Santuario San Giovanni di Sinis – Cabras (Oristano)

Troviamo il Santuario San Giovanni di Sinis sulla strada litoranea che porta ai ruderi dell’antica città di Tharros.

Santuario San Giovanni di Sinis – Cabras
Santuario San Giovanni di Sinis – Cabras

Troviamo il Santuario San Giovanni di Sinis sulla strada litoranea che porta ai ruderi dell’antica città di Tharros. Leggi tutto “Santuario San Giovanni di Sinis – Cabras (Oristano)”

Santuario diocesano Madonna della Figura – Sora (Frosinone)

Il Santuario si trova nella campagna sorana, a circa cinque chilometri dal centro su uno sperone roccioso in località Selva di Sora. Tale denominazione

Santuario diocesano Madonna della Figura – Sora (Frosinone)

Il Santuario si trova nella campagna sorana, a circa cinque chilometri dal centro su uno sperone roccioso in località Selva di Sora. Tale denominazione Leggi tutto “Santuario diocesano Madonna della Figura – Sora (Frosinone)”

Santuario San Giovanni – Ghilarza (Oristano)

Troviamo il Santuario campestre di San Giovanni nel Comune di Ghilarza a sud dell’abitato. L’edificio è posto al centro di un complesso abitativo dedicato ai novenanti, nei pressi di un’altra chiesa dedicata alla Vergine de S’Adde (della Valle) e nelle vicinanze di una sorgente chiamata anche “su Càntaru”.

Santuario San Giovanni – GhilarzaSantuario San Giovanni – Ghilarza

Troviamo il Santuario campestre di San Giovanni nel Comune di Ghilarza a sud dell’abitato. L’edificio è posto al centro di un complesso abitativo dedicato ai novenanti, nei pressi di un’altra chiesa dedicata alla Vergine de S’Adde (della Valle) e nelle vicinanze di una sorgente chiamata anche “su Càntaru”. Leggi tutto “Santuario San Giovanni – Ghilarza (Oristano)”

Santuario San Gemiliano – Villanova Truschedu (Oristano)

Troviamo il Santuario campestre di San Gemiliano nell’agro di Villanova Truschedu, alla distanza di circa 3 Km dal paese. Al suo interno si venera la statua in legno di San Gemiliano.

Santuario San Gemiliano – Villanova Truschedu

Troviamo il Santuario campestre di San Gemiliano nell’agro di Villanova Truschedu, alla distanza di circa 3 Km dal paese. Al suo interno si venera la statua in legno di San Gemiliano. Leggi tutto “Santuario San Gemiliano – Villanova Truschedu (Oristano)”

Santuario San Costantino – Sedilo (Oristano)

A circa un chilometro da Sedilo troviamo il Santuario San Costantino sul monte Lisei nei pressi di un fiume. Al suo interno si venera una statua in legno donata nel 1886 al santuario come ex voto.

Santuario San Costantino – SediloSantuario San Costantino – Sedilo

A circa un chilometro da Sedilo troviamo il Santuario San Costantino sul monte Lisei nei pressi di un fiume. Al suo interno si venera una statua in legno donata nel 1886 al santuario come ex voto. Leggi tutto “Santuario San Costantino – Sedilo (Oristano)”

Santuario Santissimo Crocifisso in San Francesco – Oristano

Troviamo il Santuario Santissimo Crocifisso in San Francesco a Oristano nel centro storico, sull’attuale Via Duomo. Il primitivo edificio venne realizzato al termine del duecento nei pressi della cattedrale di Santa Maria Assunta.

Santuario Santissimo Crocifisso in San Francesco

Troviamo il Santuario Santissimo Crocifisso in San Francesco a Oristano nel centro storico, sull’attuale Via Duomo. Il primitivo edificio venne realizzato al termine del duecento nei pressi della cattedrale di Santa Maria Assunta. Leggi tutto “Santuario Santissimo Crocifisso in San Francesco – Oristano”

Santuario Madonna delle Grazie – Solarussa (Oristano)

Il Santuario Madonna delle Grazie è, tra i quattro esistenti a Solarussa, il più antico del paese. La chiesa si trova nel punto più elevato del nucleo abitato, dove in seguito si addensarono altre case probabilmente per sfuggire alle frequenti inondazioni.

Santuario Madonna delle Grazie – Solarussa

Il Santuario Madonna delle Grazie è, tra i quattro esistenti a Solarussa, il più antico del paese. La chiesa si trova nel punto più elevato del nucleo abitato, dove in seguito si addensarono altre case probabilmente per sfuggire alle frequenti inondazioni. Leggi tutto “Santuario Madonna delle Grazie – Solarussa (Oristano)”

Santuario Nostra Signora del Rimedio – Oristano

Nella zona a nord di Oristano, nei pressi del ponte sul fiume Tirso troviamo il Santuario Nostra Signora del Rimedio . Esso è a testimonianza dell’antico abitato di Nuracraba, nucleo in seguito abbandonato nella prima metà del settecento.

Santuario Nostra Signora del Rimedio – Oristano

Nella zona a nord di Oristano, nei pressi del ponte sul fiume Tirso troviamo il Santuario Nostra Signora del Rimedio .

Esso è a testimonianza dell’antico abitato di Nuracraba, nucleo in seguito abbandonato nella prima metà del settecento. Leggi tutto “Santuario Nostra Signora del Rimedio – Oristano”

Santuario Madonna dell’Attarico – Andrano (Lecce)

È ubicato nei pressi di una grotta rupestre, in passato dimora dei monaci basiliani, che conserva residui di affreschi raffiguranti la Madonna con il Bambino tra i Santi.

È ubicato nei pressi di una grotta rupestre, in passato dimora dei monaci basiliani, che conserva residui di affreschi raffiguranti la Madonna con il Bambino tra i Santi.

Nella contrada che dà il nome alla Madonna, è situata una grotta, dentro la quale è presente una raffigurazione della Madonna con Bambino tra i santi e una croce latina impressa sulla roccia. Questa grotta fu utilizzata molto probabilmente da qualche eremita,oppure,molto più probabilmente,da qualche monaco della vicina Abbazia di Santa Maria del Mito.

All’interno della cripta, un piccolo altare sulla sinistra è utilizzato tutt’ora, per venerare la Madonna, raffigurata in un dipinto sulla parete della cripta stessa. La leggenda di fondazione narra di una giovane madre che non riusciva ad allattare al seno il suo bambino.

Le apparve la Vergine dicendogli che una serpe, presente nella capanna, le succhiava di notte il latte. La donna schiacciò il capo alla serpe e nel luogo viene edificata la chiesa.

Santuario Maria SS. Assunta – Galatone (Lecce)

È ubicato al centro del paese in Pzza. San Demetrio. La più antica chiesa dedicata all’Assunta, fu costruita nel X-XI secolo e di essa non rimangono più tracce. Sul luogo venne edificata una più grande chiesa la cui esecuzione si deve a Scipione Fanuli.

È ubicato al centro del paese in Pzza. San Demetrio. La più antica chiesa dedicata all’Assunta, fu costruita nel X-XI secolo e di essa non rimangono più tracce. Sul luogo venne edificata una più grande chiesa la cui esecuzione si deve a Scipione Fanuli.

Iniziata la costruzione il 1 maggio 1591, venne terminata nel 1595. A croce latina ad una navata con transetto e quattro altari per ogni lato della navata. Il portale d’ingresso è voltato a tutto sesto e la facciata si innalza in tre livelli.

Il campanile esterno venne realizzato tra ‘600 e ‘700 in gusto barocco.

Sebbene non vi sia nella chiesa dell’Assunta un vero oggetto di culto, alla Vergine è dedicata una cappella con una figura della Madonna in cartapesta, realizzata nel 1914 dall’artigiano Carretta di Lecce.

Santuario Maria SS. Assunta – Guagnano (Lecce)

Non si conosce molto della primitiva cappella, che doveva presentarsi a navata unica. Il nuovo edificio fu rifatto in epoca barocca e consacrato dal vescovo Annibale de Leo di Brindisi. Con impianto a tre navate divise da pilastri con pianta a croce latina, facciata in stile barocco con tre portali d’ingresso.

Conosciuto anche con l’appellativo di “Madonna del Rosario”, sorge nella piazza principale al centro del paese. La cappella primitiva dedicata a Maria SS. Assunta, era stata costruita nel Bosco di Oria, dove era stata rinvenuta l’immagine miracolosa nel 1450.

Non si conosce molto della primitiva cappella, che doveva presentarsi a navata unica. Il nuovo edificio fu rifatto in epoca barocca e consacrato dal vescovo Annibale de Leo di Brindisi. Con impianto a tre navate divise da pilastri con pianta a croce latina, facciata in stile barocco con tre portali d’ingresso.

Oggetto del culto e devozione popolare, è l’affresco che raffigura la Vergine tra due angeli che regge il Bambino. L’affresco è inserito entro una tela che raffigura tutt’intorno i Misteri del Rosario. Opera che va ascritta al XIV secolo.

Santuario San Giovanni – Otranto (Lecce)

All’interno del sarcofago è contenuta una cassetta in argento di forma quadrata decorata con incisioni sui lati e sul coperchio. Il reliquiario di marmo fu rinvenuto in località Maldonato nei pressi di Otranto, poco distante dalla collina di San Giovanni

Non si hanno notizie da fonti scritte, se l’edificio fosse dedicato a San Giovanni. Oggetto del culto è un sarcofago in pietra tufacea con coperchio in marmo. Gli esemplari di questo tipo riscontrabili soprattutto nell’area orientale, hanno una datazione che va dalla fine del V secolo al VI-VII secolo.

All’interno del sarcofago è contenuta una cassetta in argento di forma quadrata decorata con incisioni sui lati e sul coperchio. Il reliquiario di marmo fu rinvenuto in località Maldonato nei pressi di Otranto, poco distante dalla collina di San Giovanni.

In contrada Maldonato, nei pressi dell’abitato, altre indagini archeologiche hanno evidenziato un ambiente, interpretato come una piccola chiesa funeraria .

I resti dell’edificio in cui fu ritrovato il reliquiario, rimandano ad un periodo compreso tra il VI e VII secolo.

Santuario San Pompilio Maria Pirrotti – Campi Salentina (Lecce)

Il 1 luglio 1939 il Vescovo di Lecce mons. Alberto Costa, elevò a santuario diocesano con il titolo di San Pompilio Maria Pirrotti, la chiesa dello Spirito Santo di Campi Salentina. Nella chiesa sono conservate le reliquie del santo, poste sotto l’altare maggiore, entro un’urna eseguita dalla Scuola d’Arte Sacra “Beato Angelico” di Milano. Nella cappella dedicata, si venera la statua lignea del santo, eseguita nel 1904-05 mentre la volta è stata affrescata da Antonio Ascione nel 1906.

Il 1 luglio 1939 il Vescovo di Lecce mons. Alberto Costa, elevò a santuario diocesano con il titolo di San Pompilio Maria Pirrotti, la chiesa dello Spirito Santo di Campi Salentina. Nella chiesa sono conservate le reliquie del santo, poste sotto l’altare maggiore, entro un’urna eseguita dalla Scuola d’Arte Sacra “Beato Angelico” di Milano. Nella cappella dedicata, si venera la statua lignea del santo, eseguita nel 1904-05 mentre la volta è stata affrescata da Antonio Ascione nel 1906.

San Pompilio Maria Pirrotti nacque a Montecalvo Irpino il 29 settembre 1710 e morì a Campi Salentina il 14 luglio 1766. La chiesa dello Spirito Santo è a navata unica con tre cappelle per lato.

Nella Casa dei Padri Scolopi attigua alla chiesa, è visitabile la stanza dove visse e morì San Pompilio il 14 luglio 1766, che custodisce gli oggetti del santo. Il 15 luglio di ogni anno si svolge la processione in onore del santo, con la benedizione del pane.

Santuario Santa Maria De Alto – Nardò (Lecce)

Sorgeva in collina sopra il paese di Santa Caterina di Nardò e del quale non rimane più nulla. Da ciò che si può dedurre dell’antica costruzione, è che sia stata costruita a navata unica con copertura a volta a botte. Alcuni affreschi alle pareti sono riferibili al XV secolo.

La fondazione della chiesa di Santa Maria dell’Alto si deve a Guidone Vermiglio che la fece costruire nel 1125 e affidò alle cure dei Padri Benedettini.

Sorgeva in collina sopra il paese di Santa Caterina di Nardò e del quale non rimane più nulla. Da ciò che si può dedurre dell’antica costruzione, è che sia stata costruita a navata unica con copertura a volta a botte. Alcuni affreschi alle pareti sono riferibili al XV secolo.

Nel ‘900 l’intero complesso venne acquistato da privati e tutt’oggi fa parte della residenza padronale di Portoselvaggio.

Oggetto del culto e venerazione è l’affresco della Vergine col Bambino che regge un cartiglio con scritte in greco. L’opera è databile al XIV secolo.

