle Marche (1208). L’occasione è stata la presentazione del calendario delle manifestazioni promosse dalla Regione Marche e dagli Ordini Francescani presenti nel territorio.

8° Centenario San Francesco nelle Marche
A Fabriano presentate le iniziative

Un’atmosfera di grande spiritualità e impegno, si è respirata all’Oratorio della Carità di Fabriano, per ricordare il primo viaggio di San Francesco nelle Marche (1208). L’occasione è stata la presentazione del calendario delle manifestazioni promosse dalla Regione Marche e dagli Ordini Francescani presenti nel territorio.

Dopo i saluti del sindaco Roberto Sorci, alla presenza del vescovo Giancarlo Vecerrica, l’autorevole studioso dei Frati minori, padre Ferdinando Campana, ha ringraziato la Regione Marche per la sensibilità mostrata nel sostenere il programma delle celebrazioni. In particolare, attraverso la promozione e il finanziamento di alcuni eventi, come i cinque itinerari provinciali che San Francesco percorse nelle Marche, dove scrisse i Fioretti (una delle opere letterarie più famose di ogni tempo) e dove fondò anche la prima banca dei poveri (monti di pietà).
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