Santuario Sant’Agapito Martire – Palestrina (Roma)

La chiesa ospita diverse tele di autori del Seicento e Settecento, mentre nella zona dell’altare maggiore vi sono affreschi e dipinti del Bruschi che ritraggono episodi della vita e del martirio di sant’Agapito. Nella navata di sinistra vi è una copia in gesso della Pietà di Palestrina di Michelangelo, mentre una tavola del Cinquecento è conservata nella cappella del Crocifisso.

agapito palestrinaCorso Pierluigi, 00036 Palestrina RM
Telefono: 06.9538192
Fax: 06.9538192

La chiesa di Sant’Agapito Martire è il duomo di Palestrina. La chiesa ha origini molto antiche e fu costruita tra il IV ed il V secolo su edifici preesistenti di epoca romana. L’edificio fu poi ristrutturato ed ampliato in forme romaniche nel XII secolo.

Dell’edificio romanico oggi rimangono tracce nella facciata, nel campanile e nella cripta. Il santuario fu quasi completamente distrutto nel 1437 nelle lotte contro lo Stato pontificio e in seguito fu ricostruito e restaurato più volte nei secoli XVIII e XIX.

La facciata presenta elementi romanici nella sua parte superiore, mentre il portale di marmo, con gli stemmi dei Della Rovere e dei Colonna, risale al XV secolo.

La chiesa ospita diverse tele di autori del Seicento e Settecento, mentre nella zona dell’altare maggiore vi sono affreschi e dipinti del Bruschi che ritraggono episodi della vita e del martirio di sant’Agapito. Nella navata di sinistra vi è una copia in gesso della Pietà di Palestrina di Michelangelo, mentre una tavola del Cinquecento è conservata nella cappella del Crocifisso.

Santuario Madonna della Quercia – Marano Equo (Roma)

La costruzione risale alla prima metà del XV secolo e nel 1571 è menzionato in documenti con il nome di “Ecclesia Sancte Mariae de Cerqua”. Fu eretto in seguito all’apparizione della Vergine a Fausto Faustini, nel 1540, il quale vide del sangue uscire da una ramo di quercia e sopra di essa la Vergine che gli manifestò il desiderio che fosse eretta una cappella in quel luogo.

Via Rocchetta

00020 Marano Equo RM

Il Santuario della Madonna della Quercia, incastonato ai piedi dei Monti Ruffi, è stato edificato sui resti di una preesistente chiesa dedicata a San Pietro.

La costruzione risale alla prima metà del XV secolo e nel 1571 è menzionato in documenti con il nome di “Ecclesia Sancte Mariae de Cerqua”. Fu eretto in seguito all’apparizione della Vergine a Fausto Faustini, nel 1540, il quale vide del sangue uscire da una ramo di quercia e sopra di essa la Vergine che gli manifestò il desiderio che fosse eretta una cappella in quel luogo.

Il santuario custodisce nel suo interno la statua in vetroresina della Madonna che è stata posta in sostituzione dell’originale statua lignea del XVIII secolo, trafugata nella notte del 16 settembre 1978.su di una parete dell’abside vi è la raffigurazione ad affresco del miracolo della fondazione, opera di Francesco Cozza del 1634.

Santuario Madonna delle Grazie – Lanuvio (Roma)

Il Santuario della Madonna delle Grazie è composto da una chiesa ricostruita nel 1523, ingrandendone una precedente del XIV secolo, ancora oggi riconoscibile e della quale sono conservati il frontespizio della porta e la grande finestra ogivale nella parete sul fianco sinistro

Piazzale dei Francescani

00040 Lanuvio RM

Il Santuario della Madonna delle Grazie è composto da una chiesa ricostruita nel 1523, ingrandendone una precedente del XIV secolo, ancora oggi riconoscibile e della quale sono conservati il frontespizio della porta e la grande finestra ogivale nella parete sul fianco sinistro.

Nel 1826 prese fuoco e nel 1844 venne restaurato e riaperto al pubblico. Nel retro della chiesa è possibile vedere una parte del chiostro cinquecentesco. Il Santuario, di grande importanza nella vita religiosa di Lanuvio, custodisce il quadro della Madonna delle Grazie, databile al XVII secolo, che ogni anno a maggio viene portato in processione per le vie del paese e deposto per una settimana nella chiesa Collegiata.

A conclusione festeggiamenti il quadro viene ripreso e portato nuovamente nel santuario Diocesano Mariano, ubicato nella parte meridionale del paese.

Santuario S.Maria della Mentorella – Capranica Predestina (Roma)

Il Santuario della Mentorella si presenta come un complesso piccolo e suggestivo, ad un’altezza di circa 1020 metri, dalla quale si gode uno splendido panorama della valle del Giovenzano. Il Santuario è costituito da un convento, una chiesa, una cappella e un piccolo cimitero

Via della Mentorella 1, 00030 Capranica Prenestina RM
Telefono: 06.95471899

Il Santuario della Mentorella si presenta come un complesso piccolo e suggestivo, ad un’altezza di circa 1020 metri, dalla quale si gode uno splendido panorama della valle del Giovenzano. Il Santuario è costituito da un convento, una chiesa, una cappella e un piccolo cimitero.

Nel 1969 sono stati eseguiti diversi lavori di restauro che hanno dato al Santuario un aspetto più accogliente. Nel 1972 è stato restaurato l’organo settecentesco. Fa parte del tesoro artistico del Santuario un frammento metallico dorato, ornato nella parte anteriore con eleganti arabeschi e con la serie dei dodici Apostoli e di dodici Profeti.

All’interno sono custodite, inoltre, le reliquie di circa duecento Santi, due oggetti di una rara eleganza artistica della forma di candelieri (forse opera araba del XIV secolo), una grande croce processionale d’argento, finemente decorata del XV secolo ed un raro candelabro di bronzo a sette braccia del XIV secolo che poggia su una base marmorea ottagonale.

Santuario di Cibona – Allumiere (Roma)

Nel 1636 il Consiglio generale di Tolfa chiamò a custodire la Madonna di Cibona sette frati del Monte Senario, ordine eremitico sorto nel 1593.Domenico Castelli detto “il Fontanino”, fu chiamato a progettare l’intero complesso che sorse poco al di sopra della nicchia in cui era conservata l’immagine della Vergine.

Il Santuario di Cibona sorge in posizione isolata, ai piedi del Monte Urbanoca breve distanza da Allumiere. nei pressi della selva di Cibona.

Il santuario deve la sua origine ad Agostino Chigi, uomo pio e religioso e particolarmente devoto alla Beata Vergine Maria. Il primo luogo sacro sorse, agli inizi del XVI secolo, alla falde della cava, in una piccola nicchia, dove Agostino Chigi fece dipingere ad affresco l’immagine della Vergine, che dal nome della selva fu chiamata Madonna di Cibona, con il Bambino e gli apostoli Giacomo e Giovanni.

Nel 1636 il Consiglio generale di Tolfa chiamò a custodire la Madonna di Cibona sette frati del Monte Senario, ordine eremitico sorto nel 1593.Domenico Castelli detto “il Fontanino”, fu chiamato a progettare l’intero complesso che sorse poco al di sopra della nicchia in cui era conservata l’immagine della Vergine.

Questa fu trasferita nella nuova chiesa il 16 giugno 1647. Nel 1704 il Capitolo della Patriarcale Basilica Vaticana decise, in virtù della devozione che la sacra immagine riscuoteva in tutto il territorio, l’incoronazione della Madonna.

Santuario S.Maria della Rotonda – Albano Laziale (Roma)

All’interno della chiesa, sull’altare centrale, è esposta un’antica icona della Madonna con il Bambino di stile bizantino ridipinta nel XV secolo, mentre a destra dell’altare si conservano resti di affreschi, il più completo dei quali è quello della Storia della vera Croce del XIV secolo.

Piazza Rotonda, 2-10, 00041 Albano Laziale RM, Italia

Il santuario di Santa Maria della Rotonda sorge su di un ninfeo della villa di Domiziano che costituisce un interessante precedente architettonico del famoso Pantheon di Roma.

La chiesa fu consacrata nel 1060. Alle trasformazioni seicentesche che subì l’edificio, si aggiunsero quelle settecentesche e ottocentesche finché nel 1930 l’edificio di età romana fu riportato all’originario splendore.

All’interno della chiesa, sull’altare centrale, è esposta un’antica icona della Madonna con il Bambino di stile bizantino ridipinta nel XV secolo, mentre a destra dell’altare si conservano resti di affreschi, il più completo dei quali è quello della Storia della vera Croce del XIV secolo.

Sull’altare laterale destro è conservato un altro affresco del XIII secolo attribuito al Cavallini che raffigura Sant’Anna con San Giovanni e Sant’Ambrogio.Gran parte dei reperti archeologici conservati nella sagrestia e nel vano del campanile romanico sono di età severiana, come i preziosi frammenti architettonici sui quali sono stati eretti gli altari della chiesa.

Santuario Madonna del Passo – Agosta (Roma)

La leggenda narra che verso la fine del XVII secolo una carovana di statue sacre stava passando nei pressi di Agosta, e una di queste, bellissima, rappresentava la Vergine Maria con in braccio suo figlio Gesù.I “Madonnari” per rifocillarsi e abbeverare i cavalli sostarono nei pressi della sacra edicola della Madonna del Passo e proposero al parroco l’acquisto della statua, ma il prezzo era troppo alto e il parroco non riuscì ad acquistarla

Via Sublacense 9, 00020 Agosta RM

Situato lungo la via Sublacense il suo nome deriva da un miracolo della Vergine del 1616 circa, che avrebbe guarito miracolosamente una contadina che non riusciva più a camminare.

La leggenda narra che verso la fine del XVII secolo una carovana di statue sacre stava passando nei pressi di Agosta, e una di queste, bellissima, rappresentava la Vergine Maria con in braccio suo figlio Gesù.I “Madonnari” per rifocillarsi e abbeverare i cavalli sostarono nei pressi della sacra edicola della Madonna del Passo e proposero al parroco l’acquisto della statua, ma il prezzo era troppo alto e il parroco non riuscì ad acquistarla.

I “Madonnari” ripresero la via per Subiaco sperando di riuscire a vendere la statua ai monaci di San Benedetto, ma subito fuori il paese di Agosta furono investiti da un violento nubifragio che li costrinse a tornare indietro.Giunti di nuovo ad Agosta quasi per incanto tornò il sereno. La stessa cosa si ripetè tre volte costringendoli sempre a ritornare al paese. Solo dopo aver deciso di lasciare la Madonna al parroco poterono riprendere la loro strada.

Tradizionale la Processione con la veneratissima immagine della Madonna del Passo che si svolge tutti gli anni il 7 settembre. L’ultima domenica di ottobre si celebra la festa della Riposizione della Madonna del Passo durante la quale si ripete la stessa processione dell’8 settembre.

In questa occasione la statua della Madonna viene riportata nella chiesa parrocchiale.

Il Museo dei Camilliani: una piccola gemma nascosta a due passi dal Pantheon

Il Museo dei Camilliani, ristrutturato e ampliato, è stato riaperto al pubblico. Spesso le cose più belle e preziose sono nascoste, poco conosciute e difficili da trovare. Vale la pena conoscere questo piccolo, ma ricco Museo all’interno della Casa Generalizia dei Ministri degli Infermi, in Piazza della Maddalena a Roma.

La nuova sala espositiva del Museo dei Camilliani

 

Il Museo dei Camilliani, ristrutturato e ampliato, è stato riaperto al pubblico. Spesso le cose più belle e preziose sono nascoste, poco conosciute e difficili da trovare. Vale la pena conoscere questo piccolo, ma ricco Museo all’interno della Casa Generalizia dei Ministri degli Infermi, in Piazza della Maddalena a Roma.
Annesso allo splendido capolavoro del barocco-rococò romano che è la Chiesa di Santa Maria Maddalena, il Museo ospita preziose reliquie e oggetti quotidiani appartenuti a San Camillo de Lellis, primo infermiere della Storia e Santo Patrono di tutti gli infermi e degli ospedali.
All’interno delle vetrine della Sala Capitolare si possono ammirare inoltre documenti di grande importanza storica, manufatti e manoscritti prodotti nel corso dei secoli dall’Ordine dei Camilliani, dipinti e numerose suppellettili religiose.
Di grande rilievo e collocati nel nuovo spazio espositivo del Museo sono il bellissimo dipinto di Sabastiano Conca che ritrae San Camillo che assiste gli ammalati al Colosseo e la bellissima statua lignea di scuola michelangiolesca della Vergine, restaurata proprio in occasione della riapertura in vista delle celebrazioni per il IV Centenario della morte di San Camillo de Lellis, che si apriranno ufficialmente il 14 luglio 2013 a Bucchianico (CH), città natale del Santo.
Fra gli oggetti di uso quotidiano del “Gigante della Carità”, come viene affettuosamente chiamato Camillo de Lellis data la sua notevole stazza, il Crocifisso ligneo da tavolo, il berretto tipico dell’Ordine da lui fondato, alcune bende utilizzate per fasciare la piaga della sua caviglia ulcerata, il calice e la ciotola usata per celebrare l’eucarestia.
La nuova, luminosa sala del Museo è stata inoltre arricchita da un dispositivo video multimediale, con diversi contenuti esplicativi sulla città natale di San Camillo, sull’opera dei Camilliani oggi con la Camillian Task Force e sull’applicazione, per tutti gli smartphone e tablet, iCamilliani.
Infine, il Cubiculum, ex infermeria della Casa Generalizia e luogo in cui morì San Camillo de Lellis, il 14 luglio 1614. Qui, la Reliquia del Cuore del Santo, venerata in tutto il mondo, ha trovato una nuova, suggestiva collocazione al centro di una splendida vetrata realizzata dal maestro Poli.

La nuova, suggestiva collocazione del Cuore di San Camillo

 

Accanto al cuore, sulla parete, ha trovato un’inedita e ben visibile posizione anche il supporto ligneo del Crocifisso che parlò a San Camillo in un momento di scoraggiamento e conservato in una delle Cappelle della Chiesa della Maddalena.
Nel Cubiculum, al posto della Reliquia del Cuore una delle fasce per la piaga del piede di Camillo, mentre alle pareti due grandi tele di Matteo Toni del 1875, “Il viatico di San Camillo” e “La morte di San Camillo”, descrivono solennemente gli ultimi attimi di vita del Santo, avvenuti proprio nello spazio in cui sono esposti.