Santuario S.Maria de Finibus Terrae – Castrignano del Capo (Lecce)

Noto anche con il nome di “S.Maria di Leuca”, è ubicato sul promontorio omonimo della penisola salentina. Fu edificato su di un tempio dedicato alla dea Minerva del quale si conserva ancora l’ara sacrificale, posta alla destra dell’ingresso della chiesa. In epoca medievale, verso il 1507, fu ristrutturato dai Del Balzo e fu distrutta da un incendio nel 1624.

Noto anche con il nome di “S.Maria di Leuca”, è ubicato sul promontorio omonimo della penisola salentina. Fu edificato su di un tempio dedicato alla dea Minerva del quale si conserva ancora l’ara sacrificale, posta alla destra dell’ingresso della chiesa. In epoca medievale, verso il 1507, fu ristrutturato dai Del Balzo e fu distrutta da un incendio nel 1624.

L’edificio attuale è del XVIII secolo, a navata unica con cappelle laterali, transetto longitudinale e abside. Oggetto della venerazione popolare è la statua in cartapesta della Madonna col Bambino eseguita da Manzo di Lecce nel 1897.

È inoltre presente una raffigurazione su tela della Madonna col Bambino, attribuita a Jacopo Palma il Giovane. È del 1991 l’elevazione del santuario a Basilica Pontificia.

Santuario S.Maria de Nerito – Nardò (Lecce)

Si presume che l’edificazione della chiesa sia da attribuireal Conte Goffredo di Nardò nel 1080, sebbene non esistano a tal proposito documenti certi. Nel XIII secolo vennero eseguiti consistenti lavori di ristrutturazione all’edificio, mutandone l’aspetto originario.

Centro storico di Nardò
Oggetto di venerazione è l’affresco della Madonna del Giglio incoronata con il Bambino in braccio, posto su di un pilastro della navata centrale della chiesa, opera del XIII secolo.

Si presume che l’edificazione della chiesa sia da attribuireal Conte Goffredo di Nardò nel 1080, sebbene non esistano a tal proposito documenti certi. Nel XIII secolo vennero eseguiti consistenti lavori di ristrutturazione all’edificio, mutandone l’aspetto originario.

Fino al 1413 la chiesa di S.Maria di Nerito era inglobata nel monastero benedettino. L’edificio odierno è a tre navate divise da pilastri con copertura a capriate lignee di recente costruzione. È degli anni ’60 l’elevazione della chiesa a Basilica Pontificia.

Santuario S.Maria della Croce – Casarano (Lecce)

Al centro della cupola vi è l’immagine della Croce e lungo la volta della navata centrale sono emersi un ciclo di affreschi datati tra XIII e XIV secolo, tra i quali le “Storie di Santa Caterina”, l’”Ultima Cena”, il “Bacio di Giuda”, le “Pie Donne”.

L’edificio più antico è del V-VI secolo, sulla base di quanto è emerso dall’analisi dei mosaici rinvenuti nella zona presbiteriale attribuiti alla tradizione greca del V secolo.

Con pianta a croce latina a navata unica, l’edificio più antico sorse probabilmente su un luogo di sepoltura, grazie all’opera dei monaci basiliani presenti in questa zona, all’epoca del Concilio di Efeso. Tra XII e XIII secolo la chiesa venne ampliata con l’aggiunta delle navate laterali. Tutta la zona absidale e la cupola interna sono coperte da decorazioni musive.

Al centro della cupola vi è l’immagine della Croce e lungo la volta della navata centrale sono emersi un ciclo di affreschi datati tra XIII e XIV secolo, tra i quali le “Storie di Santa Caterina”, l’”Ultima Cena”, il “Bacio di Giuda”, le “Pie Donne”.

Santuario Santa Maria delle Cerrate – Squinzano (Lecce)

Nei dintorni del monastero vi erano un tempo, boschi di cerri da cui il nome “cerrate”. La sacra effige della Vergine col Bambino, che un tempo era ubicato nell’edificio, è attualmente dispersa. Una conferma dell’esistenza del monastero delle Cerrate, proviene da un documento del 1133. Monaci italo-greci avevano cura del monastero fino alla prima metà del XV secolo, successivamente viene abbandonato e il monastero è trasformato in masseria

Il monastero italo-greco di Santa Maria delle Cerrate, è ubicato sulla strada che da Squinzano conduce a Torre Rinalda, ad una quindicina di chilometri da Lecce.

Nei dintorni del monastero vi erano un tempo, boschi di cerri da cui il nome “cerrate”. La sacra effige della Vergine col Bambino, che un tempo era ubicato nell’edificio, è attualmente dispersa. Una conferma dell’esistenza del monastero delle Cerrate, proviene da un documento del 1133. Monaci italo-greci avevano cura del monastero fino alla prima metà del XV secolo, successivamente viene abbandonato e il monastero è trasformato in masseria.

Secondo la leggenda, Santa Maria delle Cerrate sarebbe stata fondata da Tancredi di Lecce, in seguito al ritrovamento dell’immagine durante una battuta di caccia.

L‘attuale edificio è a tre navate con facciata a alienti, un portale archivoltato sormontato da un piccolo rosone.

Santuario Santi Felice e Donato – Ordona (Foggia)

Non esiste altra documentazione sul culto dei martiri SS. Felice e Donato, se non nei codici del “Martilologio Gerolimiano” attribuiti alle città africane di Tunisi e Cartagine.

Non esiste altra documentazione sul culto dei martiri SS. Felice e Donato, se non nei codici del “Martilologio Gerolimiano” attribuiti alle città africane di Tunisi e Cartagine.

Con l’avvento del Cristianesimo, si attesta a Herdonia la presenza dei Santi Martiri di origine nordafricana.

Il principe di Benevento Arechi II fece traslare le reliquie nella chiesa di Santa Sofia a Benevento che lui stesso fece edificare e le pose in un’unica urna.

Il santuario è tutt’ora in disuso.

Santuario Santa Maria Selva della Rocca – Apricena (Foggia)

La chiesa fu probabilmente edificata tra il VIII e il IX secolo ad opera dei monaci benedettini di San Vincenzo al Volturno insediatisi ad Apicena. La primitiva cappella fu edificata dai monaci con aggregate delle piccole costruzioni per il ricovero dei monaci stessi.

Seguendo l’antica strada che da Apricena conduce a Sannicandro Garganico, vi è una mulattiera che percorre un territorio chiamato Valle Scura, disseminato da grotte artificiali, che porta al Santuario Santa Maria Selva della Rocca.

La chiesa fu probabilmente edificata tra il VIII e il IX secolo ad opera dei monaci benedettini di San Vincenzo al Volturno insediatisi ad Apicena. La primitiva cappella fu edificata dai monaci con aggregate delle piccole costruzioni per il ricovero dei monaci stessi.

Nell’XI secolo i Cavalieri Teutonici di Barletta ristrutturano la chiesa, costruiscono un hospitale e dedicano la chiesa al culto Mariano. La chiesa, con pianta a croce latina, è ad unica navata absidata.

Fino agli inizi del 900, il santuario era ancora meta di pellegrinaggio da parte degli apricenesi, molto devoti alla Madonna.

Allo stato attuale l’edificio è un rudere in completo stato di abbandono.

Santuario Santa Maria di Loreto – Trinitapoli (Foggia)

È presente nell’edificio anche un affresco della Vergine col Bambino di fattura piuttosto rozza e di datazione incerta. La statua della Madonna venne incoronata solennemente il 18 luglio 1971.

Il casale della Trinità, divenuto poi Trinitapoli, sorse nel XV secolo, acquisito dall’Ordine di Malta nel 1589.

La primitiva cappella della Madonna di Loreto, è citata in un documento del 1204. Secondo la leggenda di fondazione del santuario, un pastore di nome Loreto, rinvenne l’immagine della Vergine affrescata su un muro. L’edificio attuale fu eretto tra il 1827 e il 1845 a tre navate con soffitto piano.

Oggetto del culto e devozione popolare, è la statua della Madonna in piedi col Bambino in braccio, ambedue coronati. La statua fu commissionata a Domenico Brudaglio di Andria nel 1712.

È presente nell’edificio anche un affresco della Vergine col Bambino di fattura piuttosto rozza e di datazione incerta. La statua della Madonna venne incoronata solennemente il 18 luglio 1971.

Santuario Santa Maria dell’Olmitello – Deliceto (Foggia)

La leggenda attribuisce la nascita del santuario al rinvenimento di una statua della Vergine, tra i rami di un olmo, presso la chiesa di S. Maria in Sableta, un piccolo edificio di culto che è citato in una bolla di papa Gregorio VII del 1085. Il santuario subì consistenti lavori di restauro nel 1911, e attualmente è chiuso e viene aperto solo in occasione di alcune festività religiose.

A circa 5 km fuori dal centro di Deliceto si trova il santuario di S. Maria dell’Olmitello. La presenza di un culto mariano in questo luogo è attestata già dall’XI secolo.

La leggenda attribuisce la nascita del santuario al rinvenimento di una statua della Vergine, tra i rami di un olmo, presso la chiesa di S. Maria in Sableta, un piccolo edificio di culto che è citato in una bolla di papa Gregorio VII del 1085. Il santuario subì consistenti lavori di restauro nel 1911, e attualmente è chiuso e viene aperto solo in occasione di alcune festività religiose.

La tradizione popolare vuole che la Madonna dell’Olmitello salvò il paese di Deliceto dalla epidemia di peste del 1656 e dal colera del 1837, per questo oggi la Madonna dell’Olmitello è la protettrice e compatrona di Deliceto.

La statua della Madonna dell’Olmitello è custodita presso la chiesa dell’Annunziata di Deliceto.

Santuario Santa Maria della Spiga – Lucera (Foggia)

Dell’edificio originario resta solo l’affresco raffigurante l’immagine di Santa Maria della Spiga in trono col Bambino che benedice, affresco posto dentro un’abside. L’opera è databile alla seconda metà del ‘400 e la prima del ‘500.

Secondo la tradizione locale,la chiesa di Santa Maria della Spiga,di antichissima fondazione, sarebbe stata fondata da San Pardo vescovo di Lucera, a partire dal 251. Costruita in epoca paleocristiana sulle rovine di un tempio dedicato alla dea Cerere, ha subito, nel corso del tempo, diverse trasformazioni.

Dell’edificio originario resta solo l’affresco raffigurante l’immagine di Santa Maria della Spiga in trono col Bambino che benedice, affresco posto dentro un’abside. L’opera è databile alla seconda metà del ‘400 e la prima del ‘500.

Il santuario ha certamente subito, nel corso dei secoli, numerosi rifacimenti dei quali non si conosce la datazione. L’edificio attuale fu inaugurato il 5 agosto 1921. A navata unica con due cappelle laterali delle quali, quella di sinistra, accoglie l’immagine della Madonna della Spiga.

La facciata presenta, ai tre vertici della cuspide, le statue simboleggianti le tre virtù teologali.

Santuario Santa Maria della Pietà – Lucera (Foggia)

Il santuario è sorto ove prima vi era una edicola miracolosa della Madonna della Pietà. Fu il vescovo di Lucera, mons. Pietro di Monte Sabino ad autorizzare la costruzione della chiesa con annesso convento, tra il 1580 e il 1591.

Il santuario è sorto ove prima vi era una edicola miracolosa della Madonna della Pietà. Fu il vescovo di Lucera, mons. Pietro di Monte Sabino ad autorizzare la costruzione della chiesa con annesso convento, tra il 1580 e il 1591.

La leggenda della fondazione del santuario è legata al miracolo della guarigione di un cieco che aveva pregato dinanzi all’edicola della Madonna.

La chiesa è a pianta longitudinale ad unica navata con copertura lignea. Tre le cappelle per ogni lato dell’edificio.

L’immagine della Madonna della Pietà è collocata dietro l’altare maggiore, nello spazio del coro in noce intarsiato. Una lapide posta sulla facciata della chiesa, riporta del miracolo del cieco di Biccari nonché la data di fondazione della chiesa.

Santuario Santa Maria a Mare – Isole Tremiti (Foggia)

Nel 1473 viene costruita una nuova facciata dell’edificio che viene sovrapposta alla precedente, da Andrea Alessi e Niccolò di Giovanni Cocari. La statua della Madonna Regina, regge il Bambino che benedice ed è opera del XIV secolo. La festa della Madonna del Mare si svolge il 15 agosto.

Il santuario si trova al centro della fortezza nell’isola di San Nicola (Isole Tremiti). La tradizione vuole che dove sorge il santuario, vi era un tempo, un tempio di Diomede.

Furono i Benedettini di Montecassino a costituire il primo nucleo abitativo, verso l’anno 890-99.

Secondo la leggenda di fondazione del santuario, la Madonna apparve ad un eremita, indicandogli il luogo dove trovare i denari per la costruzione di un tempio a lei dedicato.

