La grandezza della piccolezza. La spiritualità di Teresa di Lisieux

La grandezza della piccolezza. La spiritualità di Teresa di Lisieux

La grandezza della piccolezza. La spiritualità di Teresa di Lisieux

Più vasto del cielo, più grande dello spazio: QUELLO CHE SEI, PRIMA DI DIVENTARE

Più vasto del cielo, più grande dello spazio: QUELLO CHE SEI, PRIMA DI DIVENTARE

Autismo e spiritualità. Psiche, sé e spiritualità in persone nello spettro autistico

Autismo e spiritualità.

Psiche, sé e spiritualità in persone nello spettro autistico

Ricominciare da sé

Ricominciare da sé

Dio mi donò un fratello…. L’incontro tra Francesco d’Assisi e Antonio di Padova

Dio mi donò un fratello…. L’incontro tra Francesco d’Assisi e Antonio di Padova

Meditazione Guidata per Principianti

Meditazione Guidata per Principianti: Con 3 Meditazioni Guidate Audio per scoprire Come Meditare con Semplicità superando Ansia e Stress

Il libro contiene link a 3 Meditazioni Guidate Audio da scaricare

Appena messo in vendita è diventato subito un bestseller nella sua categoria. Non perdere tempo e segui i consigli di questo manuale, ti renderai conto dei cambiamenti positivi.

L’arte di vivere la propria vita: Manuale di cambiamento

L’arte di vivere la propria vita: Manuale di cambiamento

A Santiago lungo il Cammino portoghese.

A Santiago lungo il Cammino portoghese. Con le varianti per la costa e per Fatima

 

 

Spirito Giapponese: 3 libri in 1: Ikigai, Kaizen, Shinrin-Yoku.

Spirito Giapponese: 3 libri in 1: Ikigai, Kaizen, Shinrin-Yoku.

La Millenaria Sapienza che Ha Reso Grande il Paese del Sol Levante

Questa raccolta di Daichi Kobayashi include:
Ikigai
Kaizen
Shinrin-Yoku

Il Giappone ci affascina, il Giappone ci cattura. Tutto ciò che è progettato e realizzato in Giappone diventa rapidamente oggetto di culto, e il made in Japan è diventato sinonimo di qualità assoluta. Forse, però, molti di noi non sanno, o non ricordano, che nel dopoguerra, dire giapponese era come dire scadente, e che negli Anni ’70 si scherzava sulla tipica figura del turista giapponese, perennemente con la macchina fotografica in mano, pronto a rubare qualsiasi idea, per poi farne realizzare, in Giappone, una copia economica e di bassa qualità.

Ma che è successo? Come hanno fatto? A quali principi si sono ispirati?

In questa raccolta, Spirito GiapponeseDaichi Kobayashi fornisce una esauriente risposta esponendo tre antiche discipline che, applicate con costanza, giorno dopo giorno, hanno portato il Giappone a diventare uno dei paesi più affascinanti al mondo, autentica mecca di qualsiasi viaggiatore curioso.

Alcuni argomenti trattati in questi libri:
✅ Come si può praticare la balneazione forestale senza uscire di casa
✅ Come scoprire il proprio Ikigai tramite un semplice diagramma
✅ Come diventare un lavoratore migliore, che siate un manager o un impiegato
✅ Cosa sono i fitoncidi, e gli incredibili 6 benefici che aportano al corpo umano
✅ Come costruire un mindset incrollabile, per una reale e tangibile crescita personale
✅ I 5 pilastri dell’Ikigai, per invecchiare rimanendo giovani
✅ Come accettare e valorizzare i propri errori con la filosofia del Kintsukiroi

Ma non solo: troverete anche numerosissimi aneddoti e curiosità!
✅ Quale foresta ha ispirato Totoro, il capolavoro di Hayao Miyazaki
✅ La giusta mentalità per gestire un ristorante ramen
✅ 43 cose utili e piacevoli da fare quando passeggiate nel bosco
✅ Come la Toyota Motor Corporation abbia raggiunto l’eccellenza in pochi anni
✅ Quali supercibi mangiano i centenari dell’isola di Okinawa e della prefettura di Shiga
✅ Quali sono i più suggestivi siti al mondo per la pratica dello Shinrin-Yoku

I numerosi e divertenti aneddoti narrati da Daichi Kobayashi ci accompagnano alla scoperta di un mondo magico, nel quale le persone vivono una vita armoniosa e sostenibile, lavorando fino a tarda età senza mai perdere il filo del proprio scopo. Scoprirete come mai i migliori spaghetti in brodo del Giappone non portino necessariamente grandi guadagni, capirete perchè i più famosi chef di sushi non insegnino ai figli i propri segreti, imparerete come la vostra colazione preferita possa essere sufficiente a dare lo slancio all’intera giornata lavorativa.

Nonostante la semplicità e l’accessibilità delle teorie e delle filosofie illustrate, questi libri vi aiuteranno a ottenere di più facendo meno, in qualsiasi aspetto della vostra vita, professionale e personale. E non preoccupatevi se non abitate vicino al bosco! Daichi ha pensato anche a questo!

 

 

 

Pietre di scarto

Pietre di scarto

Pagine sulla marginalità

Fino a quando nelle nostre città la costruzione del regno non sarà organizzata dagli amici del cambio, dagli appassionati della rivolta, dai poveri che si ribellano, dai condannati alle piccole croci quotidiane, da chi vi rimane schiacciato sotto, da chi è ingiustamente spogliato di tutto come Cristo, da chi viene abbeverato con l’aceto e il fiele di una vita insostenibile, avremo sempre aurore senza mattino. E i macigni continueranno a ostruire i nostri sepolcri, lasciandoci privi di una memoria spiritualmente eversiva. Queste pagine sono dedicate a loro, pietre scartate dai costruttori che fanno le sorti della Storia.

 

 

 

Spero che oggi ti accada qualcosa di straordinario

Sii felice perché qualsiasi luogo è qui e qualsiasi momento è adesso.

In questo libro troverai:

  • Sunti storici per comprendere le origini dello Zen
  • Zazen
  • Profonde frasi di saggezza
  • Dialoghi con il Maestro
  • Diario Zen

 

 

Mi auguro che, grazie a questa raccolta di profonde frasi di saggezza e di dialoghi di consapevolezza, tu possa trovare la forza di rialzarti, il coraggio per andare avanti e, soprattutto, la voglia di vivere serenamente la tua vita qui e ora.

Me lo auguro di cuore, perché te lo meriti davvero.

Ti auguro che la lettura di questo libro possa illuminarti e donarti la serenità che meriti.

 

Un nuovo mondo.

Un nuovo mondo.
Riconosci il vero senso della tua vita

 

Dissolversi nel silenzio interiore

La posizione per la meditazione ha lo scopo di bilanciare l’attenzione, l’equilibrio e il rilassamento.

È fondamentale stare comodi (per non essere distratti dal dolore) ma al contempo rimanere vigili (per non addormentarci).

Se una posizione vi richiede troppo sforzo, finirà per minare la vostra concentrazione. Se sentite dolore cambiate posizione o utilizzate un apposito cuscino per aiutarvi.

Io ad esempio medito con una seduta perché non riesco a stare comodo e rilassare la mente senza questo ausilio preziosissimo.

Questi sono i miei suggerimenti:

Finché il caffè è caldo

Finché il caffè è caldo

In Giappone c’è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende.

Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l’unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare.

Ma c’è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato.

Non tutti hanno il coraggio di entrare nella caffetteria, ma qualcuno decide di sfidare il destino e scoprire che cosa può accadere. Qualcuno si siede su una sedia con davanti una tazza fumante. Fumiko, che non è riuscita a trattenere accanto a sé il ragazzo che amava. Kòtake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche sé stessa. Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con la sorella. Infine Kei, che cerca di raccogliere tutta la forza che ha dentro per essere una buona madre. Ognuna di loro ha un rimpianto. Ognuna di loro sente riaffiorare un ricordo doloroso.

Ma tutte scoprono che il passato non è importante, perché non si può cambiare.

Quello che conta è il presente che abbiamo tra le mani. Quando si può ancora decidere ogni cosa e farla nel modo giusto.

La vita, come il caffè, va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo.

 

Buona vita. Tu sei una meraviglia

Buona vita. Tu sei una meraviglia

Perfino quando le preoccupazioni o la fatica ti segnano il volto, ricorda che sei sempre una luce che brilla nella notte. È il dono più grande che hai ricevuto, e che nessuno può toglierti. Perciò sogna, non stancarti mai di sognare. Credi, all’esistenza delle verità più alte e più belle. E soprattutto lasciati sorprendere dall’amore. È questa la Buona Vita. Ed è questo l’augurio più grande e bello che possiamo farci gli uni gli altri.
Sempre.
La gioia, quella gioia piena e concreta che ognuno cerca sin dalla nascita, ne sarà la naturale conseguenza. Non è sempre una strada facile, le difficoltà dell’esistenza e il pessimismo e il cinismo così pervasivi di quest’epoca rendono a volte complesso riconoscere e accogliere la grazia, ma – garantisce il pontefice – la vita diventa bella proprio quando si apre il cuore alla provvidenza e vi si lasciano entrare tenerezza e misericordia. È confortante sapere che possiamo sempre ricominciare, perché Dio può far ripartire in noi una storia nuova persino dai nostri frammenti. Facendoci ispirare dalle 15 Regole per una Buona Vita indicate da papa Francesco, possiamo assaporare in pieno la meraviglia che siamo e il gusto autentico di un’esistenza veramente vissuta. Una gioia contagiosa, che rende la vita buona a chi la dona e a chi la riceve.

Lettere da Babbo Natale

Lettere da Babbo Natale

Ogni dicembre ai figli di J.R.R. Tolkien arrivava una busta affrancata dal Polo Nord. All’interno, una lettera dalla calligrafia filiforme e uno splendido disegno colorato. Erano le lettere scritte da Babbo Natale, che narravano straordinari racconti della vita al Polo Nord: le renne che si sono liberate sparpagliando i regali dappertutto; l’Orso Bianco combinaguai che si è arrampicato sul palo del Polo Nord ed è caduto dal tetto direttamente nella sala da pranzo di Babbo Natale; la Luna rottasi in quattro pezzi e l’Uomo che ci abitava caduto nel retro del giardino; le guerre con le moleste orde di goblin che vivono nei sotterranei della casa! Dalla prima lettera scritta al figlio maggiore di Tolkien nel 1920 all’ultima, toccante, del 1943, per la figlia, questo libro raccoglie tutte quelle lettere e tutti quei disegni bellissimi in una unica edizione.

 

 

Dovunque tu vada, ci sei già.

Dovunque tu vada, ci sei già.

La consapevolezza è considerata l’elemento centrale della meditazione buddista, ma la sua essenza è universale e di profonda utilità pratica per tutti. Essenzialmente la consapevolezza è essere sempre vigili e, malgrado sia caratteristico della nostra mente innescare il pilota automatico e perdere il contatto con l’unico momento, quello presente, di cui effettivamente disponiamo per vivere, sentire, crescere, amare, dare forma alle cose o guarire, essa possiede anche l’innata capacità di destarci al «qui e ora».

In questo libro Jon Kabat-Zinn traccia un percorso semplice per coltivare la consapevolezza nella nostra vita. Come un giardino esige cure attente se vogliamo coltivare fiori e non vederlo invaso dalle erbacce, così la consapevolezza richiede interventi regolari.

L’autore si rivolge sia a chi si avvicina alla meditazione per la prima volta, sia ai praticanti di lunga data e a chiunque sia interessato a recuperare la ricchezza dei propri momenti. Solo grazie alla meditazione, che è appunto l’essere presenti a se stessi, possiamo vivere invece che lasciarci vivere. La meditazione è infatti il processo finalizzato ad approfondire attenzione e lucidità e a metterle in atto nella vita.

La vita accade per te. Un viaggio alla scoperta della felicità

La vita accade per te. Un viaggio alla scoperta della felicità

Un incidente quasi mortale, due ictus, le delusioni lavorative, l’insoddisfazione, le dure crisi economiche e la depressione.

È stato necessario tutto questo per portare Walter Nudo a intraprendere un viaggio di riscoperta interiore e di esplorazione del mondo e della saggezza dei suoi maestri: India, Indonesia, Australia, Hawaii, e poi di nuovo USA e Italia, lì dove tutto è cominciato.

Un viaggio per togliersi dalle spalle il peso di tutto ciò che non era necessario, per capirsi davvero e capire il mondo circostante, arrivando a trovare la sua vera missione: condividere con gli altri le lezioni apprese.

 

 

La Fine è Il Mio Inizio

La Fine è Il Mio Inizio.

UNO DEI LIBRI PIÙ AMATI DI TIZIANO TERZANI

Un monaco zen siede nel silenzio della sua cella, prende un pennello e con grande concentrazione fa un cerchio che si chiude, l’ultimo gesto della mano su questa terra. Tiziano Terzani, sapendo di essere arrivato alla fine del suo percorso, parla al figlio Folco di cos’è stata la sua vita e di cos’è la vita: «Se hai capito qualcosa la vuoi lasciare lì in un pacchetto», dice. Così, all’Orsigna, sotto un albero a due passi dalla gompa, la sua casetta in stile tibetano, in uno stato d’animo meraviglioso, racconta di tutta una vita trascorsa a viaggiare per il mondo alla ricerca della verità. E cercando il senso delle tante cose che ha fatto e delle tante persone che è stato, delinea un affresco delle grandi passioni del proprio tempo. Ai giovani in particolare ricorda l’importanza della fantasia, della curiosità per il diverso e il coraggio di una vita libera, vera, in cui riconoscersi. La sua proverbiale risata e la tonalità inimitabile della sua voce, che qui si è cercato di restituire intatte, lasciano trasparire la serenità di chi non lotta più, felice di un’esistenza fortunata, ricca di avventura e amore. Questo libro è un testo unico che racchiude tutti i suoi libri precedenti, ma anche li precede e li supera. «Se mi chiedi alla fine cosa lascio, lascio un libro che forse potrà aiutare qualcuno a vedere il mondo in modo migliore, a godere di più della propria vita, a vederla in un contesto più grande, come quello che io sento così forte.»

 

Il coraggio di non piacere.

Il coraggio di non piacere.

Liberati dal giudizio degli altri e trova l’autentica felicità

Nel corso di cinque notti, un giovane uomo insoddisfatto interroga un saggio maestro circa la possibilità di essere felici. Il giovane uomo crede che la felicità sia un’illusione sfuggente, in un mondo caotico e pieno di contraddizioni, in cui tutti vogliono apparire e si sentono in perenne competizione tra loro. Il saggio invece è convinto che il mondo sia un luogo semplice, in fondo, e che la felicità sia alla portata di tutti: basta vivere nel presente lasciando andare il passato, essere se stessi senza farsi condizionare dal giudizio o dalle aspettative degli altri, non voler sembrare sempre i migliori. Che cosa serve dunque? Il coraggio. Di scegliere, di cambiare, di essere liberi. In questo dialogo lungo cinque notti, eppure senza tempo, è racchiuso un segreto. Un segreto che riguarda tutti noi, e che ci trasformerà, se saremo aperti ad accoglierlo. Un segreto che ci permetterà di guardare a fondo dentro noi stessi con sincerità assoluta, di liberare tutto il nostro potenziale e infine di ritrovarci, senza sforzarci di piacere per forza a tutti. Un segreto che ci condurrà all’essenza stessa della felicità.

 

La tua seconda vita comincia quando capisci di averne una sola

Ci sono giornate in cui tutto va storto. È così per Camille, quando sotto un incredibile diluvio si trova con l’auto in panne e senza la possibilità di chiamare nessuno. Tutte le sfortune del mondo sembrano concentrarsi su di lei. Ma Camille non sa che quello è il giorno che cambierà il suo destino per sempre. Un uomo le offre il suo aiuto. Si chiama Claude, e si presenta come un «ambasciatore della felicità». Le dice che lui è in grado di dare una svolta alla vita delle persone. Camille sulle prime non dà peso alle sue parole. Eppure, riscoprire la bellezza delle piccole cose renderebbe tutto più facile: l’aiuterebbe ad andare di nuovo d’accordo con il figlio ribelle e a ritrovare la sintonia di un tempo con il marito. Così decide di ricontattare Claude e di seguire le sue indicazioni. Per liberarsi delle caratteristiche negative c’è ogni giorno un semplice esercizio da compiere, un piccolo passo alla volta: ripercorrere le sensazioni di un momento felice, guardarsi allo specchio e farsi dei complimenti, contare tutte le volte che ci si lamenta durante la giornata. A volte basta solo ringraziare per quello che di buono accade, dal profumo del caffè la mattina a una realizzazione personale. Camille comincia a mettere in pratica questi consigli, e intorno e dentro di lei qualcosa succede. Con il sorriso sulle labbra, non è più così difficile parlare con suo figlio e riscoprire con suo marito i motivi per cui si erano scelti. Ma c’è una cosa ancora più importante che Camille ha imparato. Non c’è felicità se non la si divide con qualcuno. Questo è davvero l’ultimo tassello per fare di ogni giorno un giorno speciale, di ogni istante un istante da ricordare.