 

Sala Capitolare del Museo dei Camilliani

 

Una visita al Museo dei Camilliani è un’esperienza conoscitiva e spirituale insieme e, con l’annessa Chiesa della Maddalena, un piccolo gioiello da scoprire a due passi dal Pantheon. Non lasciatevi sfuggire l’occasione di un itinerario speciale, di un pellegrinaggio unico. Per avere un’idea di quello che vi aspetta cliccate qui

Articolo scritto da Giorgio Trasarti

Santuario S.Giacinto – Fara in Sabina (Rieti)

La Sabina è stata abitata fin dalla preistoria, lo attestano resti di insediamenti umani ed attrezzi in selce, databili al Paleolitico trovati in tutta la zona. I Sabini, antico popolo italico, furono in perenne guerra con Roma. Fino al 1927 la Sabina faceva parte dell’Umbria.

La Sabina è stata abitata fin dalla preistoria, lo attestano resti di insediamenti umani ed attrezzi in selce, databili al Paleolitico trovati in tutta la zona.

I Sabini, antico popolo italico, furono in perenne guerra con Roma. Fino al 1927 la Sabina faceva parte dell’Umbria.

Il santuario San Giacinto sorgeva lungo un importante asse stradale di epoca romana.

Nel santuario erano conservate le reliquie del santo.

Nel 776 la chiesa di San Giacinto era sotto la giurisdizione del vescovo di Rieti, prima della donazione a Santa Maria di Farfa da parte del duca di Spoleto Trasmondo.

Il santuario è attualmente in disuso.

Santuario Santo Eleuterio (Rieti)

La chiesa di Sant’Eleuterio fuori le mura a Rieti, fu edificata nel V secolo sul sepolcro dei corpi dei Martiri Eleuterio ed Anzia sua madre. Si pensa che il culto del Santo e’ stato diffuso dai monaci nell’alto medioevo e probabilmente da monaci orientali

La chiesa di Sant’Eleuterio fuori le mura a Rieti, fu edificata nel V secolo sul sepolcro dei corpi dei Martiri Eleuterio ed Anzia sua madre. Si pensa che il culto del Santo e’ stato diffuso dai monaci nell’alto medioevo e probabilmente da monaci orientali. La chiesa di Sant’Eleuterio era situata nei pressi dell’attuale cimitero di Rieti, vicino ad un ruscello.

La navata laterale e’ stata costruita in seguito (intorno alla seconda meta’ del 1500) e comprende due cappelle. Tra le due cappelle si puo’ ammirare il crocifisso ligneo risalente al sec.XVII scolpito e decorato da artista ignoto.

Ha subito nel tempo numerosi interventi non sempre appropriati che ne hanno modificato l’aspetto originale. Sono scomparsi sotto strati di tinta, gran parte degli affreschi, come pure gli originali colori degli altari e delle cappelle. Oggetto del culto è la tomba del martire. Attualmente il santuario è in disuso.

Santuario SS.Crocifisso Miracoloso (Rieti)

Alla chiesa parrocchiale di Santa Barbara in Agro in tempi recenti fu attribuito il titolo di Santuario del Crocifisso. Dopo l’avvio della costruzione, rapidamente compiuta fra 1859 ed il 1863, i lavori vennero ripresi alla fine della seconda guerra mondiale. Nel catino absidale e nel presbiterio si possono ammirare le immagini del buon pastore e le scene della vita di Santa Barbara realizzate con tessere in pasta vitrea.

Parrocchia Santa Barbara in Agro
Via Chiesa Nuova
02100 RIETI
Tel. 0746.755751 Cell. Parroco 329.9452389

Alla periferia di Rieti, a nord-ovest del capoluogo sabino, sorge la splendida chiesa di Santa Barbara in Agro, dal 1989 anche Santuario del SS.mo Crocifisso.

Alla chiesa parrocchiale di Santa Barbara in Agro in tempi recenti fu attribuito il titolo di Santuario del Crocifisso. Dopo l’avvio della costruzione, rapidamente compiuta fra 1859 ed il 1863, i lavori vennero ripresi alla fine della seconda guerra mondiale. Nel catino absidale e nel presbiterio si possono ammirare le immagini del buon pastore e le scene della vita di Santa Barbara realizzate con tessere in pasta vitrea.

Alla parete della navata sinistra tre vetrate dedicate alla Beata Colomba, all’Addolorata e a Santa Barbara. Oggetto di venerazione è il Crocifisso Miracoloso la cui figura riproduce le fattezze del morente, che parlò a Santa Colomba in preghiera. Il prezioso manufatto ligneo fu pazientemente restaurato nella primavera 2005.

Nella chiesa di S.Barbara è inoltre custodito un reliquiario contenente schegge di legno della Vera Croce.

Santuario S.Maria di Farfa – Farfa in Sabina (Rieti)

L’interno della chiesa è a tre navate e presenta decorazioni ad affresco alle pareti raffiguranti gli Apostoli i pontefici dell’Ordine Benedettino e altri affreschi del 1600. Sulla parete di fondo un grande olio su muro rappresentante il Giudizio Universale dipinto nel 1561 dal pittore fiammingo Henrik van der Broek.

Fondata nel VI sec da San Lorenzo Siro vescovo di Abbazia di Farfa nel 554, è uno dei monumenti più insigni del Medio Evo europeo.

Nel 775 Carlo Magno concedeva a Farfa il privilegio di autonomia da ogni potere civile o religioso. Il portale d’ingresso tardo romanico di Anselmo da Perugia, sovrastato da un affresco che raffigura la Madonna col Bambino, S.Siro e S Tommaso, permette l’accesso al complesso abbaziale.

L’interno della chiesa è a tre navate e presenta decorazioni ad affresco alle pareti raffiguranti gli Apostoli i pontefici dell’Ordine Benedettino e altri affreschi del 1600. Sulla parete di fondo un grande olio su muro rappresentante il Giudizio Universale dipinto nel 1561 dal pittore fiammingo Henrik van der Broek.

Nel soffitto del transetto e nel coro vanno osservate le grottesche della scuola degli Zuccari. Il soffitto è a cassettoni del 1494 con lo stemma degli Orsini in un riquadro al centro della navata.

I dipinti delle tre cappelle di sinistra, sono dell’artista Orazio Gentileschi. Nell’Abbazia si trova una importante biblioteca che conserva 35.000 volumi, codici e incunaboli antichissimi.

Santuario S.Maria dell’Arci – Fara in Sabina (Rieti)

Sorge sui resti della città sabina di Cures, antica capitale dei Sabini che faceva parte dei domini di Farfa. L’edificazione del Santuario Madonna dell’Arci risale al XVI secolo e fu edificato sui ruderi dell’antico castello dei Crescenzi del X secolo. All’interno è conservata la statua della Madonna, posta a destra dell’altare maggiore, la quale dote, composta da ori e gioielli, è custodita presso la parrocchia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Santuario Santa Maria dell’Arci

Via Santuario Dell’ Arci 02032 Fara in Sabina (RI)

Tel: 0765386014

Sorge sui resti della città sabina di Cures, antica capitale dei Sabini che faceva parte dei domini di Farfa. L’edificazione del Santuario Madonna dell’Arci risale al XVI secolo e fu edificato sui ruderi dell’antico castello dei Crescenzi del X secolo. All’interno è conservata la statua della Madonna, posta a destra dell’altare maggiore, la quale dote, composta da ori e gioielli, è custodita presso la parrocchia.

Il santuario è stato restaurato recentemente ed è utilizzato di sovente per cerimonie religiose, battesimi e matrimoni.

La domenica successiva all’Ascensione, giorno della festa, si svolge la processione in onore della Madonna. Il giorno seguente, la statua viene spogliata degli ori e riportata al santuario.

Santuario Santa Filippa Mareri – Petrella Salto (Rieti)

Filippa, nata da una nobile famiglia verso la fine del secolo XII venne ostacolata dalla sua famiglia per la sua scelta di vita monastica per cui fuggì rifugiandosi in quella che oggi viene chiamata “Grotta di Santa Filippa” e vi rimase circa tre anni, fino al 1228 vivendo secondo la regola indicata da San Francesco per Santa Chiara

L’antico monastero francescano di Santa Filippa Mareri, sorge sulle sponde del Lago del Salto a Borgo San Pietro una frazione di Petrella del Salto.

Filippa, nata da una nobile famiglia verso la fine del secolo XII venne ostacolata dalla sua famiglia per la sua scelta di vita monastica per cui fuggì rifugiandosi in quella che oggi viene chiamata “Grotta di Santa Filippa” e vi rimase circa tre anni, fino al 1228 vivendo secondo la regola indicata da San Francesco per Santa Chiara.

Filippa mori in fama di santità nel 1236 e il suo culto fu riconosciuto nel 1248 da papa Innocenzo IV, divenendo la prima santa francescana.

Alla grotta si accede per mezzo di un sentiero che si apre sulla Valle del Salto. Un piccolo museo raccoglie alcune memorie legate alla vita spirituale della Santa e del convento: arredi e oggetti sacri, raffigurazioni della Santa, vasi, libri e ricettari della farmacia, eccezionali tessuti.

Di grande interesse sono gli affreschi tardo rinascimentali che ornano la cappella, e da segnalare sono sicuramente alcune tele di Giorgio De Chirico, collocati all’interno del monastero con il riallestimento degli spazi avvenuti nel 2000.

Santuario Santa Anatolia – Castel di Tora (Rieti)

La Santa secondo le cronache di Gregorio Magno subì il Martirio nel 249 d.C. nei pressi di Thiora. La festa di Santa Anatolia si svolge la seconda domenica di luglio con grandi manifestazioni di fede preceduta da una novena, la festa raggiunge il suo culmine il sabato pomeriggio quando, all’ora del vespro, dopo la celebrazione Eucaristica, una solenne processione muove dal paese al santuario oltre il lago.

Il luogo di culto molto probabilmente è stato edificato sul luogo del Martirio di Anatolia, una giovane romana di nobile famiglia che rifiutò le nozze con un patrizio perché consacrata a Dio.

La Santa secondo le cronache di Gregorio Magno subì il Martirio nel 249 d.C. nei pressi di Thiora. La festa di Santa Anatolia si svolge la seconda domenica di luglio con grandi manifestazioni di fede preceduta da una novena, la festa raggiunge il suo culmine il sabato pomeriggio quando, all’ora del vespro, dopo la celebrazione Eucaristica, una solenne processione muove dal paese al santuario oltre il lago.

In questo santuario l’effige della Martire sosta tutta la notte per essere poi riportata in paese la domenica mattina tra un gran tripudio di gioia e di gente che attende il ritorno della propria Santa.

Sempre la domenica, dopo il canto dei vespri , un singolare rito (detto dell’ “Asta”) vede concludersi i festeggiamenti religiosi con l’assegnazione ad una nuova famiglia della statuina riproducente le sembianze della statua processionale, statuina che per tutto l’anno verrà custodita da detta famiglia.

Santuario di Santa Vittoria, vergine e martire – Monteleone Sabino (Rieti)

La chiesa romanica di Santa Vittoria, diventata santuario l’11 maggio 2008, sorge isolata su un’altura e venne edificata intorno al XIII secolo, su costruzioni preesistenti e sul sito della sepoltura di una nobile martire locale, Santa Vittoria.

Santuario di Santa Vittoria in Monteleone Sabino – Diocesi di Rieti

Piazza XXIV Aprile 1944, n.21
Monteleone Sabino – Rieti – 02033 – Italia

Tel. 0765884016
Fax 0765884016
Mob. 3479571200
E-mail: vittoriamontleo@libero.it
Rettore: Don Jean Baptiste Sano
Sito web

Il Santuario rimane a disposizione per le celebrazioni dei matrimoni religiosi

La chiesa romanica di Santa Vittoria, diventata santuario l’11 maggio 2008, sorge isolata su un’altura e venne edificata intorno al XIII secolo, su costruzioni preesistenti e sul sito della sepoltura di una nobile martire locale, Santa Vittoria.

L’interno della chiesa, di stile romanico, è a tre navate, e sia la navata sinistra che il presbiterio sono stati ristrutturati
in varie epoche.

L’altare maggiore è sormontato da un ciborio e preceduto da una cisterna la cui acqua viene bevuta dai fedeli per devozione.

Nel sacello è conservato il sarcofago decorato che secondo la tradizione conteneva il corpo di Santa Vittoria.

A sostegno dell’ipotesi dell’esistenza di un edificio di culto anteriore al XII secolo vi è la presenza di alcuni elementi superstiti all’interno della chiesa, quali frammenti marmorei di plutei, pilastrini ed altri elementi di riuso riferibili alla fine dell’VIII o all’inizio IX secolo.

PREGHIERA A SANTA VITTORIA

O gloriosa Santa Vittoria, giovane forte e generosa, che vivificata dallo Spirito Santo, hai offerto la tua vita, ti supplichiamo con intensa preghiera, di rivolgere a noi il tuo sguardo propizio.
Accoglici sotto la tua protezione, aiutaci a distruggere nel nostro cuore, il germe dell’odio e a liberarci dal peccato e da ogni male, perché riconciliati con il Padre e tra noi, viviamo come fratelli nell’amore di Cristo.
Proteggi questo tuo popolo e tutta la terra sabina, sostieni la fede dei nostri giovani, assisti la trepida esistenza degli anziani e dei malati, conserva nell’unità e nella pace le nostre famiglie e ricompensa tutti coloro che coltivano con zelo la tua devozione.
La tua intercessione ci conceda di essere esauditi, e di poterti un giorno ringraziare in cielo, e con te lodare Dio nei secoli in eterno.
Amen.

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Santuario S.Michele al Monte Tancia – Monte S.Giovanni in Sabina (Rieti)

All’ Eremo di San Michele si accede attraverso una ripida scalinata scavata sul fianco della montagna, che conduce sino al piccolo terrazzo antistante la grotta. Nella grotta c’è un altare sovrastato dal ciborio, costituito da due colonne e rivestito da due strati di affreschi.

La Grotta di San Michele è un piccolo santuario rupestre ricavato in una grotta. Si pensa che originariamente la grotta fu un luogo dedito alla dea Vacuna, divinità Sabina delle acque e dei boschi, lo testimonia una figura femminile scolpita in una stalattite.
La leggenda racconta che nel IV secolo d.C., la zona venne devastata da un drago il quale trovò rifiugio nella grotta. Papa Silvestro, pregando una notte sul Monte Soratte, vide due angeli accompagnati da fulmini scendere dal cielo per sconfiggere il drago.

L’8 maggio si recò alla grotta con una folla di fedeli e la consacrò a S. Michele. Nei secoli seguenti sorse intorno alla grotta un monastero.