Nel 1473 viene costruita una nuova facciata dell’edificio che viene sovrapposta alla precedente, da Andrea Alessi e Niccolò di Giovanni Cocari. La statua della Madonna Regina, regge il Bambino che benedice ed è opera del XIV secolo. La festa della Madonna del Mare si svolge il 15 agosto.

Santuario San Potito – Ascoli Satriano (Foggia)

Oggetto del culto è il busto argenteo che contiene la reliquia del dito del santo. Fatto eseguire nel 1654 dal medico Potito Coloneo. È conservata inoltre la reliquia del braccio del santo, entro un reliquiario d’argento fabbricato a Napoli nel 1874. La cappella del santo è in stile barocco e il convento è gestito dai Frati Minori Francescani.

Il santuario dedicato a San Potito è costituito da una cappella all’interno della Cattedrale del paese. Secondo la tradizione, San Potito venne decapitato e seppellito ad Ascoli Satriano.

Oggetto del culto è il busto argenteo che contiene la reliquia del dito del santo. Fatto eseguire nel 1654 dal medico Potito Coloneo. È conservata inoltre la reliquia del braccio del santo, entro un reliquiario d’argento fabbricato a Napoli nel 1874. La cappella del santo è in stile barocco e il convento è gestito dai Frati Minori Francescani.

Edificata nel 1622 a tre navate, di cui la terza è però fusa con il braccio settentrionale del convento. Adiacente alla Chiesa è il convento che si sviluppa a pianta rettangolare. Su due piani la struttura accoglie al centro un grazioso chiostro seicentesco con pozzo.

Santuario San Michele Arcangelo – Orsara di Puglia (Foggia)

Oggetto del culto e devozione popolare è la statua in legno di San Michele che attualmente è conservata nella chiesa di San Nicola a Orsara, opera del XVIII secolo. Presso il Santuario di San Michele Arcangelo, la celebrazione della S.Messa avviene solamente il 29 settembre e l’8 maggio.

È un insediamento rupestre situato in montagna, a 37 Km da Foggia, tra le Valli del Cervaro e Sannoro. Si ipotizza che il monastero di Sant’Angelo sorse attorno ad una grotta, nel 1125.

Parte integrante del monastero era anche una chiesa dedicata a Sant’Angelo, direttamente collegata alla grotta dell’Angelo. Nei pressi della grotta di San Michele Arcangelo sgorga la famosa Fontana dell’Angelo, dalle acque ritenute miracolose.

Oggetto del culto e devozione popolare è la statua in legno di San Michele che attualmente è conservata nella chiesa di San Nicola a Orsara, opera del XVIII secolo. Presso il Santuario di San Michele Arcangelo, la celebrazione della S.Messa avviene solamente il 29 settembre e l’8 maggio.

Nell’annuale processione del 28-29 settembre, la statua del santo viene portata in processione dalla chiesa madre di Orsara, alla grotta.

Santuario San Marco – Troia (Foggia)

L’esistenza di una chiesa suburbana di San Marco, forse cimiteriale, è documentata da alcuni documenti del 1047

L’esistenza di una chiesa suburbana di San Marco, forse cimiteriale, è documentata da alcuni documenti del 1047.

Presso questa antica chiesa furono traslate le Sante Reliquie di San Secondino, rinvenute nell’XI secolo.

Già in epoca romana era citata una zona chiamata “piana di San Marco” ubicata fuori dalla cinta muraria, adibita a cimitero.

Gli storici ipotizzano che la chiesa dedicata al vescovo Marco, sia stata costruita tra il V e VI secolo sebbene non esista altra documentazione sull’esistenza del culto. Attualmente il santuario è in disuso.

Santuario San Francesco Antonio Fasani – Lucera (Foggia)

La chiesa dedicata a San Francesco d’Assisi fu consacrata da mons. Antonio Lucci il 26 aprile 1739. In seguito alla canonizazione di S.Francesco Antonio Fasani, avvenuta nel 1986, la chiesa mutò dedicazione a favore di quest’ultimo. Sono conservate nel santuario le ossa del santo, entro un’urna posta nell’altare maggiore.

Come  raggiungere la Chiesa-Santuario di San Francesco: La  Chiesa di San Francesco si trova nel centro storico cittadino,   di fronte al Tribunale, nella piazza omonima. Non è  distante dalla Cattedrale: trovandosi in Piazza Duomo, si  attraversa Piazza Nocelli e, tramite Via Zuppetta, in pochi  minuti si raggiungono i giardini della Chiesa.

Orari: Orario estivo: dalle 08.00  alle 12.00; dalle 17.00 alle 20.00. Orario invernale: dalle 08.00 alle 12.00; dalle 16.00 alle 19.00. La domenica la Chiesa è aperta fino alle 13.00, ma durante le S. Messe non è permessa la visita ai gruppi  di turisti.

Il Santuario San Francesco Antonio Fasani, con annesso convento furono edificati dai Francescani nel XIV secolo. Fu il re Carlo II d’Angiò che finanziò la costruzione e sul portale della chiesa è visibile tutt’oggi lo stemma angioino.

La chiesa dedicata a San Francesco d’Assisi fu consacrata da mons. Antonio Lucci il 26 aprile 1739. In seguito alla canonizazione di S.Francesco Antonio Fasani, avvenuta nel 1986, la chiesa mutò dedicazione a favore di quest’ultimo. Sono conservate nel santuario le ossa del santo, entro un’urna posta nell’altare maggiore.

Il santo è vestito con il saio francescano e la stola sacerdotale. La statua di S.Francesco, eseguita da maestri scultori di Ortisei, viene portata in processione il 29 novembre, festa del santo.

Santuario Madonna di Loreto – Peschici (Foggia)

Oggetto del culto e devozione popolare è la statua della Madonna di Loreto, attualmente conservata nella chiesa matrice di Sant’Elia. La Madonna col Bambino è assisa sulla Santa Casa di Loreto circondata da angeli. L’opera è databile al XVIII secolo.

Sorge in collina dentro una pineta a circa 1 km da Peschici, il Santuario Madonna di Loreto. Narra la leggenda che il santuario sia sorto ad opera di un capitano di mare che salvò l’intero equipaggio da un naufragio, grazie all’intercessione della Madonna che gli aveva indicato la via da seguire per l’approdo, facendo apparire una luce sulla terraferma.

L’edificio religioso è a navata unica con copertura a carena di nave, facciata a capanna e campanile quadrato addossato all’edificio.

Oggetto del culto e devozione popolare è la statua della Madonna di Loreto, attualmente conservata nella chiesa matrice di Sant’Elia. La Madonna col Bambino è assisa sulla Santa Casa di Loreto circondata da angeli. L’opera è databile al XVIII secolo.

Santuario Madonna di Cristo – Rignano Garganico (Foggia)

L’edificio è costruito a due navate con sacrestia annessa, l’abitazione dell’eremita e da un cortile. Oggetto del culto è la statua in legno della Madonna col Bambino; la Vergine indossa uno sfarzoso vestito damascato.

Sorge sul ciglio di un burrone sulla strada che da Rignano Garganico conduce a Foggia.

L’edificio è costruito a due navate con sacrestia annessa, l’abitazione dell’eremita e da un cortile. Oggetto del culto è la statua in legno della Madonna col Bambino; la Vergine indossa uno sfarzoso vestito damascato.

L’opera è datata XVI-XVII secolo. Il martedi in Albis avviene una processione in onore della Madonna che aiuta la popolazione contro la siccità. Il martedi dopo Pasqua si tiene una processione che parte dal santuario ed è usanza, durante la festa, cucinare la carne sotto la cenere.

Alla festa partecipano attualmente solo la popolazione di Rignano Garganico, mentre un tempo giungevano pellegrini da tutto il Gargano.

Santuario Madonna di Anzano – Anzano di Puglia (Foggia)

La facciata in mattoni è arricchita da un grazioso bassorilievo. Sul lato destro si erge il campanile su cui è incastonato l’orologio. Il 21 novembre 1820, Papa Pio VII, eleva la chiesa di Anzano a Santuario e ai fedeli che visitano la chiesa il 2 febbraio, giorno della festa della Beata Vergine Maria, è concessa l’indulgenza plenaria perpetua

Il Santuario di Santa Maria di Anzano, era un tempo denominata Santa Maria in Silice , ed è ubicata nel centro storico del paese.

Il nome “silice” deriverebbe dalla strada in selciato dove fu rinvenuta la primitiva statua. La chiesa più antica nel 1793 era costruita a tre navate. In seguito al terremoto del 1930 che la distrusse completamente, fu ricostruita nel 1932.

La facciata in mattoni è arricchita da un grazioso bassorilievo. Sul lato destro si erge il campanile su cui è incastonato l’orologio. Il 21 novembre 1820, Papa Pio VII, eleva la chiesa di Anzano a Santuario e ai fedeli che visitano la chiesa il 2 febbraio, giorno della festa della Beata Vergine Maria, è concessa l’indulgenza plenaria perpetua.

Nella festa della Madonna di Anzano, la statua viene portata in processione fino al luogo del suo ritrovamento.

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Santuario Madonna di Canneto – Settefrati (Frosinone)

Il Santuario è situato nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo ed è raggiungibile da Settefrati per mezzo di una suggestiva strada panoramica che

Santuario Madonna di Canneto – Settefrati (Frosinone)

Il Santuario è situato nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo ed è raggiungibile da Settefrati per mezzo di una suggestiva strada panoramica che Leggi tutto “Santuario Madonna di Canneto – Settefrati (Frosinone)”

Santuario Santa Maria di Casalucense – Sant’Elia Fiumerapido (Frosinone)

Il Santuario di Santa Maria di Casalucense si trova a Ovest dell’abitato di Sant’Elia, al sommo di una collinetta sulle pendici del monte Cifalco. Circa la

Santuario Santa Maria di Casalucense – Sant’Elia Fiumerapido (Frosinone)

Il Santuario di Santa Maria di Casalucense si trova a Ovest dell’abitato di Sant’Elia, al sommo di una collinetta sulle pendici del monte Cifalco. Circa la Leggi tutto “Santuario Santa Maria di Casalucense – Sant’Elia Fiumerapido (Frosinone)”

Santuario S.Maria del Casale (Brindisi)

L’affresco della Vergine col Bambino, proveniente dall’antica cappella del Casale e trasferito nel 1674 presso l’altare maggiore del Santuario di Santa Maria del Casale, è oggi irreperibile. La primitiva chiesa di S.Maria del Casale risale al 1300, forse voluta da Filippo I d’Angiò, principe di Taranto.

L’affresco della Vergine col Bambino, proveniente dall’antica cappella del Casale e trasferito nel 1674 presso l’altare maggiore del Santuario di Santa Maria del Casale, è oggi irreperibile. La primitiva chiesa di S.Maria del Casale risale al 1300, forse voluta da Filippo I d’Angiò, principe di Taranto. L’attuale edificio è a navata unica con presbiterio rettangolare con volta a crociera.

La facciata è caratterizzata da un protiro pensile che sovrasta il portale d’ingresso. Nel 1568 venne aggiunto il convento dei Padri Minori Osservanti con annesso chiostro ultimato tra il 1635 e il 1638.

Le pareti interne della chiesa sono interamente dipinte una serie di affreschi del periodo bizantino. Sulla controfacciata è raffigurato il “Giudizio Universale” di Rinaldo da Taranto.

Alle pareti immagini con raffigurazioni di Santi e della Vergine.

Santuario Santo Sepolcro (Brindisi)

Sulle pareti affreschi con immagini di Santi risalenti al XII-XV secolo, tra questi una “Deposizione” databile ai primi del ‘300. Trasformato in tempio cristiano, fu detto di S.Giovanni dei Cavalieri Templari e poi di S. Giovanni dei Cavalieri del Santo Sepolcro da cui trae il nome.

Il tempio di San Giovanni al Sepolcro (o chiesa del Santo Sepolcro) è una costruzione a forma circolare edificata verso la fine dell’XI secolo, per volontà del normanno Boemondo.

Di notevole interesse artistico è il portale principale, sormontato da un protiro con cuspide, sorretto da due colonne poggianti su leoni stilofori. L’interno, a pianta a staffa di cavallo che ricorda quella del Santo Sepolcro in Gerusalemme, è sostenuto da otto colonne con capitelli corinzi e cubici. Il tetto originale a volta è stato sostituito da quello attuale in legno.

Sulle pareti affreschi con immagini di Santi risalenti al XII-XV secolo, tra questi una “Deposizione” databile ai primi del ‘300. Trasformato in tempio cristiano, fu detto di S.Giovanni dei Cavalieri Templari e poi di S. Giovanni dei Cavalieri del Santo Sepolcro da cui trae il nome.

Chiuso per lungo tempo al culto, fu riaperto nel secolo XIX , assolvendo alla funzione di museo civico per iniziativa dell’ archeologo Giovanni Tarantini.