Misteri sulla Romea Francigena , in cammino sulle tracce di Galgano, Artù e Gemignano

Misteri sulla Romea Francigena , in cammino sulle tracce di Galgano, Artù e Gemignano.

Si tratta di un romanzo storico ispirato alla spiritualità della Strada, portatore di storie di vita locali e africane, ambientato nei luoghi della Francigena, piuttosto che a Gerusalemme e Canterbury.
E’ un lavoro edito ArteStampa, scritto da me, autore esordiente, scout, camminatore appassionato della via.

Emanuele Moretti

Regali di Natale fai da te!

Care amiche e amici di Viaggi Spirituali,
di seguito un elenco di suggerimenti per regali natalizi fai da te.
Ogni suggerimento è provvisto di link verso video tutorial che spiegano passo passo come fare.

Buon divertimento 🙂

1) Saponette artigianali


2) Marmellate fatte in casa

3) Tazze personalizzate

4) Collane fatte in casa

5) Lanterne Scintillanti

6) Biscotti fatti in casa con confezione fatta a mano



7) Portachiavi


8) Candele artigianali

9) Cuscini

10) Porta tablet | telefono | occhiali



11) Borse da vecchie t shirt

12) Confezioni e vasi per piante

13) Profumatori di ambiente

SANTUARIO MARIA DI CARAVAGGIO DETTA MADONNINA DELL’OGLIO – ORZINUOVI

Grazioso Santuario Della Madonnina Dell’Oglio che invita alla preghiera. Costruito alla fine del XVIII secolo potete trovare al suo interno una scultura della Vergine con pastorella.

Grazioso Santuario Della Madonnina Dell’Oglio che invita alla preghiera. Costruito alla fine del XVIII secolo potete trovare al suo interno una scultura della Vergine con pastorella.

Santuario San Giovanni Paolo II – Cardolo di Feroleto Antico (Catanzaro)

L’istanza è stata così accolta e con il rito di consacrazione del nuovo altare, la Chiesa di Cardolo è stata eretta a Santuario Diocesano con dedicazione a San Giovanni Paolo II il 27 aprile 2014.

La chiesa della frazione Cardolo di Faroleto Antico, della Diocesi di Lamezia Terme, inizialmente, dal giorno dell’apertura al culto, avvenuta il 1° marzo 2009, fu intitolata all’”Annunciazione del Signore”. Ma il 31 gennaio 2014, all’approssimarsi della canonizzazione del Beato Giovanni Paolo II, i fedeli hanno chiesto al vescovo di riconsiderare tale titolo per poterlo cambiare e dedicare la Chiesa a Giovanni Paolo II, così come era l’intento iniziale del progetto della stessa e, soprattutto, a motivo anche della devozione oramai diffusa a seguito dei fatti di soprannaturale natura, noti anche al vescovo, consistenti in aiuti particolari avuti per intercessione del Beato.

L’istanza è stata così accolta e con il rito di consacrazione del nuovo altare, la Chiesa di Cardolo è stata eretta a Santuario Diocesano con dedicazione a San Giovanni Paolo II il 27 aprile 2014. La celebrazione della dedicazione è stata presieduta dal vescovo, monsignor Luigi Cantafora, il quale ha sigillato tale storico avvenimento con la frase del “Gigante di Dio”, Karol Wojtyla, “Alzatevi, andiamo!”, che “riassume anche la bellezza del suo pontificato e il dono della sua santità per la Chiesa intera”. Il nuovo Santuario – ha spiegato il vescovo – è per la Diocesi un punto di riferimento ed ha tutte le potenzialità pastorali per essere considerato un centro di spiritualità, un Santuario per approfondire e diffondere il messaggio di Giovanni Paolo II.

Sito: www.santuariosangiovannipaoloii.it

 

GUIDA TURISTICA MEDJUGORJE IN PDF GRATIS

Una piccola e semplice guida pratica per avere informazioni prima di partire per Medjugorje.

VIAGGI SPIRITUALI PRESENTA: LA PICCOLA GUIDA TURISTICA DI MEDJUGORJE IN PDF – GRATIS !

  • Dov’è Medjugorje ?

  • Documenti necessari per il viaggio

  • Come arrivare a Medjugorje ?

  • Storia delle apparizioni

  • I veggenti

  • I luoghi (Il Podbrdo, Il Krizevac, etc. etc.)

  • Ricorrenze più importanti per i pellegrini

  • L’ufficio informazioni e le guide

  • Alcune testimonianze

  • L’elenco ed i riferimenti di molte pensioni per l’accoglienza

 
 
Una piccola e semplice guida pratica per avere informazioni prima di partire per Medjugorje.

SCARICA GRATUITAMENTE LA GUIDA

 
 

Amazon Prime Video – Mail promozionale

Vuoi conoscere i vantaggi di Amazon Prime Video?
Vui sapere quanto costa e che benefici puoi avere?
Questa mail promozionale ha questo scopo.

Vantaggi e costi di Amazon Prime Video

 

Amazon Prime Video è incluso nell’abbonamento ad Amazon Prime. Questo significa che non bisogna spendere oltre i 36€ annui o se preferite pagare mensilmente 4,99€/mese necessari a mantenere attiva la sottoscrizione ad Amazon Prime. I nuovi clienti lo possono provare gratis per 30 giorni ottenendo quindi anche l’accesso a Prime Video. Al termine del periodo di prova non c’è alcun obbligo di rinnovo.
Vantaggi inclusi nei 36€/anno:
1) Se comperiamo online ci troviamo spesso a pagare i costi di spedizione, con l’attivazione di Amazon Prime, non avremo più tali costi, infatti Amazon Prime prevede consegne illimitate senza costi di spedizione su milioni di prodotti nei tempi che vanno da 1 ora (Prime Now) a 2-3 giorni al massimo. Personalmente lo uso moltissimo, per me è diventato (quasi) indispensabile.
VANTAGGIO TOP SEMPRE
2) Se compri solo prodotti in offerta, con Amazon Prime, accedi in anticipo a tutte le offerte disponibili. Io seguo solo alcune tipologie di offerte, può essere utile ad esempio se prevedo che dovrò fare un determinato acquisto (es. estrattore per succhi di frutta)
VANTAGGIO MEDIO SEMPRE
3)Se hai messo su famiglia 🙂  15% di sconto su pannolini e spedizioni in Italia senza costi aggiuntivi (Amazon Famiglia). Ormai a me non serve più, ma qualche anno fa mi avrebbe fatto risparmiare tantissimo!
VANTAGGIO TOP SE HAI I FIGLI PICCOLI
4) Se ti piace la musica con Prime Music puoi ascoltare oltre 2 milioni di brani, senza pubblicità però con il limite di 40 ore al mese, poi partono ulteriori abbonamenti.
VANTAGGIO COSÌ COSÌ: Lo definirei un assaggio per appassionati… perché se vuoi godere appieno dello strumento sarai costretto a fare un abbonamento ad hoc, però puoi scoprire cosa ti piace.
5) Se ti piace leggere con il Kindle di Amazon (una sorta di tablet specifico per la lettura che dovrai comperare a parte) avrai a disposizione centinaia di eBook, anche qui poi ci sono ulteriori abbonamenti.
VANTAGGIO SCARSINO: Pochi libri disponibili… ti serve il Kindle e se sei un lettore ulteriori abbonamenti sono necessari.
3) Se ti piacciono le serie TV o i film, Prime Video è quel canale in più che ti può far molto comodo! Non sarà ricco come Netflix ma per chi non riesce più a guardare la TV generalista come me, Prime Video è una risorsa molto valida e poi è compresa nei 36€ annuali. Direi un bel regalo di Jeff Bezos (che sicuramente i suoi conti se li sarà fatti)
VANTAGGIO TOP SEMPRE

Come faccio per iscrivermi?

 

 

 

Uscito il libro sui santuari della diocesi di Novara

La diocesi di Novara è una delle più estese d’Italia ed è la seconda del Piemonte per numero di battezzati e di parrocchie dopo l’arcidiocesi di Torino.

La diocesi di Novara è una delle più estese d’Italia ed è la seconda del Piemonte per numero di battezzati e di parrocchie dopo l’arcidiocesi di Torino.

La diocesi si sviluppa su tre province: quella di Novara, di cui comprende la quasi totalità, l’intera provincia del Verbano-Cusio-Ossola e il territorio della Valsesia in provincia di Vercelli. I comuni totali sono 189.

Il paesaggio naturale è più che mai vario: dalle risaie della pianura novarese, si passa alle colline moreniche, dalla presenza dei laghi – Maggiore, d’Orta e di Mergozzo – fino ad arrivare alle cime delle Alpi, perennemente innevate, del Monte Rosa.

Sul territorio sono presenti numerosi santuari recensiti per la prima volta nel libro “I santuari della diocesi di Novara. Alla scoperta dei luoghi di fede, devozione e di arte” di Stefano Della Sala.

Il volume è stato pubblicato dalla casa editrice Velar di Bergamo, con il patrocinio della Diocesi di Novara, Ufficio Beni Culturali. L’agevole testo – 312 pagine corredate da un cospicuo apparato fotografico a colori – nasce per presentare i numerosi santuari della diocesi che costituiscono un ricco e articolato patrimonio della Chiesa Novarese.

Il testo trae la sua ispirazione dal forte legame che unisce l’autore, Stefano Della Sala, al territorio nel quale è nato e cresciuto, che realizza il frutto della sua passione per la storia e per le vicende religiose.

Il vescovo, mons. Franco Giulio Brambilla, ha curato la prefazione in cui esprime il suo auspicio: “Per questo è un volume da mettere nello zaino per iniziare una sorta di itinerarium mentis et cordis che, rendendo pellegrino il corpo e la vita quotidiana, metta in moto l’ardito cammino che va dal sacro al santo, dalla fede che tocca alla fede che incontra, dal sentimento del bellezza e della bontà alla verità della vita”.

Nei capitoli introduttivi la guida approfondisce alcuni aspetti legati ai santuari: i Sacri Monti, gli ex voto, i pellegrinaggi. Vengono quindi presentati i singoli santuari attraverso l’utilizzo di schede di immediata comprensione in cui si è dato uguale spazio dal punto di vista grafico. Sono riportate informazioni inerenti la località dove sorgono, la storia di fondazione, la descrizione artistica, le feste. Un capitolo è invece dedicato al culto dei numerosi santi presenti in diocesi, particolarmente venerati in diverse località. Infine, un’ultima parte segnala alcune immagini e altri luoghi oggetto di devozione; una vasta bibliografia è inserita al termine del volume, che rimanda ad ulteriori approfondimenti.

La guida si conclude con una post-fazione di don Damiano Pomi, sacerdote e storico della diocesi di Novara, in cui evidenzia l’importanza che riveste questo testo che affronta in maniera globale il fenomeno dei santuari presenti nel territorio diocesano. Lo scopo che si prefigge questa guida è di far conoscere le numerose testimonianze di fede e di arte che sono disseminate su tutto il territorio diocesano, affinché siano maggiormente conosciute e valorizzate.

Il testo è disponibile in tutte le librerie o scrivendo a: santuari.novara@gmail.com.
Per maggiori informazioni visitate la pagina Facebook: @santuarinovara

Cliccate qui per scaricarne un ampio estratto

Santuario San Filippo Smaldone Lecce

Piazzetta Mariotto Corso 13 LECCE

Tel 0832/303412
Fax 0832/308863
e-mail salesianesmaldone.lecce@virgilio.it

 

Filippo Smaldone acquistò nel 1902 l’ex Chiesa e monastero delle carmelitane scalze ed ivi stabilì la prima comunità delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori da lui fondate nel 1885. Le Salesiane dei Sacri Cuori nel 1935 ammodernarono il malandato edificio destinando la chiesa a cappella e l’antico monastero a sede della loro casa generalizia, ora Casa Madre della congregazione.

In seguito alla canonizzazione di Filippo Smaldone, avvenuta il 15 ottobre 2006, il complesso monastico, che fu delle carmelitane scalze, è stato eretto a “Santuario San Filippo Smaldone” dall’arcivescovo di Lecce Mons. Cosmo Francesco Ruppi con decreto del 29 Ottobre 2006.

Nel santuario sono custodite le reliquie di San Filippo Smaldone.

Adotta un cristiano di Mosul

Papa Francesco e la Chiesa irakena ci spingono da mesi a non assistere “inerti e muti”, a non “volgere lo sguardo da un’altra parte” verso i nostri fratelli e sorelle perseguitati a causa della fede.

Il papa chiede poi a tutti i cristiani una “preghiera intensa”, una “partecipazione concreta” e un “aiuto tangibile” per tutti loro. Per questo AsiaNews, da mesi, ha lanciato la campagna “Adotta un cristiano di Mosul” che ha permesso la raccolta e l’invio di circa 1,2 milioni di euro per il fabbisogno quotidiano dei profughi irakeni fuggiti da Mosul sotto le minacce dello Stato islamico. I loro bisogni continuano ad essere enormi e il loro ritorno a casa non è per nulla immediato. A causa di ciò, i vescovi stanno progettando il passaggio dall’emergenza durata fino ad oggi a una situazione più stabile. Il progetto prevede il trasferimento di tutti i rifugiati cristiani – circa 130mila persone, 21mila famiglie – in case da abitare, dove essi possono riprendere responsabilità della loro vita, trovare un lavoro, pensare a un futuro prossimo per i figli. AsiaNews invita lettori e amici a continuare la campagna “Adotta un cristiano di Mosul” per raccogliere contributi che sostengano le spese per questo progetto, il cui costo si aggira sui 3,5 milioni di euro.

 

Il TUO CONTRIBUTO

Le donazioni possono essere inviate in modi diversi. Tutti devono avere la causale “AsiaNews – Adotta un cristiano di Mosul”:

Via Carta di Credito con Paypal

 

Via Carta di credito dal sito (v. funzione: “Il tuo contributo- Dona”)

 

Via cc postale n. 45443009

intestato a Pontificio Istituto Missioni Estere, causale “AsiaNews – Adotta un cristiano di Mosul”

 

Via bonifico bancario a Pontificio Istituto Missioni Estere (P.I.M.E.) – AsiaNews – C/C 05000/1000/00118726

presso BANCA PROSSIMA S.p.a. Per le Imprese Sociali e le Comunità Gruppo Intesa Sanpaolo FILIALE DI MILANO

Indirizzo: PIAZZA PAOLO FERRARI, 10 20121 MILANO (MI)

Coord Bancarie/IBAN: IT98G0335901600100000118726

Swift Code: BCITITMX

causale “AsiaNews – Adotta un cristiano di Mosul”

 

Via assegno circolare non trasferibile, indirizzato a

AsiaNews c/o PIME

Via Guerrazzi 11

00152 Roma RM

Italia

 

Per donazioni che consentono la detrazione/deduzione fiscale:

Bonifico bancario: intestato a

Fondazione PIME Onlus,

Credito Valtellinese S.C. – P.zza San Fedele, 4 – 20121 MILANO –

IBAN IT 11 W 05216 01630 000000005733

Codice identificativo istituto (BIC): BPCVIT2S

Si prega di mandare sempre un fax al n° 02.4695193 o una mail a uam@pimemilano.com di conferma dell’avvenuto bonifico, specificando nome, cognome e indirizzo (dati utili all’emissione del documento valido per la detrazione fiscale).

CHIESA DI NOSTRA SIGNORA DEL ROSARIO – DOHA (QATAR)

Cari amici, oggi vi racconterò di una mia recente visita alla chiesa di Nostra Signora del Rosario a Doha in Qatar. Doha è la capitale dello Stato del Qàtar, un emirato situato in una piccola penisola della grande penisola Arabica. Il Qatar confina a sud con l’Arabia Saudita ed è per il resto circondato dal golfo Persico, siamo a circa un’ora di volo dai famosi Emirati Arabi di Abu Dhabi e Dubai.
Prima di partire mi sono un po’ informato per sapere se vi fossero delle comunità di cattolici residenti a Doha e con mia grande sorpresa, ho trovato il sito della chiesa di Nostra Signora del Rosario.
A questo punto mi ci è voluto poco per scrivere una mail alla referente italiana del comitato che si occupa di dare un aiuto volontario alla Chiesa Cattolica a Doha, la gentilissima Loredana Casiraghi.

Il mio incontro con la chiesa è stato molto emozionante, in mezzo ai continui cantieri di una città in pieno sviluppo, si erge un oasi di pace e spiritualità:

Ho partecipato alla messa per gli italiani che si tiene il sabato alle 9.00 alla Sacrament Chapel e poi ho conosciuto personalmente Loredana e suo marito Renato Casiraghi, un vero personaggio!
Grazie alla sua disponibilità mi sono fatto raccontare un po’ di storia e di vicende legate alla costruzione dell’unica chiesa cattolica presente in Qatar e di come vivono i cattolici in questo paese musulmano.

Loredana, Renato Casiraghi e me… con il barbone!