All’ Eremo di San Michele si accede attraverso una ripida scalinata scavata sul fianco della montagna, che conduce sino al piccolo terrazzo antistante la grotta. Nella grotta c’è un altare sovrastato dal ciborio, costituito da due colonne e rivestito da due strati di affreschi.

Sopra l’altare, si trova l’immagine della Madonna con il Bambino.

Santuario S.Giacomo Apostolo – Poggio Bustone (Rieti)

Il complesso è formato dalla Chiesa del Convento, dedicata a San Giacomo Apostolo, ricostruita nell’ aspetto originario dopo il terremoto del 1918. Al suo interno si ammira la quattrocentesca Madonna col Bambino di scuola umbro-toscana. Più in basso si trova il Romitorio primitivo, mentre per arrivare al Santuario superiore bisogna camminare per circa mezz’ora lungo un sentiero immerso nei boschi.

 

 

 

 

 

 

 

Santuario S. Giacomo Apostolo, Convento – Via Francescana, 02018 Poggio Bustone (Ri)
Telefono 0746688916, fax 0746688916

Il Santuario di Poggio Bustone, sorge a circa 19 Km da Rieti, lungo le pendici dei rilievi appenninici della Valle Santa. Secondo la leggenda quando San Francesco entrò per la prima volta a Poggio Bustone, il 4 Ottobre 1208, salutò gli abitanti con un cordiale “Buon giorno, buona gente”.

Il complesso è formato dalla Chiesa del Convento, dedicata a San Giacomo Apostolo, ricostruita nell’ aspetto originario dopo il terremoto del 1918. Al suo interno si ammira la quattrocentesca Madonna col Bambino di scuola umbro-toscana. Più in basso si trova il Romitorio primitivo, mentre per arrivare al Santuario superiore bisogna camminare per circa mezz’ora lungo un sentiero immerso nei boschi.

La Grotta delle Rivelazioni è una rustica cappella scavata nella roccia, dove il Santo soleva ritirarsi in preghiera. In tempi recenti è stato costruito il “Tempietto della pace”, con il monumento a S. Francesco.

Santuario S.Getulio – Montopoli di Sabina (Rieti)

La dedicazione a San Getulio compare dal VIII secolo, al tempo dell’Imperatore Adriano. Nel santuario si conserva la tomba del martire con il suo corpo. Getulio morì in Sabina dove venne giustiziato perché predicava la religione cristiana, assieme a suo fratello Amanzio.

La dedicazione a San Getulio compare dal VIII secolo, al tempo dell’Imperatore Adriano. Nel santuario si conserva la tomba del martire con il suo corpo. Getulio morì in Sabina dove venne giustiziato perché predicava la religione cristiana, assieme a suo fratello Amanzio.

Nell’area dove si trova il santuario, furono trovati resti di una villa dell’epoca romana. Un tempo il santuario era sottoposto alla giurisdizione del vescovo di Rieti, prima di essere ceduto a Farfa dal duca di Spoleto Trasmondo.

Attualmente il santuario è in disuso.

Santuario S.Felice all’Acqua – Cantalice (Rieti)

San Felice nacque il 1515 a Cantalice da una famiglia povera in un piccolo borgo ai confini tra lo Stato Borbonico e Pontificio. I suoi compaesani ammiravano la sua straordinaria pietà e dicevano che sarebbe diventato santo. Si narra che durante una calda giornata di lavoro, nel luogo dove oggi sorge il Santuario di San Felice All’Acqua, Felice abbia pregato per far scaturire una sorgente d’acqua, percuotendo la terra con un bastone. Si narra che si muoveva scalzo per la città, e questa abitudine le procurò delle ferite ai piedi.

Il 18 Maggio si festeggia S. Felice da Cantalice, la cerimonia si apre con un Triduo di preparazione nei giorni 15-16-17 e si concentra nel giorno della morte del Santo con Messa Solenne e Processione.

San Felice nacque il 1515 a Cantalice da una famiglia povera in un piccolo borgo ai confini tra lo Stato Borbonico e Pontificio. I suoi compaesani ammiravano la sua straordinaria pietà e dicevano che sarebbe diventato santo. Si narra che durante una calda giornata di lavoro, nel luogo dove oggi sorge il Santuario di San Felice All’Acqua, Felice abbia pregato per far scaturire una sorgente d’acqua, percuotendo la terra con un bastone. Si narra che si muoveva scalzo per la città, e questa abitudine le procurò delle ferite ai piedi.

Al momento della morte i suoi piedi divennero lisci come se fosse tornato bambino. Negli anni a seguire, dalla sua tomba sgorgò un liquido chiaro e denso di color argento, che venne raccolto da alcune suore e usato per guarire numerosi infermi.

Il sepolcro venne riaperto a distanza di mesi ed il corpo del frate era ancora integro e non emanava cattivi odori. Morì a Roma il 18 maggio 1587 nel convento di S. Croce e Bonaventura dei Lucchesi, il lunedì di Pentecoste.

Santuario Sant’ Antonio al Monte (Rieti)

È inoltre presente il corpo di S.Vittorio, posto sotto l’altare maggiore, dal XVIII secolo. Nel 2000 il convento di Sant’Antonio al Monte è stato organizzato come “Oasi francescana”, casa di accoglienza per attività spirituali, culturali e sociali, corsi di studio, ed anche per la celebrazione di matrimoni e per l’accoglienza dei pellegrini in visita alla Valle Santa

Per raggiungere il Santuario S.Antonio al Monte, si risale a piedi un ripido pendio costeggiato da due file di edicole della Via Crucis. Le edicole risalgono al XVIII secolo.

La chiesa nel seicento fu ampliata e all’interno venne sistemato un coro più grande e anche sei piccole cappelle. Il convento fu fondato nel 1474 grazie alle donazioni di moltissimi cittadini. Oggetto del culto sono le reliquie di S.Antonio composte da frammenti di ossa e di stoffa.

È inoltre presente il corpo di S.Vittorio, posto sotto l’altare maggiore, dal XVIII secolo. Nel 2000 il convento di Sant’Antonio al Monte è stato organizzato come “Oasi francescana”, casa di accoglienza per attività spirituali, culturali e sociali, corsi di studio, ed anche per la celebrazione di matrimoni e per l’accoglienza dei pellegrini in visita alla Valle Santa.

Notevole l’affluenza di pellegrini provenienti da tutto il mondo, presso questo importante santuario.

Santuario Madonna di Valbona – Orvinio (Rieti)

Sull’Altare Maggiore è l’antichissimo affresco della Vergine in atto di porgere il latte al Bambino, opera del Quattrocento. La leggenda della fondazione narra di un pastore di capre al quale apparve la Madonna che gli chiese di edificare una chiesa in quel luogo.

Sorge al centro del vecchio abitato del paese di Vallebona. Il Santuario Madonna di Vallebona è stato edificato verso l’anno 1643, col solo contributo di elemosine elargite spontaneamente dagli abitanti di Orvinio.

Sull’Altare Maggiore è l’antichissimo affresco della Vergine in atto di porgere il latte al Bambino, opera del Quattrocento. La leggenda della fondazione narra di un pastore di capre al quale apparve la Madonna che gli chiese di edificare una chiesa in quel luogo.

L’edificio è a pianta rettangolare ad una sola navata con tetto a capriate lignee, due altari alle pareti laterali.

Il lunedì di Pasqua si fa una bella festa a Vallebona, dove si recano in gran numero gli abitanti di Orvinio e dei paesi circostanti. Nel 1727 la Madonna di Valbona fu dichiarata protettrice di Orvinio. La Madonna di Vallebona è venerata, adorata e festeggiata ogni anno con appassionata devozione.

Santuario S.Maria di Vescovio – Torri in Sabina (Rieti)

Conosciuto anche con l’appellativo di Santuario di Maria Santissima delle Grazie, secondo la tradizione in origine la chiesa era dedicata al Salvatore. L’area di edificazione del santuario è attestata a venerazioni per divinità pagane.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Conosciuto anche con l’appellativo di Santuario di Maria Santissima delle Grazie, secondo la tradizione in origine la chiesa era dedicata al Salvatore. L’area di edificazione del santuario è attestata a venerazioni per divinità pagane.

L’attuale edificio ha pianta a croce latina e navata unica. Sotto il presbiterio vi è la cripta dove sono custodite le reliquie dei santi. All’esterno, torre campanaria del XII secolo. Negli anni 1920-35 chiesa e convento sono sottoposti a opera di restauro.

Oggetto del culto sono le reliquie dei santi Antimo, Basso, Fabio e Massimo e una antica immagine della Vergine attribuita a S.Luca Evangelista ed è copia della “Salus populi romani” nella basilica di S.Maria Maggiore a Roma.

Alcuni affreschi ornano le pareti della chiesa, con figure del Vecchio e Nuovo Testamento, del XIII secolo.

Santuario Santa Maria delle Grazie – Scandriglia (Rieti)

Narra la tradizione che il santuario venne costruito dalla moglie del conte Orsini in ringraziamento alla guarigione del proprio figlio, da parte della Vergine che apparve alla donna pregandola di costruire un santuario in suo onore.

Inserito all’interno della Via francigena di san Francesco, il Santuario Santa Maria delle Grazie fu costruito a partire dal 1479 e completato nel 1480.

Narra la tradizione che il santuario venne costruito dalla moglie del conte Orsini in ringraziamento alla guarigione del proprio figlio, da parte della Vergine che apparve alla donna pregandola di costruire un santuario in suo onore.

Oggetto del culto è l’immagine della Madonna col Bambino che come vuole la tradizione, venne portata dalla Terrasanta dai Crociati nel XII-XIV secolo.

Venne solennemente incoronata nel 1779 con due corone d’oro dal Vescovo Andrea Corsini.

L’ultima domenica di maggio è la festa della Madonna delle Grazie con una solenne processione illuminata da ceri, dove si cantano inni alla Madonna e si celebra la veglia.

Santuario Santa Maria della Foresta (Rieti)

A fianco del chiostro Quattrocentesco si affaccia la stanza che serviva un tempo per pigiare l’uva della vite miracolosa. La facciata della chiesa è fiancheggiata dalle edicole della Via Crucis in ceramica policroma di Scuola napoletana e che provengono dal convento di Frascati.

Nel Santuario Santa Maria della Foresta è inglobata la piccola chiesa dedicata a S.Fabiano, eretta tra il 1200 e il 1250 presso la quale soggiornò S.Francesco insieme a quattro compagni.

Del vecchio edificio si conservano avanzi di affreschi del primo Trecento.

A fianco del chiostro Quattrocentesco si affaccia la stanza che serviva un tempo per pigiare l’uva della vite miracolosa. La facciata della chiesa è fiancheggiata dalle edicole della Via Crucis in ceramica policroma di Scuola napoletana e che provengono dal convento di Frascati.

Oggetto del culto è la vigna che fu distrutta dalla folla durante il passaggio di S.Francesco, nella bramosia di toccarlo.

Attualmente il santuario è sede di una comunità per il recupero dei tossicodipendenti.

Santuario S.Francesco – Fontecolombo (Rieti)

Oggetto del culto è un ceppo di leccio sul quale, secondo tradizione, Gesù apparve al Santo per affermare la validità della Regola, la piccola stanza dove il Santo si ritirava per compendiare la Regola dell’Ordine nel 1223 ed una Santa Reliquia consistente in una campanella con la quale S.Francesco soleva chiamare i compagni.

In questo luogo soggiornò S.Francesco dove subì la dolorosa cauterizzazione degli occhi.

Oggetto del culto è un ceppo di leccio sul quale, secondo tradizione, Gesù apparve al Santo per affermare la validità della Regola, la piccola stanza dove il Santo si ritirava per compendiare la Regola dell’Ordine nel 1223 ed una Santa Reliquia consistente in una campanella con la quale S.Francesco soleva chiamare i compagni.

Nel 1476 papa Sisto IV concesse al Santuario S.Francesco l’indulgenza a tutti coloro che avessero visitato quel luogo.

L’edifico semplice è composto da una sola navata con abside con copertura a volta a crociera e due altari.

Santuario S.Maria di Uliano – Magliano Sabina (Rieti)

Nei pressi della chiesa vi è una vasca a forma di ferro di cavallo, detta “Fosso dei Bagni” contenente acqua ferruginosa ritenuta da sempre miracolosa. Il giorno dell’Annunciazione si svolge una processione con partenza da S.Pietro in Magliano.

L’edificazione del santuario è dovuta ad un devoto di Magliano di nome Giuliano, al quale apparve la Vergine, tra l’anno 1242 e il 1243. Nel 1967 venne costruito un nuovo edificio, distante qualche chilometro dal precedente, che venne sconsacrato ed in seguito venduto.

Oggetto del culto è la statua lignea della Madonna e un’immagine della Madonna col Bambino del XIV secolo attribuita alla scuola di Giotto.

Nei pressi della chiesa vi è una vasca a forma di ferro di cavallo, detta “Fosso dei Bagni” contenente acqua ferruginosa ritenuta da sempre miracolosa. Il giorno dell’Annunciazione si svolge una processione con partenza da S.Pietro in Magliano.

La statua della Madonna viene trasportata al santuario di Uliano.

Durante la festa vengono preparate delle ciambelle all’anice che, dopo essere state benedette, vengono offerte a tutti i partecipanti.

Santuario San Giuseppe da Leonessa – Leonessa (Rieti)

La vita di San Giuseppe da Leonessa trascorse quasi interamente tra l’Umbria, le Marche, il Lazio e l’Abruzzo. Missionario a Costantinopoli venne arrestato e condannato alla pena di morte del Gancio, dal quale fu liberato miracolosamente da un angelo dopo tre giorni di sofferenze

San Giuseppe da Leonessa (Eufranio Desideri) morì il 4 Febbraio 1612 ad Amatrice. Nato nel 1556 a Leonessa, entrò ben presto nell’ordine dei Cappuccini dove iniziò una intensa attività di predicazione.

La vita di San Giuseppe da Leonessa trascorse quasi interamente tra l’Umbria, le Marche, il Lazio e l’Abruzzo. Missionario a Costantinopoli venne arrestato e condannato alla pena di morte del Gancio, dal quale fu liberato miracolosamente da un angelo dopo tre giorni di sofferenze.

Fu proclamato santo da Benedetto XIV nel 1746. Il corpo del Santo è conservato in un mausoleo in un’urna di legno dorato.

Il santuario è stato costruito sopra la casa natale del Santo, il 28 giugno 1629. La festa del Santo si svolge ogni anno il 4 febbraio con una solenne processione con il cuore del Santo.