Santuario Santo Oronzo – Ostuni (Brindisi)

Già nel XVI secolo negli stessi luoghi è attestata una più antica chiesetta dedicata al santo, eretta sopra una piccola cavità naturale dentro la quale si sarebbe rifugiato Sant’Oronzo, per sfuggire alla persecuzione dei Cristiani nel I secolo.

Già nel XVI secolo negli stessi luoghi è attestata una più antica chiesetta dedicata al santo, eretta sopra una piccola cavità naturale dentro la quale si sarebbe rifugiato Sant’Oronzo, per sfuggire alla persecuzione dei Cristiani nel I secolo.

La tradizione narra vari episodi della vita del santo, e tra i più memorabili eventi prodigiosi vi è quello della fonte miracolosa, situata a pochi metri dalla chiesa, alla quale si giunge attraversando l’arco trionfale del XVIII secolo, situato a sinistra del tempio, e dopo aver salito la splendida scalinata barocca che termina dinanzi al sacro luogo.

Da tale fonte da sempre si ritiene che sgorgasse a intermittenza una limpida acqua, anche durante le stagioni estive, per miracolo di Sant’Oronzo che, assetato, avrebbe colpito la roccia con un bastone, dando origine al fenomeno.

Una antica statua di Santo Oronzo in cartapesta, molto venerata, raffigura il santo in abiti pontificali.

Santuario Santi Medici Cosma e Damiano – Ostuni (Brindisi)

L’edificazione del santuario dei Santi Medici, in rione Barco, iniziò il 22 luglio 1956 con la posa della prima pietra, sotto la direzione dell’ing. Architetto Lacitignola di Monopoli. Il campanile, ideato dallo stesso architetto Lacitignola, si erge a fianco della chiesa, a lato destro del presbiterio.

L’edificazione del santuario dei Santi Medici, in rione Barco, iniziò il 22 luglio 1956 con la posa della prima pietra, sotto la direzione dell’ing. Architetto Lacitignola di Monopoli. Il campanile, ideato dallo stesso architetto Lacitignola, si erge a fianco della chiesa, a lato destro del presbiterio.

Il 27 settembre 1957 fu celebrata la prima messa all’interno della nuova chiesa officiata da monsignor don Andrea Anglani, mentre non erano ancora state smontate le impalcature ed era possibile utilizzare soltanto un presbiterio senza altare, senza immagini e senza luce.

Il 24 agosto 1958 l’Arcivescovo Monsignor Margiotta benediceva solennemente le nuove campane ungendole col sacro crisma, lavandole ed accendendovi sotto bracieri di carboni ardenti e versandovi sopra incenso.

Santuario San Crisanto e Daria – Oria (Brindisi)

A Roma i santi Martiri Crisanto e Daria sua moglie, dopo aver sofferto molti tormenti per Cristo sotto il Prefetto Celerino, furono gettati nell’arenario sulla via Salaria, dove con terra e pietre furono fatti seppellire vivi, su ordine dell’Imperatore Numeriano.

La città di Oria è situata a metà strada tra Brindisi e Taranto a nord del Salento.

Papa Stefano V concesse al vescovo Teodosio di Oria, parte delle reliquie dei martiri Crisanto e Daria che erano state traslate dalle catacombe di Trasone.

Nel 1231 fu costruito ad Oria il castello di Federico II che incorporò nel suo interno l’edificio religioso a tre navate divise da pilastri, dedicato ai Santi Crisanto e Daria.

A Roma i santi Martiri Crisanto e Daria sua moglie, dopo aver sofferto molti tormenti per Cristo sotto il Prefetto Celerino, furono gettati nell’arenario sulla via Salaria, dove con terra e pietre furono fatti seppellire vivi, su ordine dell’Imperatore Numeriano.

Santuario S.Maria d’Ibernia – Cisternino (Brindisi)

Noto anche con l’appellativo di Madonna delle Uova, il Santuario S.Maria d’Ibernia, del XII secolo, è ubicato a pochi chilometri dal centro abitato, in direzione Monti.

Noto anche con l’appellativo di Madonna delle Uova, il Santuario S.Maria d’Ibernia, del XII secolo, è ubicato a pochi chilometri dal centro abitato, in direzione Monti.

L’edificio più antico è l’originaria cappella, mentre l’edificio più grande è il santuario vero e proprio. Secondo una leggenda locale il luogo dove sarebbe sorto il santuario fu indicato della Madonna durante una sua apparizione.

Il lunedì di Pasqua, è usanza portare al santuario, in occasione della festa della Madonna, un dolce caratteristico detto “u chrruchl” dal significato di fecondità: a forma di borsetta con due uova sode per gli uomini e a forma di bambola con un uovo sodo per le donne.

La Madonna d’Ibernia è considerata dai cistranesi la Madonna della primavera, dell’abbondanza della vita e della felicità, a cui si affidano le mamme prossime al parto.

Santuario S.Maria di Galaso – Torre Santa Susanna (Brindisi)

Alla donna apparve la Madonna che le ordinò di bagnarsi con l’acqua della cisterna per guarire la sua infermità. Inoltre le disse dell’esistenza di un suo dipinto sotto le acque del serbatoio e volle che nel luogo fosse edificato un tempio.

L‘attuale santuario si presume sia stato costruito alla fine del XVI secolo. La leggenda narra che nel 1481 una famiglia religiosa diretta da Santa Maria di Leuca al santuario della Madonna della Croce a Francavilla Fontana, si fermò a Torre per far dissetare una parente paralitica.

Alla donna apparve la Madonna che le ordinò di bagnarsi con l’acqua della cisterna per guarire la sua infermità. Inoltre le disse dell’esistenza di un suo dipinto sotto le acque del serbatoio e volle che nel luogo fosse edificato un tempio.

Infatti sul muro del pozzo fu scoperto un affresco di stile bizantino con un’icona della Madonna con Bambino. La chiesa è articolata su due livelli, uno in linea con la strada l’altro scavato in profondità dove fu rinvenuta la Sacra immagine.

La chiesa, nei secoli successivi fu più volte restaurata. La chiesa il 15 agosto 1949 è stata elevata a Santuario della Diocesi dal vescovo di Oria, mons. Alberico Semeraro.

Santuario S.Maria della Sanità – Mesagne (Brindisi)

In Mesagne vi era un’antichissima cappella, nei pressi della “Porta Piccola”, in pessime condizioni. Sull’unico altare vi era un affresco raffigurante Santa Maria in Bethlehem, alla quale i fedeli del luogo si rivolsero affinché li liberasse dal terribile morbo.

La storia locale fa risalire la costruzione della chiesa di Santa Maria in Bethlehem al luglio del 1526 quando si abbatté sulla città di Mesagne una terribile pestilenza.

In Mesagne vi era un’antichissima cappella, nei pressi della “Porta Piccola”, in pessime condizioni. Sull’unico altare vi era un affresco raffigurante Santa Maria in Bethlehem, alla quale i fedeli del luogo si rivolsero affinché li liberasse dal terribile morbo.

Cessato il pericolo, verso il 1528 i fedeli riconoscenti, restaurarono ed ingrandirono la cappella. Poiché la vecchia chiesa minacciava di crollare, don Gregorio di Lecce la fece demolire, dando l’avvio ai lavori per la costruzione di una nuova e più bella fabbrica che dedicò a Santa Maria della Sanità.

I lavori di costruzione iniziarono dal 1662 per essere poi ultimati nel 1738, come si legge ancora oggi nell’iscrizione posta sulla facciata.

La chiesa presenta, ai lati, una serie di altari barocchi e la navata culmina con il presbiterio riccamente decorato.

Santuario di Santa Lucia – Erchie (Brindisi)

L’origine del santuario non è di facile precisazione. Verso il 1690, su interessamento di mons. Carlo Bovio, arrivarono a Erchie le reliquie della santa, portate da Venezia, consistenti in alcune ossa del braccio che furono collocate nel petto della statua lignea della santa

È situato a circa 30 km da Brindisi e a 2 km da Torre Santa Susanna. Il luogo dove sorge il santuario è famoso come sito archeologico.

L’origine del santuario non è di facile precisazione. Verso il 1690, su interessamento di mons. Carlo Bovio, arrivarono a Erchie le reliquie della santa, portate da Venezia, consistenti in alcune ossa del braccio che furono collocate nel petto della statua lignea della santa.

In seguito disperse o trafugate, sono state sostituite da un piccolo brandello di pelle. Oggetto di culto è anche l’acqua che sgorga da una sorgente nella grotta della Santa, ritenuta miracolosa per la guarigione degli occhi.

Infatti la chiesa sorge sopra un’antica grotta che la tradizione vuole costruita dai monaci Basiliani che avevano una loro comunità nel paese di Erchie.

La chiesa di Santa Lucia fu elevata alla dignità di santuario diocesano, con decreto del 8 aprile 1953 ad opera del vescovo di Oria Mons. Alberico Semeraro.

Santuario San Leucio (Brindisi)

La città di Brindisi riuscì ad ottenere parte delle reliquie ora custodite nella Cattedrale, grazie all’interessamento del vescovo di Oria Teodosio. La fondazione della primitiva chiesa di San Leucio è da collocare tra il IX e il X secolo.

Secondo la “Vita di S.Leucio” descritta negli Acta Sanctorum, le reliquie del Santo furono traslate da Brindisi a Trani, nella Cattedrale dedicata alla Vergine per poi essere trasferito a Benevento.

La città di Brindisi riuscì ad ottenere parte delle reliquie ora custodite nella Cattedrale, grazie all’interessamento del vescovo di Oria Teodosio. La fondazione della primitiva chiesa di San Leucio è da collocare tra il IX e il X secolo.

Fu distrutta nel 1720 per l’utilizzo del materiale del nuovo convento.

Oltre che a Brindisi, di cui è protettore della Diocesi, è molto venerato anche a Trani, Lecce, Benevento, Caserta, Capua; a Canosa recenti scavi hanno portato alla luce una basilica del V secolo a lui dedicata.

Santuario San Biagio – Ostuni (Brindisi)

Secondo alcuni studiosi il culto per San Biagio è stato diffuso dai monaci italo-greci, tra il IX e l’XI secolo. Il Santuario è situato in contrada Rialbo, poco distante dal Santuario di S. Oronzo a 4 km da Ostuni.

Secondo alcuni studiosi il culto per San Biagio è stato diffuso dai monaci italo-greci, tra il IX e l’XI secolo. Il Santuario è situato in contrada Rialbo, poco distante dal Santuario di S. Oronzo a 4 km da Ostuni.

Per raggiungere il santuario si imbocca un sentiero di quasi 1 km ed è raggiungibile solo a piedi. L’insediamento rupestre che costituisce un’ interessante esempio dell’influenza bizantina in Puglia fra il IX e XI secolo, è oggi in avanzato stato di degrado.

Il romitorio è formato da una piccola chiesetta romanica addossata ad una cavità entro la quale un tempo presentava alcuni affreschi del periodo medievale.

All’interno si trova un altare in pietra lavorato in stile barocco con la statua di San Biagio, opera dello scultore Giuseppe Greco. Le reliquie del Santo, composte da una parte del cranio, sono custodite da sette secoli nella Cattedrale di Ostuni , entro una cassa d’argento.

Santuario San Barsanofio – Oria (Brindisi)

Dell’antico edificio rimane un frammento di architrave decorato con pavoni e rami di palma stilizzati e una iscrizione in latino con episodi della vita del Santo. Nel 1170, padre Marco rinvenne il luogo dove fu deposto San Barsanofio; Pietro, Vescovo di Ostuni su incarico dell’arcivescovo Lupone, trasferì le Sante Reliquie nella chiesa dedicata alla Vergine.

La più antica attestazione dell’esistenza del santuario è contenuta nella “Vita di San Barsanofio” negli Acta Santorum del XII-XIII secolo. Sul luogo della chiesa di San Barsanofio venne costruita la chiesa di San Francesco di Paola, eretta nel XVI secolo.

Dell’antico edificio rimane un frammento di architrave decorato con pavoni e rami di palma stilizzati e una iscrizione in latino con episodi della vita del Santo. Nel 1170, padre Marco rinvenne il luogo dove fu deposto San Barsanofio; Pietro, Vescovo di Ostuni su incarico dell’arcivescovo Lupone, trasferì le Sante Reliquie nella chiesa dedicata alla Vergine.

L’attuale statua di San Barsanofio, patrono della città, è stata realizzata dallo scultore Bujar Arapi, alta 2 mt circa è stata inaugurata il 21 febbraio 2010.

Santuario Maria SS. della Croce – Francavilla Fontana (Brindisi)

Oggetto del culto è il dipinto della Madonna della Croce che, secondo la tradizione, sarebbe stato dipinto da S.Luca e portato a Francavilla Fontana dagli Apostoli nel I secolo d.C. Collocato sulla parete di fondo del presbiterio, raffigura la Vergine col Bambino, opera risalente al tardo Duecento.