Renato, inizia il suo racconto:
“Il terreno per la chiesa è stato concesso dall’emiro Hamad bin Khalifa Al Thani, che nel corso degli ultimi anni ha portato avanti una politica di dialogo interreligioso pur mantenendo la legge che vieta alla popolazione, per la maggior parte di fede musulmana, di convertirsi ad altre fedi. – Continua:
La storia inizia più di trent’anni fa, quando i cattolici grazie a Padre Giovanni Bernardo Gremoli , grandissimo Vescovo e frate cappuccino (ora in pensione – ndr), furono i primi promotori per richiedere un terreno dove edificare una chiesa cattolica per il culto della fede. L’emiro si fece convincere e concesse il terreno e l’autorizzazione per costruirvi sopra una chiesa. I rappresentanti delle altre confessioni cristiane, quando seppero che noi cattolici stavamo per costruire una chiesa, corsero tutti immediatamente dall’emiro per fare altrettanto ed ora in questo lotto di terreno ci sono altre cinque chiese oltre a quella cattolica. Siccome non possiamo essere proprietari della terra, l’emiro ci ha concesso un contratto di affitto trentennale per una cifra simbolica, 1.000 Qreals (circa 250 euro – ndr). – Prosegue Renato:
Per la costruzione della chiesa, ho messo insieme un team a partire dal progettista che è l’architetto Carmellini di Milano. Una volta pronti gli esecutivi, ho dovuto formare un impresa con operai esteri perché quando arrivò il momento di realizzare la struttura, i locali si rifiutarono perché non volevano passare per quelli che avevano costruito la chiesa.

La Messa alla Sacrament Chapel

Per la progettazione abbiamo pensato che fosse opportuno integrare l’opera nel paesaggio e al contempo dotarci di un grande sagrato; questo perché quando ci sono le ricorrenze principali come Natale e Pasqua, qui nel Religious Complex di Doha vi è un’affluenza che interessa migliaia di persone, mettiamo all’esterno anche schermi giganti per raggiungere tutti fedeli che si stipano al di fuori nel parcheggio e oltre le mura di cinta.
Si sta parlando di circa 600.000 cristiani su una popolazione totale di circa 2,5 milioni e mezzo di abitanti di cui solo 200.000 qatarini (i locali dipendono totalmente dai servizi erogati dagli stranieri, senza di essi difficilmente potrebbero portare avanti la loro economia – ndr). Solo di cattolici siamo circa 400.000, composti prevalentemente dal mondo cristiano dell’est come filippini, indiani, tamil dello Sri Lanka che fanno molta fatica ad andare avanti ma con una grandissima fede. La chiesa è la sola in tutto il paese e quindi anche se solo il 10% viene a messa siamo in 40.000!!

Sulla questione della sicurezza l’emiro si è dimostrato estremamente sagace: per scoraggiare attacchi di terrorismo, attorno alla chiesa ha fatto edificare scuole frequentate anche da qatarini e madrasse. Ha creato un centro religioso dove si mescolano le diverse sensibilità con la protezione costante della polizia. La sicurezza è altissima, ringraziando Dio per ora non è mai successo nulla di significativo.
I miei fratelli musulmani mi hanno insegnato ad essere un migliore cristiano ed io come cristiano cerco di insegnare loro ad essere migliori musulmani, possiamo imparare reciprocamente.

Foto di gruppo con il parroco di Doha

Passiamo alla descrizione interna, la copertura fino all’altare della torre del vento che fa entrare la luce, la copertura è come il mantello della vergine e questo mantello si appoggia su 14 pilastri che sono le stazioni della via crucis infatti su ogni pilastro c’è un immagine della via crucis. La parte dietro l’altare che adesso ha quel mosaico che io giudico una tragedia cerano solo le vetrate che vengono da una chiesa francese ed il crocifisso è dipinto da valentino vago che ha pitturato tutta la chiesa in modo magnifico, ha dato un valore incredibile, dal muro traspirano le figure e molti musulmani hanno apprezzato la leggerezza con il quale avevamo decorato la chiesa, poi la chiesa diventa del popolo e quindi le comunità dell’est hanno inserito quel mosaico e crocificco che vediamo e cghe dal putno di vista estetico è stata certamente un passo indietro rispetto al progetto iniziale e alla pittura di valentino vago.

una curiosità, quando facemmo il progetto e stabilimmo i materiali per non spendere troppo, abbiamo preso della pietra calcarea che viene da una cava vicinissiam alla mecca in arabia saudita, i gradini dell’altare sono stati fatti a mano da operari indiani perché non ci sono macchine in grado di farlo. gli operai hanno voluto farli loro a mano. Nell’altare c’è una reliquia di San Pio di Pietralcina, quando c’era il cardinale dias ha consacrato la chiesa quesl giorno c’erano 64 bandiere che rappresentavano le diverse comunità di cattolici in qatar, ben 64! quel giorno fu stupendo con le ragazze filippine del coro che cantavanoi cvieni dantio spirito, fu molto toccante. La chiesa ospita quasi 3000 persone e dall’altare si può osservare ogni singolo angolo della chiesa. La sacrestia è posta dietro l’altare e valentino vago dipinse questo crocifisso che mi piace troppo che è una resurrezione noi volevamo solo quello poi gli indiani tra i quali ve ne sono molto ricchi e cattolici che si adoperano per aBBELLIRE LA CHIESA MA NON SEMORE I GUSTI SONO BUONI. Queste sono le costole e può resistere a raffiche di vento a 160 km/orari. li c’è la porta che va nella chiesetta piccola. La chiesa qui è ricca, danno molti soldi alle missioni, si possono permettere tutto e asdesso stanno finanziando la cattedrale in baherain. I cristini sono 500.000 e molti di loro ricchi quindi alla chiesa non manca nulla. Il vescovo camillo badin sta costruendo una cattedrale nuova in barein è andato dal papa. Il vecchio vescovo faceva 150 km in mezzo al deserto per dire messa tra le varie realtà e prima di partire diceva semore una preghiera perché non si rompesse la macchina che era una vecchia cariola, il vescovo aveva attirato con la sua semplicità personaggi molto influenti in tutto il mondo e nel giro di 13 anni ottenne 150 mil. di donazioni, e tutte le chiese che vediamo le ha pagate tutte il vescovo è riuscito a costruire 12 chiese nel mondo dell’islam, l’unico posto dove non è riuscito è in arabia saudita.la sede vescovile ora è in kuwait però trasferiranno in baherein

Camillo Ballin
La nuova chiesa sarà la Cattedrale del Vicariato di Arabia del Nord e sarà dedicata a Nostra Signora di Arabia».

http://www.30giorni.it/articoli_id_10070_l1.htm Giovanni Bernardo Gremoli

Il Papa riceve il re del Bahrain. E dalla scatola rossa spunta il plastico della futura cattedrale di Nostra Signora di Arabia

http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Nostra_Signora_del_Rosario_%28Doha%29

Ostello femminile Scalabrini – Londra

Situato nella zona 2 a sud della metropoli è collegato in continuità con il cuore della città dal tradizionale bus rosso e dalla metro (Oval station). Accoglienza semplice, autonoma ed economica.

174 – 176 Clapham Road
London
SW9 0LA

Direzione:
CENTRO SCALABRINI
20, BRIXTON ROAD
LONDON SW9 6BU
tel. 0044 (0)20 77358235
(stazione metro: OVAL)

e-mail: ospitalita@scalabrini.co.uk
Sito : www.scalabrinilondon.co.uk
mappa: in Google maps inserire London SW9 6BU oppure London SW9 0LA

Ti sembrerà di ritrovarti come in un’oasi: l’Ostello femminile Scalabrini. Situato nella zona 2 a sud della metropoli è collegato in continuità con il cuore della città dal tradizionale bus rosso e dalla metro (Oval station). Accoglienza semplice, autonoma ed economica. Puoi respirare in una grande città il senso familiare di essere come a casa tua in mini-appartamenti condivisi o da sola.
L’Ostello Scalabrini è costituito da una serie di mini-appartamenti. Ogni appartamento comprende una cucina, un bagno, due camere con 1 o 2 posti-letto. Disponibilità di lavanderia interna.Internet Wireless.

Tipo di ‘ospitalita’ all’inglese, con gestione completamente autonoma. Allora, welcome to London! Sei a casa tua.

Santuario di Nostra Signora della Misericordia di Monte Gazzo – Sestri Ponente (GE)

Ebbe principio nel 1645 allorché il parroco di S.G. Battista, don G. B. Maccione, deliberò, con autorizzazione della Curia, di erigere sulla vetta del Gazzo una grande croce di legno ben visibile dalle “ville” sottostanti.

CONTATTI
Piazza N.S. Signora del Gazzo, 2 16153 Genova
Telefono 010.6046918
Rettore: pro tempore Mons. Andrea Parodi
Festa patronale: seconda domenica di settembre
Orario SS. Messe: domenica ore 11 e ore 16
(ore 17 con l’ora legale)

Ebbe principio nel 1645 allorché il parroco di S.G. Battista, don G. B. Maccione, deliberò, con autorizzazione della Curia, di erigere sulla vetta del Gazzo una grande croce di legno ben visibile dalle “ville” sottostanti.
L’attuale statua è opera dello scultore Antonio Brilla (1873).
12 anni dopo gli venne affiancata una statua della Madonna della Misericordia, in ringraziamento per la liberazione da una terribile pestilenza.
Dal lontano 1657 la statua della Madonna della Misericordia guarda verso la popolazione sestrese e i sestresi guardano in alto verso di lei.
Le braccia aperte nel segno dell’accoglienza e le grandi mani sottolineano questo sentimento di amore corrisposto dalla Madonna verso i suoi figli.
La Chiesa è piccola, è stata installata una porta in vetro, che permette l’ingresso della luce solare e consente di ammirare l’interno anche a porta chiusa.

Nel Santuario vi è la possibilità di accogliere gruppi. Sono a disposizione cucina, saloni e camerate con letti in ambienti riscaldati.Un pratica scheda di accoglienza vi permette di inviare la richiesta per verificare la disponibilità ricettiva. Vi sono infatti più strutture che possiamo mettere a disposizione.

Ringraziamo Antonio Miani per la segnalazione

SANTUARIO DI SAN GIOVANNI DA MATERA – BORGO VENUSIO (MATERA)

La Chiesa a pianta unica, dallo stile sobrio, è un luogo di raccoglimento per quanti si recano in preghiera presso il simulacro del Santo, che nella croce pettorale custodisce, in forma visibile, diversi frammenti ossei autenticati.


Via Lussemburgo, 13 – Borgo Venusio
75100 Matera

orari ss. messe:
giorni feriali ore 18,30 s. rosario e ore 19,00 s. messa
domenica e giorni festivi s. messa ore 11,00

ogni primo venerdì del mese ore 18,00 Adorazione SS. Sacramento
ogni giorno 20 del mese:
messa in onore del Santo Patrono con riflessione sulla figura e l’opera del Santo

Il Santo

Di questo abate benedettino, le cui reliquie, in parte sono custodite all’interno della Basilica Cattedrale di Matera e in parte nella Parrocchia – Santuario al Borgo Venusio sempre in Matera, è nota in particolare la fondazione dell’Abbazia di Pulsano, nel Gargano. Nato a Matera nel 1070, Giovanni si avvicinò ai monaci basiliani per poi isolarsi. Sostò a Taranto, in Calabria, Sicilia, a Bari, poi in Terra Santa, infine di nuovo in Puglia, dove, visitando la grotta di San Michele, gli apparve la Vergine che gli indicò dove far sorgere l’abbazia che oggi domina il golfo di Manfredonia.
Attorno a Giovanni si raccolsero monaci ed eremiti che diedero vita ai «Pulsanesi», ispirati alla regola di Benedetto. Il santo morì a Foggia nel 1139.

La Chiesa

La Chiesa Parrocchiale denominata di San Giovanni da Matera, voluta da Mons. Giacomo Palombella, allora Arcivescovo di Matera, fu costruita dall’UNRRA CASAS, per volere di Adriano Olivetti, su progetto dell’Architetto Luigi Piccinnato, nel 1961. Il 16 Dicembre 1962 lo stesso Mons. Palombella consacrava questo Tempio, collocando nell’altare preconciliare, poi trasferito nell’attuale, le reliquie dei Santi Martiri Gaudenzio e Aurelio e concedendo 500 giorni di indulgenza a coloro che annualmente partecipavano alla festa della Dedicazione. La Chiesa a pianta unica, dallo stile sobrio, è un luogo di raccoglimento per quanti si recano in preghiera presso il simulacro del Santo, che nella croce pettorale custodisce, in forma visibile, diversi frammenti ossei autenticati. Le diverse biografie del Santo Taumaturgo, ci narrano, tutte, i numerosi miracoli e le guarigioni prima e dopo la sua morte manifestate a quanti a Lui sono ricorsi e che testimoniano da più di ottocento anni l’ininterrotto culto che il popolo materano manifesta nei confronti del suo concittadino.

Don David Mannarella, Parroco.

Santuario di San Ciriaco Diacono e Martire – Torre Le Nocelle (Avellino)

La storia di questo santuario, che non era nemmeno presente nell’elenco dei santuari campani che avevo raccolto in precedenza, è particolare o forse un’unione di due grandi anime.
Non so se conoscete le opere di don Elia Bellebono (nel caso, vi consiglio di approfondire questa conoscenza) oppure il bravissimo Antonio, lo zelante segretario che si occupa della sua fondazione.
Ebbene una mattina Antonio mi passa a trovare dicendomi che ha organizzato un viaggio presso un santuario campano dove c’è un sacerdote carismatico che opera miracoli grazie all’intercessione di un martire dell’epoca romana.
Beh con queste informazioni non potevo fare altro che dedicarmi e ricercare materiale utile alla pubblicazione e alla divulgazione di questo luogo affinché le anime possano trovarvi ristoro… sempre a Dio piacendo!

SANTUARIO DI SAN CIRIACO DIACONO E MARTIRE
Piazza Vittoria, 1 – 83030 Torre Le Nocelle (AV)
te. 0825.969005
PER INFORMAZIONI SU DON MICHELE E SUI GIORNI DI RICEVIMENTO:
EDMONDO: CELL. 3475089935 – 3401753129 – TEL. 0825969005.

Il santuario rimane a disposizione dei fedeli per tutta la settimana dalle 7:00 alle 20:00, ad orario continuato
La Santa Messa viene celebrata nei giorni feriali alle ore 18:00, mentre la domenica si tiene alle 9:00 e successivamente alle 11:00
La Messa di Liberazione viene celebrata il venerdì alle h 14:30; le persone devono essere autorizzate da Don Michele per partecipare alla seguente messa
La Messa di Lode con preghiera di guarigione, viene celebrata ogni secondo sabato del mese ovviamente se non ricorrono festività particolari, dalle 14:00 in poi.

Storia di San Ciriaco Diacono e Martire

S. Ciriaco fu Diacono della Chiesa di Roma tra il 296 e il 309, di nobile famiglia, convertitosi al cristianesimo operò numerose conversioni alla fede, guarì molti infermi e operò molti esorcismi. A Roma era molto conosciuto per il suo amore al servizio dei bisognosi, tutto facendo per amore di Gesù Cristo. Tra i tanti, guarì anche la figlia dell’imperatore Diocleziano e del re persiano Sapore facendo si che oltre alle miracolate anche molti dei loro parenti si convertissero al cristianesimo. Morto Diocleziano, Massimiano Erculeo persecutore dei cristiani imprigionò Ciriaco, lo fece ferocemente torturare e in seguito decapitare.

La maggior parte delle Reliquie di S. Ciriaco si trovano a Roma sotto l’altare principale della Basilica di Santa Maria in via Lata ma parte di esse vennero traslate a Torre Le Nocelle l’8 agosto del 1635 e conservate in un busto ligneo raffigurante il Santo. Proprio per questo il giorno 8 Agosto a tutti coloro che visitavano il Santo con le dovute disposizioni viene offerta l’indulgenza plenaria.

Festa di San Ciriaco e liquefazione del sangue

I festeggiamenti che ricorrono il 16 marzo e l’8 agosto vengono preceduti da una solenne novena con l’esposizione della reliquia del sangue.
In queste due occasioni, migliaia di pellegrini arrivano e chiedono Grazie per la liberazione dai mali fisici e spirituali e assistono al miracolo della liquefazione del sangue che avviene puntualmente. Il sangue davanti ai fedeli riuniti in preghiera passa da uno stato di totale coagulazione dal colore rosso scuro alla liquidità di colore rosso vivo!

Preghiere a San Ciriaco

O glorioso S. Ciriaco, voi che dal Pontefice
S. Marcellino per il vostro zelo foste elevato
alla dignità di Diacono della Chiesa Romana
e che sopportaste con santa intrepidezza gli
slogamenti delle membra, i laceramenti della carne,
la pece bollente, e la morte stessa, volgete il
vostro sguardo verso di noi, ed otteneteci la grazia di
mantenerci sempre immobili nella nostra fede
malgrado tutte le tentazioni del demonio e di vivere
così conformi al nostro Divino modello da meritarci
una beata eternità. Sì, o Martire insigne,
oggi che tutto il mondo vi applaude e vi glorifica
fate sentire anche a noi la potenza del vostro braccio
anche a noi mostrate la vostra misericordia,
anche a noi concedete le grazie che bramiamo.
Cosi sia. Gloria.