Solamente ogni cento anni viene portato in processione l’intero corpo del Santo.

Santuario Francescano del Presepio – Greccio (Rieti)

Il Santuario è noto in tutto il mondo per essere stato scelto dal Poverello di Assisi come teatro del momento della prima rievocazione della Natività di Betlemme, avvenuta nella notte di Natale del 1223.
La leggenda narra che Francesco chiese a un bambino del borgo di lanciare un tizzone per stabilire il luogo del convento e il tizzone giunse fino allo sperone di roccia dove oggi sorge il Santuario.

L’Eremo di Greccio è incassato nella roccia e il cuore del Santuario è la piccola cappella del Presepe, costruita nella grotta che secondo la tradizione vide la rievocazione della Natività da parte di Francesco. Sotto la mensa dell’altare si conserva la roccia che, secondo la tradizione, ospitò il simulacro del Bambino durante la rievocazione voluta da Francesco.

Il Santuario è noto in tutto il mondo per essere stato scelto dal Poverello di Assisi come teatro del momento della prima rievocazione della Natività di Betlemme, avvenuta nella notte di Natale del 1223.
La leggenda narra che Francesco chiese a un bambino del borgo di lanciare un tizzone per stabilire il luogo del convento e il tizzone giunse fino allo sperone di roccia dove oggi sorge il Santuario.
La tradizione popolare vuole che sopra l’attuale convento, nel 1209 Francesco stesso abbia eretto una capanna per le sue meditazioni. Il luogo fu denominato Monte San Francesco e nel 1712 vi fu dedicata al Santo una cappella. Sopra l’altare un affresco quattrocentesco rievoca la Natività del Signore.

La Vergine allatta il Bambino alla presenza di San Giuseppe. Sulla sinistra il Santo, in vesti di diacono, è inginocchiato al centro della scena davanti al Bambino, alle sue spalle il popolo assiste al miracolo.

L’affresco è attribuito all’anonimo Maestro di Narni del 1409. Nell’oratorio attiguo, sopra l’altare, è conservata la copia trecentesca del ritratto di San Francesco, eseguito secondo la tradizione nel 1225, un anno prima della morte del Poverello.

Santuario Santa Maria del Monte – Borbona (Rieti)

Il Santuario di Santa Maria del Monte si trova in montagna nei pressi di Borbona a circa 1000 metri di altitudine. Sul lato destro della chiesa è presente il “Parco della Rimembranza”, un sacrario dedicato ai caduti delle due guerre mondiali recentemente restaurato e dotato di una tettoia in legno.

Il Santuario di Santa Maria del Monte si trova in montagna nei pressi di Borbona a circa 1000 metri di altitudine. Sul lato destro della chiesa è presente il “Parco della Rimembranza”, un sacrario dedicato ai caduti delle due guerre mondiali recentemente restaurato e dotato di una tettoia in legno.

La devozione verso la Madonna del Monte, oltre che degli abitanti di Borbona, nel secolo XIX è documentata anche da parte dei fedeli dell’aquilano. Nell’antica chiesetta c’erano due altari. Quello maggiore era separato dal resto dell’edificio da una cancellata in legno. L’altare minore era probabilmente dedicato alla Visitazione della Vergine.
Come si legge in una iscrizione posta sulla porta principale della chiesa-santuario, l’attuale tempio fu eretto nel 1882 sulle rovine della vecchia chiesetta
La statua della Madonna in terracotta, venerata sull’unico altare dell’ attuale santuario, rappresenta la Madonna che medita la Passione di Cristo, avendo in mano il libro della Scrittura e un fazzoletto per asciugare le lacrime.

Santuario Madonna di Capodacqua – Cittareale (Rieti)

Il Santuario della Madonna di Capo d’Acqua si trova ai piedi del Monte Calduro a Cittareale, e deve la sua nascita al ritrovamento miracoloso in un ruscello, tra il X e l’XI secolo, da parte di una pastorella, di una immagine raffigurante la Vergine in argilla.

Il Santuario della Madonna di Capo d’Acqua si trova ai piedi del Monte Calduro a Cittareale, e deve la sua nascita al ritrovamento miracoloso in un ruscello, tra il X e l’XI secolo, da parte di una pastorella, di una immagine raffigurante la Vergine in argilla.

L’immagine sacra rinvenuta fu così nominata Madonna di Capo d’Acqua dal nome delle sorgenti in cui fu ritrovata. Ogni anno, la Madonnina, viene festeggiata con solenni celebrazioni e lunghe processioni nel giorno della Santissima Trinità, in memoria della carestia del 1779 provocata da un lungo periodo di siccità terminato con una provvidenziale pioggia proprio in quel giorno.

Nel punto esatto del ritrovamento della statuina, alle sorgenti del fiume Velino, a poche decine di metri dal santuario, è riprodotta la scenetta della pastorella che ritrova la statuina. Gravemente danneggiato dal terremoto del 1703, è stato in seguito ricostruito con forme neoclassiche giunte fino a noi.

Santuario Madonna delle Grotte – Antrodoco (Rieti)

Il Santuario della MADONNA DELLE GROTTE fu costruita tra il 1603 e il 1604 nel luogo dove una pastorella di nome Berardina Boccacci, nel 1601, aveva scoperto nei pressi di una piccola grotta, un’immagine sacra che rappresentava la Vergine con Gesù Bambino in braccio

Il Santuario della MADONNA DELLE GROTTE fu costruita tra il 1603 e il 1604 nel luogo dove una pastorella di nome Berardina Boccacci, nel 1601, aveva scoperto nei pressi di una piccola grotta, un’immagine sacra che rappresentava la Vergine con Gesù Bambino in braccio.

Il vescovo di Rieti, Cesare Segni, fece erigere un altare e vi celebrò la prima messa il 29 settembre del 1602. Visto il grande afflusso di fedeli, venne eretta una chiesa che fu iniziata il 24 aprile del 1603 e completata dopo un anno su progetto dell’architetto toscano Ruggeri Fausto da Montepulciano. La facciata è in pietra; il portale è in stile barocco, sormontato dallo stemma del Vescovo Gaspare Pasquali che portò a termine i lavori di costruzione (1604 – 1612 ).

L’interno si presenta ad una sola navata con copertura a capriate lignee. Dal gennaio 2007 il quadrante dell’orologio (fino ad allora inservibile) ha ripreso a funzionare e le campane fanno sentire la loro voce in tre momenti della giornata (mattino, mezzogiorno e sera).

Nella cripta sono sepolti i resti dei soldati francesi morti a seguito dei Moti contadini del 1799.

Santuario S.Maria delle Grazie o Icona Passatora – Amatrice (Rieti)

Costruita nel XIV secolo nel luogo in cui, già nel XIII secolo vi era una edicola con l’immagine votiva della Madonna (Icona) presso un crocevia sulla strada che porta ai Monti della Laga (Passatora). La chiesa è conservata in ottimo stato ed è ricca di affreschi.

A quattro chilometri da Amatrice, in località Retrosi che si affaccia sui Monti della Laga, si eleva la chiesa di S. Maria delle Grazie meglio nota come “Icona Passatora“.
Essa prende il nome dall’immagine votiva della Madonna delle Grazie, opera del cosiddetto Maestro della Madonna della Misericordia e di Dionisio Cappelli da Amatrice.

Costruita nel XIV secolo nel luogo in cui, già nel XIII secolo vi era una edicola con l’immagine votiva della Madonna (Icona) presso un crocevia sulla strada che porta ai Monti della Laga (Passatora). La chiesa è conservata in ottimo stato ed è ricca di affreschi.

L’edicola che si eleva all’interno della chiesa custodisce la bellissima immagine della Madonna delle Grazie. Fino agli anni ’60 dietro la chiesa si poteva ammirare il Cerro della Cona, una quercia alta 30 metri di cinquecento anni.

Santuario Madonna della Filetta – Amatrice (Rieti)

Il Santuario della Madonna di Filetta si trova in prossimità della frazione di Rocchetta di Amatrice e fu costruito nel 1471 nel luogo dove la pastorella Chiarina Valente rinvenì un cammeo raffigurante la Madonna.

Il Santuario della Madonna di Filetta si trova in prossimità della frazione di Rocchetta di Amatrice e fu costruito nel 1471 nel luogo dove la pastorella Chiarina Valente rinvenì un cammeo raffigurante la Madonna.

Il santuario venne costruito alla fine del XV secolo sul luogo di un evento miracoloso. Durante un violento temporale una pastorella pregò la Vergine di salvarla e fu attratta da una luce proveniente dal un cammeo (oggi a San Francesco), con l’immagine della Madonna. Il santuario presenta una facciata molto semplice caratterizzata da un portale ad arco acuto e da un campanile a doppia vela.

Nell’interno, completamente affrescato, spicca la decorazione del catino absidale, dove vi è descritta la lunga processione che ogni anno (ancora oggi) accompagna la reliquia da Amatrice a Filetta. L’opera è di Pietro Paolo da Fermo ed è collocabile negli anni ottanta del XV secolo.

Santuario Santa Maria Apparì – Petrella Salto (Rieti)

Narra una leggenda che in una domenica del 31 maggio 1562, una ragaza di tredici anni di nome Persiana, salita su di un albero di ciliegie per raccogliere qualche frutto, non riuscì a ridiscendere a causa di una momentanea paralisi delle braccia.

Narra una leggenda che in una domenica del 31 maggio 1562, una ragaza di tredici anni di nome Persiana, salita su di un albero di ciliegie per raccogliere qualche frutto, non riuscì a ridiscendere a causa di una momentanea paralisi delle braccia.

Tolse dalla tasca il rosario e iniziò con devozione a pregare, quando all’improvviso le appare la Madonna che l’aiutò a scendere dall’albero. A Petrella, sul luogo dell’apparizione, sorse presto una chiesa.

Il 5 febbraio 1572 il card. Amulio autorizza il culto nella chiesa di S.Maria Apparì. Giungono a Petrella i Frati Minori Conventuali che vi rimasero fino ai primi decenni del XIX secolo poi, chiesa e convento caddero in decadenza e divennero cava di pietre per le costruzioni dei quartieri limitrofi. La vigilia della festa una solenne processione si snoda dalla chiesa di S. Andrea al Santuario, con il bassorilievo ligneo raffigurante l’Apparizione.

Dopo la Messa vi é la distribuzione delle ciliege, a ricordo del primo miracolo.

Santuario Santissimo Crocefisso (in Sant’Apollinare) – (Sassari)

La doppia intitolazione del Santuario Santissimo Crocefisso si deve alla fervente devozione della popolazione locale al crocifisso in legno del secolo XV rimasto illeso miracolosamente dopo l’incendio del 1650 che invece distrusse completamente la chiesa.

Santuario Santissimo Crocefisso (in Sant’Apollinare)

La doppia intitolazione del Santuario Santissimo Crocefisso si deve alla fervente devozione della popolazione locale al crocifisso in legno del secolo XV rimasto illeso miracolosamente dopo l’incendio del 1650 che invece distrusse completamente la chiesa. Leggi tutto “Santuario Santissimo Crocefisso (in Sant’Apollinare) – (Sassari)”

Santuario Santi Cosma e Damiano – Tempio Pausania (Sassari)

Troviamo il Santuario Santi Cosma e Damiano all’interno dall’abitato di Nuchis, in zona elevata, nei pressi del cimitero e della chiesa dello Spirito Santo. All’interno della chiesa si venerano due statue dei santi molto simili tra loro.

Santuario Santi Cosma e Damiano – Tempio Pausania

Troviamo il Santuario Santi Cosma e Damiano all’interno dall’abitato di Nuchis, in zona elevata, nei pressi del cimitero e della chiesa dello Spirito Santo. All’interno della chiesa si venerano due statue dei santi molto simili tra loro. Leggi tutto “Santuario Santi Cosma e Damiano – Tempio Pausania (Sassari)”

Santuario Santa Maria di Seve – Banari (Sassari)

Il Santuario Santa Maria di Seve a Banari fa parte di un complesso cultuale ed assistenziale all’interno di una cinta muraria. Oltre alla chiesa rimangono alcuni ambienti destinati ad attività lavorative e abitative.

Santuario Santa Maria di Seve – Banari

Il Santuario Santa Maria di Seve a Banari fa parte di un complesso cultuale ed assistenziale all’interno di una cinta muraria. Oltre alla chiesa rimangono alcuni ambienti destinati ad attività lavorative e abitative. Leggi tutto “Santuario Santa Maria di Seve – Banari (Sassari)”

Santuario Santa Maria di Balai – Porto Torres (Sassari)

Troviamo il Santuario Santa Maria di Balai in zona panoramica a picco sul mare a tre chilometri in direzione Platamona. La popolazione di Porto Torres chiama la chiesa “Balai Lontano”.

Santuario Santa Maria di Balai

Troviamo il Santuario Santa Maria di Balai in zona panoramica a picco sul mare a tre chilometri in direzione Platamona. La popolazione di Porto Torres chiama la chiesa “Balai Lontano”. Leggi tutto “Santuario Santa Maria di Balai – Porto Torres (Sassari)”

Santuario Nostra Signora di Cabu Abbas – Olbia (Sassari)

Il Santuario rurale di Nostra Signora di Cabu Abbas si trova nei pressi di Olbia. Si può raggiungere attraverso una stradina sterrata ai piedi del colle di Cabu Abbas. All’interno del santuario si venera la statua della Vergine con il Bambino, di antica fattura.

Santuario Nostra Signora di Cabu Abbas – Olbia

Il Santuario rurale di Nostra Signora di Cabu Abbas si trova nei pressi di Olbia. Si può raggiungere attraverso una stradina sterrata ai piedi del colle di Cabu Abbas. All’interno del santuario si venera la statua della Vergine con il Bambino, di antica fattura. Leggi tutto “Santuario Nostra Signora di Cabu Abbas – Olbia (Sassari)”

Santuario Nostra Signora delle Grazie – Luras (Sassari)

Troviamo il Santuario Nostra Signora delle Grazie a dieci chilometri da Luras nei pressi della Provinciale che unisce il paese alla Tempio-Palau ai piedi dei monti Pulchiana.

Santuario Nostra Signora delle Grazie – Luras

Troviamo il Santuario Nostra Signora delle Grazie a dieci chilometri da Luras nei pressi della Provinciale che unisce il paese alla Tempio-Palau ai piedi dei monti Pulchiana. Leggi tutto “Santuario Nostra Signora delle Grazie – Luras (Sassari)”

Santuario Nostra Signora delle Grazie – Calanginus (Sassari)

Troviamo il Santuario campestre di Nostra Signora delle Grazie a circa tre chilometri dall’abitato di Calanginus posto in una vallata ai piedi del Monte Limbara.