L’origine del santuario di Maria SS. della Croce è molto più antica rispetto alla sua realizzazione, iniziata nel 1687.

Oggetto del culto è il dipinto della Madonna della Croce che, secondo la tradizione, sarebbe stato dipinto da S.Luca e portato a Francavilla Fontana dagli Apostoli nel I secolo d.C. Collocato sulla parete di fondo del presbiterio, raffigura la Vergine col Bambino, opera risalente al tardo Duecento.

La croce che regge il Bambino risulta essere posticcia. Nella metà del XVI secolo la piccola chiesa era luogo di devozione abbastanza frequentato. La devozione popolare verso la Madonna della Croce, sarebbe scaturita dopo l’intervento miracoloso della Vergine della Croce, verso il devoto Francesco Antonio de Roncio, che riacquistò la vista verso la seconda metà del XVI secolo.

Sul pavimento del coro superiore è leggibile la data del 1749, che forse indica l’epoca del completamento dei lavori.

Santuario Madonna di Pozzo Faceto – Fasano (Brindisi)

La dedicazione è originata dal ritrovamento dell’affresco della Madonna in una grotta, da alcuni contadini che stavano costruendo un pozzo, su indicazione stessa della Vergine apparsa agli stessi. L’affresco ritrae la Madonna col Bambino, del periodo tardogotico del XIV secolo.

Noto anche con il nome di Madonna di Pozzo Guascito, il santuario sorge in contrada Pozzo Faceto lungo la strada Fasano-Ostuni.

La dedicazione è originata dal ritrovamento dell’affresco della Madonna in una grotta, da alcuni contadini che stavano costruendo un pozzo, su indicazione stessa della Vergine apparsa agli stessi. L’affresco ritrae la Madonna col Bambino, del periodo tardogotico del XIV secolo.

Il primitivo edificio venne edificato al di sopra del pozzo dove fu rinvenuta la Sacra Immagine. nel XVI secolo il santuario viene ampliato con l’aggiunta dell’ospizio sul fianco.

Nel XVIII secolo l’affresco della Madonna di Pozzo Faceto viene trsferito sull’altare maggiore. Nel 1784 la Madonna di Pozzo Faceto è stata elevata a patrona di Fasano.

Santuario Madonna della Misericordia – Mesagne (Brindisi)

Sorge in contrada della Misericordia a circa 2 km dal centro di Mesagne, dove un tempo vi era una cappella dedicata a Santa Maria delle Olive. La leggenda narra di un ragazzo che nel 1579 scagliò violentemente una boccia contro l’immagine della Madonna lasciando su di essa un’impronta di colore rosso.

Sorge in contrada della Misericordia a circa 2 km dal centro di Mesagne, dove un tempo vi era una cappella dedicata a Santa Maria delle Olive. La leggenda narra di un ragazzo che nel 1579 scagliò violentemente una boccia contro l’immagine della Madonna lasciando su di essa un’impronta di colore rosso.

Il giovane rimase paralizzato nel braccio e per questo motivo venne dato all’immagine l’ appellativo di Santa Maria della Giustizia.

Nel 1579 il titolo viene trasformato in Santa Maria della Misericordia dal capitolo di Mesagne. La chiesa edificata nel 1635 presenta tre navate e un unico altare. Due colonne nella facciata fanno parte del vecchio edificio.

Nel 1868 l’edificio crollò in buona parte, tranne la zona del presbiterio.

Santuario Madonna della Grata – Ostuni (Brindisi)

Sorge nella zona degli Orti nella frazione di Rosara alla periferia di Ostuni. Il primo miracolo della Madonna della Grata è quello di aver guarito un malato alla colonna vertebrale. Per questo il nome “Grata” sta ad indicare la parte superiore del corpo, cassa toracica e colonna vertebrale.

Sorge nella zona degli Orti nella frazione di Rosara alla periferia di Ostuni. Il primo miracolo della Madonna della Grata è quello di aver guarito un malato alla colonna vertebrale. Per questo il nome “Grata” sta ad indicare la parte superiore del corpo, cassa toracica e colonna vertebrale.

L’edificazione del primo santuario è dell’inizio del XVIII secolo. Tra l’anno 1896 e l’anno 1912 è stata completata la chiesa attuale in stile neoromanico a pianta centrale con cupola centrale e quattro piccole cupolette, su progetto dell’architetto di Ostuni Gaetano Jurleo.

L’originaria cappella della Madonna della Grata, costruita agli inizi del ‘700, è stata inglobata all’interno dell’odierno edificio religioso. La festa della Madonna della Grata si svolge nella prima domenica di agosto.

Santuario Madonna della Fontana – Francavilla Fontana (Brindisi)

Il dipinto venne trovato nel 1310 nei pressi di un pozzo dell’antica contrada Villa del Salvatore. Si tratta di un affresco che raffigura la Madonna col Bambino databile nel periodo tra il XV e XVI secolo. Il modello iconografico si ispira a quello di S.Maria del Casale a Brindisi e a quello di S.Maria della Croce a Francavilla Fontana.

L’antica immagine della Vergine fu ritrovata dal Principe di Taranto, Filippo d’Angiò, che finanziò anche l’edificazione del primitivo santuario, posto nel centro storico del paese.

Il dipinto venne trovato nel 1310 nei pressi di un pozzo dell’antica contrada Villa del Salvatore. Si tratta di un affresco che raffigura la Madonna col Bambino databile nel periodo tra il XV e XVI secolo. Il modello iconografico si ispira a quello di S.Maria del Casale a Brindisi e a quello di S.Maria della Croce a Francavilla Fontana.

Presente anche una statua della Madonna della Fontana col Bambino, prodotta da una bottega meridionale del XVIII secolo. È posta in una nicchia nella parete destra della chiesa.

L’edificio è stato edificato con pianta a croce greca con cupola centrale. La consacrazione della chiesa è avvenuta il 24 febbraio 1572 ad opera di mons. Figueroa.

Santuario del Santo Sepolcro (Barletta)

Il santuario fu visitato nel 1990 e nel 1997 dal patriarca di Gerusalemme mons. Michel Sabbah. La chiesa fu eretta nel corso del XII secolo e affidata alle cure dei Canonici del Santo Sepolcro.

Conserva nel suo interno le Sacre Reliquie di Terrasanta composte da una Croce patriarcale, un ciborio ligneo, una pisside metallica smaltata a forma di colomba, un ostensorio, frammenti di tessuto di una stola.

Il santuario fu visitato nel 1990 e nel 1997 dal patriarca di Gerusalemme mons. Michel Sabbah. La chiesa fu eretta nel corso del XII secolo e affidata alle cure dei Canonici del Santo Sepolcro.

È a tre navate con copertura a volta a crociera, preceduta da un portico a due livelli. La decorazione dell’abside ad affresco, fu realizzata in periodo angioino. Il campanile barocco in grandi blocchi di pietra è stato progettato dall’architetto Vito Valentino ed è del 1737.

Una processione con la Santa Reliquia del Santo Legno della Croce, si svolge il venerdì santo.

Santuario S.Maria del Carmine (Andria)

La chiesa e convento furono eretti in contrada San Vito, fuori delle mura della città, grazie alla donazione del nobile Flavio de Excelsis a favore dei Carmelitani nel 1690

La chiesa e convento furono eretti in contrada San Vito, fuori delle mura della città, grazie alla donazione del nobile Flavio de Excelsis a favore dei Carmelitani nel 1690. Chiesa e convento furono terminati nel 1753 e nello stesso anno il vescovo De Anellis, consacrò solennemente la chiesa.

Il quadro della Vergine del Carmine, posto sull’altare maggiore, fu realizzato nel 1947. La chiesa è ad aula unica con volta a botte, facciata con timpano preceduta da un portico, raggiungibile da una scalinata molto ampia realizzata nel 1773 da Saverio Raimondi. Il campanile, costruito nel 1772, dopo essere stato distrutto nel 1806, fu riedificato in stile tardo barocco ad opera dei Gesuiti.

La festa liturgica annuale si svolge il 15 luglio e nelle domeniche di Quaresima viene effettuata una Via Crucis.

Santuario Santa Lucia (Barletta)

E’ una delle chiese più antiche di Barletta e fa parte di un complesso monastico del XIV secolo. Il culto per la Santa martire siracusana, risale al XIII secolo. La data di fondazione della chiesa risale al 1215 mentre il monastero risale al 1230.

Vicoletto Santa Lucia, 1 – 70051 Barletta (BT)
tel: 0883 534379

E’ una delle chiese più antiche di Barletta e fa parte di un complesso monastico del XIV secolo. Il culto per la Santa martire siracusana, risale al XIII secolo. La data di fondazione della chiesa risale al 1215 mentre il monastero risale al 1230.

Nel 1826 la chiesa fu consacrata dall’ Arcivescovo di Trani mons. Gaetano Maria de Franci. Nell’edificio è conservata una antica e preziosa statua lignea di Santa Lucia, databile al XVII secolo ed un affresco raffigurante la Madonna con Giovanni Evangelista.

Santa Lucia è invocata soprattutto nelle malattie degli occhi. La festa liturgica dalla santa viene celebrata il 13 dicembre con grande afflusso di devoti e fedeli, con la processione per le vie della città.

Santuario San Ruggiero (Barletta)

Furono restituite alcune ossa nel 1277 ma l’intero corpo riposò a Barletta presso il monastero di Santo Stefano. Successivamente nel 1512 le sacre spoglie furono traslate in una cappella a lui dedicata

Sorge in località Canne della Battaglia a 650 metri slm. Il culto per San Ruggiero è conosciuto fin dal XIII secolo quando papa Innocenzo V con un documento, lamentava la sparizione di alcuni arredi della chiesa comprese anche le reliquie del Santo.

Furono restituite alcune ossa nel 1277 ma l’intero corpo riposò a Barletta presso il monastero di Santo Stefano. Successivamente nel 1512 le sacre spoglie furono traslate in una cappella a lui dedicata.

L’origine della chiesa e del convento risale al X secolo. Ruggiero naque a Canne tra il 1060 e il 1070 e all’età di trent’anni, in seguito alla morte del vescovo diocesano, venne proclamato Vescovo di Canne.

La sua morte avvenne il 30 dicembre 1129 e la popolazione volle seppellire il suo corpo nella cattedrale del paese, sotto l’altare maggiore.

Santuario Maria SS. dell’Apparizione (Trani)

La tradizione vuole che nel XV secolo, quando Trani e dintorni erano infestate dalla peste, devastando la popolazione, un medico di nome Pascariello Macchia, anch’esso infetto, era diretto ad Andria, quando dinanzi ad una chiesetta dedicata al Crocifisso, invocò la Madonna sperando nel suo aiuto.

Conosciuto anche con l’appellativo di “Madonna del Medico” Il dipinto originario, offerto da un ex-voto, è conservato nel palazzo arcivescovile e raffigura la Vergine con il manto aperto in segno di protezione della città di Trani.

La tradizione vuole che nel XV secolo, quando Trani e dintorni erano infestate dalla peste, devastando la popolazione, un medico di nome Pascariello Macchia, anch’esso infetto, era diretto ad Andria, quando dinanzi ad una chiesetta dedicata al Crocifisso, invocò la Madonna sperando nel suo aiuto.

La Vergine apparve a Pascariello intimandogli di tornare a curare gli appestati della propria città tracciando loro in fronte un segno di croce con la saliva. Dopo questo segno miracoloso pare che la peste scomparve e sul luogo dell’apparizione fu edificata una chiesa.

Santuario Madonna del Rosario in S.Domenico (Trani)

Il culto della Madonna del Rosario è stato introdotto dai domenicani nel XVI secolo. Edificio e convento sono stati fondati dal Beato Niccolò Paglia nel 1224 sotto la titolazione di Santa Croce. La nuova costruzione è del 1763. Sono presenti all’interno dell’edificio una scultura raffigurante “La Pietà”, opera del XVI secolo e una tela con “L’adorazione dei pastori”, opera di Giambattista Calò del 1777.

Conosciuto anche con l’appellativo di Santa Croce, il Santuario Madonna del Rosario è stato elevato a santuario diocesano il 15 agosto 1966 dall’arcivescovo Reginaldo Addazi.

Il culto della Madonna del Rosario è stato introdotto dai domenicani nel XVI secolo. Edificio e convento sono stati fondati dal Beato Niccolò Paglia nel 1224 sotto la titolazione di Santa Croce. La nuova costruzione è del 1763. Sono presenti all’interno dell’edificio una scultura raffigurante “La Pietà”, opera del XVI secolo e una tela con “L’adorazione dei pastori”, opera di Giambattista Calò del 1777.

Oggetto del culto è l’immagine della Madonna del Rosario col Bambino, che distribuiscono corone di rosari a San Domenico e Santa Chiara. Il dipinto è stato donato da Fabio de Boctunis nel 1558.