——————

O beatissimo e amatissimo san ciriaco D.M.
Tu che per amore di nostro signore Gesù Cristo,
e pur di non rinnegarlo hai preferito subire il martirio,
io in questo momento di sofferenza ti chiedo con tanta umiltà
fa che gli occhi del mio cuore siano rivolti sempre a nostro Signore Gesù Cristo.
Tu con tanta devozione lo hai servito con amore fino alla morte.

O beatissimo San Ciriaco D.M.,
io con tanta fede e con tanta umiltà chiedo a te la grazia,
con la certezza nel cuore che mi verrà concessa dall’altissimo Gesù Cristo.

O glorioso San Ciriaco D.M.
intercedi per me/noi, e per i miei/nostri cari in te confido,
per le tante grazie che ci hai donato.
Ti prego abbi pietà e misericordia di me/noi.
Grazie o beatissimo San Ciriaco D.M. per la tua bontà, per il tuo amore.
Amen.

3 Padre nostro

3 Ave maria

3 Gloria al padre

Alcune testimonianze di guarigioni

– Bambina che doveva nascere acefala nata sanissima dopo consiglio di padre Michele a confidare in Gesù e a non abortire
– Bambino esce dal coma dopo benedizione di padre Michele
– Bambino muto dalla nascita pronuncia le prime parole dopo che i familiari spediscono una foto a padre Michele
– Un’anziana cieca recupera la vista dopo messa di guarigione al Santuario
– Una madre di tre figli all’ultimo stadio di un tumore al seno dopo la benedizione di padre Michele continua a condurre una vita normale
– Un padre di famiglia con tumore al fegato all’ultimo stadio alimentato solo con flebo recupera la salute e guarisce dalle metastasi.

E via di seguito…

Don Michele Bianco, Rettore del santuario di Torre le Nocelle

Padre Michele Bianco nel 1993 ottiene dal Cardinal Ruini il dono del sangue di San Ciriaco, da quel momento le grazie ed i prodigi nel santuario si moltiplicano e la chiesa assunse a dignità di Santuario.
Ancora oggi il Signore concede numerose Grazie per intercessione di San Ciriaco e per la preghiera carismatica di Padre Michele.

Don Michele nasce a Baselice (BN), nel 1966. Cresce in un ambiente illuminato dalla fede semplice,attenta e viva dei genitori. Dopo la laurea in Teologia viene consacrato Sacerdote nel 1991 e nominato parroco di un piccolissimo centro dell’ Avellinese. Subito si verificano i primi eventi straordinari che avvengono tramite la sua persona, pellegrini malati e bisognosi del perdono di Dio accorrono a Lui. Dopo l’Ordinazione Sacerdotale scopre di aver ricevuto da Dio carismi quali la parola di conoscenza, il carisma della guarigione, della liberazione, il discernimento degli spiriti, l’evangelizzazione e la profezia, il carisma di leggere nelle anime.

Nel 1992 consegue il baccalaureato in Filosofia e Teologia alla Pontificia Università Gregoriana. Successivamente consegue le lauree in Filosofia nel 1999 e in Lettere nel 2002, all’Università di Salerno.
Studioso di filosofia e di letteratura italiana, è autore di diversi saggi e contributi scientifici su riviste nazionali ed estere. Ha pubblicato diverse opere per Dragonetti e Franco Angeli ed ha avuto come riconoscimento il I° Premio per la saggistica, Centro Culturale Internazionale L. Einaudi e la vittoria del famoso premio Valle dei Trulli, per la saggistica e la filosofia.

INCARICHI · È Rettore del santuario di S. Ciriaco in Torre Le Nocelle.
· È esorcista, con delega, dal 1991, orale, apostolica dell’Arcivescovo Metropolita S. Ecc. Mons. Serafino Sprovieri e con successiva nomina ufficiale.
· È docente ai corsi di Alta Formazione in Etica Sociale Filosofia Morale e al Master di II° livello in Bioetica, Etica Sociale e Consulenza Filosofica presso l’Università degli Studi di Bari.
· È, infine, un ricercato conferenziere, soprattutto presso gli Atenei universitari.

Mi sembrava importante segnalare il suo curriculum in quanto spesso i carismatici vengono presi (…quando va bene) per folli, quindi prima di pensarlo farei un approfondimento del caso 🙂

Per incontrare personalmente Don Michele, occorre presentarsi il lunedì, martedì, mercoledì, e sabato quando non si celebra la Messa di Lode dalle 15:00 in poi e la domenica tra le due messe fino alle 13:00 presso il santuario prendendo il numero e attendendo il proprio turno con umiltà. Non riceve il giovedì, a Natale, Pasqua, Feste Patronali e in caso di impegni notificati in anticipo.
Don Michele assicura le sue preghiere e la benedizione a tutti.

Per spedire una foto e richiedere preghiere:
Padre Michele Bianco
Santuario San Ciriaco
83030 Torre Le Nocelle (AV)
Il padre non risponde alle lettere ma le legge tutte!

PER INFORMAZIONI SU DON MICHELE E SUI GIORNI DI RICEVIMENTO:
EDMONDO: CELL. 3475089935 – 3401753129 – TEL. 0825969005.

Per esorcismi:
La Messa di Liberazione viene celebrata il venerdì alle h 14:30; le persone devono essere autorizzate da Don Michele per partecipare alla seguente messa.

Per guarigioni:
La Messa di Lode con preghiera di guarigione, viene celebrata ogni secondo sabato del mese se non ricorrono festività particolari, dalle 14:00 alle 16.00. Si attende in fila ma i bambini e gli ammalati gravi hanno la precedenza. Visto l’afflusso si consiglia di portare seggiolini pieghevoli.

Per chi volesse soggiornare nei pressi del santuario:
Non abbiamo avuto proventi dalle seguenti strutture, lo facciamo gratuitamente, chi vuole essere segnalato ci può inviare una mail a info@viaggispirituali.it)

Ristorante San Ciriaco
Via Cirignano, 10 – 83030 Torre Le Nocelle (AV)
Per prenotazioni anche per pernottamento contattare:
Concetta 3450461005

Casale 1921
Via Giancali, 12 – 83030 Torre Le Nocelle (AV)
Tel. – Fax 0825969272 – Cell. 3497405396
Email:info@casale1921.com
Sito Web:www.casale1921

Casa di Preghiera Gruppo San Ciriaco

Fondata da alcuni anni da Francesco Maiello, prevede incontri settimanali per recitare il Santo Rosario affidando alla Madonna tutte le intenzioni delle persone che gli chiedono di pregare per loro, affinché possa intercedere presso il Signore Gesù Cristo con l’intercessione di San Ciriaco. Molte grazie sono state concesse.
Si distribuiscono materiali religiosi benedetti da un sacerdote, tra i quali:corone, CD con il Santo Rosario, immagini dei vari Santi, libretti di preghiera ecc. invitando i fratelli alla preghiera e all’amore fraterno.

DIRETTIVO

FRANCESCO MAIELLO
FONDATORE DELL’OPERA CASA DI PREGHIERA GRUPPO SAN CIRIACO D.M.,
PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO CASA DI PREGHIERA GRUPPO SAN CIRIACO D.M.,
OPERATORE D’ASCOLTO Dialogando liberamente
TEL. 0813083060 – 0818937784, FAX 0818995782
CELL.3392899027 (TIM) , 345/5871477 (VODAFONE) ;
EMAIL:infosanciriacodm@alice.it;infosanciriacodm-franco@alice.it;
infosanciriacodmfondatore@gmail.com; casafondatricesanciriacodm@gmail.com;

PATRIZIA PROIETTI
RESPONSABILE NAZIONALE E DELLA REGIONE TOSCANA,
VICE PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO CASA DI PREGHIERA GRUPPO SAN CIRIACO D.M.,
OPERATORE D’ASCOLTO Dialogando liberamente
CELL. 334-9132387 (TIM );342-9471078 (VODAFONE) CELL. 3311188086 (POSTE)
MAIL: bidaproietti@yahoo.it

AMADIO FILIPPO
RESPONSABILE SEDE MARCHE, ITALIA DEL CENTRO E COLLABORATORE E REFERENTE PARTICOLARE DEL FONDATORE E DELLA RESPONSABILE NAZIONALE
CELL. 389-4309305 (WIND); INDIRIZZO E-MAIL: amadiofilippo@alice.it

FEDERICA BORTOLASO
RESPONSABILE ITALIA DEL NORD,CELL. 3939195227 (TIM);
MAIL: fefigna76@gmail.com2

ANTONELLA BERRETTAROSSA
RESPONSABILE SEGRETERIA MARCHE
CELL. 3392059320 SEGRETERIA CELL. 3735145100 (WIND)
MAIL: sedemarche-segreteria@virgilio.it

BERTOLDO VALLI
RESPONSABILE REGIONE VENETO E PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI 12 MEMBRI,
CELL. 3480060721 (TIM),
MAIL: infosanciriacodm-valli@alice.it

MARIA BRUNETTI
VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI 12 MEMBRI,
CELL. 3899979806 (TIM), 342-9864011 ( VODAFONE) , ABIT. 0983520838
MAIL: mariabrunetti2009@libero.it

DEBORA TEDESCHI
RESPONSABILE GRUPPO Dialogando liberamente
OPERATORE D’ASCOLTO GRUPPO Dialogando liberamente
CELL.339/1469563 WIND)
MAIL: dott.ssadeboratedeschi@gmail.com

PER RICHIESTA DI PREGHIERE O PER ENTRARE A FAR PARTE DELLA CASA DI PREGHIERA:

TEL. 0813083060 – 0818937784
CELL.3661490655 – 3455871477

———————

A chiusura di questa esposizione vorrei ringraziare il sito ufficiale del santuario e Patrizia cattaneo

Santuario Nostra Signora di Caravaggio – Corvino San Quirico (Pavia)

Il modello a cui si ispira il santuario (con aggiunte volute da don Orione) è quello della basilica di San Vincenzo in Prato a Milano. Insieme al santuario sono sorti l’oratorio, il pensionato e l’asilo, trasformato oggi in centro di accoglienza per non autosufficienti.

La devozione alla Beata Vergine di Caravaggio, fu importata nel 1939 da don Orione, che fa preparare l’inaugurazione, avvenuta il 26 maggio 1939, inviando migliaia di copie di un volantino in cui si leggeva: “La Madonna vi chiama: ascoltate la Sua voce. Venite a Fumo: il nuovo Tempio sarà un altro trono da cui Maria Vergine verserà le Sue Grazie. La voce del Papa ci chiama da Roma a fare dei devoti pellegrinaggi ai Santuari della Madonna per invocare sul mondo turbato, la pace tanto sospirata. Noi la invocheremo dalla Madonna della nuova Chiesa e torneremo a ringraziarLa negli anni venturi“.

Il modello a cui si ispira il santuario (con aggiunte volute da don Orione) è quello della basilica di San Vincenzo in Prato a Milano. Insieme al santuario sono sorti l’oratorio, il pensionato e l’asilo, trasformato oggi in centro di accoglienza per non autosufficienti.

L’oggetto del culto popolare è la statua lignea della Beata Vergine di Caravaggio scolpita nel 1940 dalla ditta Moser di Trento.

Santuario Nostra Signora di Caravaggio – Corvino San Quirico (Pavia)

27050 Via Emilia

tel. 0383-896125

Santuario Santa Maria di Pontasso – Codevilla (Pavia)

Verso il 1523 il Santuario è nominato con il titolo generico di Santa Maria. La chiesa compare sotto la dedicazione di Santa Maria de Pontassis, nell’atto del 1299 con cui viene aggregata alla pieve di Codevilla.

La leggenda narra che nel VI secolo il nobile guerriero longobardo Azzo, alle dipendenze del signore di Mondandone, smarritosi durante una battuta di caccia nel bosco circostante, vide una Signora in vesti grigio-azzurrine splendenti, che gli indicò la via d’uscita chiedendo in cambio l’erezione di una cappella nel luogo dell’apparizione.

Il nobile signore si convertì e fece edificare una piccola edicola con l’immagine dell’Annunciazione. Da allora, nel luogo dell’apparizione, non nacque più nessuna pianta ad alto fusto per un raggio di cinquanta metri e sul pianoro detto “prato lungo”, fu edificato l’edificio attuale.

Verso il 1523 il Santuario è nominato con il titolo generico di Santa Maria. La chiesa compare sotto la dedicazione di Santa Maria de Pontassis, nell’atto del 1299 con cui viene aggregata alla pieve di Codevilla.

Oggetto del culto e devozione popolare, è la statua della Beata Vergine Maria inserita in una nicchia dietro l’altar maggiore. Vi è inoltre una statua della Beata Vergine Maria col Bambino rivestita di un prezioso abito di broccato filettato d’oro, che in passato veniva portata in processione in occasione delle tre feste annuali del santuario: 25 marzo, 15 agosto e 8 settembre.

Santuario Santa Maria della Pace – Vigevano (Pavia)

Il santuario è stato abbattuto nel 1920. Il sito su cui sorgeva, attualmente, è dentro la cerchia cittadina. Fu dedicato alla Madonna della Pace in quanto, nella chiesa ormai ultimata, il vescovo vi celebrò solennemente la pace tra Francia e Austria.

Santa Maria del Popolo – Vigevano

In origine il santuario sorgeva poco fuori Vigevano, sulla strada che portava al Ticino presso un cascinale. Nel 1555 al posto della cascina, nella quale si trovava l’affresco miracoloso, il vescovo fece edificare un santuario, dedicato in un primo tempo a san Giovanni e in seguito a Santa Maria e san Giovanni.

Il santuario è stato abbattuto nel 1920. Il sito su cui sorgeva, attualmente, è dentro la cerchia cittadina. Fu dedicato alla Madonna della Pace in quanto, nella chiesa ormai ultimata, il vescovo vi celebrò solennemente la pace tra Francia e Austria.

La chiesa a navata unica con quattro cappelle, per ospitare il cappellano, la confraternita e l’eremita, fu sconsacrata nel 1802 e utilizzata come stalla e magazzino.

Venne abbattuto tra il 1919 e il 1920 e scomparve così anche l’affresco.

Santuario Madonna di Santo Stefano (Pavia)

Però tra le comunità di Olevano e Cergnago sorsero controversie per il diritto di possesso dell’Immagine: per questo decisero di mettere la Madonnina su di un carro trainato da giovani buoi e la stessa sarebbe appartenuta al Comune verso cui si sarebbero diretti e fermati i buoi.

Parrocchia di Cergnano

L’effige della MADONNA si trovava nella chiesetta di S. Maria di Melegnano al confine tra Olevano e Cergnago. Data la moltitudine di pellegrini che vi accorrevano per chiedere grazie, si pensò di collocare l’immagine miracolosa in qualche chiesa.

Però tra le comunità di Olevano e Cergnago sorsero controversie per il diritto di possesso dell’Immagine: per questo decisero di mettere la Madonnina su di un carro trainato da giovani buoi e la stessa sarebbe appartenuta al Comune verso cui si sarebbero diretti e fermati i buoi.

La fortuna arrise a Cergnago, poiché i buoi si fermarono davanti alla chiesa di Santo Stefano, un piccolo oratorio e da allora si chiamò MADONNA DI SANTO STEFANO.

In realtà, i marchesi Olevano nel secolo XV fecero trasportare l’Immagine in accordo con il popolo di Cergnago: per cui la tradizione popolare è confermata da notizie storiche precise.

Santuario Madonna della Fontana – Sannazzaro De Burgundi (Pavia)

Presso una fontana di acque curative, già oggetto di culto, sorse tra il 1401 ed il 1500 una chiesa nella valle del Po con un affresco della Beata Vergine miracolosa.

Presso una fontana di acque curative, già oggetto di culto, sorse tra il 1401 ed il 1500 una chiesa nella valle del Po con un affresco della Beata Vergine miracolosa.

La piena del 1587 la distrusse. Salvata la pala in legno, venne eretta un’altra chiesa nello stesso luogo durante il 1590 e fu data ai Francescani del terz’ordine.

Vi fu un’altra piena che distrusse nuovamente l’edificio sacro, che fu ricostruito nel 1712 sulla strada, ove tuttora si trova.

La pala si salvò anche in questa occasione.

Ogni settimana viene celebrata la S. Messa e il 12 di agosto vi è la processione.

Santuario Madonna della Fontana – Sannazzaro De Burgundi (Pavia)27039 P.zza Madonna della Fontana, 1

tel. 0382-996031

Santuario Beata Vergine di Loreto – Mortara (Pavia)

Un tempo la chiesa si trovava presso la porta di San Michele. Ora non esiste più. Il ciclo di vita del Santuario, durò dal 1570 al 1578.

Duomo di Mortara

Un tempo la chiesa si trovava presso la porta di San Michele. Ora non esiste più. Il ciclo di vita del Santuario, durò dal 1570 al 1578.

Nel 1760 venne definitivamente abbandonato e nel 1762 venne demolito. Fu edificato da un capitano dell’esercito spagnolo per devozione e ringraziamento alla Madonna. Oggetto del culto popolare, era un affresco posto sopra l’altare e raffigurante la Vergine di Loreto attorniata dai santi Rocco e Sebastiano.