Calanagianus

Troviamo il Santuario campestre di Nostra Signora delle Grazie a circa tre chilometri dall’abitato di Calanginus posto in una vallata ai piedi del Monte Limbara. Leggi tutto “Santuario Nostra Signora delle Grazie – Calanginus (Sassari)”

Santuario Nostra Signora del Monte – Golfo Aranci (Sassari)

Troviamo il Santuario Nostra Signora del Monte a circa venti chilometri da Golfo Aranci in posizione elevata a dominare sullo splendido Golfo di Marinella.

Santuario Nostra Signora del Monte – Golfo Aranci

Troviamo il Santuario Nostra Signora del Monte a circa venti chilometri da Golfo Aranci in posizione elevata a dominare sullo splendido Golfo di Marinella.

All’interno della chiesa si venera la statua della Madonna di Bonaria posta in un’altare in muratura sulla parete di fondo all’interno di una nicchia.  Leggi tutto “Santuario Nostra Signora del Monte – Golfo Aranci (Sassari)”

Santuario Nostra Signora del Buon Cammino – Santa Teresa di Gallura (Sassari)

Troviamo il Santuario Nostra Signora del Buon Cammino a circa tre chilometri dall’abitato di Santa Teresa di Gallura. La chiesa è raggiungibile dalla strada che si diparte dalla strada Statale per Tempio Pausania.

Santuario Nostra Signora del Buon Cammino – Santa Teresa di Gallura

Troviamo il Santuario Nostra Signora del Buon Cammino a circa tre chilometri dall’abitato di Santa Teresa di Gallura. La chiesa è raggiungibile dalla strada che si diparte dalla strada Statale per Tempio Pausania. Leggi tutto “Santuario Nostra Signora del Buon Cammino – Santa Teresa di Gallura (Sassari)”

Santuario Natività di Maria Vergine – Luogosanto (Sassari)

Troviamo il Santuario Natività di Maria Vergine in cima ad una collina in località Luogosanto, nella zona che un tempo era denominata Agnana. In una nicchia della chiesa si conserva un manichino snodabile con mani articolate.

Santuario Natività di Maria Vergine – Luogosanto

Troviamo il Santuario Natività di Maria Vergine in cima ad una collina in località Luogosanto, nella zona che un tempo era denominata Agnana. In una nicchia della chiesa si conserva un manichino snodabile con mani articolate. Leggi tutto “Santuario Natività di Maria Vergine – Luogosanto (Sassari)”

Santuario Madonna della Neve – Illorai (Sassari)

Troviamo il Santuario Madonna della Neve in località Luche, il complesso cultuale sorge a circa sei chilometri dal paese. All’interno del santuario si venerano due statue molto simili tra loro che rappresentano la della Madonna della Neve.

Santuario Madonna della Neve – Illorai

Troviamo il Santuario Madonna della Neve  in località Luche, il complesso cultuale sorge a circa sei chilometri dal paese. All’interno del santuario si venerano due statue molto simili tra loro che rappresentano la della Madonna della Neve. Leggi tutto “Santuario Madonna della Neve – Illorai (Sassari)”

Santuario Immacolata Concezione – Tempio Pausania (Sassari)

Il Santuario Immacolata Concezione era posto un tempo in periferia ma ormai si trova nel centro abitato di Tempio Pausania sito tra le strade provinciali Tempio-Sassari e Tempio-Palau.

Santuario Immacolata Concezione – Tempio Pausania

Il Santuario Immacolata Concezione era posto un tempo in periferia ma ormai si trova nel centro abitato di Tempio Pausania sito tra le strade provinciali Tempio-Sassari e Tempio-Palau. Leggi tutto “Santuario Immacolata Concezione – Tempio Pausania (Sassari)”

Basilica del Sacro Cuore di Gesù – Sassari

L’edificazione della Basilica del Sacro Cuore di Gesù di Sassari è databile nel 1943 quando fu posata la prima pietra, nel 1952 la chiesa venne benedetta.

Basilica del Sacro Cuore di Gesù – Sassari

L’edificazione della Basilica del Sacro Cuore di Gesù di Sassari è databile nel 1943 quando fu posata la prima pietra, nel 1952 la chiesa venne benedetta. Leggi tutto “Basilica del Sacro Cuore di Gesù – Sassari”

Santuario Nostra Signora di Interrios – Villanova Monteleone (Sassari)

Troviamo il Santuario Nostra Signora di Interrios a circa quattro chilometri dal pese di Villanova Monteleone, la chiesa si presenta circondata da alberi secolari.

Santuario Nostra Signora di Interrios (Villanova Monteleone)

Troviamo il Santuario Nostra Signora di Interrios a circa quattro chilometri dal pese di Villanova Monteleone, la chiesa si presenta circondata da alberi secolari. Leggi tutto “Santuario Nostra Signora di Interrios – Villanova Monteleone (Sassari)”

Santuario Santa Maria delle Grazie (in S Pietro di Silki) – Sassari

La chiesa di San Pietro di Silki venne dedicata anche alla Madonna delle Grazie dopo il misterioso ritrovamento dell’immagine della Vergine. La tradizione vuole che il simulacro venne rinvenuto nel 1472 sotto il basamento della “colonna del miracolo” durante la predica del beato Bernardino da Feltre.

Santuario Santa Maria delle Grazie (in S Pietro di Silki)

La chiesa di San Pietro di Silki venne dedicata anche alla Madonna delle Grazie dopo il misterioso ritrovamento dell’immagine della Vergine. La tradizione vuole che il simulacro venne rinvenuto nel 1472 sotto il basamento della “colonna del miracolo”  durante la predica del beato Bernardino da Feltre. Leggi tutto “Santuario Santa Maria delle Grazie (in S Pietro di Silki) – Sassari”

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Santuario Madonna del Latte Dolce – Sassari

Troviamo il Santuario Madonna del Latte Dolce nel centro di Sassari. La sua edificazione si colloca tra il 1177 e il 1190. Nel corso del ‘500 venne abbandonata per poi essere riaperta nel 1825.

Santuario Madonna del Latte Dolce (Sassari)

Troviamo il Santuario Madonna del Latte Dolce nel centro di Sassari. La sua edificazione si colloca tra il  1177 e il 1190. Nel corso del ‘500 venne abbandonata per poi essere riaperta nel 1825. Leggi tutto “Santuario Madonna del Latte Dolce – Sassari”

Santuario Nostra Signora del Bosco in San Nicola (Sassari)

Le prime notizie che si hanno della chiesa in dedicazione a San Nicola si trova in un documento del XII secolo, dove si rileva anche il nome di un pievano.

Santuario di San Nicola (Sassari)

Le prime notizie che si hanno della chiesa in dedicazione a San Nicola si trova in un documento del XII secolo, dove si rileva anche il nome di un pievano. Leggi tutto “Santuario Nostra Signora del Bosco in San Nicola (Sassari)”

Santuario Beata Vergine della Consolata – Porto Torres (Sassari)

Porto Torres si trova posizionata su un promontorio calcareo sulla costa a nord della Sardegna. La città rappresenta uno dei più importanti porti che collegano l’isola con il continente.

Santuario Beata Vergine della Consolata – Porto Torres

Porto Torres  si trova posizionata su un promontorio calcareo sulla costa a nord della Sardegna. La città rappresenta uno dei più importanti porti che collegano l’isola con il continente. Leggi tutto “Santuario Beata Vergine della Consolata – Porto Torres (Sassari)”

Santuario Santo Bambino di Praga – Ozieri (Sassari)

Troviamo il Santuario Santo Bambino di Praga nella zona in cui è sita anche la Chiesa del Carmelo. L’intitazione di deve alla devozione profonda dei Carmelitani Scalzi nei confronti di Gesù Bambino di Praga.

Santuario Santo Bambino di Praga – Ozieri

Troviamo il Santuario Santo Bambino di Praga nella zona in cui è sita anche la Chiesa del Carmelo. L’intitazione di deve alla devozione profonda dei Carmelitani Scalzi nei confronti di Gesù Bambino di Praga. Leggi tutto “Santuario Santo Bambino di Praga – Ozieri (Sassari)”

Santuario Nostra Signora di Monte Alma – Nulvi (Sassari)

Troviamo il Santuario Nostra Signora di Monte Alma nei pressi del paese di Nulvi. Il sito è raggiungibile dalla apposita strada che si diparte dalla statale per Tempio Pausania.

Santuario Santuario Nostra Signora di Monte Alma – NulviSantuario Nostra Signora di Monte Alma – NulviNostra Signora di Monte Alma – Nulvi

Troviamo il Santuario Nostra Signora di Monte Alma nei pressi del paese di Nulvi. Il sito è raggiungibile dalla apposita strada che si diparte dalla statale per Tempio Pausania. Leggi tutto “Santuario Nostra Signora di Monte Alma – Nulvi (Sassari)”

Santuario Madonna di Castro – Oschiri (Olbia-Tempio)

Troviamo il Santuario Madonna di Castro nelle vicinanze di Oschiri. Esso si trova qui a memoria dell’antico centro medievale i Castra di cui era cattedrale.

Santuario Madonna di Castro

Troviamo il Santuario Madonna di Castro nelle vicinanze di Oschiri. Esso si trova qui a memoria dell’antico centro medievale i Castra di cui era cattedrale. Leggi tutto “Santuario Madonna di Castro – Oschiri (Olbia-Tempio)”

Santuario SS. Crocifisso – Bassiano (Latina)

Qui si stabilirono intorno al 1300, due gruppi di perseguitati francescani chiamati Fraticelli che affrescarono la grotta, che fungeva da vera e propria chiesa e cominciarono a costruire l’abitazione fortezza, l’attuale cappella delle Palme ed il vicino romitorio.

A circa tre chilometri da Bassiano, si arriva in contrada Selva Oscura dove, in mezzo a fitti alberi, si trova il Santuario del Crocifisso.

Tale nome deriva dal fatto che in esso è conservato un crocifisso ligneo, scolpito da Fra’ Vincenzo Pietrosanti nel 1673.

Qui si stabilirono intorno al 1300, due gruppi di perseguitati francescani chiamati Fraticelli che affrescarono la grotta, che fungeva da vera e propria chiesa e cominciarono a costruire l’abitazione fortezza, l’attuale cappella delle Palme ed il vicino romitorio.

La cappella che custodisce il Crocifisso è stata costruita nel XVII secolo.

Nella cappella della Madonna delle Palme è custodita una tela raffigurante la Vergine, opera del XVII secolo. Attualmente si accede al santuario attraverso una scalinata.

Santuario S. Maria della Sorresca – Sabaudia (Latina)

Sotto l’intonaco rosa della facciata, in prossimità delle finestrelle del campanile, è possibile intravedere l’antica muratura in pietra. Della presenza templare, comunque, non rimane alcuna traccia. All’interno del santuario è custodita la statua lignea di una Madonna con Bambino del XIII secolo.

A poca distanza da Sabaudia, sulle rive del lago di Paola, all’inizio del braccio dell’Annunziata, si trova il piccolo ed antico Santuario di Santa Maria della Sorresca, che risale almeno al X secolo.

La chiesa attuale conserva pochissime tracce della costruzione medievale, perché è stata restaurata in stile moderno.

Sotto l’intonaco rosa della facciata, in prossimità delle finestrelle del campanile, è possibile intravedere l’antica muratura in pietra. Della presenza templare, comunque, non rimane alcuna traccia. All’interno del santuario è custodita la statua lignea di una Madonna con Bambino del XIII secolo.

Il gruppo ligneo è appoggiato su un ceppo di quercia, ed è probabile copia di quella ritrovata miracolosamente nelle acque del lago. Un tempo, il giorno della festa della Sorresca, venivano officiati pesce, pane e vino.

Santuario Sant’Erasmo – Formia (Latina)

La diocesi di Formia e la sua chiesa hanno origini antichissime. Resti di una domus sono stati rinvenuti nel materiale di reimpiego della ricostruzione della chiesa rinascimentale del XVI secolo. La chiesa sorge sull’antica area cimiteriale romana

La diocesi di Formia e la sua chiesa hanno origini antichissime. Resti di una domus sono stati rinvenuti nel materiale di reimpiego della ricostruzione della chiesa rinascimentale del XVI secolo. La chiesa sorge sull’antica area cimiteriale romana.

La Passio S. Erasmi di Gelasio II narra che S. Probo aveva curato la sepoltura di Erasmo in una fossa. All’indomani dell’editto di Milano (313) la diocesi formiana, al posto della prima sepoltura, costruì un martyrium a pianta absidata con altare.

La cattedrale fu meta di pellegrinaggi continui sulla tomba del santo. Dell’VIII secolo è la decorazione artistica carolingia con l’erezione di una cappella a fianco alla chiesa di S. Erasmo, decorata di stucchi.

Nel 1599 la chiesa fu eretta a parrocchia. Al temine di venticinque anni di restauro, il tempio è stato riportato alla sua struttura rinascimentale. La facciata è preceduta da un atrio porticato. L’edificio è a tre navate, prive di transetto.

Santuario San Magno – Fondi (Latina)

Il complesso monastico di San Magno, recuperato e restaurato negli ultimi anni , è costituito dall’edificio adibito al culto, che si articola in tre chiese su tre livelli, da una foresteria, dal mulino ad acqua e relativo acquedotto. Il nucleo più antico del complesso poggia su una terrazza di epoca romana, sulla quale è stato scavato un sepolcreto risalente al VII secolo d. C..

Il complesso monastico di San Magno, recuperato e restaurato negli ultimi anni , è costituito dall’edificio adibito al culto, che si articola in tre chiese su tre livelli, da una foresteria, dal mulino ad acqua e relativo acquedotto. Il nucleo più antico del complesso poggia su una terrazza di epoca romana, sulla quale è stato scavato un sepolcreto risalente al VII secolo d. C..

L’abbazia è identificata dalla tradizione con la sede della comunità monastica fondata da S. Onorato nel VI secolo ed è posta alle pendici del monte Arcano. Gli scavi hanno messo in luce, tra l’altro, l’abside e il transetto della chiesa risalente alla fase benedettina del monastero, con decorazione pittorica raffigurante episodi della vita di s. Benedetto e volti di santi; nell’abside è riemerso anche uno strato pittorico più antico, databile alla seconda metà del secolo XI.

La chiesa è stata edificata sopra la sorgente pedemontana di San Magno, di notevole portata, che insieme con altre sette sorgenti, alimenta le acque del Lago di Fondi e fornisce l’energia motrice al mulino del monastero, che i recenti restauri hanno reso di nuovo funzionante.