Santuario Beata Maria Vergine del Carmine (Trani)

Oggetto del culto è l’immagine della Madonna del Carmine col Bambino che tiene nelle mani un mazzetto di fiori e spighe di grano. L’opera è del 1897. All’interno del Santuario è custodito la statua lignea della Vergine, che in occasione della festa viene esposta su un trono collocato sull’altare centrale.

Piazza Tiepolo,2 – 76125 Trani (BT)
tel 0883 482314

Il Santuario Beata Maria Vergine del Carmine sorge sul porto cittadino di Trani. La devozione per la Madonna del Carmine è stata introdotta dai Carmelitani nel 1549.

Oggetto del culto è l’immagine della Madonna del Carmine col Bambino che tiene nelle mani un mazzetto di fiori e spighe di grano. L’opera è del 1897. All’interno del Santuario è custodito la statua lignea della Vergine, che in occasione della festa viene esposta su un trono collocato sull’altare centrale.

Dopo la celebrazione eucaristica, la statua della Madonna del Carmine viene portata in processione per mare, dove avviene la benedizione delle acque portuali. La chiesa è stata elevata a santuario diocesano, il 14 luglio 1974 da Mons. Giuseppe Carata.

Santuario S.Maria di Loreto – Mola di Bari (Bari)

Il dipinto della Madonna di Loreto fu ritrovato in un giardino della stessa proprietà. L’edificio è stato consacrato il 21 febbraio 1794 come attestato da una lapide posta all’interno della chiesa. Attualmente l’edificio è a tre navate con abside e cupola.

Ubicato alla periferia di Mola, prospiciente il mare, il Santuario S.Maria di Loreto, fu costruito dalla famiglia Sabinellis su di un terreno di proprietà.

Il dipinto della Madonna di Loreto fu ritrovato in un giardino della stessa proprietà. L’edificio è stato consacrato il 21 febbraio 1794 come attestato da una lapide posta all’interno della chiesa. Attualmente l’edificio è a tre navate con abside e cupola.

La facciata è a capanna con rosone centrale e sul fianco sinistro si erge il campanile in stile barocco. Oggetto del culto e devozione popolare è l’immagine della Vergine nella Santa Casa che regge il Bambino che con in una mano regge il globo.

L’opera è databile tra la metà del XVI secolo e inizio XVII secolo.

Santuario S.Maria di Buterrito (Bari)

Rappresenta la Vergine col Bambino benedicente che stringe in una mano un uccello dal piumaggio scuro. L’opera viene datata al XV secolo. Secondo la leggenda, l’immagine della Madonna di Buterrito fu ritrovata in una grotta da alcuni ragazzi che giocavano nelle vicinanze.

Sorge in località Ceglie del Campo a 7 km dalla città di Bari. L’affresco della Vergine è posto sull’altare maggiore nella cappella del cimitero, edificata nel 1837.

Rappresenta la Vergine col Bambino benedicente che stringe in una mano un uccello dal piumaggio scuro. L’opera viene datata al XV secolo. Secondo la leggenda, l’immagine della Madonna di Buterrito fu ritrovata in una grotta da alcuni ragazzi che giocavano nelle vicinanze.

La grotta del ritrovamento venne trasformata successivamente in ossario. L’attuale edificio religioso, edificato nel 1912, è a navata unica con volta a botte, facciata a capanna e sul lato sinistro dell’edificio si erge il campanile a pianta quadrata.

È presente anche una statua processionale della Vergine, costituita da un manichino addobbato, del secolo XIX.

Santuario Santa Maria della Croce – Triggiano (Bari)

Nel 1570 viene costruita una piccola cappella dove esisteva una precedente edicola, posta all’incrocio di due strade. Nel XVII secolo fu necessario l’ampliamento della chiesa, visto il grande afflusso di pellegrini.

Nel 1570 viene costruita una piccola cappella dove esisteva una precedente edicola, posta all’incrocio di due strade. Nel XVII secolo fu necessario l’ampliamento della chiesa, visto il grande afflusso di pellegrini.

L’edificio è costruito in stile barocco ad unica navata con cinque altari ai lati. Il campanile fu eretto nel 1923 e dotato di due grosse campane.

Oggetto del culto e devozione popolare, è l’affresco della Vergine col Bambino tra San Sebastiano e San Rocco. La vergine reca nella mano tre spighe di grano.

L’opera è dell’inizio del XVI secolo. Nel 1732 la Madonna della Croce viene dichiarata patrona di Triggiano.

Santuario Santa Maria del Rito – Noicattaro (Bari)

Oggetto del culto e devozione popolare è l’affresco del XVI-XVII secolo, raffigurante la Vergine a mezzo busto col Bambino. È inoltre presente la statua processionale in cartapesta eseguita nel 1918 da maestri leccesi.

Sorge a 3 chilometri da Noicattaro sull’antica contrada Torre Pelosa e nota anche con l’appellativo di Santa Maria di Loreto. Del 1600 è l’edificio più vecchio, come è riportato da un’iscrizione sopra il portale della chiesa, composto da una piccola chiesa a pianta quadrata con annessi ambienti di una casa colonica.

Non molto distante, nel 1920, venne costruita una chiesa più grande a navata unica con facciata neo-romanica. Oggetto del culto e devozione popolare è l’affresco del XVI-XVII secolo, raffigurante la Vergine a mezzo busto col Bambino. È inoltre presente la statua processionale in cartapesta eseguita nel 1918 da maestri leccesi.

I festeggiamenti della Madonna del Rito si svolgono l’ultima domenica di settembre, con il trasferimento della statua della Vergine dal santuario alla chiesa di Noicattaro.

Santuario Santa Maria del Palazzo – Rutigliano (Bari)

L’origine della dedicazione sarebbe da attribuire alla presenza di un non meglio precisato “Palazzo” nelle vicinanze del santuario. La chiesa si presenta a navata unica con volta a botte, facciata a capanna con rosone centrale.

Sorge a un paio di chilometri da Rutigliano lungo la provinciale che conduce a Turi.

L’origine della dedicazione sarebbe da attribuire alla presenza di un non meglio precisato “Palazzo” nelle vicinanze del santuario. La chiesa si presenta a navata unica con volta a botte, facciata a capanna con rosone centrale.

Nel lato destro, il corpo di fabbrica del convento. Oggetto del culto e devozione popolare è il dipinto a tempera su tavola della Vergine col Bambino, attribuita al XVII secolo. La sua edificazione risale al 1630 e nel 1866 viene soppresso.

Durante il Secondo Conflitto Mondiale, il convento viene utilizzato come rifugio per il contingente militare americano. Attualmente il santuario è in stato di abbandono.

Santuario S.Maria degli Angeli – Toritto (Bari)

L’affresco oggetto del culto e devozione popolare, raffigura la Vergine col Redentore assisi in cielo e attorniati da Angeli. In basso San Francesco che riceve da un Angelo un cartiglio. Il santuario era frequentato principalmente da pastori, essendo stato costruito presso il tratturo Barletta-Grumo.

Sorge in località Quasano a circa una decina di chilometri da Toritto, il Santuario S.Maria degli Angeli. Nulla si sa della prima edificazione del santuario, mentre sappiamo che nel 1872, fu costruita accanto alla vecchia cappella, una seconda chiesa a navata unica con copertura a botte e cupola centrale.

L’affresco oggetto del culto e devozione popolare, raffigura la Vergine col Redentore assisi in cielo e attorniati da Angeli. In basso San Francesco che riceve da un Angelo un cartiglio. Il santuario era frequentato principalmente da pastori, essendo stato costruito presso il tratturo Barletta-Grumo.

Durante la festa della Madonna degli Angeli, la Sacra Immagine viene portata in processione su un carro trainato da buoi, che da Toritto trasportavano a Quasano oltre 12 mila pani da distribuire ai fedeli.

Santuario Santa Maria della Stella – Adelfia (Bari)

Da fonti locali si evince che la costruzione del primitivo santuario è avvenuta nella Pasqua del 1185 sebbene nessun documento attesti l’esistenza di una chiesa dedicata a S.Maria della Stella , nel XII secolo.

Sorge nel rione di Canneto ed è conosciuta anche con l’appellativo di “Madonna dell’Oro”.

Il nome del santuario si riferisce al nome della committente della costruzione della prima cappella, Beatrice Stella, che fu guarita grazie all’intercessione della Vergine. Da fonti locali si evince che la costruzione del primitivo santuario è avvenuta nella Pasqua del 1185 sebbene nessun documento attesti l’esistenza di una chiesa dedicata a S.Maria della Stella , nel XII secolo.

Certa è che l’esistenza del santuario nel XVI secolo quando viene visitato da Mons. A. Puteo Arcivescovo di Bari.

Oggetto del culto e devozione popolare è il dipinto della Vergine col Bambino, databile alla fine del XVI secolo.

Santuario Santa Fara (Bari)

La parrocchia di Santa Fara, elevata al grado di Santuario diocesano dall’Arcivescovo di Bari Mons. Mariano Magrassi il 2 gennaio 1997, è stata costruita a partire dal 1961 ed inaugurato il 29 giugno 1975 dall’Arcivescovo di Bari Mons. Anastasio Alberto Ballestrero.

PARROCCHIA SANTUARIO SANTA FARA
Via Generale Bellomo, 94 – 70124 Bari (BA)
Tel. e Fax 080.5618236
http://www.santafara.org/
santafara.bari@arcidiocesibaribitonto.it

La parrocchia di Santa Fara, elevata al grado di Santuario diocesano dall’Arcivescovo di Bari Mons. Mariano Magrassi il 2 gennaio 1997, è stata costruita a partire dal 1961 ed inaugurato il 29 giugno 1975 dall’Arcivescovo di Bari Mons. Anastasio Alberto Ballestrero.

Oggetto del culto e devozione popolare è la statua di Santa Fara addobbata con le vesti di abbadessa benedettina che regge in una mano spighe di grano e con l’altra il Vangelo sul quale si legge:”Qui seminant in lacrimys, in exultatione metent”.

Il 7 dicembre 1939, viene solennemente benedetta da Mons. Giovanni Anaclerio, la prima cappella dedicata a Santa Fara, voluta da Simone Di Cagno ed edificata a partie dal 7 dicembre 1930 su di un terreno di sua proprietà.

Santuario Santa Maria del Principio – Adelfia (Bari)

Il dipinto, databile al XVI secolo, raffigura la Vergine orante in ginocchio, il Bambinello nudo sdraiato a terra, San Giuseppe, il bue e l’asinello. La chiesa di Santa Maria del Principio ha origini fin dal 1079, sebbene il culto si consolidi verso il Cinquecento.

Sorge nel paese di Adelfia-Montrone nei pressi della chiesa madre dedicata a San Nicola. L’entrata in uso della dedicazione sarebbe da attribuire ad un monaco greco, parente di Roni Sensech fondatore dell’antica Monte-Roni nel 982, insediatosi in alcune grotte del luogo. In una di queste grotte il monaco, avrebbe dipinto in affresco una Natività, dedicandola a Santa Maria del Principio.

Il dipinto, databile al XVI secolo, raffigura la Vergine orante in ginocchio, il Bambinello nudo sdraiato a terra, San Giuseppe, il bue e l’asinello. La chiesa di Santa Maria del Principio ha origini fin dal 1079, sebbene il culto si consolidi verso il Cinquecento.

L’immagine della Madonna del Principio è stata solennemente incoronata l’8 gennaio 1891 su richiesta del Sac. Angiuli.

Santuario San Vito – Polignano al Mare (Bari)

La leggenda narra che San Vito, apparve ad una principessa salernitana esortandola a trasferire il suo corpo a Polignano, unitamente a quelli dei Santi Modesto e Crescenza. L’edificio religioso è a tre navate con copertura in pietra.

Sorge a tre chilometri da Polignano a Mare, il Santuario San Vito che conserva le reliquie del santo, consistenti in frammenti di ossa del ginocchio e del braccio. L’epoca di costruzione del santuario è sconosciuta perché sono andati perduti i documenti nel 1785.

La leggenda narra che San Vito, apparve ad una principessa salernitana esortandola a trasferire il suo corpo a Polignano, unitamente a quelli dei Santi Modesto e Crescenza. L’edificio religioso è a tre navate con copertura in pietra.

Polignano e la Badia di San Vito furono per secoli meta di pellegrinaggi da parte di coloro che erano affetti dal cosiddetto ”Ballo di San Vito” sinonimo di tarantolismo. La cura dei malati di rabbia, era curata applicando sul morso una prodigiosa “manna” che trasuda dalle ossa del ginocchio delle reliquie del Santo.

Il 15 giugno, nella processione in onore del Santo, il braccio viene traslato dalla Cattedrale alla Badia.