Sotto i piedi della Vergine era dipinta una chiesa. L’affresco è di epoca cinquecentesca e, al momento della demolizione del santuario, venne collocato in una cappella della chiesa di San Carlo di Mortara.

Santuario Beata Vergine della Donzellina in S.Martino – Tromello (Pavia)

Sono attestate novantatré guarigioni, attribuite all’immagine sacra. Nel 1742 avvenne la sepoltura del cuore del cardinale Stampa ai piedi dell’immagine.

Il Santuario consiste nell’affresco raffigurante la Vergine col Bambino. Oggetto del culto e devozione popolare, è l’affresco della Beata Vergine con in braccio il Bambino; ai piedi un devoto in atto di supplica.

In origine l’affresco era ubicato sopra la porta di una cascina di Donzellina, di proprietà dei conti Cristierno e Uberto di Soncino.

Nel 1835 fu trasportato nella chiesa parrocchiale di San Martino di Tromello, custodito in una cappella.

Sono attestate novantatré guarigioni, attribuite all’immagine sacra. Nel 1742 avvenne la sepoltura del cuore del cardinale Stampa ai piedi dell’immagine.

Santuario Beata Vergine della Donzellina in S.Martino – Tromello (Pavia)

 

27020 Via Branca, 1

tel. 0382-86020

Santuario Beata Vergine della Mercede – Ruino (Pavia)

I lavori ebbero inizio per volontà di Mons. G. Zeppa e il Santuario fu consacrato il giorno 8 maggio 1942. Il Santuario è a tre navate, con due cappelle laterali, una dedicata al Sacro Cuore di Gesù, l’altra a San Giuseppe.

Il Santuario della Beata Vergine di Montelungo sorge su di un colle. Secondo la tradizione popolare l’origine della chiesa sarebbe avvenuta in secoli remoti in seguito alle apparizioni della Madonna ad una fanciulla sordomuta di Lagagnolo, miracolosamente guarita.

Veniva chiesto alla giovane di far costruire un Santuario da dove la Vergine avrebbe compiuto molti miracoli. La vecchia chiesa venne più volte ricostruita e di essa rimane solamente l’affresco con l’immagine miracolosa della Vergine con Bimbo lattante, tuttora venerata sull’altare maggiore dell’attuale Santuario.

Nel 1929, essendo pericolante la vetusta chiesa, il Vescovo di Bobbio Pellegrino consigliava l’erezione di un nuovo Tempio su un colle più sicuro poco lontano. I lavori ebbero inizio per volontà di Mons. G. Zeppa e il Santuario fu consacrato il giorno 8 maggio 1942. Il Santuario è a tre navate, con due cappelle laterali, una dedicata al Sacro Cuore di Gesù, l’altra a San Giuseppe.

L’altare Maggiore è dedicato a Nostra Signora di Montelungo con l’antico affresco, a destra dell’ingresso si può ammirare una statua della Madonna con Bambino dell’ Ottocento.

Santuario Beata Vergine della Mercede – Ruino (Pavia)

27040 RUINO PV

tel. 0385 988240

Santuario Beata Vergine di Monterocco – Cassolnovo (Pavia)

Nel 1550 circa, la chiesa primitiva venne restaurata e dedicata anche a san Giacomo. Edificio di ridotte dimensioni, a una sola navata con portico anteriore e campanile.

Cappella-santuario del XV secolo dedicata alla Madonna di Cassolo come protezione contro l’affogamento.

Alla metà del XVI secolo un generale spagnolo fa voto a san Giacomo affinchè potesse sopravvivere in una battaglia contro l’esercito francese; rifonda la cappella con il nome di san Giacomo.

Nel 1580 san Luigi Gonzaga ringrazia la Madonna per averlo salvato dall’ affogamento nel Ticino. La Madonna protegge dall’annegamento; san Giacomo dalla morte in battaglia.

Nel 1550 circa, la chiesa primitiva venne restaurata e dedicata anche a san Giacomo. Edificio di ridotte dimensioni, a una sola navata con portico anteriore e campanile.

Santuario Madonna del Patrocinio – Nicorvo (Pavia)

La quarta domenica di ottobre si celebra la festa con larga partecipazione dei fedeli che sfilano in processione per il paese e davanti all’altare, sul quale campeggia l’affresco miracoloso.

Il santuario sorge presso il fiume Agogna, situato sulla via principale, nel centro del paese di Nicorvo. Oggetto del culto popolare, è l’affresco miracoloso che ritrae la Beata Vergine con il Bambino in braccio, collocato in piedi sul lato destro, opera risalente tra il 1501 e il 1530 e restaurato a più riprese.

Si afferma che l’affresco preservi i fedeli dalle disgrazie e dalle malattie. Nel 1764 per la devozione del popolo e dei paesi vicini si eleva il tempio attuale, restaurato a più riprese tra il XIX ed il XX secolo.

Priva di sagrato, la chiesa ha una struttura essenziale; sul lato posteriore si trova un giardinetto incolto. E’ del 1971 l’innalzamento del campanile.

La quarta domenica di ottobre si celebra la festa con larga partecipazione dei fedeli che sfilano in processione per il paese e davanti all’altare, sul quale campeggia l’affresco miracoloso.

Santuario Madonna del Patrocinio

Via IV Novembre – 27020 Nicorvo (PV) |

tel: 0384 52006

Un Buon Pastore, libro su Don Rosario Vanella

Sabato 21 ore 21.15 presso la Chiesa Madre di Custonaci, sarà presentato il libro di Vincenzo Vassallo – “Un Buon Pastore” – occasione per ricordare un uomo, un sacerdote, Rosario Vanella, che ha segnato indelebilmente la storia e la cultura della cittadina mariana per più di mezzo secolo.

“Sacerdote oltre il sagrato, uomo fra gli uomini, pastore con l’odore delle sue pecore”… lo definisce Vassallo nel suo libro. Don Rosario – afferma – ha saputo ben coniugare tempio e strada, dando un’immagine di chiesa non isolata e realmente presente in mezzo agli uomini. Una chiesa disponibile al dialogo e al confronto, aperta alle novità, ma salda nei valori umani e cristiani.

L’opuscolo, i cui testi sono stati tratti dal volume “Sei secoli di devozione mariana Custonaci Civitas Mariae” patrocinato dalla Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana, raccoglie il personale saluto dell’autore a don Rosario, importanti documenti storici come gli atti del conferimento della cittadinanza onoraria, un ricco appendice fotografico e un’interessante nota dell’autore che sottolinea la grande umanità di don Rosario nella sua “pastorale del fare”.

La pubblicazione – afferma Vassallo – vuole essere occasione di confronto sulla necessità di indire presto una “Giornata della memoria custonacese-ericina” nella quale ricordare tutti coloro che negli anni hanno lasciato un segno decisivo nella storia del territorio “ericino”. Penso a Dino Grammatico, Angelo Messina e quanti hanno lottato per l’autonomia Comunale. Penso ancora al Beneficiale Rizzo, Pilati, Francesco Cascio che nei secoli hanno dato lustro e gloria al culto della Madonna di Custonaci, Custode e Patrona degli ericini.

Non un ricordo sterile, tiene a precisare nella Premessa del libro Vassallo, ma un ricordo rico-noscente che tenda ad orientare i nostri passi in avanti. Don Rosario, si legge ancora nella me-desima, sottolineava spesso l’importanza della memoria esortando la comunità a raccogliere, custodire e promuovere le sue radici storiche, culturali e religiose, a vivere l’hodie consape-volmente perché un popolo senza memoria è un popolo senza storia, un popolo privo d’identi-tà.

Al termine della presentazione, un inedito sonoro storico di Pio XII in cui menziona il San-tuario di Custonaci, anteprima del volume precedentemente citato – “Sei secoli … “ che sarà presentato nei primi di Gennaio. Si tratta di una sorta di compendio di 300 pagine con importantissimi documenti storici riguardanti il culto, la storia, la devozione della BVM di Custonaci.

Per maggiori info www.santuariomariassdicustonaci.com

Santuario S.Maria del Sacro Monte (Varese )

Il frate cappuccino Giovan Battista Aguggiari da Monza, fu il principale promotore del progetto e Giuseppe Bernascone è l’architetto, ingegnere e capomastro di tutto il cantiere.

Fu costruito nel giro di pochi decenni (a partire dal 1604, fino agli anni Trenta).

Il frate cappuccino Giovan Battista Aguggiari da Monza, fu il principale promotore del progetto e Giuseppe Bernascone è l’architetto, ingegnere e capomastro di tutto il cantiere.

E’ una “Via Sacra” che si snoda in salita per circa 2 km, fiancheggiata da 14 cappelle illustranti il mistero del Rosario.

La cripta sottostante alla zona absidale dell’attuale santuario, fu edificata nel XV secolo ad opera di Bartolomeo da Cremona e ampliato negli ultimi anni del Cinquecento da Giuseppe Bernascone.

Oggetto del culto è la Madonna nera con Gesù bambino (detta di san Luca), in legno di salice di colore scuro, con abito ricamato.

A partire dal 1480 nel santuario vennero venerate oltre alla Madonna anche i resti delle due religiose, fondatrici nel 1474 della comunità religiosa femminile, Caterina di Pallanza e Giuliana di Busto Arsizio.

Santuario S.Maria del Sacro Monte 21100 (Varese )

Via Assunzione, 21

tel. 0332-229223

Santuario Madonna in Prato (Varese)

Le prime notizie storiche si hanno dalla visita pastorale compiuta da San. Carlo Borromeo nel 1574 dove si parlava della chiesa di Santa Maria detta anche “Madonnina in Prato”.

Le prime notizie storiche si hanno dalla visita pastorale compiuta da San. Carlo Borromeo nel 1574 dove si parlava della chiesa di Santa Maria detta anche “Madonnina in Prato”. In origine era probabilmente una di quelle piccole cappelle o edicole che la pietà popolare costruiva su sentieri di montagna o tra il verde dei prati.

L’affresco in essa contenuto risale agli inizi del ‘400. La facciata è stata eseguita tra il 1678 ed il 1686 in pietra arenaria, voluta da parroco don Paolo Bardello ed è’ stata addossata alla chiesetta preesistente.
In cima alla facciata è posta una statua della Madonna Immacolata ed ai lati due angeli musicanti. Nelle due nicchie San Gioacchino e San Giuseppe.

Al centro della facciata una finestra rettangolare con vetrata istoriata, opera di E.Cremonesi. Sopra il portone di ingresso un affresco raffigurante “ La deposizione di Gesù”.

Il Campanile fu alzato nel 1722 dal capomastro architetto G.A.Speroni.

Santuario Madonna in Prato 21100 (Varese)

Via della Madonnina

tel. 0332-288222

Santuario Madonna della Ghianda – Somma Lombardo-Mezzana (Varese)

È una costruzione rinascimentale, su progetto dell’architetto bolognese Pellegrino Tibaldi detto Pellegrino de’ Pellegrini, dalle linee semplici ed aggraziate.

È una costruzione rinascimentale, su progetto dell’architetto bolognese Pellegrino Tibaldi detto Pellegrino de’ Pellegrini, dalle linee semplici ed aggraziate.

La nascita del Santuario si deve ad un fatto miracoloso occorso ad una pastorella sorda e muta che sostava all’ombra di una quercia, vigilando le poche pecore che il padre le comandava di guidare ogni giorno al pascolo.

Una mattina, la pastorella, mentre si avvicinava alla quercia, la vide avvolta da una grande luce e fra i rami, le apparve una Signora fasciata di azzurro che le parlò soavemente: “Torna al paese; chiama tuo padre”.

La fanciulla corse alla casa e, tremante di commozione, raccontò al padre l’accaduto, invitandolo a seguirla. Padre e figlia ritornarono alla quercia ma la Signora era scomparsa lasciando la prova del suo miracoloso passaggio: la pastorella udiva e parlava e a tutti raccontava la sua straordinaria avventura.

La volta del santuario fu decorata da Michelino De Molinari detto Michelino da Besozzo. La Madonna della Ghianda è patrona dei sordomuti.

Santuario Madonna della Ghianda – 21019 Somma Lombardo-Mezzana (Varese)

Via Madonna della Ghianda

tel. 0331-256752

Santuario della Beata Vergine dei Miracoli – Saronno (Varese)

Tra il 1511 e il 1516 fu eretto il campanile da Paolo della Porta. Bernardino Luini affrescò nel 1525 la cappella maggiore e presbiterio; Gaudenzio Ferrari nel 1534 decorò i pennacchi e la cupola costruita sul modello di quella di S. Maria presso S. Celso a Milano

All’inizio del XVI sec. venne elevato l’edificio sacro grazie ad un progetto dell’Amadeo, eseguito da maestranze locali.

Tra il 1511 e il 1516 fu eretto il campanile da Paolo della Porta. Bernardino Luini affrescò nel 1525 la cappella maggiore e presbiterio; Gaudenzio Ferrari nel 1534 decorò i pennacchi e la cupola costruita sul modello di quella di S. Maria presso S. Celso a Milano.

Tra il 1556 e il 1566 Vincenzo Seregni ampliò in senso longitudinale l’impianto originario. Nel 1596, Lelio Buzzi innalza la facciata, nella quale vengono inserite sculture e statue.

Il santuario di Saronno nasce in seguito a un evento miracoloso avvenuto in antichità. Secondo la leggenda, a un certo Pedretto o Pierino, da tempo malato, una notte apparve in sogno la Madonna che gli promise rapida guarigione se si costruiva una chiesa a lei dedicata.

La posa della prima pietra del santuario, avvenuta forse nel maggio del 1498, o forse nel 1493. L’iscrizione è scolpita sulla porta che ora mette in comunicazione la chiesa e il chiostro. Nel 1552 iniziano i lavori per la sagrestia, affidati a Cristoforo Lombardi.

Il progetto per la facciata è attribuito a Pellegrino Tibaldi. I lavori, però, saranno avviati solo molto più tardi, nel 1595, sotto la direzione di Lelio Buzzi.

Santuario della Beata Vergine dei Miracoli – 21047 Saronno (Varese)

P.zza Santuario, 1

tel. 02-9603027

Santuario Beata Vergine del Carmine – Luino (Varese)

E’ venerato con particolare devozione sia dalla gente del luogo che delle valli ed è meta da sempre di pellegrinaggi e la festa del 16 luglio è celebrata ancor oggi con grande solennità e la tradizionale processione è motivo di richiamo per fedeli e turisti.

Sorge in posizione panoramica. sulle rive del Lago Maggiore, a pochi passi dal centro cittadino.

La zona , ricchissima di santuari dedicati alla Madonna, quello del Carmine è il più antico e il più importante. E’ venerato con particolare devozione sia dalla gente del luogo che delle valli ed è meta da sempre di pellegrinaggi e la festa del 16 luglio è celebrata ancor oggi con grande solennità e la tradizionale processione è motivo di richiamo per fedeli e turisti.

Nel Santuario venivano benedetti i bambini, ai quali si poneva al collo un piccolo scapolare della Madonna (“Abitino”). Il Santuario del Carmine è stato restaurato di recente. Fondato nel 1477 fu dedicato alla Vergine per iniziativa del beato Iacopo Luini, devoto alla Madonna del Carmelo.

Fra lacopo fu ritenuto artefice di vari miracoli e alla sua morte ( 1478) fu beatificato per volontà e venerazione popolare. La primitiva costruzione tardo gotica della chiesa venne ampliata con una cappella, dopo furono aggiunte altre cappelle.

Nella chiesa, fra molti altri antichi affreschi vi è anche una rara “Madonna della Misericordia” della fine del quattrocento cara alla devozione popolare.

Santuario Beata Vergine del Carmine – 21016 Luino (Varese)

Via del Carmine, 2

tel. 0332-531524

Santuario Madonna di Campagna – Gallarate (Varese)

Nel 1630, una grave epidemia di peste miete numerose vittime a Gallarate e nei dintorni e i borghigiani fanno voto, se liberati dal flagello, di celebrare con un solenne pellegrinaggio la ricorrenza del 21 novembre.

Il Santuario Madonna di Campagna è situato in periferia della città di Gallarate, in provincia di Varese. Il 21 novembre 1601, Festa della Presentazione al tempio di Maria, tra i fedeli raccolti in preghiera dinnanzi all’ immagine della Madonna del Latte, avvengono miracolose guarigioni.

Il popolo accorre devotamente e decide di costruire sul luogo un tempio mariano. La sera del 19 dicembre dell’anno successivo viene posta con solennità la prima pietra del Santuario.
Nel 1630, una grave epidemia di peste miete numerose vittime a Gallarate e nei dintorni e i borghigiani fanno voto, se liberati dal flagello, di celebrare con un solenne pellegrinaggio la ricorrenza del 21 novembre.

L’anno successivo, in novembre, il morbo scompare. Il campanile è costruito in laterizio ed è alto 33 metri.

Venne iniziato nell’anno 1756 e terminato l’anno successivo. L’attuale concerto campanario, che sostituisce uno più antico, è stato installato nel 1946.

E’ tradizione antica quella di vendere sul sagrato del Santuario le mele, “i pomm”, infilzate nei rami spinosi dell’albero di Giuda.