Santuario San Cesario – Terracina (Latina)

San Cesario Diacono, fu straziato per molti giorni in prigione e poi, insieme a San Giuliano, fu messo in un sacco e gettato nel mare. Il culto del santo si diffuse in cittàfin dal V secolo d.c. e nella Cattedrale a lui dedicata sono conservate alcune sue reliquie. Fu consacrata al martire nel 1074, mentre ad un rifacimento del XII-XIII secolo risalgono il campanile e il portico antistante.

Le spoglie di Cesario, santo e martire di Terracina sono dal XIII secolo nell’urna di basalto dell’altare maggiore di S. Croce in Gerusalemme, ma alcune reliquie si venerano nella Cattedrale di Terracina.

San Cesario Diacono, fu straziato per molti giorni in prigione e poi, insieme a San Giuliano, fu messo in un sacco e gettato nel mare. Il culto del santo si diffuse in cittàfin dal V secolo d.c. e nella Cattedrale a lui dedicata sono conservate alcune sue reliquie. Fu consacrata al martire nel 1074, mentre ad un rifacimento del XII-XIII secolo risalgono il campanile e il portico antistante.

L’interno a tre navate e suddiviso da colonne romane riutilizzate, conserva uno splendido pavimento cosmatesco. Nella zona presbiteriale, l’altare maggiore conserva in una botola il preziosissimo reliquiario d’oro contenente un intero braccio di San Cesario martire. Del patrono si conserva anche una reliquia dell’avambraccio che è incastonata in un prezioso reliquiario a forma di braccio, d’oro e d’argento,che si espone e si porta in processione durante la festa del Santo.

Sul lato destro dell’interno del duomo vi è la cappella dedicata al Santo patrono nella quale si conserva una bellissima statua che lo ritrae con un angioletto in basso che reca in mano un sacco per indicare il modo in cui fu martirizzato.

Santuario Maria SS. del Rifugio dei Peccatori – Norma (Latina)

Il titolo della Parrocchia dai primi documenti è SANCTA MARIA DE NORMA. Così la chiama il papa Gregorio IX nel 1227 in un documento nel quale dichiara che la parrocchia di Norma non deve pagare i censi al vescovo di Velletri.

La chiesa parrocchiale della SS. Annunziata venne elevata a Santuario della Madonna del Rifugio nell’anno 1967 il 27 agosto. La parrocchia di Norma è dedicata alla SS. Annunziata titolo molto antico.

Il titolo della Parrocchia dai primi documenti è SANCTA MARIA DE NORMA. Così la chiama il papa Gregorio IX nel 1227 in un documento nel quale dichiara che la parrocchia di Norma non deve pagare i censi al vescovo di Velletri.

La Parrocchia di Norma non ha quasi niente nel suo archivio prima del 1592, perché in quell’anno Marco di Sciarra bruciò ogni cosa, invase la chiesa a mano armata, ferì e uccise la gente che aveva trovato nel luogo sacro.

Dopo il crimine di Marco di Sciarra la chiesa perde la sua sacralità, e sarà chiusa.
Fu necessario riconsacrarla ciò che avvenne il giorno dell’Ascensione del 1592. La festa della Madonna del Rifugio viene celebrata la prima domenica di settembre con solenne processione.

Santuario Madonna di Mezzagosto – Priverno (Latina)

Ogni anno, la sera del 14 agosto, viene portata in processione nelle strade del centro storico della città. Ogni cinque anni, alla vigilia della festa della Madonna dell’Assunta, la sacra immagine viene portata nel Santuario di Mezzagosto da dove, in un lungo pellegrinaggio, viene ricondotta nella cattedrale su un carro addobbato a festa, trainato da due bianchi buoi e scortato da uomini a cavallo.

Via dei Monti Lepini
4015 Priverno – LT
Tel.0773-924645

Il Santuario della Madonna di Mezzagosto si trova all’interno della Cattedrale di Priverno. L’immagine bizantina della Vergine venne ritrovata fra le rovine della antica Privernum, colonia romana un tempo capitale del regno dei Volsci, da un contadino che stava arando un campo.

La Cattedrale è stata consacrata nel 1183, e l’originaria struttura romanica ha assunto l’aspetto attuale dopo una serie di trasformazioni. Il portico a tre campate, coperte con volte a crociera, presenta tre archi, quello centrale a tutto sesto mentre i due laterali a sesto acuto.

Ogni anno, la sera del 14 agosto, viene portata in processione nelle strade del centro storico della città. Ogni cinque anni, alla vigilia della festa della Madonna dell’Assunta, la sacra immagine viene portata nel Santuario di Mezzagosto da dove, in un lungo pellegrinaggio, viene ricondotta nella cattedrale su un carro addobbato a festa, trainato da due bianchi buoi e scortato da uomini a cavallo.

Santuario Madonna delle Grazie – Sonnino (Latina)

Il santuario della Madonna delle Grazie si trova all’interno della chiesa di San Michele Arcangelo. Il quadro raffigura la Vergine col Bambino in grembo, risalente al XII-XIII secolo

Il santuario della Madonna delle Grazie si trova all’interno della chiesa di San Michele Arcangelo. Il quadro raffigura la Vergine col Bambino in grembo, risalente al XII-XIII secolo.

La chiesa di S.Michele Arcangelo risale al XII-XIII secolo ed è stata elevata a Santuario Diocesano con la dedicazione alla Madonna delle Grazie il 24 maggio 1947.

La leggenda della fondazione narra di un pastore che, alla ricerca delle sue pecore smarrite, le trovò inginocchiate dinanzi ad un’immagine della Madonna che si trovava su di un albero.

Venne di lì a poco edificata una nicchia che ben presto venne trasformata in cappella e quindi in chiesa. La Madonna delle Grazie di Sonnino è stata assunta a patrona del paese in riconoscimento delle numerose grazie e ogni 25 anni, come ex-voto, viene offerta da tutta la popolazione, una corona d’oro.

Santuario S.Maria degli Angeli – San Felice Circeo (Latina)

Conosciuto anche con il nome di “Sacra Sindone” sorge in località La Cona nel paese di Pantano Marino e custodisce nel suo interno la riproduzione fotografica, in grandezza naturale, della Sacra Sindone, venerata dai fedeli.

Santuario S.Maria degli Angeli

Via Ugo Foscolo – Tel.0773 540566

Conosciuto anche con il nome di “Sacra Sindone” sorge in località La Cona nel paese di Pantano Marino e custodisce nel suo interno la riproduzione fotografica, in grandezza naturale, della Sacra Sindone, venerata dai fedeli.

La realizzazione del complesso liturgico è stata realizzata nel 1995 in cemento armato con copertura costituita da travature in legno curve.

Il complesso è stato realizzato attraverso la solidarietà dei fedeli e con il contributo dell’8 per mille. Nel Santuario di S.Maria degli Angeli è allestito il Tesoro della Sindone. Il piazzale esterno della chiesa ospita il gruppo in bronzo del “Redentore e la Peccatrice”.

Santuario San Silviano – Terracina (Latina)

Secondo la tradizione, Silviano e la sua famiglia fuggirono dall’Africa, nel V secolo a causa delle persecuzioni di Genserico. Si stabilirono ai piedi del Monte di Feronia, dove vissero “in umiltà e preghiera“. Morto il vescovo di Terracina Giovanni, nel 443, il clero e il popolo chiamarono Silviano a succedergli.

La chiesa di San Silviano è una delle più antiche del territorio di Terracina. Essa è ubicata ai piedi di Monte Leano, in quella zona che una volta era denominata la “Valle dei Santi”, in quanto luogo di sepoltura dei primi cristiani.

Secondo la tradizione, Silviano e la sua famiglia fuggirono dall’Africa, nel V secolo a causa delle persecuzioni di Genserico. Si stabilirono ai piedi del Monte di Feronia, dove vissero “in umiltà e preghiera“. Morto il vescovo di Terracina Giovanni, nel 443, il clero e il popolo chiamarono Silviano a succedergli.

Dopo soltanto nove mesi anch’egli morì e fu eletto vescovo il padre Eleuterio. I due vescovi furono sepolti presso il S. Salvatore, originario titolo della chiesa di S. Silviano. Dopo il medioevo la chiesa conobbe un lungo periodo di abbandono. Nel 1727, viene descritta ad una sola navata, e sull’altare maggiore si trova la tela con l’immagine di S. Silviano; sul lato sinistro si trova una cappella con altarino e con l’effigie del Santo, luogo di grande venerazione popolare poiché proprio qui vennero probabilmente ritrovati i corpi di Silviano e quelli della sua famiglia.

Santuario Maria SS. del Colle – Lenola (Latina)

Il Santuario della Madonna del Colle si raggiunge da una scalinata di 110 scalini fino alla sommità del colle a 490 s.l.m. Il 14 settembre 1602 a Gabriele Mattei, giovane di Lenola, apparve la Madonna.

Il Santuario della Madonna del Colle si raggiunge da una scalinata di 110 scalini fino alla sommità del colle a 490 s.l.m. Il 14 settembre 1602 a Gabriele Mattei, giovane di Lenola, apparve la Madonna.

La sera Gabriele e i suoi compagni scoprirono tra i fitti rovi una grotta, nascosta per secoli, nella quale avevano subito il martirio i cristiani durante la persecuzione di Decio.

Il 7 maggio 1607 ebbe inizio la costruzione del santuario che terminò l’8 settembre 1610. All’interno sono presenti quattro cappelle. La facciata è composta di mattoncini, di un portale bronzeo, in stile classico.

Nell’interno a unica navata vi è il dipinto della Vergine protetto in un’urna di legno. Oltre all’immagine della Vergine si rende omaggio anche a tre cipressi che si sono radicati sul cornicione dell’edificio.

Santuario Madonna della Rocca – Fondi (Latina)

Il Santuario Madonna della Rocca sul monte Arcano venne costruito dai monaci benedettini attorno al XII secolo. La tradizione fa risalire la sua edificazione al tempo della persecuzione di Decio, quando il monte Arcano sarebbe stato luogo dell’eccidio di numerosi cristiani.

Via Madonna della Rocca
FONDI (LT) 03030 – Tel. 0771 512606 – Fax: 0771 569200

Il Santuario Madonna della Rocca sul monte Arcano venne costruito dai monaci benedettini attorno al XII secolo. La tradizione fa risalire la sua edificazione al tempo della persecuzione di Decio, quando il monte Arcano sarebbe stato luogo dell’eccidio di numerosi cristiani.

Resti di costruzioni e di epigrafi di età romana sono stati rinvenuti in quel contesto archeologico. Il conte di Fondi Riccardo II dell’Aquila fece edificare una rocca distrutta poi nel 1160. L’immagine della Madonna che allatta il piccolo Gesù, conservata in un’antica nicchia, risalente al XIII secolo, è attribuita per tradizione a San Paterno.

Il santuario rimase chiuso nel XVIII secolo e fino al 1827, a causa delle scorrerie delle truppe francesi. Il Santuario Madonna della Rocca ha avuto numerose ristrutturazioni compresa l’annessa casa dei pellegrini , negli ultimi 50 anni, grazie all’opera instancabile dei Rettori che si sono susseguiti.

Casa del Martirio di S.Maria Goretti (Latina)

L’edificio in cui la Santa visse e in cui ebbe luogo il martirio, prende il nome di “Cascina Antica” ed è un edificio di due piani ubicato a Borgo Le Ferriere. Il 6 luglio 1902, veniva uccisa una bambina di 11 anni. Si chiamava Maria Goretti .

Borgo Le Ferriere – via Nettunense
tel. 0773.458056

L’edificio in cui la Santa visse e in cui ebbe luogo il martirio, prende il nome di “Cascina Antica” ed è un edificio di due piani ubicato a Borgo Le Ferriere. Il 6 luglio 1902, veniva uccisa una bambina di 11 anni. Si chiamava Maria Goretti .

Veniva uccisa da un adulto nel tentativo di stuprarla come ci raccontano le cronache processuali. Il 31 maggio 1935 nella Diocesi di Albano si apriva il primo processo per la sua beatificazione, che avvenne il 27 aprile 1947 con Pio XII, lo stesso papa la dichiarò Santa il 24 maggio 1950.

Il suo corpo  riposa nella cappella a lei dedicata, nel santuario della Madonna delle Grazie a Nettuno, custodito dai Padre Passionisti e meta di innumerevoli pellegrinaggi da tutto il mondo cattolico.

Nella prima domenica di luglio, festa principale, si svolge la marcia della fede partendo da Albano per raggiungere Borgo Le Ferriere.

Santuario Santa Maria della Delibera – Terracina (Latina)

Le origini del culto della Madonna della Delibera in Terracina non sono sufficientemente documentate ma è certo che nel Quattrocento, l’immagine della Vergine era venerata nel preciso luogo dove ancora oggi si ammira.

Il santuario che risale al 1417 è ubicato nella cosiddetta “Valle dei Santi” a circa un chilometro da Terracina.

Le origini del culto della Madonna della Delibera in Terracina non sono sufficientemente documentate ma è certo che nel Quattrocento, l’immagine della Vergine era venerata nel preciso luogo dove ancora oggi si ammira.

Vari indizi fanno ritenere che il culto alla Madonna della Delibera sia più antico, forse di secoli. Esso risale almeno al Trecento, quando sul posto sorgeva una edicola rurale dove in essa vi era raffigurata sul muro, la Madonna col Bambino in braccio. Alla chiesa si accedeva mediante due porte che si aprivano ai lati.

L’edificio odierno fu ultimato nel 1896 a tre navate con due altari, uno dedicato a S.Filippo Neri, l’altro alla Madonna di Loreto.

L’8 settembre, festa della Madonna della Delibera, è preceduta da una novena che inizia il 30 di agosto.

Glossario per musei

REDAZIONE – Abbiamo pensato di preparare, un glossario con i termini tecnici più usati nella descrizioni degli oggetti sacri presenti nei musei.

Veduta dei Musei Vaticani a Roma

REDAZIONE – Abbiamo pensato di preparare, con l’aiuto fondamentale della guida del Touring Club “Musei religiosi in Italia“, un glossario con i termini tecnici più usati nella descrizioni degli oggetti sacri presenti nei musei religiosi della penisola. Un glossario utile perché aiuta ad addentrarsi all’interno di una terminologia, spesso sorpassata, che la dice lunga sulla ricchezza del patrimonio artistico religioso di cui l’Italia dispone.