Santuario Maria SS. Regina del Mondo – Monopoli (Bari)

La chiesa costruita in pietra viva, ha la classica pianta a croce latina a una navata con transetto; all’esterno un porticato e sulla parte destra, un po’ arretrato il campanile. Il prospetto è ornato da cinque statue: l’Assunta, l’Arcangelo Michele, S. Nicola di Bari e i SS. Cosma e Damiano, benedette da Mons. Carlo Ferrari nel settembre 1952. Un decreto vescovile del 1983 ha elevato la chiesa a santuario diocesano

Contrada Antonelli
70043 Monopoli (BA)
Tel. 080 6900122

Lungo la strada che da Monopoli conduce a Castellana Grotte, in località contrada Antonelli, è ubicato il Santuario Maria SS. Regina del Mondo, costruito negli anni tra il 1942 e il 1950. Oggetto del culto e devozione popolare è la statua in legno dipinto della Madonna col Bambino, opera del 1950 eseguita durante la fine dei lavori della costruzione.

La chiesa costruita in pietra viva, ha la classica pianta a croce latina a una navata con transetto; all’esterno un porticato e sulla parte destra, un po’ arretrato il campanile. Il prospetto è ornato da cinque statue: l’Assunta, l’Arcangelo Michele, S. Nicola di Bari e i SS. Cosma e Damiano, benedette da Mons. Carlo Ferrari nel settembre 1952. Un decreto vescovile del 1983 ha elevato la chiesa a santuario diocesano.

La settimana che precede la festa della Madonna, una processione con la statua della Vergine, sosta presso le abitazioni per un momento di preghiera.

Santuario Maria SS. di Monteverde – Grumo Appula (Bari)

L’immagine venerata è un dipinto ad affresco della Vergine col Bambino; la Madonna indossa un sontuoso abito damascato mentre il Bambino benedicente, reca in mano un uccello. L’opera, di gusto tardogotico, è databile alla prima metà del XV secolo.

Conosciuto anche con l’appellativo “Madonna di Monteverde” il Santuario fu edificato sul luogo dove un tempo vi era un’edicola conosciuta con il nome “Icona di Panniello”.

La dedicazione a Santa Maria di Monteverde, si deve al devoto Marino Giappino nel 1652, al quale apparve la Madonna durante una malattia, mentre in precedenza la cappella era dedicsta a S.Maria di Loreto.

L’immagine venerata è un dipinto ad affresco della Vergine col Bambino; la Madonna indossa un sontuoso abito damascato mentre il Bambino benedicente, reca in mano un uccello. L’opera, di gusto tardogotico, è databile alla prima metà del XV secolo.

In una nicchia posta nel timpano sopra il portale d’ingresso, vi è una statua della Vergine in trono col Bambino del XVI secolo.

Santuario Maria SS. Madre della Misericordia – Bisceglie (Bari)

Oggetto del culto e devozione popolare è l’affresco, collocato nel santuario nel 1645, della Vergine col Bambino, che in precedenza era dentro una cappella di campagna con ignota dedicazione

Il moderno edificio, a pianta centrale, è a grande aula unica con copertura a soffitto ligneo.

È preceduto da un porticato poggiante su pilastri quadrati in pietra. Una grande cupola coperta in maiolica, si eleva da un tamburo di forma ottagonale.

Oggetto del culto e devozione popolare è l’affresco, collocato nel santuario nel 1645, della Vergine col Bambino, che in precedenza era dentro una cappella di campagna con ignota dedicazione.

Viene celebrata una novena nel periodo antecedente la quinta domenica di Pasqua, che fu approvata dall’arcivescovo Tommaso De Stefano nel 1902.

Santuario Madonna del Bosco – Spinazzola (Bari)

Sull’altare maggiore è il dipinto della Vergine del Bosco variamente attribuito ad Antonio Stabile o ad Orazio Jacobotta, che raffigura la Vergine col Bambino. Due angeli incoronano il capo della Madonna e recano un cartiglio con scritto: “Regina Coeli, Laetare, Alleluia”.

Piazza Plebiscito
70058 Spinazzola Barletta-Andria-Trani
0883 684044

Poco lontano dal luogo dove esisteva il vecchio santuario, fu edificato nel 1971 un nuovo edificio religioso. Del santuario più antico non rimane più nulla. A navata unica, facciata a capanna con portale e ampio porticato sui fianchi dell’edificio.

Sul lato sinistro si erge il campanile quadrato. Il santuario è stato costruito in onore di Maria Santissima del Bosco, in quanto, secondo la leggenda, il quadro fu ritrovato da un taglialegna nel tronco di una quercia.

Sull’altare maggiore è il dipinto della Vergine del Bosco variamente attribuito ad Antonio Stabile o ad Orazio Jacobotta, che raffigura la Vergine col Bambino. Due angeli incoronano il capo della Madonna e recano un cartiglio con scritto: “Regina Coeli, Laetare, Alleluia”.

Ogni anno, il Martedì dopo Pasqua il dipinto della Madonna del Bosco è portato in processione dal santuario al paese dove rimane fino al 14 agosto.

Santuario Santa Maria di Calentano – Ruvo di Puglia (Bari)

Di autore ignoto, si ipotizza si tratti di opera bizantina databile fra XIII e XIV secolo. Il primo santuario, realizzato nel 1377, in onore di Santa Maria di Calentano, fu costruito dai maestri Giobbe di Giovinazzo e Andrea da Ruvo. Tra il XIII e XIV secolo è attestata a Calentano la presenza dei Cavalieri Teutonici.

Il santuario sorge in collina a 400 mt slm a circa otto chilometri da Ruvo di Puglia. La dedicazione del santuario si deve all’affresco della Vergine Theotokos con ai fianchi S.Antonio Abate e S.Leonardo. in alto due angeli incoronano la Vergine.

Di autore ignoto, si ipotizza si tratti di opera bizantina databile fra XIII e XIV secolo. Il primo santuario, realizzato nel 1377, in onore di Santa Maria di Calentano, fu costruito dai maestri Giobbe di Giovinazzo e Andrea da Ruvo. Tra il XIII e XIV secolo è attestata a Calentano la presenza dei Cavalieri Teutonici.

L’edificio attuale è composto dalla chiesa, dalla canonica, alcuni edifici della casa baronale e l’abitazione del vescovo. La chiesa è stata ristrutturata nel 1433 e restaurata nel 1751 e nel 1807.

Santuario S. Maria delle Grazie – Ruvo di Puglia (Bari)

Il dipinto ad affresco rappresenta la Madonna nell’atto di allattare il Bambino. Per soddisfare il crescente afflusso dei fedeli, il vescovo Cristoforo Memmolo volle la costruzione di una chiesa più grande, edificata nel 1644. L’edificio è ad aula unica con altare principale e cinque altari laterali, facciata a capanna. All’esterno si erge il campanile dotato di due campane.

Il Santuario S. Maria delle Grazie si trova ad un chilometro da Ruvo di Puglia, sul tracciato della Via Traiana. Fu edificato inglobando nel suo interno una preesistente cappella del ‘300 che al suo interno custodiva un’immagine della Vergine delle Grazie.

Il dipinto ad affresco rappresenta la Madonna nell’atto di allattare il Bambino. Per soddisfare il crescente afflusso dei fedeli, il vescovo Cristoforo Memmolo volle la costruzione di una chiesa più grande, edificata nel 1644. L’edificio è ad aula unica con altare principale e cinque altari laterali, facciata a capanna. All’esterno si erge il campanile dotato di due campane.

Nel 1781, Papa Pio VI concesse l’indulgenza plenaria a tutti coloro che fossero andati in pellegrinaggio al santuario, il giorno della festa della Madonna. Il 21 maggio 1972 avvenne l’Incoronazione dell’immagine mariana.

Santuario Madonna della Lama – Noicattaro (Bari)

Databile al XVII secolo potrebbe essere stato eseguito da Andrea Rizo da Candia. Fonti documentarie indicano l’esistenza della chiesa nel XVI secolo e la storiografia locale assegna al XV secolo l’edificazione dell’edificio religioso.

Sorge in periferia dell’abitato di Noicattaro sul margine del torrente Lama dove fu ritrovata l’icona della Vergine. La tavola raffigura la Vergine col Bambino di tipologia iconografica della Vergine della Tenerezza.

Databile al XVII secolo potrebbe essere stato eseguito da Andrea Rizo da Candia. Fonti documentarie indicano l’esistenza della chiesa nel XVI secolo e la storiografia locale assegna al XV secolo l’edificazione dell’edificio religioso.

Edificio a pianta longitudinale a tre navate con copertura a volta a botte. Nel 1692 il soffitto della volta crollò e nel 1720 venne ricostruito, furono eseguite le decorazioni interne e l’altare maggiore. I dipinti collocati nelle navate laterali sono opera del pittore locale Giuseppe De Mattia, eseguiti tra il 1839 e il 1865.

Santuario Madonna d’Altomare – Mola di Bari (Bari)

Nel 1988, in occasione del quarto centenario della costruzione della Chiesa della Madonna di Loreto dove è venerata la Madonna D’Altomare l’ Arcivescovo di Bari, Mons. Mariano Magrassi, autorizzò la celebrazione della festa secondo le antiche tradizioni.

Dal 1588, ogni prima domenica di luglio si celebra la festività della Madonna d’Altomare. Si racconta che nel martedì di Pentecoste del 1598 una bambina cadde in un pozzo, in cui era presente un affresco della Vergine e per sua intercessione venne salvata.

Nel sabato che precede il giorno di festa, dopo la Santa Messa pomeridiana, i fedeli, provvisti di fiaccole, portavano a spalla la statua della Madonna d’Altomare fino alla frazione di Cozze, dove veniva custodita nella cappella della Madonna degli Angeli.

Il giorno seguente, un’imbarcazione raggiungeva Cozze per riportare a Mola la Madonna che una volta giunta in porto era accolta dai fuochi .

Nel 1988, in occasione del quarto centenario della costruzione della Chiesa della Madonna di Loreto dove è venerata la Madonna D’Altomare l’ Arcivescovo di Bari, Mons. Mariano Magrassi, autorizzò la celebrazione della festa secondo le antiche tradizioni.

Il 2 luglio del 1989 i festeggiamenti furono definitivamente ripristinati e continuano fino ai nostri giorni.

Santuario Maria SS. Delle Grazie di Mellitto – Grumo Appula (Bari)

La chiesa ha aula unica con copertura a volta a botte, facciata a capanna ed è dotata di un piccolo campanile a vela nel lato sinistro. Oggetto del culto è il dipinto della Vergine col Bambino che tiene nella mano sinistra un uccello, databile al 1697. È presente nell’edificio anche la statua processionale della Madonna costituita da un manichino vestito

Conosciuto anche con il nome di “Madonna di Mellitto” il santuario è ubicato in località Mellitto a nove chilometri da Grumo. Non si conosce la data esatta della sua edificazione non essendo citato nelle fonti documentarie del XVI secolo.

La chiesa ha aula unica con copertura a volta a botte, facciata a capanna ed è dotata di un piccolo campanile a vela nel lato sinistro. Oggetto del culto è il dipinto della Vergine col Bambino che tiene nella mano sinistra un uccello, databile al 1697. È presente nell’edificio anche la statua processionale della Madonna costituita da un manichino vestito.

L’Arcivescovo G. Vaccaro concesse nel 1908, cento giorni di Indulgenza a chi recita tre preghiere a Maria Santissima una volta al giorno.

La statua della Madonna viene portata in processione, in occasione della sua festa, da donne in età da marito che si alternavano quattro per volta, per propiziare il matrimonio entro l’anno.

Santuario Madonna della Grazia – Gravina di Puglia (Bari)

In seguito al terremoto del 1980, si pensò di riportare all’origine le caratteristiche della costruzione. Il 25 settembre 1991, in Piazza S. Pietro, Papa Giovanni Paolo II incoronava la statua della Madonna venerata nel Santuario di Gravina di Puglia.

Fuori le mura della città vi era, un tempo, una cappella con un dipinto alla parete della Vergine chiamato “Santa Maria de La Grazia”. Sopra e sue fondamenta Mons. Vincenzo Giustiniani nel 1602, volle costruire il santuario, trasportandovi al suo interno la Sacra Immagine.

Nel 1710 la facciata venne abbellita con un bugnato a vista. Il Santuario fu costruito a tre navate con pilastri quadrati, con 12 medaglioni ovali in pietra locale raffiguranti gli apostoli.

A seguito di un crollo delle navate laterali nel 1600, fu ricostruito nel 1652. Tre le porte d’ingresso e sulla sinistra un campanile del XIX secolo.

In seguito al terremoto del 1980, si pensò di riportare all’origine le caratteristiche della costruzione. Il 25 settembre 1991, in Piazza S. Pietro, Papa Giovanni Paolo II incoronava la statua della Madonna venerata nel Santuario di Gravina di Puglia.

Santuario Maria SS. di Corsignano – Giovinazzo (Bari)

Il quadro a tempera su tavola di legno di cedro, raffigura la Vergine col Bambino ed è databile al XIII secolo. Già dal XII secolo era presente a Corsignano una cappella dedicata alla Madonna. In seguito a svariate vicende, nel 1677 la sacra immagine viene posta sull’altare maggiore della chiesa di Giovinazzo.