Santuario Madonna di Campagna – 21013 Gallarate (Varese)

Via Milano, 38

tel. 0331-792630

Santuario Madonna della Riva (Beata Vergine dei Miracoli) – Angera (Varese)

Nel 1735, sul lato posteriore del tetto, fu costruito un piccolo campanile e nel 1943 la facciata, che era diventata pericolante, fu rafforzata con un apparato murario di stile moderno, opera dell’architetto Rino Ferrini di Angera.

Il santuario è detto “della Riva” perchè costruito in riva al lago Maggiore. Il progetto originario prevedeva un edificio ottagonale, con portici e colonnati attorno, due torri campanarie e due ampie sacrestie.

Nel 1735, sul lato posteriore del tetto, fu costruito un piccolo campanile e nel 1943 la facciata, che era diventata pericolante, fu rafforzata con un apparato murario di stile moderno, opera dell’architetto Rino Ferrini di Angera.

Al centro è l’elegante altare con la venerata Immagine della Madonna col Bambino, staccata dal muro originario e trasportata su tela ad opera del pittore Anselmi di Milano.

L’anniversario del miracolo è ricordato il 27 giugno e la Festa del Santuario è fissata per la prima domenica di luglio.

L’inondazione del 1868 ha cancellato completamente la figura del Bambino e le mani della Vergine.

Santuario Madonna della Riva (Beata Vergine dei Miracoli) – 21021 Angera (Varese)

P.zza Garibaldi

tel. 0331-930243

Santuario Madonna della Selva – Fagnano Olona (Varese)

Oggetto del culto popolare, è il gruppo ligneo della pietà: la figura di Maria è ricavata da un tronco in cui sono scolpite solo la testa e gli arti; sul grembo poggia il corpo esanime di Cristo. Vi è inoltre un quadro fiammingo raffigurante la Madonna della Cintura.

Tra il 1819 e il 1846, vennero costruite due cappelle, una dedicata alla Madonna della Cintura, l’altra al Crocifisso. Alla cappella venne addossata la grande navata e vennero chiamati ad affrescarla  pittori rimasti ignoti.

Oggetto del culto popolare, è il gruppo ligneo della pietà: la figura di Maria è ricavata da un tronco in cui sono scolpite solo la testa e gli arti; sul grembo poggia il corpo esanime di Cristo. Vi è inoltre un quadro fiammingo raffigurante la Madonna della Cintura.

Attualmente l’opera si trova nella casa canonicale, per scongiurare il pericolo di furti. Il gruppo ligneo della pietà ha sostituito, come oggetto di culto del santuario, il dipinto della Madonna della Cintura.

Il 20 marzo 1578, con un decreto autografo di S. Carlo Borromeo, nella chiesa della Selva viene eretta la Schola dei Disciplini. A questa data risale anche il campanile, alto quindici metri e fornito di una sola campana.

Santuario Madonna della Selva – 21054 Fagnano Olona (Varese)

P.zza Madonna della Selva

tel. 0331-617028

Santuario San Martino/Madonna dei Miracoli – Carnago (Varese)

Le origini della chiesa sono molto antiche. Nel 1415 la nobile famiglia De Carnago vi istituì una Cappella dedicata alla Natività di Maria Vergine e a S. Giovanni Battista. La famiglia Macchi, fece costruire una cappella dedicata alla Concezione di Maria Vergine e il notaio Gian Donato Macchi fece affrescare, nella seconda metà del 1400, quella che diventerà in seguito la “Madonna dei Miracoli”.

Le origini della chiesa sono molto antiche. Nel 1415 la nobile famiglia De Carnago vi istituì una Cappella dedicata alla Natività di Maria Vergine e a S. Giovanni Battista. La famiglia Macchi, fece costruire una cappella dedicata alla Concezione di Maria Vergine e il notaio Gian Donato Macchi fece affrescare, nella seconda metà del 1400, quella che diventerà in seguito la “Madonna dei Miracoli”.

Si narra che la sera del 17 agosto 1619 Gio. Paolo Trinchinetto, devoto alla Madonna, essendo stato ferito a morte, si trascinò ai piedi della venerata Immagine, e dopo una preghiera si trovò guarito. A quel miracolo ne seguirono molti altri. Il Card. Federico Borromeo, nella sua visita pastorale del 1621, ordinò che l’Immagine venisse portata nella cappella maggiore, erigendovi un prezioso altare in marmo, quale si ammira tuttora.

Due secoli dopo, nel 1855, venne progettata dall’architetto Giacomo Moraglia una nuova ristrutturazione della chiesa, assumendo la forma e le dimensioni che ancor oggi presenta, e fu solennemente consacrata al culto il 10 ottobre 1858 dal Vescovo Carlo Caccia Dominioni.

Santuario San Martino/Madonna dei Miracoli – 21040 Carnago (Varese)

P.zza San Giovanni Bosco, 4

tel. 0331-993100

Santuario S. Carlo al Lazzaretto – Somma Lombardo (Varese)

Il Santuario è dedicato a San Carlo Borromeo, invocato per la protezione della peste. Fu durante la peste del 1576 che il marchese di Sanvito Hermes Visconti, assistette gli appestati facendo costruire un capannone di legno come riparo dalle intemperie.

Il Santuario è dedicato a San Carlo Borromeo, invocato per la protezione della peste. Fu durante la peste del 1576 che il marchese di Sanvito Hermes Visconti, assistette gli appestati facendo costruire un capannone di legno come riparo dalle intemperie.

Durante la peste del 1630 venne edificato l’oratorio e un ospedale.

L’edificio, originariamente ad aula unica, consisteva in una piccola chiesa.

Nel 1938 il prevosto mons. Sessa, fece realizzare il viale, con quattordici stazioni della Via Crucis affrescate dal Rossetti di Samarate.

Santuario S. Carlo al Lazzaretto – 21019 Somma Lombardo (Varese)

Via Lazzaretto

Santuario Maria Madre della Chiesa – Agra (Varese)

All’inizio degli anni 30 venne costruita la nuova chiesa parrocchiale (dedicata a S. Eusebio) in cui si possono osservare gli otto tondi raffiguranti Santi (già nell’antico oratorio di S. Rocco demolito nel 1932) ed infine gli affreschi eseguiti nel 1959 dal pittore Rivetta di Milano, che si trovano nell’abside e nelle cappelle laterali.

L’ antica chiesa di Sant’Eusebio e Tre Re Magi fu costruita su un’area cimiteriale prima del XIII secolo. L’edificio attuale, che risale al periodo di S. Carlo, è posto ai bordi dell’abitato di Agra sul colle che delimita la conca di Agra verso sud.

Nel 1596 è attestata l’esistenza di un portico e di un cunicolo sotterraneo che collegava la chiesa alla casa del custode. Una costruzione ottagonale costruita agli inizi del XVIII sec. è posta davanti alla chiesa, ora unita al Monastero delle Romite Ambrosiane, edificato nei primi anni 70.

All’inizio degli anni 30 venne costruita la nuova chiesa parrocchiale (dedicata a S. Eusebio) in cui si possono osservare gli otto tondi raffiguranti Santi (già nell’antico oratorio di S. Rocco demolito nel 1932) ed infine gli affreschi eseguiti nel 1959 dal pittore Rivetta di Milano, che si trovano nell’abside e nelle cappelle laterali.

Oggetto del culto è la statua del XVI secolo in terracotta dipinta raffigurante la Vergine con il Bambino e il Rosario.

Santuario Maria Madre della Chiesa – 21010 Agra (Varese)

Via Don Giulio Milesi, 10

Santuario Madonna d’Useria – Arcisate (Varese)

Santuario Madonna d’Useria o Santuario dell’Annunciata, Il dipinto dell’Annunciata posto sopra l’altare, venne rubato nella seconda metà del Novecento e sostituito con un’altra “Annunciazione” opera del prof. E. Abbiati. Oggetto del culto e devozione, è la statua della Vergine scolpita e racchiusa entro sportelli lignei.

 

Il Santuario Madonna d’Useria o Santuario dell’Annunciata, Il dipinto dell’Annunciata posto sopra l’altare, venne rubato nella seconda metà del Novecento e sostituito con un’altra “Annunciazione” opera del prof. E. Abbiati. Oggetto del culto e devozione, è la statua della Vergine scolpita e racchiusa entro sportelli lignei.

Non datata, viene citata negli atti della visita pastorale di Giovanni Battista Castano, delegato dell’arcivescovo San Carlo Borromeo, a partire dal 1567 e probabilmente è più antica (1200-1300).

Edificio di forma ottagonale, verso la metà del ‘600 venne fatto ricostruire a spese del cardinale Alfonso Litta e della popolazione di Brenno. Attualmente l’edificio è in muratura in pietra a vista e copertura a falde.

Il campanile, che si trova vicino all’abside, fu eretto nel 1908.L’altare barocco conserva il dipinto dell’Annunciazione.

Santuario Madonna d’Useria – 21051 Arcisate (Varese)

Via Benefattori, 3

Santuario S.Maria delle Grazie – Maccagno Inferiore (Varese)

Probabilmente la chiesa esisteva già nel XIII secolo, sebbene testimonianze scritte si hanno solo a partire dal XVI secolo, con gli atti delle visite pastorali

Il santuario è situato non lontano da un piccolo abitato, sul monte Venero.

Probabilmente la chiesa esisteva già nel XIII secolo, sebbene testimonianze scritte si hanno solo a partire dal XVI secolo, con gli atti delle visite pastorali. Originariamente eretta per le officiature festive, guadagnò fama di santuario. Lo testimoniano gli ex-voto e l’affresco sopra l’altare, una Madonna con angeli attorniata dai santi Aquilino, Antonio, Sebastiano, Vincenzo e Rocco, protettori per campi, bestiame e contro le insidie delle intemperie o bestie feroci, tra cui lupi, un tempo presenti nella zona.

L’edificio risale ad alcuni decenni precedenti il 1683; nel 1700 si realizza la facciata e solo nel secolo successivo, la costruzione del campanile.

Santuario S.Maria delle Grazie – 21010 Maccagno Inferiore (Varese)

Via Vittorio Caretti

tel. 0332-560190

Santuario Madonna del Rosario – Comabbio (Varese)

Edificio a pianta ottagonale con abside semicircolare, con una statua dorata posta sopra un’elegante struttura lignea dell’altare secentesco, con una doppia serie di colonne lavorate a intaglio.

E’ costituito da un edificio la cui forma è di tipo romanico, con il paramento esterno incompiuto, ad un’unica navata a pianta ottagonale con abside semicircolare, con una statua dorata posta sopra un’elegante struttura lignea dell’altare secentesco, con una doppia serie di colonne lavorate a intaglio.

Santuario Madonna del Rosario – 21020 Comabbio (Varese)

Via Roma, 158

tel. 0331-968438

Santuario Madonna dell’Albero – Gorla Minore/Prospiano (Varese)

Il Santuario della Madonna dell’Albero a Prospiano, è anticamente indicato come “Chiesa di Santa Maria in Arbore”.

Il Santuario della Madonna dell’Albero a Prospiano, è anticamente indicato come “Chiesa di Santa Maria in Arbore”.

In origine semplice cappella, nel ‘700 la chiesa venne ampliata con l’aggiunta di un altro locale.

Il campanile è utilizzato usando un rialzo della facciata.

Oggetto del culto e devozione popolare, è l’affresco raffigurante la Madonna incoronata su un albero tra i santi Nazaro e Celso.

Databile alla seconda metà del ‘400 è attribuito al pittore Gianfranco Lampugnani.

Santuario Madonna dell’Albero – 21055 Gorla Minore/Prospiano (Varese)

Via Colombo Prospiano

tel. 0331-602249

Santuario Badia di San Gemolo – Valganna (Varese)

La leggenda narra che Gemolo accompagnava suo zio vescovo diretto a Roma a visitare le tombe dei santi Apostoli Pietro e Paolo ma dovette fermarsi a pernottare. Decise di sostare nella chiesetta di San Michele a Ganna e per paura che gli venissero rubati i cavalli volle che due soldati facessero loro la guardia tutta la notte.

Sorta alla fine dell’XI secolo nei pressi del luogo del martirio di san Gemolo, l’abbazia è stata fondata nel 1095 da Attone, Arderico e Inghizone.

San Gemolo è considerato il santo invocato nei momenti di ira. È anche definito il santo dell’acqua e viene invocato nei periodi di siccità.

La leggenda narra che Gemolo accompagnava suo zio vescovo diretto a Roma a visitare le tombe dei santi Apostoli Pietro e Paolo ma dovette fermarsi a pernottare. Decise di sostare nella chiesetta di San Michele a Ganna e per paura che gli venissero rubati i cavalli volle che due soldati facessero loro la guardia tutta la notte.

Uno dei due soldati, Gemolo, era nipote del vescovo e vegliò insieme all’amico Imerio. Durante la notte sopraggiunsero dei briganti che volevano impadronirsi dei cavalli e Gemolo sperava di impietosire i briganti spiegando che i cavalli erano loro necessari per accompagnare il vescovo nel suo pellegrinaggio fino a Roma. I briganti, visto che non voleva consegnare loro gli animali, tagliarono la testa del giovane.

Il corpo di Gemolo venne seppellito in Valganna e lo zio vescovo decise di far costruire una chiesa sul luogo della sua sepoltura. Edificio a tre navate, affiancato da un chiostro pentagonale del XIII secolo.

Santuario Badia di San Gemolo – 21039 Valganna (Varese)

Via Ugo Perego, 3

tel. 0332-994532

Santuario San Luca – Duno (Varese)

L’ 11 dicembre 1937 il parroco don Carlo Cambiano, inizia la costruzione del tempio su un terreno lasciato in eredità da Giuseppina Magada di Duno. Due lampade sono sempre accese, una per i medici vivi, l’altra per i medici defunti.

Il santuario è dedicato a san Luca patrono dei medici, ed è noto con il nome di “Tempio Votivo Dei Medici d’Italia” poiche’ vi giungono medici da ogni parte d’Italia per chiedere la guida di san Luca nella loro professione .

L’ 11 dicembre 1937 il parroco don Carlo Cambiano, inizia la costruzione del tempio su un terreno lasciato in eredità da Giuseppina Magada di Duno.

Due lampade sono sempre accese, una per i medici vivi, l’altra per i medici defunti.

Il 14 maggio 1938 si pone la croce sul campanile e viene ultimato il santuario.

Il 25 agosto 1938 avviene la consacrazione del tempio e la benedizione delle campane e della Via Crucis, da parte di mons. Alessandro Macchi, vescovo di Como.

Santuario San Luca – 21030 Duno (Varese)

P.zza Santuario, 2

tel. 0332-651747

Santuario S.Maria Assunta – Bregano (Varese)

Il Santuario Santa Maria Assunta è situato su di un colle e in origine la chiesa era un piccolo sacello rettangolare. Scavi archeologici degli anni 1920-’30, hanno riportato alla luce tombe di età romano-longobarda-cristiana.

Il Santuario Santa Maria Assunta è situato su di un colle e in origine la chiesa era un piccolo sacello rettangolare. Scavi archeologici degli anni 1920-’30, hanno riportato alla luce tombe di età romano-longobarda-cristiana.

Oggetti del culto popolare sono una statua lignea della Vergine con veste rossa e manto blu con decorazioni dorate, più volte restaurata e una tavola lignea dipinta, rappresentante l’Assunta, in uso da epoca imprecisata fino al 1600-1620.

Nel 1620 fu costruito il presbiterio quadrato e la porta-finestra. Tra l’anno 1750 e l’anno 1850 avviene l’bbattimento dei soffitti lignei e successiva costruzione dei soffitti a volta, con aggiunta dell’abside circolare e la costruzione del campanile. La processione per la festa dell’Assunta, avviene ogni anno il 15 agosto.

Santuario S.Maria Assunta – 21020 Bregano (Varese)

Via al Santuario, 36

tel. 0332-706655

Santuario San Nicone – Besozzo (Varese)

Sulle pareti interne si possono ammirare i magnifici e coloratissimi affreschi di marca settecentesca dei fratelli Baroffio di Varese.

Nella seconda metà del XIII secolo è attestata una cappella sulla tomba di San Nicone. Nella seconda metà del ‘600 viene ristrutturata la chiesa con un inserimento di cappelle sul lato settentrionale della navata. Sulle pareti interne si possono ammirare i magnifici e coloratissimi affreschi di marca settecentesca dei fratelli Baroffio di Varese.

San Carlo Borromeo volle una generale ristrutturazione di tutte le chiese della zona, e qui nello specifico aveva ordinato che si rinforzasse il culto del Beato Nicone, protettore contro le epidemie del bestiame.

Oggetto di culto e venerazione della popolazione, sono i resti del santo, contenuti in un’urna di metallo con vani di cristallo che risale al 1898.

Santuario San Nicone – 21023 Besozzo (Varese)

Via Beato Nicone, 4

tel. 0332-770555

Santuario Beata Vergine del Carmine e delle Anime Purganti – Agra (Varese)

Sorge in montagna sull’altipiano questo santuario costruito a partire dal 1837 e inaugurato il 29 luglio 1838, per ricordare tutti gli agresi morti durante la peste del 1630-31 e sepolti in fosse comuni sulla “Motta dei Morti”.