Comprendere questi termini significa capire nel profondo i significati profondi della liturgia con le sue sfaccettature, spesso sconosciute ai fedeli anche più attenti. Con questo glossario in mano potrete visitare i musei diocesani con maggiore cognizione di causa, spiegando ai vostri figli e ai vostri amici ogni piccolo dettaglio.

Una sala dei Musei Vaticani a Roma

GLOSSARIO

• ACQUAMANILE: recipiente per la lavanda delle mani.
• AMBONE: luogo rialzato tra l’altare e l’assemblea, destinato alla proclamazione delle letture.
• AMITTO: panno di lino o cotone che il sacerdote pone sulle spalle prima di indossare il camice.
• AMPOLLINE: piccoli vasi che contengono il vino e l’acqua per la Messa: possono essere a fiaschetta, a brocca e a boccale.
• ANCONA: pittura su tavola a soggetto religioso, generalmente rettangolare, terminante ad angolo acuto.
• ANTIFONARIO: raccolta di canti da eseguirsi durante la Messa.
• ASPERSORIO: utilizzato per il rito dell’aspersione.
• BACOLO: parte terminale, a forma di ricciolo, del bastone pastorale.
• BADALONE: grande leggio collocato nella zona absidale al centro del coro.
• BALDACCHINO FISSO: sovrastruttura in marmo alla sommità di edicole, nicchie o tabernacoli.
• BALDACCHINO PROCESSIONALE: drappo in tessuto sostenuto da quattro aste che forma un’edicola portatile, utilizzato per le processioni.
• BORSA O BUSTA: custodia piatta per contenere il corporale, formata da due quadrati rigidi decorati. Si usava appoggiata sul calice.
• BOSSOLO: vasetto o scatolina utilizzata per contenere il sale del rito del battesimo o per conservare le ostie consacrate; talvolta per bossolo s’intende anche la guaina in cuoio in cui s’inserisce l’estremità inferiore della croce processionale.
• BROCCA E BACILE: coppia formata da un piatto fondo e da recipiente con beccuccio, utilizzati nelle liturgie solenni per la lavanda delle mani.
• BROCCATO: tessuto di seta nel quale su un fondo di raso figurano disegni di trama di seta, argento, oro e ciniglia.
• BUSSOLOTTO PER LE VOTAZIONI: contenitore a forma di vaso utilizzato dalle confraternite per raccogliere i voti.
• CALICE: composto da una coppa, in oro o argento dorato, sostenuta da uno stelo e provvista di base, viene usato per la consacrazione del vino durante la celebrazione eucaristica.
• CANDELABRO: grande candeliere a più bracci, o anche ad una sola fiamma, quando sia di grandi dimensioni e pertanto non processionale.
• CANDELIERE: porta candela ad una sola fiamma per le processioni, o talvolta anche a più fiamme e collocato sull’altare ma di piccole dimensioni.
• CAPOCIELO: baldacchino semplice in legno o tessuto sospeso sopra l’altare maggiore.
• CAPSELLA: contenitore per reliquie e grani d’incenso.
• CARTAGLORIA: ciascuna delle tre tabelle che contenevano le parti invariabili della Messa: venivano appoggiate sull’altare.
• CARTIGLIO: disegnato o scolpito, disteso o arrotolato, simboleggia una pergamena o un rotolo su cui sono riportati passi biblici o iscrizioni.
• CASULA o PIANETA: veste liturgica del sacerdote.
• CATAFALCO: barella di legno con gambe o stanghe, utilizzata per trasportare i morti alla sepoltura e per l’esposizione dei defunti.
• CATTEDRA: seggio del vescovo o del papa per la celebrazione dei riti. Dal termine deriva cattedrale che indica la chiesa episcopale della diocesi.
• CIBORIO: struttura architettonica su colonne per la conservazione dell’Eucaristia.
• CINGOLO: cintura del sacerdote parato per celebrare.
• COLORI LITURGICI: in rapporto ai tempi liturgici sono prescritti per i paramenti diversi colori: bianco per Natale, Pasqua e feste del Signore, della Madonna e santi non martiri; rosso per domenica delle Palme, Venerdì Santo, Pentecoste, feste degli apostoli e dei martiri; verde per il tempo ordinario; violaceo per Avvento e Quaresima; rosaceo, utilizzato soltanto in alcune domeniche del tempo di Avvento e Quaresima; nero, non più utilizzato dalla liturgia, veniva usato per le liturgie dei defunti; l’oro può essere usato al posto del bianco, rosso e verde, l’argento al posto del bianco.
• CONOPEO: copertura in tessuto per coprire la pisside contenente le ostie consacrate.
• CORPORALE: piccolo quadrato di lino bianco che il sacerdote stende sull’altare per deporvi il calice, la patena o l’ostensorio contenenti le specie eucaristiche.
• CORTINA: tenda posta come sipario davanti ad immagini sacre particolarmente venerate per nasconderle alla vista dei fedeli.
• COTTA: veste corta e con ampie maniche usata dal clero con funzione ordinaria.
• CROCE ASTILE: sorretta da una lunga asta, è portatile e viene utilizzata per aprire le processioni. Ha due lati figurati: in uno è raffigurato Cristo, nell’altro i simboli evangelici.
• CROCE D’ALTARE: croce posta su piedistallo e appoggiata sull’altare, con Cristo in rilievo.
• CROCE PENITENZIALE: croce decorata con strumenti della Passione e utilizzata nella Settimana Santa.
• CROCE PETTORALE: pendente a forma di croce, portato dal vescovo.
• CROCE PROCESSIONALE: croce di notevoli dimensioni e con il Cristo in rilievo, viene utilizzata nelle liturgie solenni, specie della Settimana Santa.
• DALMATICA: veste liturgica indossata dai diaconi sopra la stola che si porta sulla spalla.
• DAMASCO: tessuto di seta caratterizzato dal contrasto tra il disegno lucido, ottenuto dall’intreccio di raso per effetto di ordito, e il fondo opaco dato dall’intreccio di raso per effetto della trama.
• DITTICO: coppia di tavolette rettangolari incernierate, spesso d’avorio o di legno.
• DOSSALE: ripiano decorativo posto sopra l’altare realizzato in vari materiali, argento, stoffa ed oro.
• ENCOLPIO: custodia per reliquia a volte con iscrizioni incise da portare al collo.
• ESPOSITORIO: basamento per l’esposizione eucaristica, atta a sostenere l’ostensorio. Può essere usato anche per i reliquiari.
• EVANGELIARIO: libro contenente il testo dei vangeli e utilizzato per la proclamazione durante la liturgia.
• EULOGIA: fiaschetta devozionale in terracotta che i pellegrini riportavano dalla Terra Santa.
• EXULTET: antichi rotoli di pergamena manoscritti, larghi da 20 cm a 5 metri, recanti il testo per la benedizione del cero pasquale, illustrata con miniature dipinte in senso inverso al testo, che iniziava con la parola latina exultet. Venivano letti ai fedeli dall’alto dell’ambone.
• EX VOTO: oggetti realizzati e offerti per sciogliere una promessa in seguito ad una grazia ricevuta.
• FALDISTORIO: sedile senza braccioli, ma con appendici sporgenti. Usato dal vescovo per le celebrazioni solenni.
• FERCOLO: portantina con cui sono portate in processione le immagini sacre o le reliquie.
• FUSCIACCO: parato composto da una striscia di tessuto distesa su di un supporto, formante una specie di baldacchino intorno al Cristo dei crocifissi processionali.
• GONFALONE: stendardo rigido portatile, sostenuto da un’asta. Vi si trova raffigurata l’immagine del titolare della parrocchia, chiesa e confraternita.
• GRADUALE: raccolta dei brani, tratti dal libro dei salmi o dai vangeli, che nella Messa seguono l’epistola e precedono il Vangelo.
• INCUNABOLO: libro stampato a caratteri mobili prima del 1501, quando la tecnica della tipografia era appena nata. Sono detti anche quattrocentine.
• INSEGNA: contrassegno ligneo o metallico con l’emblema della confraternita, issata su di un’asta e usata nelle processioni.
• LANTERNA: lume portatile, in legno o metallo chiuso da vetri, issato su di un’asta e usato nelle processioni.
• LEZIONARIO: libro contenente i passi liturgici utilizzati nella liturgia.
• MANIPOLO: striscia di stoffa leggermente divergente alle estremità che si usava fissare sull’avambraccio sinistro del sacerdote.
• MANTELLINA: serviva a coprire le immagini sacre, in particolare quelle della Madonna.
• MANUTERGIO: fazzoletto usato dal sacerdote per asciugarsi le mani durante la Messa.
• MARIEGOLA: termine veneziano per indicare la carta costituzionale di una corporazione.
• MAZZA: asta lignea con intagliato l’emblema della confraternita o il protettore del sodalizio.
• MESSALE: libro contenente testi e rubriche per le liturgie e le celebrazioni dell’anno.
• MITRA o MITRIA: copricapo episcopale composto da due falde appuntite usato durante le celebrazioni.
• NAVICELLA: recipiente metallico per contenere l’incenso. Il nome deriva dalla forma della coppa che poggia su un sostegno o base. E’ in coppia con il turibolo.
• OMBRELLINO: piccolo baldacchino a forma d’ombrello in tessuto prezioso spesso dotate di frange e di un’asta ricurva.
• OSTENSORIO: teca di varie forme utilizzata per l’esposizione e l’adorazione eucaristica.
• PACE: tavoletta di varia forma e materiale raffigurante un’immagine sacra, solitamente il Cristo Risorto, utilizzata per la preghiera personale o presentata al bacio dei fedeli per il perdono o la pacificazione.
• PALA D’ALTARE: dipinto collocato sopra l’altare.
• PALIOTTO: rivestimento anteriore dell’altare sotto la mensa. Può essere realizzato in cuoio o stoffa, secondo i colori liturgici, in legno o marmo, con temi figurativi eucaristici.
• PALMATORIA: portacandele circolare, schiacciato e dotato di manico. Detto popolarmente bugia, era utilizzato per la lettura del messale.
• PASTORALE: bastone con parte terminale ricurva a spirale, simbolo del ruolo di pastore del vescovo, utilizzato nelle celebrazioni solenni.
• PATENA: piccolo piatto tondo d’oro o d’argento su cui il sacerdote posa l’ostia più grande durante la celebrazione della Messa.
• PISSIDE: coppa con coperchio di metallo, in cui si conservano le particole.
• PIVIALE: mantello aperto davanti e lungo fino ai piedi, indossato dal sacerdote per le funzioni al di fuori della chiesa.
• PONTIFICALE: libro liturgico con le formule e le cerimonie delle funzioni riservate al vescovo.
• PREDELLA: tavoletta rettangolare dipinta e divisa in più riquadri, che costituisce la base di un polittico o di una pala d’altare.
• PURIFICATOIO: riquadro di lino o cotone usato per asciugare calice, labbra e dita.
• RELIQUIARIO: custodia per le reliquie. Può avere varie forme: a capsula, a castone, ad ostensorio, a pisside, a dittico, a polittico, a borsa, ad urna, monumentale.
• SALTERIO: l’insieme dei salmi; può indicare anche il libro della liturgia delle ore.
• SCAPOLARE: doppia immagine benedetta che viene appesa al colle con fettucce.
• SECCHIELLO: piccola acquasantiera portatile a forme di vaso con manico. Utilizzata in coppia con l’aspersorio.
• SINOPIA: disegno preparatorio di un affresco realizzato in ocra di colore rosso.
• SMOCCOLATOIO: forbice che serviva per tagliare la parte carbonizzata del lucignolo.
• SPEGNITOIO: piccolo utensile a forma di campana usato per spegnere le candele.
• STAUROTECA: reliquiario a forma di croce o rettangolare con frammenti della “Vera Croce”.
• STENDARDO: drappo rettangolare decorato sospeso su di un’asta per le processioni.
• STOLA: paramento liturgico per vescovi, sacerdoti e diaconi, costituita da una striscia di tessuto del colore del tempo liturgico prescritto.
• TABELLA: tabella lignea in cui inserire le targhette con i nomi dei confratelli.
• TECA: scatola metallica per conservare la lunetta eucaristica, ovvero il supporto che regge la particola nell’ostensorio.
• TRACCOLA: strumento costituito da una cassa armonica lignea con lamelle flessibili e ruote dentate mossa da una manovella, usato il Venerdì e il Sabato Santo al posto delle campane.
• TURIBOLO: piccolo braciere per l’incenso a forma di vaso retto da tre catenelle più una per sollevare il coperchio.
• VASETTI PER OLI SANTI: tre vasi usati per la custodia degli oli santi.
• VELO DA CALICE: quadrato di stoffa che serve per coprire il calice: segue i colori liturgici.
• VELO OMERALE: paramento indossato come uno scialle, col quale prendere l’ostensorio.
• ZUCCHETTO: copricapo distintivo dell’ordine episcopale.

Madonna di Nagasaki (Giappone)

i cattolici di Nagasaki, sotto la guida dell’arcivescovo Takami in collaborazione con il sindaco e gli altri cittadini, sono diventati promotori del movimento per l’abolizione delle armi nucleari. La venerata testa della Madonna ferita è fonte di ispirazione e stimolo alla preghiera

Madonna di Nagasaki
Cattedrale di Urakami, Nagasaki, Prefettura di Nagasaki, Giappone
TEL + 81 095-844-1777
FAX + 81 095-844-6508
uracathe@hkg.odn.ne.jp
http://www1.odn.ne.jp/uracathe/
http://www.madonnagasaki.org/

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Santuario Santa Maria della Civita – Itri (Latina)

Il Santuario della Madonna della Civita, chiamato anche “La bianca casa di Maria”, è ubicato sul monte Fusco. Nella zona di Itri è attestata la presenza di monaci basiliani, fuggiti dall’oriente, che portarono la tela bizantina con l’immagine della Madonna a Itri che la tradizione vuole attribuire alla mano di S. Luca Evangelista.

Via Maria SS.ma della Civita
Località Santissimo Santuario, 04020 Itri Latina
Telefono: 0771 727116 Fax: 0771 728197

Il Santuario della Madonna della Civita, chiamato anche “La bianca casa di Maria”, è ubicato sul monte Fusco. Nella zona di Itri è attestata la presenza di monaci basiliani, fuggiti dall’oriente, che portarono la tela bizantina con l’immagine della Madonna a Itri che la tradizione vuole attribuire alla mano di S. Luca Evangelista.

Nel 1147 per la prima volta si fa menzione di una chiesa della Madonna della Civita. Per un evento miracoloso il ritratto bizantino fu rinvenuto su di un leccio sul monte Fusco e da allora è luogo e meta di pellegrinaggi.