Di ritorno dalla Crociata, il capitano francese Gereteo d’Alesbojsne donò alla chiesa di Corsignano il quadro della Vergine proveniente dal tempio di Edessa, per riconoscenza dopo essere stato curato e ospitato a Palude vicino Giovinazzo.

Il quadro a tempera su tavola di legno di cedro, raffigura la Vergine col Bambino ed è databile al XIII secolo. Già dal XII secolo era presente a Corsignano una cappella dedicata alla Madonna. In seguito a svariate vicende, nel 1677 la sacra immagine viene posta sull’altare maggiore della chiesa di Giovinazzo.

Nel 1770 la chiesa viene totalmente ricostruita a navata unica con abside con volta a crociera ed all’esterno vi è una torre di difesa addossata alla facciata.

L’altare maggiore in pietra è stato realizzato dallo scultore Nicola Buonpensiere nel XVIII secolo. La festa della Madonna di Corsignano viene celebrata annualmente il 24 agosto.

Santuario Basilica di San Nicola (Bari)

La dedicazione della Basilica avvenne più di cento anni dopo, il 22 giugno 1197, ad opera del vescovo Corrado di Hildesheim cancelliere dell’imperatore Enrico VI prima della crociata per la conquista di Gerusalemme.

La cripta dove furono depositate le reliquie di San Nicola,fu dedicata al Santo il 1 ottobre 1089 dal pontefice Urbano II.

La dedicazione della Basilica avvenne più di cento anni dopo, il 22 giugno 1197, ad opera del vescovo Corrado di Hildesheim cancelliere dell’imperatore Enrico VI prima della crociata per la conquista di Gerusalemme.

Le sacre reliquie di San Nicola trasudano un particolare liquido trasparente che viene raccolto ogni anno il 9 maggio, anniversario della traslazione. Questo liquido, chiamato “Santa Manna” ha poteri taumaturgici e viene distribuita ai malati infermi per essere bevuta o aspersa sul corpo. Oltre alle reliquie la devozione popolare è rivolta anche alla statua di San Nicola, che raffigura il patrono vestito da processione, opera dell’artista Giovanni Corsi del 1794.

La chiesa in stile romanico-pugliese è stata oggetto di un radicale intervento di restauro tra il 1925 e il 1930 con il successivo restauro della cripta nel 1957. Il 9 maggio si svolge la festa della traslazione delle reliquie, mentre il 6 dicembre è la festa del Santo.

Santuario SS. Cosma e Damiano – Alberobello ( Bari)

Nella lunetta del portico, vi sono bassorilievi del Maestro Rollo con Gesù crocifisso tra la Madre, San Giovanni, i Santi Pietro e Paolo, Cosma e Damiano. Gli affreschi dell’abside sulmartirio subìto dai Santi patroni, sono del pittore locale Francesco De Biase.

Indirizzo: Piazza Curri, 70011 Alberobello Bari
Telefono: 080 4321021

Il culto dei SS. Cosma e Damiano fu introdotto ad Alberobello verso la metà del XVII secolo da Giangirolamo d’Aragona. Il Conte fece erigere, nel 1635 una piccola chiesa e sull’altare fu posta l’immagine della Madonna di Loreto con i SS. Cosma e Damiano.

Le reliquie dei Santi Medici arrivarono ad Alberobello nel 1803, portate da Roma dal primo Vicario Foraneo Cataldo Perta. Dicciasette gradini conducono alla chiesa; il portale, opera dell’artista Adolfo Rollo raffigura le Beatitudini ed è ornato con le quattro virtù morali, mentre i medaglioni simboleggiano le virtù teologali.

Nella lunetta del portico, vi sono bassorilievi del Maestro Rollo con Gesù crocifisso tra la Madre, San Giovanni, i Santi Pietro e Paolo, Cosma e Damiano. Gli affreschi dell’abside sulmartirio subìto dai Santi patroni, sono del pittore locale Francesco De Biase.

Il gruppo ligneo dei Santi fu commissionata da un devoto ad un artista di Andria di nome Attolini (o Antolini) che realizzò solo quella di S. Cosma perché improvvisamente morì. La statua di S.Damiano venne realizzata da tal Luca soprannominato Tammurro, due anni dopo.

Santuario Santa Maria dell’Olivella – Sant’Elia Fiumerapido (Frosinone)

La chiesa della Madonna dell’Olivella ( detta anche dell’Ulivo o delle Grazie), sorge nella omonima frazione nel Comune di Sant’Elia Fiumerapido. Secondo

Santuario Santa Maria dell’Olivella – Sant’Elia Fiumerapido ( Frosinone)

La chiesa della Madonna dell’Olivella ( detta anche dell’Ulivo o delle Grazie), sorge nella omonima frazione nel Comune di Sant’Elia Fiumerapido. Secondo Leggi tutto “Santuario Santa Maria dell’Olivella – Sant’Elia Fiumerapido (Frosinone)”

Santuario SS. Cosma e Damiano in S.Damiano – Stellanello (Savona)

A Stellanello, nel borgo di san Damiano, è iniziata la raccolta fondi per il restauro della chiesa, dell’Oratorio e della canonica, mentre sono stati ricollocati, nel Santuario dei Santissimi Cosma e Damiano, due preziosi arcangeli lignei, di scuola maraglianesca, che sono stati recuperati dal Nucleo operativo per la tutela del patrimonio dei Carabinieri.

PARROCCHIA SS. COSMA E DAMIANO

Localita San Damiano – 17020 Stellanello (SV)

tel: 0182 80188

A Stellanello, nel borgo di san Damiano, è iniziata la raccolta fondi per il restauro della chiesa, dell’Oratorio e della canonica, mentre sono stati ricollocati, nel Santuario dei Santissimi Cosma e Damiano, due preziosi arcangeli lignei, di scuola maraglianesca, che sono stati recuperati dal Nucleo operativo per la tutela del patrimonio dei Carabinieri.

I due angeli, che erano stati rubati alcuni anni or sono dalla chiesa, insieme ad altre opere ed oggetti preziosi, sono stati ritrovati a Firenze e riportati nel loro santuario d’origine.

Santuario la Madonnetta – Stellanello (Savona)

Per raggiungere il Santuario della Madonnetta, alla frazione Ciccioni svoltare a sinistra subito dopo il ristorante “Cardellino” seguendo la segnaletica in direzione della frazione Duranti. Svoltare al terzo bivio asfaltato a sinistra (passati quelli per Costa da Cà e per Berghi), seguendo l’indicazione Castello, poi a destra per la Madonnetta.

Per raggiungere il Santuario della Madonnetta, alla frazione Ciccioni svoltare a sinistra subito dopo il ristorante “Cardellino” seguendo la segnaletica in direzione della frazione Duranti. Svoltare al terzo bivio asfaltato a sinistra (passati quelli per Costa da Cà e per Berghi), seguendo l’indicazione Castello, poi a destra per la Madonnetta.

E’ possibile lasciare l’auto sul piazzale della chiesetta, a quota 439m.

Santuario Nostra Signora della Guardia – Varazze (Savona)

L’interno, privo di decorazioni pittoriche, ha un altare in pietra e dietro di esso, in una nicchia del muro, è conservata la statua in gesso di Nostra Signora della Guardia. All’interno è conservata anche una seconda statua simile in legno.

Per raggiungere il Santuario Nostra Signora della Guardia di Varazze si percorre una mulattiera privata di circa tre km.

L’intero complesso di edifici è formato da una chiesa con campanile , un’unita abitativa unita al presbiterio e una piccola cappella votiva adiacente la chiesa. La chiesa è formata da un’unica navata con volta a botte a sesto ribassato e presbiterio quadrato.

L’interno, privo di decorazioni pittoriche, ha un altare in pietra e dietro di esso, in una nicchia del muro, è conservata la statua in gesso di Nostra Signora della Guardia. All’interno è conservata anche una seconda statua simile in legno.

Dietro la chiesa sorge una cappella dotata di un piccolo altare e di una volta a botte dipinta, dedicata a Nostra Signora della Guardia. Su di una lapide posta nel sagrato, è riportata la data del 1929 , mentre nel muro posteriore è inglobata la targa che ricorda come nel 1861 fosse stato eretto su quel luogo un pilone dedicato alla Madonna.

Il 29 agosto viene festeggiata la Madonna con una festa popolare.

Chiesa Parrocchiale SS.Pietro e Paolo – Testico (Savona)

L’altare maggiore in marmo policromo è interamente lavorato a mosaico. Una delle due cappelle laterali conserva la cinquecentesca tela raffigurante “Il martirio di Santo Stefano” di Lazzaro Tavarone, mentre l’altra accoglie la statua lignea della “Madonna del Rosario” di Giovanni Battista Garaventa. La facciata, tardo barocca è evidenziata da coppie di colonne binate nella parte bassa.

In origine sul luogo vi era una chiesa romanica a tre navate, probabilmente risalente al XIV secolo. Successivamente l’edificio religioso fu ampliato e modificato nel corso del XVI e XVII secolo ed una seconda volta negli anni tra il 1760 e il 1785.

L’interno della Parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo è decorato con affreschi, stucchi e decorazioni, opera di Tommaso Carrega. La chiesa ha pianta ottagonale ad aula unica con sei altari laterali e copertura con volta a vela, opera dell’architetto Domenico Belmonte.

L’altare maggiore in marmo policromo è interamente lavorato a mosaico. Una delle due cappelle laterali conserva la cinquecentesca tela raffigurante “Il martirio di Santo Stefano” di Lazzaro Tavarone, mentre l’altra accoglie la statua lignea della “Madonna del Rosario” di Giovanni Battista Garaventa. La facciata, tardo barocca è evidenziata da coppie di colonne binate nella parte bassa.

Una iscrizione posta sulla facciata, riporta la data del 5 settembre 1786, anno della solenne consacrazione dell’edificio religioso.

Santuario Madonna del Salto – Stella (Savona)

Attorno al 1750 un cavaliere diretto da Albisola a Sassello cadde nel dirupo, invocò la Vergine del pilone e fu salvo. Ritornato sul luogo del miracolo, con l’aiuto degli abitanti di Stella costruì una prima chiesetta, nella quale, alla venerazione della Vergine del Salto fu associata in seguito quella di San Rocco, protettore degli ammalati di peste.

Il nome “Salto” deriva dalla vecchia mulattiera del Giovo, dove esisteva un pilone con un’immagine sacra dove, i viaggiatori che si accingevano a percorrere la strada invocavano la protezione della Madonna.

Attorno al 1750 un cavaliere diretto da Albisola a Sassello cadde nel dirupo, invocò la Vergine del pilone e fu salvo. Ritornato sul luogo del miracolo, con l’aiuto degli abitanti di Stella costruì una prima chiesetta, nella quale, alla venerazione della Vergine del Salto fu associata in seguito quella di San Rocco, protettore degli ammalati di peste.

Edificata in periodo neoclassico a metà del secolo XIX, è a pianta circolare con copertura a calotta ribassata.

E’ stata costruita dove sorgeva già una cappella a ricordo di un miracolo avvenuto nel 1750. Nel periodo natalizio è possibile visitarla poiché viene allestito il Presepe artistico di E. Cavalli.

Santuario Madonne delle Grazie – Alassio (Savona)

Sulla facciata della chiesa un affresco del1946, del pittore Alberto Beniscelli raffigura la Madonna della Pace. Sul pannello della tribuna dell’organo, vi è l’antico STEMMA DI ALASSIO e vi compare l’immagine di Adelasia, figlia dell’imperatore tedesco Ottone, fondatrice, secondo la leggenda, della Città.

Nel Duecento fu eretto un oratorio in onore della Natività di Maria Santissima che in seguito fu denominato Madonna delle Grazie, nome che tuttora è rimasto ad indicare la chiesa e la borgata.

Collocate in un’urna sotto l’Altar Maggiore, sono conservate le reliquie dei martiri sardi Cassia, Oculo e Alessio che furono trasportate da Cagliari nel 1627. All’esterno, racchiuso in un tondo sopra al portale principale della chiesa, si trova un’iscrizione della fine del Quattrocento, col trigramma Cristo, IHS.

Sulla facciata della chiesa un affresco del1946, del pittore Alberto Beniscelli raffigura la Madonna della Pace. Sul pannello della tribuna dell’organo, vi è l’antico STEMMA DI ALASSIO e vi compare l’immagine di Adelasia, figlia dell’imperatore tedesco Ottone, fondatrice, secondo la leggenda, della Città.

Alle spalle dell’Altar Maggiore si trova un grande quadro raffigurante la NASCITA DELLA MADONNA, del Seicento, attribuito al pittore genovese Giovanni Battista Carlone. Molto pregiato anche il pavimento il pavimento in piastelle sagomate in marmo e ardesia.

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