Sorge in montagna sull’altipiano questo santuario costruito a partire dal 1837 e inaugurato il 29 luglio 1838, per ricordare tutti gli agresi morti durante la peste del 1630-31 e sepolti in fosse comuni sulla “Motta dei Morti”.

L’inaugurazione del santuario avvenne il 29 luglio 1838.

Oggetto del culto e devozione popolare, è un trittico ad olio di una pala d’altare, raffigurante al centro la Vergine con il Bambino, nella parte sottostante è raffigurato un viallaggio, a destra le anime purganti, a sinistra un militare che muore in battaglia sorretto da un angelo, opera realizzata da padre Rivetta di Milano, databile tra il 1915 e il 1918.

Particolare rilevante da ricordare è il 5 febbraio 1984 quando in occasione della “Peregrinatio della croce di S.Carlo” il santuario accoglie e ospita per una notte la croce con il sacro chiodo.

Santuario Beata vergine del Campaccio – Brusimpiano (Varese)

Lo spostamento miracoloso del dipinto, dalla sua collocazione originaria, al luogo detto “Campaccio”, avvenuto due volte, venne interpretato dal popolo come la volontà della Madonna di avere una chiesa a lei dedicata in quel luogo.

Oggetto del culto e devozione popolare, è l’affresco raffigurante la Vergine che allatta Gesù bambino.

La tradizione vuole che il dipinto provenga da una edicola che un tempo era lungo l’antica strada per Lavena ed è attribuito alla scuola del Luini.

Lo spostamento miracoloso del dipinto, dalla sua collocazione originaria, al luogo detto “Campaccio”, avvenuto due volte, venne interpretato dal popolo come la volontà della Madonna di avere una chiesa a lei dedicata in quel luogo.

Il vescovo di Como, mons. Alessandro Macchi, il 15 agosto 1934 incoronò con corona d’oro sia l’immagine della Vergine che di Gesù.

In un secondo tempo, Alla chiesa originaria vennero aggiunte il presbiterio, l’abside e due cappelle laterali dedicate a san Giuseppe (seconda metà del XVIII secolo) e a sant’Antonio da Padova (dopo la metà del XIX) che trasformò l’edificio da aula unica a croce greca.

Santuario San Martino in Culmine – Duno (Varese)

Il santuario sorge in alta montagna sulla vetta del monte San Martino. Non si hanno notizie certe sull’origine di questo santuario e l’epoca si desume da particolari architettonici antecedenti la distruzione, avvenuta nel 1943 e dagli scavi archeologici che furono eseguiti durante il periodo della ricostruzione.

Il santuario sorge in alta montagna sulla vetta del monte San Martino. Non si hanno notizie certe sull’origine di questo santuario e l’epoca si desume da particolari architettonici antecedenti la distruzione, avvenuta nel 1943 e dagli scavi archeologici che furono eseguiti durante il periodo della ricostruzione.

Venne costruito nelle vicinanze di un insediamento romano. I primi documenti di esistenza dell’edificio, risalgono al 1511 a seguito delle visite pastorali.

L’edificio medievale, a navata unica con volte a crociera e tetto a capanna, fu distrutto nel 1943 e riedificato con la stessa tipologia nel 1956. La chiesa è priva di campanile.

Il culto di San Martino di Tours si diffonde in epoca carolingia.

Santuario Madonna della Punta – Maccagno (Varese)

Il santuario è collocato su un masso roccioso a picco sul lago Maggiore. In origine era una piccola cappella ad aula unica, con un piccolo pronao sostenuto da due colonne, costruita su di un terrazzo di roccia e sorretta da pilastri in pietra.

Il santuario è collocato su un masso roccioso a picco sul lago Maggiore. In origine era una piccola cappella ad aula unica, con un piccolo pronao sostenuto da due colonne, costruita su di un terrazzo di roccia e sorretta da pilastri in pietra.

La notizia piu’ antica che si ha del santuario è del 1574, data della visita di San Carlo Borromeo. Nel 1935 venne annoverato tra i 72 santuari mariani con il privilegio di poter celebrare la Messa Giubilare. La suggestione del santuario è data sia dalla posizione su un promontorio roccioso del lago.

La facciata ha forme barocche ed una copertura in tegole di pietra sovrapposte che gli conferiscono eleganza. L’interno è notevole per i suoi quattro altari, di cui il maggiore in marmo, il prezioso organo (pare sia stato il primo organo della Scala di Milano) e le vetrate, realizzate negli anni ’70. Oggetto del culto popolare, è la statua lignea raffigurante la Vergine con il Bambino, coperta da abiti di raso bianco, decorazioni in oro e mantello azzurro.

Vi è inoltre un affresco rappresentante la Madonna collocato sopra l’altare, sulla parete di fondo della chiesa.

Santuario S.Maria Extra Portam – Castelseprio (Varese)

Il grande valore di questi affreschi è dovuto, oltre che alla loro qualità stilistica, al fatto che rappresentano un rarissimo esempio di collegamento tra l’arte classica e quella ellenistica.

La costruzione risale ad un epoca tra il VII e l’VIII secolo.

Costruita quasi completamente con ciottoli, la chiesa è caratterizzata da un’aula preceduta da un ampio atrio rettangolare.

All’interno di grandissima rilevanza artistica sono gli affreschi conservati nell’abside centrale che si ritiene siano stati eseguiti nei secc. VII-VIII da un maestro orientale esponente della cultura ellenistico-romana.

I dipinti rappresentano scene dell’infanzia di Gesu’ tratte dai vangeli apocrifi.

Il grande valore di questi affreschi è dovuto, oltre che alla loro qualità stilistica, al fatto che rappresentano un rarissimo esempio di collegamento tra l’arte classica e quella ellenistica.

Santuario Beata Vergine dell’Aiuto – Busto Arsizio (Varese)

Il santuario di stile rinascimentale, risale al sec. XVI e fu eretto su disegno di Tommaso Rodari.
All’interno è evidente la maestosa cupola ottagonale sul tamburo a nicchie contenenti 32 statue lignee di Fabrizio de’ Magistris

Il santuario di stile rinascimentale, risale al sec. XVI e fu eretto su disegno di Tommaso Rodari.

All’interno è evidente la maestosa cupola ottagonale sul tamburo a nicchie contenenti 32 statue lignee di Fabrizio de’ Magistris.

La decorazione è dovuta a Giovan Pietro e Raffaele Crespi, Gian Battista Della Cerva e Bernardino Tatti.

Sulla parete sinistra, da notare la “Madonna col Bambino e Santi”, polittico di Gaudenzio Ferrari.

Il campanile è costituito da una torre civica del 1584 riadattata tra il 1873 e il 1877.

Santuario S.Maria Nascente / della Lupera – Agra (Varese)

Grati per questo suo intervento, i popolani le dedicarono la chiesa.. La primitiva costruzione era dedicata a S. Maria delle Grazie e fu visitata da S. Carlo nel 1578. Ad attestarne l’antichità è inoltre l’affresco che rappresenta la Vergine in trono con in grembo il Bambino.

Costruita prima del 1500, il Santuario è raggiungibile attraversando un piccolo ponte.

Al suo interno è conservato un dipinto raffigurante la Madonna con San Sebastiano e San Rocco.

La storia del santuario della Lupera è legata alla tradizione secondo la quale la costruzione della chiesa, va attribuita allo scioglimento di un voto da parte della popolazione, per essere stati liberati dal flagello dei lupi che aggredivano le greggi.

Si narra in proposito che la Vergine avrebbe tratto in salvo alcune fanciulle che, minacciate dai lupi, invocarono il soccorso della Madonna che le strappò al pericolo.

Grati per questo suo intervento, i popolani le dedicarono la chiesa.. La primitiva costruzione era dedicata a S. Maria delle Grazie e fu visitata da S. Carlo nel 1578.

Ad attestarne l’antichità è inoltre l’affresco che rappresenta la Vergine in trono con in grembo il Bambino.

La Madonna dispiega un cartiglio con la scritta «In gremio Matris sedet sapientia Patris».

Santuario S. Maria di San Salvatore – Gornate Olona (Varese)

Molti sono stati i miracoli della Vergine, tra i quali la guarigione di una ragazza muta che riacquista la parola e quella di un signore che viene risanato a una gamba.

Conosciuto anche con il nome “La Madonnetta”, il Santuario entra in uso tra l’anno 1601 e il 1650. Oggetto del culto e devozione popolare, è il dipinto, opera anonima del XVII secolo, raffigurante un santo non identificato al quale appare Maria che reca nella mano destra la corona del rosario e tiene sulle ginocchia il Bambino, il quale regge nella mano il globo.

Il 16 agosto 1953 l’effigie della Madonna viene incoronata con una corona d’oro. Chiesa a aula unica con piccolo locale, adibito a sacrestia, addossato a un lato dell’abside.

Molti sono stati i miracoli della Vergine, tra i quali la guarigione di una ragazza muta che riacquista la parola e quella di un signore che viene risanato a una gamba.

Santuario Madonna di San Quirico – Brenta (Varese)

L’edificio sacro, prima di diventare luogo di culto, era una chiesa parrocchiale ad aula unica, con tre altari e una piccola sacrestia. La chiesa, originariamente dedicata ai santi Quirico e Giolitta, risale ad un’epoca antecedente al XIII sec. Gia’ nel XV sec. sono attestati devoti in preghiera alla cappella della Beata Vergine Maria.

L’edificio sacro, prima di diventare luogo di culto, era una chiesa parrocchiale ad aula unica, con tre altari e una piccola sacrestia. La chiesa, originariamente dedicata ai santi Quirico e Giolitta, risale ad un’epoca antecedente al XIII sec. Gia’ nel XV sec. sono attestati devoti in preghiera alla cappella della Beata Vergine Maria.

Nessun riconoscimento ufficiale di miracoli, ma molti sono gli ex voto dedicati alla Madonna di San Quirico. Successivamente alla dedicazione ai santi Quirico e Giolitta, fu aggiunta quella alla Madonna rappresentata al Santuario in una statua in gesso con Bambino. La Madonna ha la veste rossa e il manto blu con stelle.

All’interno dell’edificio religioso, vi è un più antico affresco, entrato in uso tra l’anno 1420 e l’anno 1450, che rappresenta la Madonna incoronata e a mani giunte, con mantello rosso, velo azzurro e veste scura, aureola gialla.

Santuario Maria Ausiliatrice – Porto Ceresio (Varese)

Ubicato in località Selvapiana su un’altura ai confini con la Svizzera, fu costruito per ringraziare la Madonna dagli scampati pericoli della seconda guerra mondiale. Voluto da Clotilde Stoppani e da don Ernesto Bianchi, con l’aiuto della popolazione.

Ubicato in località Selvapiana su un’altura ai confini con la Svizzera, fu costruito per ringraziare la Madonna dagli scampati pericoli della seconda guerra mondiale. Voluto da Clotilde Stoppani e da don Ernesto Bianchi, con l’aiuto della popolazione.

Il progetto di costruzione è di monsignor Giuseppe Polvara. Conserva nel suo interno un affresco rappresentante la Madonna tra gli angeli, san Giovanni Bosco e san Domenico Savio, opera del pittore Coquio di Varese.

In occasione della festività principale del 25 aprile, nel santuario si celebra anche la festa della liberazione.

Santuario Beata Vergine del Rosario – Marchirolo (Varese)

In cima al timpano la statua della Vergine del Rosario col Bambino. Edificio a navata unica rettangolare con otto cappelle laterali, abside pentagonale affiancato da sacrestia e campanile.

La costruzione del santuario della Beata Vergine Del Rosario e Santi Pietro e Paolo Apostoli, inizia nel 1670 per volere del prevosto Carlo Maria Orelli e termina nel 1692 quando viene consacrato.

Tra la metà del ‘700 e la metà dell’800 l’edificio viene utilizzato come caserma, prigione e ospedale.

Nel 1856 si riconsacra e riprendono le funzioni legate al santuario. Edificio in stile barrocco, con facciata scandita da quattro nicchie con statue di san Giuseppe, san Giovanni Battista e i santi Pietro e Paolo. In cima al timpano la statua della Vergine del Rosario col Bambino. Edificio a navata unica rettangolare con otto cappelle laterali, abside pentagonale affiancato da sacrestia e campanile.

Oggetto del culto e devozione popolare è la statua lignea della Beata Vergine del Rosario, entrata in uso tra 1670 e 1692, e sostituita da una nuova, uguale alla precedente nel 1938. Le navate, coperte da volte, all’esterno hanno una copertura.

Santuario Madonna del Lago – Azzate (Varese)

Oggetto del culto è l’affresco che rappresenta Maria e san Giuseppe in adorazione del Bambino; non è datato, ma risale sicuramente a un secolo prima dell’edificazione del santuario ed era già venerato prima dell’edificazione del santuario

Conosciuto anche con l’appellativo di “Madonna alle Case Vecchie”, sorge in campagna presso le rive del lago di Varese.

Oggetto del culto è l’affresco che rappresenta Maria e san Giuseppe in adorazione del Bambino; non è datato, ma risale sicuramente a un secolo prima dell’edificazione del santuario ed era già venerato prima dell’edificazione del santuario.

La prima chiesa, sorta per volere del conte Paolo Bossi, fu costruita sul luogo dove, secondo la tradizione, apparve la Madonna.

Nel 1945 vi fu una processione dei soldati reduci dalla seconda guerra mondiale, in ringraziamento della Madonna per la protezione ricevuta.

L’edificio attuale è di forme semplici ad aula unica, con abside e due nicchie laterali con altari dedicati uno alla Beata Margarita da Cortona, l’altro alle sante Lucia, Polonia e Agata.

Santuario di Sant’Elia (Varese)

Sant’Elia è venerato per la protezione dai lupi. La volta dell’edificio è stata decorata con affreschi di Giovanni Maria Appiani e Francesco Antonio Giorgioli nel 1717.

Oggetti della venerazione popolare, sono la statua lignea dell’Immacolata, con un vestito bianco e una grande corona di autore ignoto, databile al XVIII secolo, le reliquie di Sant’Elia, venerate fin dal ritrovamento presumibilmente agli inizi del XVI secolo, conservate in una croce d’argento, e un affresco raffigurante il profeta Elia sul carro che sale verso il cielo ed Elisio con il mantello del profeta di pittore ignoto, databile tra il XVI e il XVII secolo, collocato sopra l’altare maggiore.

Sant’Elia è venerato per la protezione dai lupi. La volta dell’edificio è stata decorata con affreschi di Giovanni Maria Appiani e Francesco Antonio Giorgioli nel 1717.

Santuario Madonna della Pianca – Brusimpiano (Varese)

Fu eretta una costruzione a pianta quadrata con abside quadrata e sei cappelle dei misteri gaudiosi dette ” Le Sette Allegrezze”. Nel 1770 venne donata al Santuario una campana con l’effige della Madonna e con l’iscrizione: “Li spaventerà il suo suono”.

Conosciuto anche con il nome “Oratorio dell’Annunciazione” si trova a Brusimpiano sulle rive del lago Ceresio, al confine con la Svizzera.

Oggetto del culto è un dipinto ad olio rappresentante l’Annunciazione, datato al XVIII secolo e le reliquie dei santi Faustino e Bonifacio citate nella relazione della visita pastorale del 15 maggio 1773, di Giovanni Battista Repossi notaro apostolico.

Nel 1677 si inizia la costruzione dell’edificio per volere della popolazione che voleva la protezione dalla peste.

Fu eretta una costruzione a pianta quadrata con abside quadrata e sei cappelle dei misteri gaudiosi dette ” Le Sette Allegrezze”. Nel 1770 venne donata al Santuario una campana con l’effige della Madonna e con l’iscrizione: “Li spaventerà il suo suono”.

Si narra di un miracolo della Vergine nel 1910, quando, durante la processione verso il Sacro Monte di Varese, il carro che trasporta le croci fu investito da un tram. Tutti e quattro gli uomini rimasero feriti gravemente, ma dopo quaranta giorni di ospedale, Orlando Pietri si riprende e poi anche gli altri.

Santuario Madonna della Serta – Curiglia con Monteviasco (Varese)

Un’iscrizione reca la data e la dedica. Fu costruito in seguito al miracolo avvenuto nel 1712 a Giovanni Ronzoni, che durante una lite con il fratello, viene ferito gravemente.

Sorge in alta montagna a 1600 mt. di altitudine e l’unica via di accesso al santuario era una scalinata composta da 1442 scalini.

Tra il 1984 e il 1988 è stata realizzata la funivia per agevolare la salita al santuario. Dedicato alla Madonna del Rosario, è conosciuto come Madonna della Serta. Al suo interno si venera un dipinto ad affresco raffigurante la Madonna del Rosario che regge il Bambin Gesù.

Un’iscrizione reca la data e la dedica. Fu costruito in seguito al miracolo avvenuto nel 1712 a Giovanni Ronzoni, che durante una lite con il fratello, viene ferito gravemente.

Giovanni fa voto alla Madonna, guarisce e fa costruire il santuario con l’affresco della Madonna del Rosario.

Edificio a pianta ottagonale, sovrastato da cupola con tiburio quadrangolare.

Santuario Madonna di San Bernardino – Induno Olona (Varese)

Oggetto del culto e devozione è l’affresco che rappresenta la Madonna in trono col Bambino e due angeli che sorreggono la corona.