Il 20 luglio 1777 venne incorona per la prima volta la Madonna della Civita e nel 1877 mons. Contieri incoronò per la seconda volta la Madonna. Il 10 febbraio 1849 Pio IX e Ferdinando II visitarono il santuario.

Santuario Madre di tutti i Popoli – Amsterdam (Olanda)

Nel periodo fra il 1945 e il 1959 la Madonna appare alla veggente Ida Peerdeman ad Amsterdam.
L’11 febbraio 1951 ella si presenta con il suo nuovo titolo:
“ Io sono la SIGNORA, Maria, MADRE DI TUTTI I POPOLI”.

Cappella della SIGNORA DI TUTTI I POPOLI

Diepenbrockstraat 3
1077 VX Amsterdam
Olanda

Tel. +31 (0)20-662 05 04
Fax +31 (0)20-471 13 33

info@de-vrouwe.info
www.de-vrouwe.info/it/

Il servizio telefonico è assicurato come segue:
Lunedì – Sabato 8.30 – 11.15 e 14.00 – 17.00

ORARIO DI APERTURA
Domenica: 9.00 – 16.30
da lunedì al sabato: 10.30 – 16.30
Giovedì: 10.30 – 19.30

Previo accordo, la visita della Cappella da parte di gruppi di pellegrini è possibile anche all’infuori degli orari ufficiali.

Per richiedere le immaginette , rivolgersi al Centro Azione Signora di tutti i popoli Italia – Via degli Ulivi, 10 – loc. Cecchina I – 00040 Ariccia (RM)
Tel/Fax: +39- 06 934 34 98 –
centrodiazione.it@de-vrouwe.info
www.signorapopoli.altervista.org

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Santuario SS. Annunziata – Gaeta (Latina)

Nel ‘600 l’intero complesso fu sottoposto a radicale ristrutturazione e dal 1619 iniziò il restauro in stile barocco della chiesa su progetto dell’architetto Andrea Lazzari di Napoli.

Il complesso dell’Annunziata comprende un ospedale, un orfanotrofio e la chiesa. Il vescovo di Gaeta Francesco Bruno il 2 maggio 1321 ne autorizza la realizzazione.

A testimonianza della fondazione rimangono due targhe, una sull’architrave del portale laterale e una sulla facciata della chiesa.
La chiesa fu consacrata l’11 maggio 1354.

Originariamente in stile gotico, nel cinquecento l’edificio fu restaurato e arricchito di opere d’arte.

Nel ‘600 l’intero complesso fu sottoposto a radicale ristrutturazione e dal 1619 iniziò il restauro in stile barocco della chiesa su progetto dell’architetto Andrea Lazzari di Napoli.

Andrea realizzò la facciata della chiesa, suo figlio la cappella del SS. Sacramento e suo nipote l’assetto interno della chiesa.

Santuario della SS. Trinità alla Montagna Spaccata – Gaeta (Latina)

La chiesa della SS. Trinità fu edificata nell’XI secolo, con annesso il monastero benedettino. Nel 1434 dall’alto dei due costoni di roccia si staccò un macigno che andò ad incastrarsi più in basso tra le pareti della fenditura. Su di esso venne costruita una piccola cappella di forma circolare dedicata al Crocifisso.

Conosciuto anche con il nome di Montagna Spaccata, il santuario sorge sul pendio del monte Orlando che sovrasta Gaeta. Fu fondato poco prima dell’anno mille dai monaci di San Benedetto.

La chiesa della SS. Trinità fu edificata nell’XI secolo, con annesso il monastero benedettino. Nel 1434 dall’alto dei due costoni di roccia si staccò un macigno che andò ad incastrarsi più in basso tra le pareti della fenditura. Su di esso venne costruita una piccola cappella di forma circolare dedicata al Crocifisso.

La chiesa attuale è frutto del restauro del XIX secolo. Al suo interno la pala d’altare raffigurante la SS. Trinità, la Madonna e S. Erasmo sul golfo di Gaeta. Nella seconda cappella a destra, è molto venerato il “Gruppo della Pietà” di G. Dupré.

A sinistra della chiesa l’accesso alla Grotta del Turco suggestiva discesa scavata nella roccia, fino a raggiungere il livello del mare.

A destra della chiesa si percorre un corridoio scoperto detto Corridoio della Via Crucis con alle pareti le Stazioni della Via Crucis in riquadri di maiolica, opera di Raimondo Bruno del 1849.

Santuario Madonna del Soccorso – Cori (Latina)

Il Santuario della Madonna del Soccorso sorge alle pendici del Monte Ginestra, nel paese di Cori in provincia di Latina. Nella sua forma attuale, è stato costruito nel 1639, ma già nel 1537 era stata consacrata una prima chiesa in onore della Madonna della Ginestra, denominazione poi tramutata in Madonna del Soccorso

Santuario Madonna del Soccorso – Cori (Latina)

Via del Soccorso, 1
04010 CORI (LT) tel. 06.9678127

ORARIO DI APERTURA:
7.30 – 18.30 – 19.30 (estivo)
ORARIO SANTE MESSE:
7.00 – 10.00 – 16.30 (inverno)
17.30 (estivo) sabato 16.30 – 17.30
FESTE PARTICOLARI DEL SANTUARIO:
seconda domenica di maggio: festa patronale
8 dicembre: Immacolata Concezione
15 agosto: Assunzione B.V.M
25 marzo: Annunciazione (titolare della chiesa)

Ringraziamo per la cortese concessione della Fotografia: Pietro Guidi

Il Santuario della Madonna del Soccorso sorge alle pendici del Monte Ginestra, nel paese di Cori in provincia di Latina. Nella sua forma attuale, è stato costruito nel 1639, ma già nel 1537 era stata consacrata una prima chiesa in onore della Madonna della Ginestra, denominazione poi tramutata in Madonna del Soccorso.

Nel 1521 la Madonna ha soccorso una bambina di tre anni di nome Oliva Iannese, smarritasi nel bosco; fu ritrovata solo dopo sette giorni. In quel luogo fu rinvenuto un affresco con l’immagine della Vergine in trono col Bambino in atto di benedire. Il santuario venne innalzato intorno alla antica cappella, dove fu rinvenuto l’affresco trecentesco.

La festa in onore della Madonna del Soccorso, consiste nella processione e in una sacra rappresentazione. Alla processione nella seconda domenica di maggio, si sfila con fasci di ceri, che il Sindaco, per deliberazione fatta nel 1531 offre alla Madonna durante la messa solenne.

 

Orari delle celebrazioni ed altre notizie, si possono rintracciare sulla pagina facebook dello stesso Santuario:
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Santuario Natività Beata Vergine Maria – Luogosanto (Olbia – Tempio)

La storia del Santuario Natività Beata Vergine Maria è ammantata di mistero.

Santuario Natività Beata Vergine Maria (Luogosanto)

La storia del Santuario Natività Beata Vergine Maria è ammantata di mistero. Leggi tutto “Santuario Natività Beata Vergine Maria – Luogosanto (Olbia – Tempio)”

Santuario Santa Susanna – Busachi (Oristano)

Troviamo il Santuario Santa Susanna a circa 5 chilometri di distanza da Busachi. La chiesa faceva un tempo parte dell’insediamento di età medievale di Molamini, abbandonato nel corso del cinquecento.

Santuario Santa Susanna – Busachi

Troviamo il Santuario Santa Susanna a circa 5 chilometri di distanza da Busachi. La chiesa faceva un tempo parte dell’insediamento di età medievale di Molamini, abbandonato nel corso del cinquecento. Leggi tutto “Santuario Santa Susanna – Busachi (Oristano)”

Santuario Santa Maria Maddalena – Ghilarza (Oristano)

Il sito dove si trovava la chiesa

Il Santuario Santa Maria Maddalena, oggi non più esistente, si trovava accanto al nucleo abitato di Soddì, nella parte bassa del paese. La chiesa si strutturava ad aula singola con navata unica.

Il sito dove si trovava la chiesa

Il Santuario Santa Maria Maddalena, oggi non più esistente, si trovava accanto al nucleo abitato di Soddì, nella parte bassa del paese. La chiesa si strutturava ad aula singola con navata unica. Leggi tutto “Santuario Santa Maria Maddalena – Ghilarza (Oristano)”

Santuario Santa Maria di Trempu – Ghilarza (Oristano)

Troviamo il Santuario campestre di Santa Maria di Trempu nella zona di Ghilarza in un sito in prossimità di una tomba ipogeica risalente al neolitico interamente scavata nella roccia.

Santuario Santa Maria di Trempu – Ghilarza

Troviamo il Santuario campestre di Santa Maria di Trempu nella zona di Ghilarza in un sito in prossimità di una tomba ipogeica risalente al neolitico interamente scavata nella roccia. Leggi tutto “Santuario Santa Maria di Trempu – Ghilarza (Oristano)”

Mostra permanente dei Presepi Camilliani a Bucchianico

La magia del Natale e la tradizione del presepe sono indivisibili per i Cristiani di tutto il mondo. Il presepe, nato in Italia, si è poi diffuso ovunque nei cinque continenti, sviluppando e mantenendo intatte le più svariate tecniche di composizione e le ambientazioni dei diversi luoghi di adozione.

Nell’ambito delle celebrazioni del IV Centenario della morte di San Camillo de Lellis, Bucchianico, sua città natale, ha creato una mostra permanente di presepi camilliani dal mondo.

La mostra è ospitata nell’edificio della casa natale del Santo, che qui venne al mondo in una stalla, proprio come il Bambino di Betlemme in uno scenario suggestivo in cui le atmosfere rinascimentali sembrano aver fermato il tempo; la visita costituisce un viaggio ideale attraverso le Province e le Missioni Camilliane di tutto il mondo: una rete di speranza e carità che opera in tutte le zone di emergenza contro le malattie, le carestie e la povertà, sempre al fianco dei più umili e sofferenti.

In concomitanza con l’apertura della mostra e fino al prossimo 31 gennaio www.camillodelellis.org, il sito dedicato al IV Centenario, raccoglie e premia le immagini dei presepi dei fan della sua pagina Facebook.

Attraverso l’app PRESEPI PREMIATI, che si trova appena sotto l’immagine di copertina della pagina, tutti potranno condividere il proprio presepe e rendere partecipi i devoti di San Camillo, Santo Patrono degli infermi, degli infermieri, degli ospedali e della Sanità Militare Italiana. Il presepe che riceverà più “Mi Piace” diventerà l’immagine di copertina della pagina www.facebook.com/camillodelellis.org per una settimana e l’immagine dei primi tre presepi verrà esposta alla mostra permanente di Bucchianico.

Per avere maggiori informazioni su Bucchianico e i luoghi di San Camillo de Lellis potete scaricare l’app iCamilliani su iTunes, Google Play e Blackberry App World.

 

 

Santuario Santa Maria Cracàxia – Mogoro (Oristano)

Troviamo la piccola chiesetta di Santa Maria Cracàxia sull’omonimo sito di Cracàxia. La denominazione probabilmente deriva da una villa esistente nel medioevo che apparteneva al regno giudicale di Arborea.

Santuario Santa Maria Cracàxia – Mogoro

Troviamo la piccola chiesetta di Santa Maria Cracàxia sull’omonimo sito di Cracàxia. La denominazione probabilmente deriva da una villa esistente nel medioevo che apparteneva al regno giudicale di Arborea. Leggi tutto “Santuario Santa Maria Cracàxia – Mogoro (Oristano)”

Santuario Santa Cristina – Paulilatino (Oristano)

Troviamo il Santuario Santa Cristina nella zona a sud di Paulilatino, il luogo si colloca presso un rilievo dell’Altopiano di Abbasanta. All’interno del santuario si venera la statua di santa Cristina posta di fianco all’altare della chiesa.

Santuario Santa Cristina – Paulilatino

Troviamo il Santuario Santa Cristina nella zona a sud di Paulilatino, il luogo si colloca presso un rilievo dell’Altopiano di Abbasanta. All’interno del santuario si venera la statua di santa Cristina posta di fianco all’altare della chiesa. Leggi tutto “Santuario Santa Cristina – Paulilatino (Oristano)”

Santuario San Serafino – Ghilarza (Oristano)

Al centro del comune di Ghilarza troviamo il Santuario campestre di San Serafino, a circa 5 chilometri dall’abitato in un piccolo insediamento costituito dagli alloggi per i novenanti.

Santuario San Serafino – Ghilarza

Al centro del comune di Ghilarza troviamo il Santuario campestre di San Serafino, a circa 5 chilometri dall’abitato in un piccolo insediamento costituito dagli alloggi per i novenanti. Leggi tutto “Santuario San Serafino – Ghilarza (Oristano)”

Santuario San Michele – Ghilarza (Oristano)

Santuario San Michele – Ghilarza

Troviamo il Santuario campestre di San Michele a Ghilarza al limitare dell’omonimo altopiano ad alcuni chilometri di distanza dall’abitato.

Al centro di un piccolo agglomerato sorge la chiesa, nucleo che un tempo era conosciuto come villaggio arborense di Uras o Urri.

Santuario San Michele – Ghilarza

Troviamo il Santuario campestre di San Michele a Ghilarza al limitare dell’omonimo altopiano ad alcuni chilometri di distanza dall’abitato.

Al centro di un piccolo agglomerato sorge la chiesa, nucleo che un tempo era conosciuto come villaggio arborense di Uras o Urri. Leggi tutto “Santuario San Michele – Ghilarza (Oristano)”

Santuario San Lussorio – Fordongianus (Oristano)

Troviamo il Santuario di San Lussorio appena fuori dal nucleo abitato di Fordongianus su un rilievo che domina sulla vallata. Il complesso è in dedicazione al santo martirizzato nel 304 sotto l’imperatore Diocleziano.

Santuario San Lussorio – Fordongianus

Troviamo il Santuario di San Lussorio appena fuori dal nucleo abitato di Fordongianus su un rilievo che domina sulla vallata. Il complesso è in dedicazione al santo martirizzato nel 304 sotto l’imperatore Diocleziano. Leggi tutto “Santuario San Lussorio – Fordongianus (Oristano)”

Santuario San Giovanni di Sinis – Cabras (Oristano)

Troviamo il Santuario San Giovanni di Sinis sulla strada litoranea che porta ai ruderi dell’antica città di Tharros.

Santuario San Giovanni di Sinis – Cabras

Troviamo il Santuario San Giovanni di Sinis sulla strada litoranea che porta ai ruderi dell’antica città di Tharros. Leggi tutto “Santuario San Giovanni di Sinis – Cabras (Oristano)”

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