Il primitivo oratorio era dedicato alla Vergine, della quale san Bernardino da Siena era devotissimo. Dall’anno 1554 fu eretta dal Rev.mo Jo Angelo Arcimboldo Arcivescovo di Milano, la confraternita intitolata alla Beata Vergine Maria ed a S. Bernardino.

Oggetto del culto e devozione è l’affresco che rappresenta la Madonna in trono col Bambino e due angeli che sorreggono la corona.

Attualmente l’edificio si presenta con navata unica rettangolare, abside rettangolare e due cappelle laterali.

Facciata con portone e finestra centrali, quattro nicchie laterali vuote.

Nel 1947 l’effige della Madonna viene inserita nello stemma del gonfalone del comune di Induno Olona.

Basilica di San Bendetto Po – San Bendetto Po (Mantova)

Piazza T. Folengo, 19 — 46027 SAN BENEDETTO PO —Mantova
Tel: 0376/615124 – fax 0376 615995 (c/o cartolibreria Bernardelli)
C.F. 91001 380 202
Parroco: don Albino Menegozzo

Piazza T. Folengo, 19 — 46027 SAN BENEDETTO PO —Mantova
Tel: 0376/615124 – fax 0376 615995 (c/o cartolibreria Bernardelli)
C.F. 91001 380 202
Parroco: don Albino Menegozzo
Sito web: http://www.parrocchiasanbenedettopo.it
Fondato da Tedaldo dei marchesi di Canossa nell’anno 1007, fu uno dei maggiori monasteri Benedettini d’Europa, soppresso da Napoleone nel 1797.

Rimane la stupenda Basilica, un autentico capolavoro di Giulio Romano, con annesso Oratorio di santa Maria, dove si conservano mosaici del XII secolo realizzati davanti alla tomba di Matilde di Canossa. Attorno alla Basilica vi sono tre dei quattro chiostri originali, costrutiti dall’anno 1450 per volere di Guido Gonzaga:  il chiostro gotico di San Simeone, il chiostro tardogotico di San Benedetto, il chiostro rinascimentale dei secolari con il nuovo giardino.

Vi sono inoltre 33 statue in terracotta del modenese Begarelli, le pale d’altare del Bonsignori, del Ghisoni, del Viani, inoltre vi è un bellissimo coro ligneo del 1550-55 e la sagrestia cinquecentesca. Infine il refettorio mostra un affresco del Correggio.

I volontari dell’associazione “Amici della Basilica” prestano servizio accompagnando gruppi e singoli nel percorso di visita alla basilica e alla mostra eventuale.
La loro presenza garantisce il rispetto dell’ambiente sacro e favorisce la comprensione di opere d’arte, arredi e documenti esposti.

Gli spazi interni (refettorio da 50 posti a sedere) ed esterni (ampio parco verde) dell’oratorio parrocchiale sono a disposizione per ospitare gruppi turistici con pranzo al sacco.

Si consiglia la prenotazione al n. 0376 614599.

Indirizzo:
p.zza Teofilo Folengo, 20 – 46027 – San Benedetto Po (MN)
Tel.: 0376 614599 / 615124
E-mail: info@amicidellabasilica.it
www.amicidellabasilica.it

Camillian Task Force: viaggiare per soccorrere chi ha più bisogno

Domenica 13 ottobre si celebra la Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri Naturali.

Domenica 13 ottobre si celebra la Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri Naturali.

In concomitanza con la Giornata, la Camillian Task Force celebra e promuove la seconda Giornata Mondiale delle Vittime dei Disastri. Una giornata per discutere delle risposte più adeguate ai disastri naturali, per salvare vite umane, ridurre i rischi e preparare le comunità a proteggere la propria integrità e, possibilmente, ridurre a zero il numero delle vittime.

Spesso, quando pensiamo al viaggio, ci immaginiamo di volare verso località amene dall’altra parte del mondo, in zone dal grande fascino naturalistico, in cerca di paradisi sulla terra e in fuga dalla quotidianità metropolitana.

A volte, però, questi luoghi ameni sono anche fra le zone più povere del pianeta e, purtroppo, teatro di tragedie in seguito a disastri naturali dovuti ai cambiamenti climatici sempre più repentini e imprevedibili, ma anche, molte volte, alla negligenza dell’uomo e allo stato di incuria e miseria.

Come nell’Uttarakhand, la regione himalayana dell’India, fra le più belle e affascinanti del Paese asiatico, dove lo scorso giugno si è abbattuta un’alluvione senza precedenti che ha causato la morte di centinaia (forse migliaia) di persone. Le piogge nel nord dell’India e in parte del Nepal sono state molto più intense del solito quest’anno e sono iniziate con almeno due settimane di anticipo rispetto la data prevista.

La Camillian Task Force, un’associazione nata dal cuore dell’Ordine dei Ministri degli Infermi (Camilliani) che vede la cooperazione di religiosi e laici nella lotta alla povertà e alle malattie, opera in India, come in molte altre zone d’emergenza sparse per il mondo, portando assistenza medica e non solo. Una task force che viaggia ai confini della terra per dare speranza e aiuto concreto a chi più ne ha bisogno.

In occasione della presenza della Reliquia del Cuore di San Camillo presso l’Ospedale “Madre Giuseppina Vannini” di Roma (11-17 ottobre) domenica 13 Ottobre alle ore 18.00 Padre Aristelo Miranda, coordinatore internazionale della Camillian Task Force (CTF), presiederà il Vespro Solenne e la preghiera per le vittime dei disastri.

 

 

 

Santuario della Madonna delle Grazie – Guarcino (Frosinone)

Un Santuario dedicato alla Vergine Santissima situato in questo caratteristico centro Ernico di 1600 abitanti in provincia di Frosinone, altezza 625 m. slm.

Un Santuario dedicato alla Vergine Santissima situato in questo caratteristico centro Ernico di 1600 abitanti in provincia di Frosinone, altezza 625 m. slm. Giurisdizione della Parrocchia di San Michele Arcangelo. Diocesi di Anagni – Alatri.

 

 

 

Giuseppe Flori

Contro le malattie neglette: cammina con San Camillo

Le cosiddette malattie neglette sono tutte quelle infermità che, debellate o scomparse nel mondo sviluppato, continuano ancora a mietere migliaia di vittime fra le popolazioni più povere e vulnerabili di Asia, Africa e Sud America.

Le cosiddette malattie neglette sono tutte quelle infermità che, debellate o scomparse nel mondo sviluppato, continuano ancora a mietere migliaia di vittime fra le popolazioni più povere e vulnerabili di Asia, Africa e Sud America. Circa un sesto della popolazione mondiale viene colpita, nelle zone rurali remote, nelle zone di conflitto e nelle baraccopoli urbane e otri due miliardi di individui sono a rischio.

Il 20 ottobre prossimo, a Roma, l’Ordine dei Ministri degli Infermi, nel IV Centenario della morte di San Camillo de Lellis, organizza la marcia di solidarietà “In cammino con San Camillo” per cercare di abbattere il muro di silenzio e indifferenza che avvolge le malattie neglette.

Un’occasione per coniugare davvero il viaggio e il cammino alla crescita spirituale e dare un aiuto concreto a chi più soffre e viene ingiustamente dimenticato.

 

La partenza è prevista da piazza della Maddalena, dopo la celebrazione alle ore 9,30 della S. Messa da parte di P. Augusto Chendi, M.I., Sottosegretario del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, presso la chiesa di Santa Maria Maddalena. La marcia si snoderà fino a raggiungere piazza San Pietro per partecipare alla recita dell’Angelus e ricevere la benedizione di papa Francesco.

Il percorso scelto ha un valore fortemente simbolico, essendo la maggior parte del cammino quello fatto proprio da San Camillo per recarsi dalla Casa Generalizia del suo Ordine all’Ospedale Santo Spirito, dove quotidianamente prestava servizio e assistenza agli ammalati.

Partecipare significa dare un sostegno concreto a chi, come i Camilliani, ogni giorno lotta per le periferie esistenziali del mondo e per debellare l’indifferenza che circonda le malattie neglette. Un cammino attraverso i luoghi camilliani di Roma, sulle orme del santo patrono degli infermi e dei suoi eredi, i Ministri degli Infermi.

La marcia di solidarietà “In cammino con San Camillo” farà seguito al Simposio Internazionale “Le Sfide delle Malattie Neglette”, che si terrà il 19 ottobre presso la Sala Capitolare della Casa Generalizia dei Camilliani, in piazza della Maddalena a Roma. Al Simposio parteciperanno medici epidemiologi, responsabili delle politiche sanitarie e delle industrie del farmaco, nonché esperti di pastorale sanitaria.

Il Simposio e la Marcia sono organizzati dall’Ordine dei Ministri degli Infermi collaborazione con l’Associazione Culturale Montefortiana Scienza-Salute-Società e l’Ufficio per la Pastorale Sanitaria del Vicariato di Roma, e con il Patrocinio del Pontificio Consiglio per la Pastorale degli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute).

 

Giorgio Trasarti
Redazione
Ufficio Comunicazione Per le Attività del IV Centenario
Tel.+39 06.899.281.68
Fax +39 06.899.281.33
http://www.camillodelellis.org
facebook: http://www.facebook.com/camillodelellis.org

UN GIUBILEO PER RIPORTARE IL TERRITORIO ERICINO TRA LE PIÙ AMBITE METE DEL TURISMO RELIGIOSO

Diventa sempre più concreta la proposta avanzata da Vassallo lo scorso anno in occasione della presentazione del volume “Una Sola Madre”. Secondo Vassallo, “l’indizione di un anno giubilare mariano rilancerebbe la primige- nia vocazione religiosa del territorio ericino, sarebbe quel quid che coronerebbe il grande lavoro svolto negli ultimi anni dalla Parrocchia Santuario Maria SS. di Custonaci sotto la guida di Padre Giovanni Mucaria, dall’Associazione socio-culturale Maria SS. di Custonaci, dai diversi gruppi ecclesiali e dall’amministrazione comunale che nel 2009 ottenne dal Vescovo Miccichè l’onore e l’onere di potersi fregiare di un grande e singolare titolo, quello di Civitas Mariae”. I pellegrini crescono infatti a dismisura. In quest’ultimo mese, si sono registrati circa 500 pellegrini e altrettanti turisti.
Per Padre Giovanni Mucaria, arciprete del Santuario, l’evento proposto da Vassallo sarebbe, con le dovute disponibilità e autorizzazioni delle autorità religiose e civili, una primavera religiosa, culturale, sociale… che rilancerebbe tutto il territorio ericino, e non solo Custonaci ed Erice, le sue tradizioni, la sua cultura… “Si tornerebbe a scrivere, afferma, una nuova grande pagina di storia mariana ericina”. Nell’opuscolo “Un Giubileo mariano per gli ericini”, che sarà pubblicato nei prossimi mesi insieme ad altri volumi, Vassallo parla infatti di un giubileo a “tappe” che coinvolgerebbe tutte le città “ericine” con pari dignità ed importanza. Interessante inoltre nel suddetto volume la riflessione sugli aspetti socio-culturali che comporterebbe l’indizione del Giubileo. Tra questi, la rivalorizzazione della medesima matrice culturale ericina che con Erice condividono tutte le città del suo agro. “Si rischia di perdere la consapevolezza di condividere un medesimo patrimonio culturale, religioso… inestimabile. Si è fatto delle autonomie un pretesto, celando dietro di esse spirito di protagonismo e di egocentrismo, da sempre avverse al potere come servizio e del bene comune. È raccapricciante il subdolo lavoro portato avanti da anni per cancellare ogni legame storico-culturale dietro la parola autonomia ed è ora di combattere tutto ciò. Con la nascita dell’Unione dei Comuni Elimo Ericini pare che si stia dando una decisa sterzata a questo processo e il Giubileo da me proposto credo sia il suo Amen conclusivo che apre al nuovo”.
Manca poco all’agosto del 2015, data indicata da Vassallo come possibile inizio dell’anno giubilare mariano per via di diverse importanti ricorrenze, e bisogna far partire i lavori: “Spero che le autorità, religiose e civili, accettino questa proposta e in occasione della presentazione dei volumi ci si ritrovi a discutere insieme su questo importantissimo evento storico che riaccenderebbe un degno faro su una città e un territorio rimasto al buio per diverso tempo e che ha voluto sic et simpliciter vivere di rendita”.

Vincenzo Vassallo

Il paese natale di San Camillo de Lellis: natura, cultura, spiritualità

Bucchianico, in provincia di Chieti, è la cittadina nel cuore dell’Abruzzo che ha dato i natali a San Camillo de Lellis, l’uomo e santo che fra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo rivoluzionò l’assistenza agli ammalati, coniugando la cura del corpo a quella psicologica e spirituale.

Bucchianico, in provincia di Chieti, è la cittadina nel cuore dell’Abruzzo che ha dato i natali a San Camillo de Lellis, l’uomo e santo che fra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo rivoluzionò l’assistenza agli ammalati, coniugando la cura del corpo a quella psicologica e spirituale.

Il primo infermiere della Storia nacque da un soldato di ventura, Giovanni de Lellis, e una nobildonna ormai sessantenne, Camilla Compellis, fervente religiosa, che volle partorire suo figlio nella stalla di casa proprio come Maria.

A partire dalla casa paterna, luogo centrale della spiritualità camilliana, che è stata recuperata e resa un museo da parte dell’Ordine dei Camilliani, Bucchianico è costellata di luoghi cosiddetti “camilliani”.

Dopo un’infanzia e un’adolescenza scapestrate, al seguito del padre nella vita militare e all’insegna del vizio del gioco d’azzardo, Camillo farà ritorno al suo borgo natio dopo la sua conversione, dedito all’assistenza dei più poveri e sofferenti, quando, dopo aver fondato il suo Ordine, va diffondendo la sua rivoluzione in tutta la penisola.

A Bucchianico Camillo volle costruire il Convento per i suoi confratelli, proprio per riparare ai peccati commessi in gioventù, e sempre a Bucchianico fu costruito il Santuario a lui dedicato, adiacente al Convento.

Casa natale di San Camillo de Lellis

Per chi vuole conoscere la storia del “Gigante della carità“, come venne e viene tuttora affettuosamente chiamato Camillo, data la sua imponente statura, sia fisica che spirituale, un viaggio a Bucchianico è fondamentale. Passeggiare per le antiche “rue”, le piccole stradine che collegano i vari punti del paese che recano tutt’ora traccia e ricordo del passaggio del santo, è un’occasione di profonda riflessione e preghiera, circondati dalle verdi colline abruzzesi.

Bucchianico

Proprio a Bucchianico il 14 luglio prossimo si aprirà l’anno giubilare per celebrare il IV Centenario della morte di San Camillo de Lellis. Per l’occasione la città del santo patrono di tutti gli infermi e degli infermieri ha già in programma una lunga serie di eventi e attività culturali e spirituali che potete sul sito www.camillodelellis.org

Inoltre, l’app iCamilliani, creata appositamente per tutti gli smart-phone per il Giubileo Camilliano, è stata aggiornata con una sezione interamente dedicata a Bucchianico, con le descrizioni storico-artistiche e le immagini ad alta risoluzione dei “punti camilliani” della cittadina abruzzese. Se volete intraprendere un itinerario attraverso i luoghi che hanno segnato i primi anni di vita di San Camillo e sono poi rimasti segnati per sempre dal carisma di quello che diventò il suo più importante cittadino nella Storia, iCamilliani è l’app imprescindibile. Una guida accurata e innovativa che vi guiderà lungo le vie di Bucchianico, ma anche di tutti gli altri luoghi camilliani d’Italia.

Per saperne di più sull’app iCamilliani e scaricarla gratuitamente clicca qui.

 

PENSIONE ROSANDA MEDJUGORJE

Offre ristorante con aria condizionata, cucina locale e internazionale e un bar in esclusiva per gli ospiti. Abbiamo il nostro parcheggio privato per gli autobus e per le auto.

Rosanda Čilić

Adresa: Međugorje bb
88266 Međugorje BiH
Tel/Fax: 00387 36 651-542

E-mail: rosandacilic@yahoo.com

La pensione Rosanda è situata nel centro di Medjugorje (100 m dalla chiesa), Offre ristorante con aria condizionata, cucina locale e internazionale e un bar in esclusiva per gli ospiti. Abbiamo il nostro parcheggio privato per gli autobus e per le auto.

PENSIONE MARTIN MEDJUGORJE

La pensione dispone di 37 camere, per un totale di 80 posti letto, e offre la connessione ad internet gratuita.

Hotel Martin medjugorje
E-mail: info@martin-medjugorje.com
Sito Web: www.Martin-Medjugorje.com
Tel/Fax: +387 36 653 849

L’ Hotel Martin è situata a 1 Km dal santuario di Medjugorje.

Il ristorante offre diverse specialità che includono piatti alla griglia e altre pietanze tipiche, con possibilità di scelta alla carta.
La pensione dispone di 37 camere, per un totale di 80 posti letto, e offre la connessione ad internet gratuita.

Sono previsti sconti per gruppi e un servizio navetta per qualsiasi destinazione.

Exit mobile version